Mammuth piange sul serio, big match vinto dal Depor. Anche gli Indiani salutano la coppa.
Stoppardorgoglio
Dal 3-1 al 3-4, Stoppardi come a Stalingrado. Hasta la Stoppardi Siempre!
Raspiduo senza patemi, Scarlino, Loss, le capre e Annikilator continuano a gasare!
L'ansia
e l'incertezza che regnavano sulla coppa più amata al mondo hanno
mandato di traverso svariati maiali, tacchini e agnelli nell'intero
occidente: la Petrella era ancora sovietica, o stava ormai diventando un
prodotto filo americano?
Quando
l'annosa questione sembrava risolversi a favore dei Coca-Cola's Boys,
un urlo implacabile e imponente terrorizza l'intero occidente, 3/4 di
america latina e 7/8 di Groenlandia: è l'urlo di Stoppardi, vero e unico
favorito alla vittoria finale, a certificare che la Petrella no, non si
svende nemmeno davanti alle offerte più faraoniche, e piuttosto che
concedersi ad un ex-mod la da' via al presidente più cialtrone d'Italia,
dopo Cellino e Gaucci.
Nel
frattempo, il Depor si sbarazza di una Dinamo Schicchi in tono minore,
che non riesce a far altro se non innalzare una flebile muraglia
spazzata via con fatica dai pretini.
Bagarozzo
manda per sempre in pensione il padre padrone Sante, ora ufficialmente
mai profeta in patria, mentre Scarlino sfrutta la voragine del tabellone
per andare a farsi incaprettare dalle sporche e cattive.
Raspy,
millikan e Loss confermano che la Petrella è affar di gasatori, e vanno
a completare un rooster che promette scintille e tanto spettacolo.
L'ultima
Petrella volge al termine, e dietro le ultime due curve si intravede lo
striscione finale; iniziamo ad intravedere la scritta che troneggia
sull'arrivo: STO....
Match of the Week: Deportivo Donkaiserzauker - Dinamo Schicchi
Indipendentemente
da come sia andato a finire, o quale sia stato lo svolgimento, una
partita meritava di diritto di ergersi a big match di questi ottavi. Una
partita che metteva di fronte due cannibali della competizione,
dominatori delle ultime edizioni, grandi protagonisti di buona parte
della storia Petrelliana. Il quattro volte campione Deportivo
Donkaiserzauker e la tre volte trionfatrice Dinamo Schicchi. Un vero
regalo per questo Natale.
Impossibile descrivere l’attesa spasmodica dipinta sui volti dei tifosi al Landsberg Allee.
Il
Deportivo si dispone in un 3-5-2 dalle ali ben spianate. La Dinamo si
presenta ai nastri di partenza senza reparto offensivo: voci di
corridoio rivelano che nel redditometro varato dal governo sia presente
anche la voce “attaccanti”, e mammuth ha deciso di non rischiare in
alcun modo visite degli omini in grigio. Il risultato è un 5-5-0
difensivamente possente ma spuntato e senza troppi palleggiatori in
mezzo al campo. Per fronteggiare la penuria di idee, il preistorico
ordina ai suoi di non lasciar respirare i registi avversari, ringhiando
su ogni pallone.
I pretacci sono spaesati: al 7° perdono una palla e Andrés Bolaño quasi
porta in vantaggio Schicchi. E’ solo dopo l’errore marchiano del
giocatore che il coach della Dinamo, Bojko, si accorge d’averlo
schierato a centrocampo. “Ma non era portiere?” domanda al suo vice,
ricevendo risposta affermativa. Non ci vuole molto perché Andrés Bolaño
venga richiamato in panchina, col mister di Schicchi ancora incredulo
della sua stessa mossa… “Devo aver letto male il pizzino del presidente”
e in effetti un rapido controllo evidenzia l’errore di interpretazione
del geroglifico mammuthiano le cui zampe pelose, oltre all’eccessiva
quantità di mirto ingerita durante il pranzo di Natale, rendono quasi
illeggibile. Pian piano Bojko scova un altro paio di indicazioni che
aveva travisato, e al 25° rimette a posto le cose con un’altra
sostituzione. Nel frattempo il campo ha registrato davvero poco, e la
grande attesa del match s’è trasformata nella grande attesa
dell’occasione da gol. Che, appena prima della mezzora, arriva. E questa
volta ha la divisa nera del Depor. Váňa sfugge sulla sinistra ma
vanifica tutto calciando sull’esterno della rete. Paradossalmente
l’opportunità creata - anche se sbagliata - non carica i ragazzi
dell’esorcista, ma li innervosisce; nei successivi dieci minuti pensano
più a spaccare tibie che a giocare a calcio. A farne le spese Lo Baido,
che deve abbandonare il campo in barella, e Rask Thomsen, colpito duro
alla schiena ma stoico nel rimanere in campo. Anche perché Schicchi
aveva finito le sostituzioni.
