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venerdì 24 giugno 2011

Editoriale quarti di finale - Coppa Petrella XI

Stoppardi e Grosseto sul velluto, non c’è trippa per gatti per Daveth e Caricca
Le nove meraviglie di Naked!
E non sono i culi del Best Bottom

Amendolara spazza via i resti di Furetto. Barry disincanta il Potter della Coppa


Naked festeggia la vittoria insieme a nove ragazze della rubrica CULturale BBOW


Sarà rimasto deluso chi si aspettava partite incerte fino alla fine come agli ottavi o la caduta dei favoriti come ai sedicesimi. I quarti di finali, come ormai da tradizione, sembrano la tappa sorniona della Petrella, quella di passaggio prima delle montagne, quella in mezzo al giro adatta ai velocisti, quella che fondamentalmente sà di poco e che la gente considera il giusto. Niente luna park, niente adrenalina, niente sedie ribaltate o cuori palpitanti: le partite dei quarti prendono una strada precisa già nei primi minuti e non regalano sorprese, facendo accedere alle semifinali le squadre più quotate, senza nemmeno quel pò di pathos che finora Cagliari ci aveva regalato. Così il Grosseto city Ramblers piega in modo aerobico uno Spartak Gonzo formato gironi di qualificazione, il Real Amendolara spazza come uno tsunami un Mucho De Nada che prima di incontrare Naked aveva ben figurato, un Barry FC apre come una cozza il catenaccio proposto dall’AC Ma.gia e la Stoppardi fà di un sol boccone il Verm8 e tutta la claque di gufi presente a Cagliari. A margine, ma nemmeno troppo, il campione in carica Deportivo Donkaiserzauker si conferma il piu’ meglio di tutti, portando in alto il nome della Petrella anche nella coppa del non...ehm, nel mundialito per club, dove, con una prestazione da millemila htstats, si sbarazza dell’ennesimo avversario-fantoccio e avanza a grandi falcate verso la finale. Ma passiamo nel dettaglio a raccontare le partite, con i nostri inviati sempre sul pezzo.



Stoppardi regola Verm8 prima dell’intervallo e scaccia i gufi a pallonate

Stoppardi non delude le aspettative ed in scioltezza approda alle semifinali di Coppa Petrella per la prima volta da otto stagioni a questa parte; nulla può fare la Verm8 di daveth, combattiva si ma forse troppo intimorita dall'impatto mediatico costruitosi attorno alla Stoppardi. Infatti sembra che tutti i mass media petrelliani siano d'accordo a definire questo l'anno buono per la squadra di Iuri ed in effetti tutti gli indizi sembrano confermarlo: la squadra è in forma ed in ottima salute, gasata come non mai da una promozione in V serie ottenuta "aprendo il portafoglio" e da un inizio di stagione che già faceva sognare il miracolo ai tifosi più creduloni; ci sono state fin da subito nel turno ad eliminazione esclusioni eccellenti ed inaspettate quali la Dinamo Schicchi, l'Erode Scannabelve e gli Indiani Metropolitani (questi ultimi due sgasati fin dall'inizio della Petrella), ma anche la Bluff Country di SirFly_Macmai e l'Apples Dream Team del Gasatore Dell'Anno apples; infine, la Coppa è andata in scena fin dall'inizio senza il suo attore migliore (il più bravo), ossia il Deportivo donkaiserzauker. Insomma, al di là degli insistenti maniavantismi presidenziali, sembra l'anno buono per -Jurij e finora lo sta dimostrando.
Riguardo alla partita in sè, non c'è molto da raccontare; la Stoppardi si fa attendere solo venti minuti prima di aprire il Walzer della Goleada con Jacinto Grelo. Subito dopo Verm8 tenta di reagire ed è solo un grande gesto atletico del portierone stoppardiano Quentin Tournier a negare la gioia del pareggio a Francesco Ginnari. Purtroppo per Daveth però si vede partire solo questa fiammata dalla marmitta del Verm8, perchè poi sono i ragazzi di -Jurij a prendere in mano il match siglando il 3 a 0 prima dell'intervallo, con Nenkov e Gorgulho. Il secondo tempo non è altro che ordinaria amminastrazione per gli esperti giocatori della Stoppardi, che trovano addirittura il poker su rigore al 72esimo, realizzato da Flavio Lantieri.
Verm8 a casa senza particolari demeriti, anzi Daveth c'ha provato ma probabilmente paga la minore esperienza rispetto ad uno dei veterani di Hattrick. -Jurij invece inizia a deporre timidamente il maniavantismo anche nei messaggi sul forum e forse inizia a crederci anche lui. Ma attenzione! Prima della fine mancano ancora due turni e già a cominciare dal prossimo non sarà una passeggiata: RayAllen non ha certo intenzione di stare a guardare.


-Jurij al mare (accompagnato da Sante_Pollastri) si prepara a calare il poker contro Daveth


Thoeni, Gross, Tomba e Compagnoni: La valanga azzurra resuscita e si incarna in Amendolara: Mucho De Nada Umiliato!

