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lunedì 8 ottobre 2012

Editoriale Coppa Petrella XV - Finalmente Finale

Il presidente dell fed torna a gasare, apre il portafoglio e vince a mani basse
FINALMENTE E’ L’ANNO DI STOPPARDI 
(ma anche no...)
Jurij finalmente cancella l’amarezza della finale persa contro il bimbo di 10 anni


Una finale di Petrella a senso unico, quella che ha finalmente visto il meritato dominio della Stoppardi sulla malcapitata Drink Team, mai in partita e travolta da una squadra superiore sotto tutti gli aspetti.
Ma ripassiamo rapidamente la splendida cavalcata che ha portato il Presidente Jurij fino a questo glorioso epilogo.
Inizialmente Stoppardi non voleva addirittura nemmeno iscriversi, vittima del suo stesso crescente pessimismo e disincanto. Ma fortunatamente una mattina, davanti allo specchio, facendosi la barba, in un momento di lucidita' si e' fermato, si e' guardato fisso negli occhi e ha detto a se stesso: "ma che cazzo stai facendo". Grazie a questo breve ma fondamentale singolo pensiero, Jurij ha cosi' scongiurato l'assurda e infame scelta di abbandonare la coppa in mano ad estranei, proprio lui, il suo Presidente, uno dei Padri Fondatori, sapendo della presenza di avvoltoi pronti a cogliere la prima distrazione per appropriarsi di una coppa che può appartenere solo ad un gasatore puro. Sarebbe stato come un padre che aspetta alla porta il bravo ragazzo che deve passare a prendere la propria bellissima e verginea giovane figlia per portarla al ballo delle debuttanti ma, stufo di stare ad aspettare alla porta, vede passare un paio di papponi schedati, li chiama e gli dice: ma portatevela fuori voi stasera questa zoccola, che io mi sono tritato gli zebedei di aspettare quel rottinculo del bravo ragazzo", tornandosene poi sul cesso a cagare ascoltandosi con cuffie e stereo una musica improponibile di cantanti impronunciabili.
Ma per fortuna non è andata così.
E con il senno del poi e' stata una fortuna non solo per la Stoppardi, finalmente vincitrice della sua prima, meritata Petrella, ma per l'intera fed!
Chi avrebbe fermato altrimenti il giemmo, giunto in semifinale raccogliendo gli scalpi (e non solo quelli) di tutti i più nobili e puri gasatori della fed? Chi li avrebbe fermati, se non ci fosse stato lui, il Presidente, il gasatore più grande della fed, il nostro paladino e protettore?
Nessuno, dopo che anche Lancillotto mammuth era finito con le chiappe a terra, ombra del guerriero di un tempo e deciso a ufficializzare il proprio ritiro.
Ma per fortuna non è andata così!
Il nostro Presidente ed eroe ha sconfitto e scacciato tutti i cavalieri oscuri dalle nostre terre, e difeso la nostra Coppa da un destino troppo crudo per poter essere descritto (o mangiato). La fed si sarebbe disgregata, la Petrella sarebbe finita nel fango senza più possibilità di rifarsi una verginità, le poppe della Estrada si sarebbero suicidate dalla vergogna, i confederati si sarebbero sgasati cominciando a scrivere frasi e numeri senza senso per farsi cacciare da un ormai semivuoto Gran Consiglio ed elemosinare un posto nella fed di Ciuffo.
Ma per fortuna non è andata così.
E' stato invece finalmente l'anno dello Stoppardi ed il Presidente Jurij e' ora il vincitore conteso come da tradizione da un mucchio di vergini vogliose, che vogliono godere di lui a piene braccia facendogli finalmente sparire ogni depressione, mentre da sotto quel mucchio di tette e culi nella sua faccia compare finalmente un sorriso appagato, fiero di se, ottimista per il futuro.
Ce lo immaginiamo già nei prossimi giorni, in una versione completamente nuova e gioiosa, a sboroneggiare sulle proprie prestazioni sessuali e hattrickiane, ubriaco, pieno di soldi e con 2 ragazze sempre diverse sotto braccio, scanzonato e con la voglia di spammare come un tempo. Un uomo irriconoscibile e senza più tempo da perdere con HT e con la fed.
Ma per fortuna non è andata così.