Prima
della fine del primo tempo il Depor si ricorda anche di giocare a
calcio e sfodera una bell’azione, che il fratello di Loredana, Stefano
Bertè, spreca.
Duplice fischio… un match che si pensava diverso, ma che rimane comunque pregno d’intensità e furore agonistico.
E
allora il Depor affronta la ripresa con la calma e la saggezza.
Fingerlos prende per mano la squadra e inizia a mostrare tutte le sue
qualità, sublimate nel gol che regala vantaggio e partita al Donz. Una
rete che arriva al 67° ma che non trova replica alcuna da parte della
Dinamo, incapace di creare alcuna trama offensiva.
Il
Deportivo Donkaiserzauker, nella cui bacheca riposano il maggior numero
di Petrelle, va ai quarti. Nella memoria di tutti resterà questa
partita non tanto per la partita in sé, quanto per tutto quello che
hanno significato le squadre per la Coppa Petrella. Vere icone. Un
plauso a mammuth, che esce alla grande dalla storia della competizione.
Il Donz continua, perché ci sono una dozzina di preti che vogliono
riscrivere una fine già scritta.
Top&flop sonopienohoilvomito ediscion
top
Allerta
meteo su Firenze, il capoluogo toscano da un paio di giorni a questa
parte è minacciato da una densa nube gassosa dalla dubbia provenienza.
Si consiglia a chi non gasa di serrarsi in casa e attendere ancora
qualche settimana.
L’ arco e le frecce degli indiani metropolitani hanno potuto ben poco contro le lance assetate di sangue fantamaniache....al grido di Puppaaaaaaaaaaa gli 11 pellerossa se la danno a gambe, in testa ai fuggitivi i 3 nuovi divini spennati..
Dura fino al 120' l' ottavo più in bilico. Barry fc 2006 e annikilator regalano emozioni fino all ultimo... Millikan dopo esser scampato alle fauci dei pastori tedeschi dovrà evitare anche quelle del cannibale. Ridi poco adesso eh?
Flop
Preferiamo quando piange e poi vince......mammuth
in versione lagna con un valido motivo non piace ... Stiamo affilando
le zanne per la prima edizione della coppa che nascerà dalle Petrelliane
ceneri?
Andrea Arno, a quasi 38 anni non è il caso di appendere le scarpette al chiodo? Neanche dopo un entrataccia van der Rijst riesce a terminargli la carriera....patto con il diavolo? 666 chiama Donzauker!
Anche il Petrellomane Mirari deve arrendersi di fronte ad un ChemicalFather mai così combattivo. L'alleanza con Anubi sta dando i suoi frutti e all'AC Ma.gia restano solo i torsoli...
Amarcord: intervista a donzauker84
Allora, siamo ai titoli di coda: ci racconti cosa è stata per te la Petrella?
Allora, siamo ai titoli di coda: ci racconti cosa è stata per te la Petrella?
Cosa ti rimane, umanamente parlando, da questa avventura lunga quasi 5 anni?
Tanto.
Hattrick è stato davvero una bella valvola di sfogo, ma anche un modo
per passare il tempo con gli amici e incontrarne di nuovi. La Petrella e
la Fed, poi, sono stati dei punti fermi per cui non smetterò mai di
ringraziare sante e juri. Un gioco che, pur con tutti i suoi difetti, mi
ha appassionato e continua a farlo. Forse non più come prima, il Depor
ha un pò esaurito la sua spinta ma ci sta dopo tanto tempo, ma in ogni
caso continuo a seguire le partite e a incazzarmi col random.
Sei stato il più forte, il più vincente, il più temuto: come hai fatto a sbaragliare la concorrenza in questa maniera?
Il
celodurismo spaventava molti, evidentemente. I miei scendevano in campo
con la bava alla bocca, gli avversari erano spesso intimoriti. Oltre a
questo, negli anni il Depor è sempre stato una squadra forte, in grado
di scalare le serie fino alla II. Non mi sono mai risparmiato in
Petrella, anzi ho anche fatto ricorso ai polli in qualche occasione.