Sono quasi 1800 i disoccupati e cassaintegrati caduti in depressione che assiepano le tribune dello stadio Zozzoland per il quarto di finale tra Amendolara e Mucho de Nada. In realta', tra questi ben milleseicentoventisette erano convinti di assistere ad un best bottom live e non alla partita piu' a senso unico di un senso unico.
Real Amendolara si presenta al match come superfavorita, forte di un campionato ormai tranquillo e di un monte stipedi secondo solamente a Barcellona e Manchester City; d'altronde il patron Naked era stato chiaro in avvio di stagione, autocandidandosi alla vittoria finale.
Un Naked che si presenta allo stadio in pelliccia di ermellino, catena d'oro al collo da chilo e otto, centovertordici anelli alle mani e sigaro cubano in bocca, con codazzo di una dozzina di accompagnatrici che lo seguono festanti dall'alto dei loro culi.
Furetto invece, dopo una settimana di festeggiamenti e baldorie dovute alla storica vittoria negli ottavi contro gli odiati nemici di Indiani Metropolitani, non si presenta invece in tribuna vip lasciando la poltrona a fianco di quella dell'avversario di giornata vuota: arrivera' solo piu' tardi, giustificandosi del ritardo con la piu' banale delle scuse: "Mammuth m'ha ipnotizzato e m'ha trascinato al Tartana in un rave party a base di alcool, cocaina e mignotte."
Alla discesa delle squadre in campo si capisce da subito come andra' a finire: i giocatori di mucho scendono in campo evidenziando uno stato fisico pietoso, con boxer da mare al posto dei calzoncini e magliette della coop al posto della divisa ufficiale: "Anche le ragazze della lavanderia erano al Tartana", cosi si giustifica mister Osnes, stringendo in mano un antico rosario e una bibbia, ben sapendo che per i suoi si prospettava piu che una partita un'estrema unzione. L'11 di Naked invece scende in campo fiero, pimpante, con pettorali scolpiti e braccia abbronzatissime e tatuate, ognuno di loro a testa alta e mano nella mano alle ragazze della uefa che accompagnano ogni partita le squadre in campo: SexyOranje, Flaquita, Vanilla e Dahlia accompagnano a bordocampo i loro eroi, per poi uscire dal campo tra la disperazione del pubblico e l'approvazione di Naked, che le accoglie in tribuna con una carriola di vasellina e il piu classico caviale e champagne a contorno.
Il Match non ha storia, con Amendolara che sblocca subito il match con un rapido 1-2 in grado di tramortire chiunque. Ma Mucho non è una squadra qualunque, ed infatti Van Peppen, alla mezz'ora, dimezza lo svantaggio con un'azione spettacolare, proprio in concomitanza con l'arrivo allo stadio di un sudatissimo e spettinatissimo Furetto. "Ora rimontiamo!" esclama il presidente, ma non arriva alla fine della frase che gia' Amendolara si riserva nell'area di rigore avversaria con l'impeto di una Valanga: 3-4-5-6 e set conquistato in scioltezza all'intervallo, un 6-1 che non lascia spazio alle recriminazioni di Furetto, che sul 5-1 contesta un passante in top spin a suo modo di vedere fuori dal campo: "You cannot be serious!" esclama infuriato verso il giudice di sedia, e lanciando la racchetta sull'erba se ne va mestamente, annunciando diciassette ricorsi al Tar per l'accaduto.
La ripresa non fa altro che ingigantire il passivo, con i lupi della Sila intenti a schiacciare il piede sul pedale del gas sino ad un 9-1 che, a memoria d'uomo, rappresenta un vero e proprio record per quanto riguarda un quarto di finale della competizione. Una dimostrazione di forza impressionante per il team calabro-romano, una prepotente candidatura al successo finale, una seria alternativa allo schicciasassi Stoppardi, sicuramente un bel dito in culo da pelare per Grosseto city Ramblers, che in semifinale dovra' cercare di non fare la fine del povero Furetto.
Per evitarlo, Giocata è stato gia' segnalato al Tartana, intento a prendere appunti da Mammuth su alcuni cocktails, mentre Naked prepara l'incontro a bordo piscina, intento a battere il record mondiale di soffoconi ricevuti da donne diverse: chi la spunterà?


Furetto si dimentica del match e prende lezioni dal maestro Mammuth


La diga dei Gonzi tiene quasi un tempo poi cede e viene sommersa dal mare grossetano

Questo pezzo sarà pubblicato in forma ridotta per venire incontro alle capacità mentali di mammuth.
1700 e spicci spettatori tra loro un folto gruppo pastori imbufaliti che facevano pascolare le pecore sul terreno di gioco del Teste Mobili da cui vengono convinti ad andarsene in cambio di un posto in prima fila e uno spettacolo di altri tempi; aggiungendo le pecore il conto è presto fatto spettatori paganti uguale zero. In una giornata di merda che quasi piove le squadre fanno il loro ingresso tra un tifo assordante, in realta così pare dal campo ma sono gli improperi dei pastori e i belati delle pecore. La partita inizia e dopo un breve scambio di presantazioni (un ammonito e un acciaccato) i ragazzi di giocata iniziano l'assolo interrotto qua e la da un gol un'azione fallita e 2 ammonizioni dei Gonzi; i pastori in tribuna annoiati dalla partita a senso unico contano le pecore ormai rassegnate a saltare la cena, piuttosto che rischiare di addormentarsi guardando la partita, il resto è cronaca. Complice un attacco leggerino supportato da un centrocampo non all'altezza di quello dei GCR i ragazzi di caricca non si rendono mai pericolosi eppure con qualche sforzo in più, vista l'inesistenza della difesa avversaria, poteva uscirne una partita scoppiettante. Invece la diga di Spartak Gonzo tiene non troppo e consente ai ragazzi di caricca di restare in partita sino al 3 gol dei GCR, anche galvanizzati e illusi dal gol del 2-1 poi però la diga crolla e un mare di gol 6 per l'esattezza sommerge i gonzi. Finita la partita finalmente pecore e pastori possono riprendere possesso del verde manto e tutti vissero felici e contenti. caricca non troppo contento ma nemmeno troppo triste, ha poco da recriminare, alla fine i GCR sono sempre stati un brutto cliente in Petrella.