La finale: AC Drink Team - Stoppardi
Cielo grigio, plumbeo. Di quelli che mettono una tristezza infinita. Ma oggi non è tempo per caducità emotiva o depressione caspica, perchè nonostante la cupezza atmosferica oggi è tempo per il gasamento
Jurij impegnato in un rituale propiziatorio imparato
da una tribù di Indiani (Metropolitani)
E' finale di Petrella, ed è una grandissima finale; da una parte, la sorpresa dell'anno, quell'AC Drink Team partito in sordina e divenuto mina vagante dell'intera competizione: sempre sfavorito alla vigilia, sempre vincente alla fine. Dall'altra il presidente onorario, Jurij, uscito dal piattume joydivisionistico come un raggio di sole da una coltre di nubi simile a quella di stasera. Dopo aver piallato i Leoni d'Africa, eccolo ai nastri di partenza della sua seconda finale, dopo quella persa contro lo Springfield Simpsons (guidato sapientemente da un bambino di 10 anni) nella lontana terza edizione.
La partita si preannuncia emozionante e carica di reti, perchè entrambe le squadre decidono per l'iperoffensivo 2-5-3. Battistelli e Da Parga per Special, Cornacchini e Succi per Jurij... i più grandi ci sono tutti e le inquadrature del pre-partita ne evidenziano i tratti somatici deformati dalla tensione.
Si parte. E servono solo dieci minuti a Stoppardi per passare in vantaggio con Diaz de Vivar, che piazza la palla all'incrocio, mandando ai matti il ragno che proprio lì aveva costruito la sua ragnatela abusiva. Il Drink Team è colpito duro ma cerca di compattarsi; Special_Ano manda in filodiffusione un paio di canzoni degli 883 per caricare i suoi, ottenendo però l'effetto contrario. Innanzi tutto lascia confusione in campo il passaggio di Nord Sud Ovest Est, scambiato per indicazioni del mister sulla posizione da assumere in campo. Per non parlare de La dura legge del gol, pezzo decisamente poco adatto ad una squadra che deve pareggiare. Mentre Max Pezzali intonava "E' la dura legge del gol, fai un gran bel gioco però se non hai difesa gli altri segnano, e poi vincono. Loro stanno chiusi ma alla prima opportunità salgon subito e la buttan dentro a noi", la Stoppardi saliva e la buttava dentro a loro, per il 2-0 di Benzi.
Cornacchini indossa il suo k-way preferito per
la standing ovation a fine match
La verve agonistica dei ragazzi di Jurij è pazzesca. La voglia di alzare al cielo la Petrella trasforma il fronte temporalesco presidenziale in un vero e proprio uragano: nei dieci minuti successivi la Stoppardi grandina reti sul malcapitato Drink Team. Saranno quattro (ancora Diaz de Vivar, Succi e doppietta di Maffei), e fisseranno il risultato sul 6-0. Alla mezzora. Pazzesco.
Una finale a senso unico, che concede anche la standing ovation di tutto il pubblico a Cornacchini, che esce a fine primo tempo lasciando spazio a Potoku. Un applauso che dura minuti e minuti (92 per l'esattezza) e lascia nell'aria un alone di gasamento puro per il presidente-bomber.
La ripresa non è altro che una passerella per i successori della Schicchi nell'albo d'oro, condita dal terzo gol di Maffei. Sette a zero alla fine, mai s'era vista una finale dai contorni così tennistici. Un dominio. Puro e duro.
Eppure non è stato demerito del Drink Team, sceso in campo con la voglia di fare bene, forse un po' contratto ma comunque combattivo. No, questo è merito di una squadra che ha riversato ogni stilla del proprio furore, della propria concentrazione, della propria forza nella partita perfetta. Nel momento ideale.
Jurij vince la Petrella, viene portato in trionfo dai suoi ragazzi e da un'intera federazione che ritrova con gaudio un presidente gasante e gasato. E' l'anno di Stoppardi, e questa non è per niente la solita perculata.