Poi, ovviamente, il culo ha giocato la sua parte: è un gioco
probabilistico, e non ho mai avuto grosse randomate avverse. Ma neanche a
favore.
Qual è stata la finale piu bella? Quella che ti ha dato più gioia?
La
prima Petrella, contro Vezzo, non si scorda mai. Ma battere Bacarospo
fu fantastico: ero reduce dal mots allo spareggio (vinto) per salire in
III, il ts era devastato e si era infortunato il mio unico attaccante
vero. Studiammo entrambi la formazione per una settimana, e dopo una
partita al cardiopalma e la sua rimonta da 2-0 a 2-2 Zanfrini segnò il
golden goal. Rimane la mia più grossa soddisfazione su hattrick.
Il rivale piu rognoso? Quello che ti ha dato più gusto battere? E quello che t'ha fatto penare di più?
Ce
ne sono tanti in realtà. Mammuth senza dubbio, la sconfitta contro di
lui in Petrella VIII fu un bello smacco, anche perchè fino ad oggi non
avevo più avuto occasione di avere la rivincita. Una volta mi avrebbe
dato più soddisfazione, ora vivo il tutto con molto più distacco.
Ricordo che Materazzi mi mise molto in difficoltà, così come Bacarospo
in finale. Per non parlare di Mpingitore, con cui persi la finale di
Petrella VII. Poi la partita più difficile è sempre la prossima.
Dovendo sceglierne uno, quali dei campioni del Depor puo' fregiarsi del titolo di mister Petrella?
Stefano Bertè. Quattro Petrelle in bacheca, ha 31 anni ed è con me dai 17.
Quale avversario avresti voluto nella tua squadra?
Thimothy Maggiore e Libero Nativo.
Chi vincera' l'ultima Petrella? E perche?
Io.
Sono il cannibale. Anche se, ad essere sincero, non mi sarebbe
dispiaciuta un’affermazione di sante o di juri: se la meritano. Sante è
uscito, speriamo che sia davvero l’anno di Stoppardi.
Immaginando che la Petrella prenda forma e sembianze umane, cosa gli diresti?
Non
abbiamo mai parlato molto, abbiamo un rapporto basato sul sesso. Tanto
gira e rigira torna sempre da me: sa bene cosa l’aspetta.
Ma era davvero arrivato il momento di mandarla in pensione?
Si.
Tutto finisce, ed è giusto che anche la Petrella ci saluti. Ha dato
tanto, ma i tempi sono cambiati ed è giusto che cambi anche lei. Ma un
pensierino alla Petrella lo faremo sempre.
Grazie Cannibale, è stato un onore poterti intervistare.
ESTICAZZI CHE STRISCIONE
I tifosi dei Leoni d'Africa deridono il famoso slogan stoppardiano, insinuando un utilizzo poco consono del deretano di Jurij.
Purtroppo per loro è lo stesso Jurij che gli farà un buco simile alla fine della partità.
Gli ultras dell'AC Ma.gia non sono molto poetici nei confronti di Chemical
I tifosi degli Indiani Metropolitani augurano a tutti un buon Natale
Colto
da folle gasamento per l’approdo ai quarti di finale dopo la vittoria
contro il mod, il presidentissimo bolscevico Jurij Andropov ha deciso di
passare ai fatti e mostrare al pubblico gli effetti della sua agenda.
Conscio di essere rimasto l’unico PM nei reami della Petrella, il
gavorranese di Scandicci (o lo scandicciano di Gavorrano, fate vobis) ha
indetto un comizio elettorale nel quale svelava le bellicose e
sanguinolente atrocità segnate sulla famigerata agenda della morte. Il
mondo petrelliano ha appreso con sconcerto e sgomento i terribili piani
del presidente e, addirittura, ci sono stati suicidi di massa quando
Jurij ha dichiarato che passerà il capodanno al lago, in completa
“isolation”. Il partito PM si è subito spaccato in diversi tronconi:
l’entourage fiorentino si è dissociato completamente dalle scelte
dell’agenda definendole “dissennate”, mentre la sponda sarda rimane
cornacchiniana, anche se mammuth dichiara di volere “delucidazioni
sull’accaduto”.
LA FAZIOSA RASSEGNA STAMPA