I "legnosi" giocatori dello Spartak scesi in campo nei quarti


Ray Allen liquida il Poeta: “Qua si gioca a calcio, mica è un concorso di letteratura!”

E il naufragar m’è dolce in questo mare. Questo avrà pensato a fine partita Mirari, nel caso mezzo filosofo oltre a poeta, ripensando alla seconda uscita consecutiva ai quarti di finale nella coppa petrella. Naufragar dolce, perchè se da una parte l’uscita nei turni che contano brucia, dall’altra c’è la consapevolezza di essere entrato nell’olimpo della Petrella, e di non essere una meteora qualsiasi. Insomma, per dirla con De Gregori, il ragazzo si farà, anche se ha le scarpe strette, il prossim’anno giocherà con la maglia numero 7. Flashback
Al Sant’Elia sono 1238 gli spettatori accorsi, nonostante un movimento collettivo verso la sardegna ben più massiccio da parte delle due tifoserie, che però a quanto pare hanno preferito seguire la partita nel maxischermo sistemato alla spiaggia di Poretto, bevendo un’ottima Ichnusa ghiacciata. Costu, ehm, maglietta bianca con bande orizzontali neroverdi per il Barry di RayAllen, completo tamarro a fiamme per il Ma.gia di Mirari, che però nonostante la maglietta aggressiva, in campo si schiera con un 5-2-3 contropiede con fossati e coccodrilli davanti alla difesa, mentre RayAllen controbatte con un baldanzoso 2-5-3 alla maremmana, il tutto a confermare che l’abito non fa il monaco.
La partita tatticamente si pone come l’eterno duello manicheo tra Difesa e Attacco, tra culo parato e gas aperto, tra trincea e blitzkrieg, un’epopea che fino a qualche stagione fa non avrebbe avuto storia, considerando il solito assioma “La difesa non conta un cazzo”, ma che oggi ha tutto un altro fascino, visti i ritocchi al motore che hanno reso ancor più determinante il fattore culo. Barry macina un gran gioco sulle fasce sin dall’inizio, che però si infrange sul fossato, dove i coccodrilli fanno un gran lavoro stoppando i palloni e rilanciando oltre la voragine di centrocampo, per azionare il trio lescano davanti. Proprio in uno di questi ribaltamenti, al 37°, i due difensori di Barry, in preda ad un gran mal di testa, non possono far altro che stendere le punte fiammanti, causando un calcio di punizione che è una sorta di invito a nozze per Schroll, cecchino arrivato in extremis in Sardegna con un volo charter Vienna-Cagliari: 1-0 Ma.gia! Mirari è gasatissimo e inizia a sboroneggiare nello stragasalive, mentre RayAllen attapirato capisce che qualcosa non va e inizia a lavorare d’astuzia in cerca di una soluzione. Ci vuole poco al manager lumbard per capire che il punto di forza dei fiammanti è il fossato con i coccodrilli, quindi ordina al suo braccio destro di andare al primo supermercato possibile a comprare 100kg di tonno, da dare in pasto ai coccodrilli sapientemente schierati da Mirari, per addolcirli e placarli. La mossa risulta geniale, e versato il tonno nel fossato la partita cambia di netto, perchè in assenza dei coccodrilli la diga siciliana risulta vana, e i ragazzi di Ray iniziano a concretizzare la percentuale bulgara di possesso palla, andando in gol per 4 volte in poco meno di 40 minuti. Siamo al 71° e la partita è praticamente finita, con RayAllen a festeggiare a bordo campo facendo tiri da 3 in un canestro appositamente messo dietro la panchina e Mirari triste, a guardare i coccodrilli ancora intenti a finire la partita colossale di tonno data loro in pasto dai perfidi scagnozzi di Ray.
Finisce così al Sant’Elia, con un risultato che ricalca l’hattrick che fu, quando la difesa contava come il due a brisca e le squadre argute posizionavano tutte le pedine in avanti. Finisce con un RayAllen esagerato, in grado per la prima volta di arrivare alle semifinali di Petrella e con tutta la voglia di fare lo sgambetto al presidente Jurij, suo prossimo sfidante e con un ottimo Mirari, che esce a testa altissima dalla competizione, dimostrando di avere carattere e versatilità tattica da grande. Un plauso per il nostro poeta, che a questo punto può concentrarsi a pieno sulla campagna elettorale per la nazionale.