Stronzi si nasce, eroi si diventa.
Iuri Cornacchini nasce in una sperduta località della maremma toscana, da padre sbronzo e da madre incerta, praticamente un fuoco fatuo. Essendo nato stronzo, era particolarmente bravo a galleggiare, ma il papà lo teneva legato a riva e quindi non potè mai diventare il campione di nuoto che tanto avrebbe voluto diventare. Della sua infanzia si ricordano pochi episodi, a parte il fatto che avesse un allevamento personale di avvoltoi e gatti neri ereditato dallo zio e che il per il suo sesto compleanno dei lontani cugini gli regalarono un portafoglio di dubbio valore.
Comunque, in mezzo al ciarpame di cianfrusaglie che è solito accumulare, spiccano oltre ai succitati animali anche innumerevoli peluches dal pelo nero, sintomo che già da piccolo la voglia è tanta, ma del triangolino della gioia non ha immagini precise ma solo effimeri surrogati.
Un Cornacchini irriconoscibile rientra nelle
fila della Stoppardi carico di cotechini lardellati
Da questi episodi giovanili, il nostro Iuri sviluppa di certo un carattere ombroso e un poco depresso. È così che per dimostrare a se stesso che per quanto si rincorra una palla, essa finisce sempre con lo sfuggirci, si avvicina al calcio giocato, ovviamente con mediocri risultati. Viene infatti scoperto da una sconosciuta squadretta dell’entroterra laziale, ma presto finisce sulle sue orme il suo omonimo, presidente della gloriosa Stoppardi, estremamente interessato al portafoglio in suo possesso. Infatti, una volta diventato giocatore della compagine toscana, al piccolo Iuri viene sottratto l’oggetto in circostanze misteriose e ben presto anche l’imberbe attaccante è fatto evaporare e ceduto al Verm8.
Questo fatto turba ancor più l’animo del Cornacchini giocatore che comincia ad ascoltare musica a dir poco decadente, tra cui spiccano gli album dei Joy Division e di Cristina D’Avena. Nel frattempo viene venduto all’Erode Scannabelve, ma in quel di Cremona comincia a soffrire di una fortissima labirintite non capendo dove cazzo si poteva trovare, visto che la città non esiste, e rischia fortemente il ritiro dal calcio dopo essere aumentato di 80 chili a forza di mangiare cotechino lardellato. 
Così lo Iuri presidente, commosso da cotanta generosità a tavola, apre il portafoglio e risucchia nuovamente alla Stoppardi il figliol prodigo, che dal canto suo accetta il nuovo trasferimento sapendo che con il suo arrivo la squadra non avrebbe avuto nulla da invidiare al Deportivo donkaiserzauker e alla Dinamo Schicchi e la coppa Petrella sarebbe potuta finalmente tornare a casa, in quella via che l’ha vista nascere.
Ed è così che dopo durissimi allenamenti il giovane Iuri si rimette in forma e con i suoi gol trascina la squadra alla conquista dell’ambitissimo trofeo dimostrando che questo è veramento l’anno di Stoppardi!

Florence calling
♪♫ In radio c’ è un pulcino, in radio c’ è un pulcino, è il pulcino Pio, è il pulcino Pio….♪♫



J - Pronto?

R - Hallo, Iuri? Ryan is speaking!

J - Ryan (e chi cazz’ è?) , scusa ma non conosco nessun Ryan..

R - C’mon my friend….sono io Ryan….Ryan Lochte, damn non mi riconosci? Are you fucking kidding me?

J - Boia dè! Scusa caro…. è che con tutti sti festeggiamenti, l’ Ichnusa che m’ha mandato il Mammy… so un po’ briaco…

R - LOL man! Finalmente hai vincere the amazing Petrella cup! How do you feel? It isn’t great?

J - Oh si….. l’è come vincere una medaglietta delle tue, ma che ti devo dì, m’ero stufato di falli vince, dicevano sempre, il presidente qua, e Iuri là, il portafoglio, è vecchio, un c’ha più voglia…… e traaac…. Iuri se la porta a casa, la su Petrella… So, how are you?

R - I’m fine, amico… ho finalmente found il music album che mi avevi consigliato this summer: Closer of Joy Division….

J - Allora? Che dici, ti gasa?

R - Una cosa molto fine…..

J - Ryan, dove l’hai sentita ‘sta frase? Do you know Pier Paolo?

R - Sure my dude, l’ultima estate insieme mi hai improved so much! I’m becoming an hipster..

J - Grande! A furia di sentì quella musica di merda come Special-0ne pensavo che t’eri rincoglionito! Ryan, adesso ti saluto che mi fai spendere una fraccat col cellulare, devo tornà al cantiere a controllare i lavori pubblici… Stammi bene eh?!

R - Bye Iuri, see ya soon… keep it depressive..
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E le pagelle???
Purtroppo sono andate perdute, scomparse tragicamente fra le fiamme dello spaventoso incendio causato dal gas sprigionato da Raspy in finale...
Solo il seguente pezzo di carta si è salvato.

Sono solo canzonette?
Ardore ? Vittoria ? era tutto fittizio
successi in effetti non erano attesi
l’amaro risveglio ci porta all’ospizio
in cui il Presidente è rinchiuso da mesi

Morfeo ci rende il signor uanagana
ormai rassegnato al proprio destino
(nuotare da solo nell’oasi sahariana
con tanti cammelli da buon beduino)

Chissà quanto ancora dovremo aspettare
perché venga fuori l’ardor stoppardiano
perché il presidente ritorni a gasare
di nuovo lottando sul ring petrelliano

Ma lui che del gas vide i primi i germogli
giammai lascerà rovinar la su casa
attinge munifico al suo portafogli
per restaurare la fed che stragasa.


Il libro del mese:

E poi si è svegliato tutto bagnato (cit.)