Barry Fc cerca di scardinare la linea difensiva schierata da Mirari


Mandati in archivio i quarti di finale, i riflettori si accendono adesso sul penultimo atto della manifestazione, mentre nei salotti tv infuria la polemica, con diversi opinionisti della trasmissione “Processo Indiano del Lunedi” che puntano il dito verso Stoppardi, reo di aver contribuito, con la sua presenza tra le fab-four della competizione, ad abbassare notevolmente il livello della competizione. Polemiche condivise da Donzauker e Mammuth, ospiti il giovedi sera della trasmissione Colpo Grasso, che nicchiano sulle sorprese Amendolara e Barry: “ci fossimo stati noi ci saremo sbarazzati di chiunque” dicono all’unisono, mentre, a gettare ulteriore benzina sul fuoco arriva anche il comunicato stampa dell’Erode, che su proprio sito ufficiale parla di “Indegne pretendenti al prestigioso e ambitissimo secondo posto”. I 4 superstiti fanno spallucce e vanno avanti, ognuno con le proprie convinzioni, ben sapendo che questa potrebbe essere l’unica possibilita’ per loro di portare a casa la coppa, vista la dirompente crescita di quello Spam Spritz che si appresta ormai a dominare la competizione per il prossimo decennio.
Appuntamento dunque a martedi prossimo, in una assolatissima Cagliari, per il penultimo atto della Petrella: Stay Tuned, e ricordate, Petrella is burning!

venerdì 17 giugno 2011

Editoriale ottavi di finale - Coppa Petrella XI

Il manager siciliano affonda il giustiziere di mammuth. Dramma Davor nuna
E’ quasi ma.gia Mirari! Scacciata lagnagna
Giocata e caricca avanti con affanno, tutto facile per Mucho de nada, Stoppardi e Amendolara


Intro

Zucchero filato, trapeziste in costume, ricchi premi e cotillon: venghino siori venghino al luna park sardo degli ottavi di finale! E ricordate: più gente entra più bestie si vedono, come si soleva dire in un vecchio film di Fellini. Gli ottavi della coppa più amata dal palinsesto di Rai Uno e Canale Cinque torna ad impressionare la folla accalcata a Cagliari manco fosse il giubileo o l’esecuzione pubblica di B. E così si assiste ad una mai doma Raspiduo costretta a cedere il passo ad una motivatissima grosseto city ramblers, una Ballanza Team piegata a colpi di gol solo ai rigori da una gasatissima Spartak Gonzo, un Naked deciso a dire la sua contro la ormai quasi certa vittoria finale della Stoppardi di Iuri, ancora vincente contro la Blue Steel. Per chiudere la rassegna, la Verm8 di Daveth supera di una misura Raccattati ed accede ai quarti dove affronterà proprio il Cornacchini, mentre Barry e Mucho De Nada passeggiano sugli avversari. Ottavi frizzanti ed equilibrati, ma ora il cerchio si restringe e non tutti possono starci dentro: chi saranno i fortunati gasatori che arriveranno alle semifinali? Soltanto il pendolo di Mosca potrebbe dircelo, ma non avendolo più a disposizione, dovremo aspettare martedì prossimo.



E’ indubbiamente l’anno di Stoppardi: Mourinho, Villas Boas e Otto si inchinano all’armata invincibile del superfavorito.

Al Sant’argo di Cagliari va in scena uno degli ottavi di finali più frizzanti e gustosi che la storia dell’hattrick moderno ricordi: davanti a 1500 spettatori assetati di sangue si scontrano infatti due club amici, legati da un passato pieno di delusioni sportive ma con un futuro brillante e radioso che gli aspetta: Stoppardi-Blue Steel, ovvero Jurij contro Otto, incompetenza allo stato brado contro niubbaggine condensata in vaso, è indicato dai principali analisti sportivi, tra cui un lontano pro-zio dei cugini di campagna e da Domenico Scillipoti, come una vera e propria finale anticipata che puo’ designare, con 270 minuti ancora da giocare, la futura regina della coppa Petrella.
I grossetani di Blue Steel si presentano in splendida forma, complice un campionato condotto con autorevolezza, grazie a diciassette bot presenti nel girone, e grazie anche al cazzo, vista la goleada nell’ultimo collaudo pre-stoppardi che ha portato la fiducia della squadra da “al settimo cielo” a “si va a troie aggratis”.
Stoppardi, indicato dal fantasma del polpo Paul come la principale favorita per la vittoria finale della Petrella, ma anche della coppa America di vela e della gara di canottaggio Oxford-Cambridge, si presenta in suolo cagliaritano con un preambolo di maniavantismo raro, quasi atipico per una squadra di cotanto blasone, ben sapendo che questa Petrella potrebbe essere per il team del presidentissimo Jurij la grande occasione per il trionfo, dopo la recente moria di quasi tutti i principali avversari nella corsa al titolo.
Gli schieramenti in campo non lasciano spazio alle sorprese: equilibrato 3-5-2 per Blue Steel, che cerca di arginare l’imperioso attacco avversario con una parvenza di difesa, per affidare poi le chance di vittoria ad un garibaldino Aow con spruzzata di attacco centrale e un centrocampo geometrico in grado di dare filo da torcere a chiunque; 2-5-3 alla speriamo di non beccare azioni contro di Stoppardi, che cerca di imitare il Barcellona in virtu’ di un possesso palla granitico e ad un attacco centrale frizzante.
Otto, ben sapendo di essere il chiaro sfavorito del match, siede in tribuna con aria rilassata, pronto a gustarsi 90 minuti di sport e spettacolo senza alcun assillo del risultato, mentre Jurij, ancora turbato per uno strano sogno fatto in nottata, continua a ripetere in maniera ossessiva “i gufi non sono quel che sembrano”, con occhi sbarrati e pressione arteriosa stimata intorno ai 170 di massima e 34 di minima.
La pressione raggiunge picchi alpini quando dopo 25 minuti Lantieri fallisce il rigore del possibile vantaggio, scatenando caroselli incontrollabili fuori dallo stadio, con uno strano Indiano dall’accento londinese in testa al gruppo.
Otto invece esulta sfacciatamente all’errore avversario, copulando con cupidigia con Maria Giovanna Elmi in versione femme fatale, ma quando ormai mancano pochi colpi di reni al traguardo viene gelato dal bulgaro Nenkov, pollo last minute acquistato da Stoppardi, che con la valigia ancor in mano va a timbrare il vantaggio ad un minuto dal the’ caldo: Stoppardi 1 Steel 0 dunque, è cosi che l’arbitro, il signor Cinciripicchio di Pontida manda i contendenti a meditare sulle turche degli spogliatoi, in attesa della ripresa.
Ripresa che riprende sulla falsariga del finale di primo tempo, perche’ dopo solo 3 minuti Nenkov abbandona la zona del ritiro bagagli per fare l’ennesima capatina sul campo da gioco: il momento è propizio, perche’ in quello stesso istante “portiere e difensore centrale della squadra di casa non si capiscono”, come chiaramente spiegato in cronaca. Cosi’, mentre il portiere portoghese Ruivo esclama “prendila tu, fava!” in chiaro accento lusitano, il centrale peruviano Ugaz risponde “mia sorella t’avrebbe succhiato cosa?”. Ne nasce una rissa furibonda di cui aproffitta il bulgaro, che al grido di “E’ l’anno di Stoppardi” prende la palla e si invola in rete, siglando indisturbato il gol del 2-0.
Otto, visibilmente paonazzo, s’incazza come una iena, vuoi perche’ anche stavolta viene fermato ad un secondo dal traguardo mentre cercava di ingravidare un’abbagliante Sandra Milo, vuoi perche’ l’investimento ingente sostenuto per l’acquisto di 18 volumi dello zingarelli non ha portato buoni frutti.
Il 2-0 uccide la partita, e con essa i caroselli fuori dallo stadio, con l’indiano londinese che ammaina lo striscione con la scritta “Finirai in terza fascia” e con Jurij che riprende colorito, pur rimanendo un po’ turbato da uno strano signore in tribuna, che avvolto in un’impermeabile scuro con le iniziali J.R. cucite sul petto gli sussurra: “non ancora piccolo mio, non ancora, ho grandi progetti per te”.
E’ cosi che il match, tra un infortunio e un’altro, si trascina verso la fine, con Stoppardi che dilaga sul 3-0 e Blue Steel che trova a 3 minuti dalla fine il gol della bandiera, che fissa il risultato sul 3-1 finale.
Il trionfo di Stoppardi proietta Jurij tra i grandi manager di sempre, da Orrico passando per del Neri, sino ad arrivare a scomodare paragoni illustri con il maestro Maifredi. Per Otto un’uscita di scena a testa alta, visti i valori espressi sul campo, che certifica Blue Steel come squadra degna, in un futuro prossimo, di turni ben piu nobili di questo in Petrella. Stoppardi permettendo, ovviamente.


Allucinazioni oniriche per il manager di Stoppardi



Ennesima delusione per i Raccattati: Verm8 in paradiso!

Arditi, eroici. Com’altro nomare questi baldi giovani che per novanta lunghi e disagevoli minuti hanno combattuto strenuamente contro i bolscevichi atleti del Verm8. Sotto i colpi dell’artiglieria nemica, i giocatori biancoverdi dei Raccattati si sono battuti con volontà inarrestabile nei verdi e generosi campi delle terre sardiche. Nonostante uno svantaggio iniziale, gli atleti biancoverdi hanno continuato a marcare imperterriti il suolo cagliaritano con la fiera suola maremmana. Ed ecco che Sciortino scruta il chivalà all’orizzonte e con una zuccata tutto travolge con una nera romana marea. Rimesso in parità il risultato, i baldi giocatori si rilassarono prematuramente prendendo una seconda ingloriosa pera prima di ritornare al vestibolo per il rituale dell’abbeveraggio. Con fiero italico ammonimento, il condottiero biancoverde striglia il suo primo avamposto, trovando un forte ruggito di orgoglio da parte dei suoi uomini, che trovano l’immediato pareggio allo scoccare della ripresa. Ma ancora una volta, un vile attacco greco alle pendici del varco difeso dal guardian scelto Bender, riportano il Verm8 in vantaggio numerico, per 3 segnature a 2. I nostri eroi, demoralizzati e tristi, quasi cedono all’assismo liberal democratico, ma ecco che il comandante Stranaj trova l’immediato pareggio, mettendo a tacere le boriose grida dei rossi vermottiani. Duri a morire, e a morire solo per la bandiera, i nostri cercano aspramente la vittoria, impallinando in quel di Cagliari la compagine avversaria, che però trova la vincente segnatura, con uno sfolgorio d’arme infame all’interno dell’area biancoverde. A questo punto, gli alteri combattenti scarlinesi, vedono la loro nera fierezza oscillare e si abbandonano a una lenta e dolorosa dipartita. Ci sono comunque applausi dinnanzi alla più grande e orgogliosa fanteria che la competizione Petrelliana abbia mai avvistato sui campi di giuoco. Resta, in ogni qualcaso, da affrontare la lotta sul versante orientale, per la conquista dell’ardita quinta corporazione, nella quale i nostri eroi potranno, se non cancellare, quantomeno alleviare l’onta e la vergogna di siffatto tracollo.



Spartak Gonzo timbra ancora il cartellino. Anche l’ultima compagine lardellata torna a casa

Anche quest'anno non c'è trippa per gatti all'ombra del Torrazzo di Cremona, o meglio non c'è cotechino per i lardellati. Anche l'ultimo rimasuglio della celebre Cosca del Cotechino, il Ballanza Team di Sine (celebre gasatore-boss del piccolo capoluogo lombardo), deve cedere di fronte alla Spartak Gonzo di carrica86, carRico appunto come una molla ed intenzionato a dire la sua nella lotta al titolo; il tutto in barba ai bookmakers che mostravano come favorito Sine e lo designavano come unico possibile ostacolo per la corsa della Stoppardi di Iuri.
Il match comunque s'è mostrato più che all'altezza della fama dei due presidenti, entrambi proprietari di squadre ben attrezzate, militanti in V con ottimi risultati, e questo lo dimostra anche l'affetto dei supporter giunti allo stadio (ben 1943).
Le squadre in campo si affrontano in maniera spregiudicata con una Spartak leggermente più difensiva che schiera un 3-5-2 atto a tenere a bada le tre punte sfoggiate da Sine per perforare la difesa avversaria. Ma è il centrocampo che la fa da padrone in questo match, sovraffollato per entrambe le compagini e più intasato della metropolitana di Roma negli orari di punta. Sine non bada a dove dirigeranno gli attacci i suoi ragazzi convinto della massima "a furia di provarci da qualche parte ce lo infilo", mentre carrica non vuole sprecare risorse e opta per un "te lo appoggio sulle fasce".
Il risultato delle scelte dei mister è una partita frizzante ed equilibrata che parte forte con un Uno-Due da far svenire i deboli di cuore. Prima è Hadi Ben Abdallah al 15 minuto a superare la difesa della Spartak portando in vantaggio i ragazzi di Sine. Neanche il tempo di esultare rivolto alla Mecca però che lo svizzero Nic Soyum riporta in parità lo scontro bucando il Ballanza Team e festeggiando lanciando cioccolato svizzero sugli spalti. Il primo tempo però non è ancora finito che Sante Attico porta nuovamente avanti Sine grazie ad una spettacolare sforbiciata al volo. E' 2 a 1 per Il Ballanza, nonostante un possesso palla leggermente superiore per i giocatori di carrica.
Poco dopo l'inizio del secondo tempo Sine vede i suoi un pò in affanno contro una Spartak sempre più arrembante e così ordina un ciclo di cambi preventivo che però non si dimostra sufficiente a contenere l'esuberanza degli avversari: al 75o minuto Eero Valjakka ottiene il meritato pareggio. Ma le sorprese per il secondo tempo non sono finite perchè a soli due minuti dal pareggio Tero Ritvanen perde la testa e si fa espellere a causa di una stupida rissa scoppiata in mezzo al campo: il motivo era una discussione fra Tero e Ben Abdallah su chi fosse più figo fra Justin Bibier e Lady Gaga e l'arbitro preferendo la Gaga decide di buttare fuori l'ala della Spartak. Dopo il cartellino rosso Ritvanen s'è diretto agli spogliatoi piangendo come una checca isterica. L'ingiusta espulsione di Tero Ritvanen secondo i compagni di squadra della Spartak però (tutti, come Tero, fervidi sostenitori di Justin Bibier) motiva i ragazzi di carrica che riescono a tenere il campo ed a non subire gol nonostante l'inferiorità numerica, costringendo il Ballanza Team alla lotteria dei rigori, lotteria che premia la Spartak Gonzo.
Passaggio del turno e gasamento ai massimi livelli per caricca dunque, che con un campionato stabile e tanta voglia di gasare può veramente dire la sua in Petrella quest'anno. Rimandato al prossimo anno Sine e tutta la cosca del cotechino lardellato, in primis lo svogliato e rosicone Vezzo ed il demotivato marco2p; se vorranno mantenere alto il nome della loro piccola, splendida e soprattutto inesistente Cremona dovranno fare molto di più.



Il nuovo gasatore Elvio in tribuna a Cagliari per vedere lagnagna



AC. Ma.gia compie la magia e riesce a trombarsi Lagnagna FC

Il cielo grigio e le nubi sparse sono state forse un detterrente per gli spettatori, in quest’ultimo ma.gico martedì che porta al successo e alla storia Mirari, ma non lo sono state per lo spettacolo, che ha inondato di fascino e bel calcio l’umido campo bagnato (un po’ come una bella gnagna pronta per il lavoro) dell’AngelicaBella’s Arena.
Come quando fai una trombata così epica che il giorno dopo vuoi solo riposare le palle, così lagnagna si era comodamente disteso sul divano dopo essersi preso gioco dell’ignaro mammuth, ormai conscio che anche la fica può dare delusioni; una distrazione che è costata cara al manager più amato d’Italia, e di cui il caro Mira si è subito servito. Armato di frustino e manette, il ragazzo si è presentato per una trombata violenta; così infatti potremmo “metaforicamente” definire il match di martedì.
Dopo la grande prova dei sedicesimi, Lagnagna si presenta con un 212 htstats alla io “mi paro il didietro perchè apre solo nelle grandi occasioni” ed un semplice doppio insufficiente sulle fasce e buono al centro in attacco; niente a che vedere con lo sboronico 245 htstats di mirari, contropiede e via con una difesa ed un attacco invidiabili anche dal donz, che come si sa è sempre il più meglio in tutto, anche quando non gioca. Una tattica così inaspettata che pure adesso qua in redazione siamo rimasti sconvolti, una sorpresa degna delle migliori occasioni.
Ed è proprio il caso di dire PRONTI VIA: dopo 7 minuti il tedesco Feddo Straussfeld approfitta del primo orifizio libero e inserisce un uno a zero di esperienza, su contropiede. Una doccia fredda per lagnagna, una gioia per il “sotto-sotto molto socatore” mammuth, che nel 3d in fed se la ride a 2 mani e gode nel vedere il suo avversario vincente prenderle senza tante scuse. Già in odore di vittoria, i giocatori di Ma.gia si fanno prendere la mano dallo sboronismo, e inanellano una rete SE ala veloce che non si vede nemmeno in serie A: 20 minuti e la partita sembra chiusa.
Ma si sa, tira più un pelo di fica che un carro di buoi, e i giocatori di lagnagna sono tutto tranne che demotivati (grazie anche ad una visita lampo di mignotte negli spogliatoi durante l’intervallo), e al 60esimo si riapre tutto quando August Andersson emula la voglia di SE che si era vista in casa Ma.gia e mette dentro uno SE winger+striker che riapre tutto!!! Sugli spalti è agitazione: la mano ferma di mirari che finora frustava senza sosta, come in ogni buon bondage che si rispetti, sembra non avere più effetto, e lagnagna risorge dalle ceneri come l’araba fenice o più semplicemente come Mastella che ogni tanto ritorna fuori e fa cadere i governi... MAmmuth rabbrividisce, che sia il ritorno del gigante? Ma è solo un’illusione: dismessi gli abiti da dominatore bondage, il sommo ritorna nelle sue più congeniali spoglie da poeta, ed intonando una ballata sull’importanza della vittoria che neanche Manzoni e Dylan messi insieme sarebbero riusciti a comporre, riporta negli animi dei suoi stanchi giocatori la fiamma della speranza. Fiamma che si concretizza al minuto 73, quando il “giovane” Edoardo Pirruccio zittisce i fan di Lagnagna ancora speranzosi con una staffilata al centro che buca la rete, uan rimembranza del miglior Mark Landers. I giochi sono chiusi, la partita decisa e Mirari festeggia per la seconda volta un traguardo che lo incorona tra i migliori della settimana. E adesso la parola passa al buon Ray, a cui la prossima settimana toccherà ciucciarsi questa “patata bollente” del mira, mai così indigesta.



Raspy non si smentisce mai: è ancora la saponetta grossetana a punirlo, Giocata va, lui raccoglie!

1843 spettatori assiepano(?) gli spalti del Panzoà F.C. Campu Now per assistere all’ottavo di Petrella tra AC Raspiduo e Grosseto City Ramblers
Le due formazioni schierate sono pronte al calcio di inizio appena l’arbitro fischia Gianpiero Sabatti percepisce uno smottamento interno e nel tentativo di riequilibrare la situazione si produce in una gran scoreggia che però risulta essere incamiciata un rigolino di merda si fa strada attraverso i pantaloncini e quando i compagni di squadra lo notano capiscono che non c’è nulla da fare e chiedono al mister che il malcapitato venga sostituito così al 1’ fa il suo ingresso in campo Giacomo Londero mentre il povero Sabatti viene spedito a concimare le aiuole fuori dallo stadio brutto colpo per Grosseto ma non è finita qui questa sarà una partita che regalerà grandi emozioni per tutti i 90’. Al 9’ Claude Boutillier emula chuck norris e stende un avversario immediata e giusta l’espulsione mesto il povero Boutillier si avvia sotto la doccia ma mentre esce gli cade un foglietto cos’è? L’arbitro si avvicina e lo raccoglie è la ricetta di un lassativo per cavalli che Claude dice essere una prescrizione medica che serve per la moglie che soffre di stitichezza
I giocatori di Raspiduo probabilmente hanno fatto la riunione prepartita guardando una puntata di Walker Texas Ranger infatti continuano la loro tattica di annientamento e dopo una vittima per lassativo e un fallito omicidio riescono ad eliminare un altro giocatore di grosseto al 20’ la vittima è Daniel Eduardo Almeida
La tattica utilizzata dalla squadra pugliese però non spaventa i ragazzi di giocata che tra il 25’ e il 33’ fanno capire agli avversari che la tattica della decimazione è improduttiva e che se vogliono portare a casa la vittoria dovranno cambiare l’approccio tattico alla partita, infatti grazie a una doppietta di Mayerle e al gol di Londero infilano per ben 3 volte l’impotente Quinot che stava appunto chiamando la farmacia per sapere se fosse arrivato il viagra che aveva ordinato il giorno prima.
I grossetani a questo punto iniziano a festeggiare imbandendo una tavolata appena fuori dalla loro area di rigore che però il telecronista confonde con un ripiegamento ci si avvia verso la fine del primo tempo tra un’acquacotta e un fagiano mentre la squadra pugliese tenta inutilmente di aggirare la tavolata per cercare almeno di accorciare le distanze.
Le squadre rientrano in campo e si capisce che il vento ha cambiato direzione, complice la fase digestiva dei maremmani e l’acume tattico di Raspy che nei primi 20 minuti del secondo tempo rivoluzione la squadra che inizia ad ingranare e finalmente al 70’ si vede uno straccio di reazione e che reazione i ragazzi di raspy tornano sotto con monjardino e cano-triquero riuscendo a spaventare i grossetani che stavano ancora facendo la pennichella post pasto, svegliatisi di soprassalto e di pessimo umore i maremmani oltre a menare tutto quello che non indossa la propria divisa riescono a segnare il gol dell’ipotetica tranquillità con Stendardo. Si ipotetica perché i giocatori di Raspiduo non sono da meno e dopo un duello a suon di legnate a centrocampo di cui fan le spese lineker (raspiduo)ammonito, Khufaji (raspiduo) semiinfortunato e grabert (gcr) espulso riescono finalmente a riportarsi sotto e siamo sul 3-4 che sarà anche il risultato finale.
Le squadre si radunano a centrocampo e si stringono la mano, un gesto che fa bene al calcio ma subito dopo riiniziano a darsele di santa ragione come han fatto per tutta la durata della gara.


Tifosi del Verm8 issano la loro bandiera a Scarlino



Dagli altri campi

Lo sciopero Cobas-Compasir-Sticazzir mette in ginocchio la redazione di Quelli Che Stragasano, che però riesce in extremis a mandare tre giornalisti sportivi molto navigati ed esperti di calciomercato(classe 1996) a seguire sommariamente le restanti partite.

Nel caso di Mucho De Nada-Niubbagnolo skà la copertura mediatica non era tanto necessaria, in quanto se da una parte c’era un manager infiammato e gasato dall’eliminazione a sorpresa degli Indiani come furetto, dall’altra c’è un manager che si chiama Il Grande Niubbovsky, e il nome dice tutto. Infatti il grande niubbovsky, dall’Amiata con furore, spara la solita formazione utilizzata nelle ultime 70 partite ufficiali, lasciando ad un manager astuto come Furetto la chiave del successo proprio lì a portata di mano: con questi elementi il 5-2 è bell’e servito.
Altro risultato netto ed evidente è il 5-3 con cui un lanciatissimo naked annienta un seppur ottimo amvs216, costretto a ritornare al suo lavoro di chimico di Al Qaeda. Il risultato di 2 gol di differenza in realtà non dà la giusta fotografia di una partita chiusa al 56°, quando gli scatenati giocatori giallorossi avevano già sancito la fine delle ostilità con un 5-1 frutto di possesso palla e di un attacco spietato. Con questa prepotenza il team di naked si candida forse come il maggior indiziato al titolo, sempre che i genitori di Elvio non lo citino a giudizio per foto oscene in luogo virtuale pubblico.
Gran bel partitone invece è Barry FC 2006-Bandula, scontro tra due veterani della competizione, nonchè rispettatissimi manager. Da una parte RayAllen, tornato non proprio in punta di piedi dopo un ritiro forzato che lo aveva tenuto lontano dall’ambiente Petrella per molto; dall’altra un Bandula che nel corso degli anni ha sempre dimostrato bel calcio e alti tassi di gasamento, ma con il tallone d’achille della mancanza di cattiveria quando i giochi diventavano duri. E anche a sto giro non va meglio al cotonato lombardo, che è costretto a salutare la carovana anzitempo rispetto alle proprie aspettative, ma a causa di un Barry FC veramente in forma splendida e capace di stendere Bandula con la sua stessa arma di sempre: il TA. Infatti Bandula, abituatoci a formazioni spregiudicate solo centrocampo e attacco, forse è andato a messa con Prandelli ed è stato convinto a virare sull’equilibrio nei reparti. Bello da vedere ma disastroso negli effetti, considerando che la difesa non può competere con gli attacchi laterali neroverdi, che sguazzano allegramente facendo 5 gol. La partita dunque si chiude nell’ennessimo luna park del gol in questo martedi sardo, che consegna al figliol prodigo Ray Allen un quarto di finale tutto da gustare contro Mirari.

venerdì 10 giugno 2011

Editoriale sedicesimi di finale - Coppa Petrella XI

La banda del cotechino è decimata, nessun sardo oltre i sedicesimi della Petrella cagliaritana
TUTTI PAZZI PER LAGNAGNA, ANCHE JOHN NON RESISTE
Tragedia Indiana, ma fuori anche Materazzi, Storditi, Erode, Fantamaniacs, Tiuz, Scrocco e Bluff: mattanza in prima fascia



E’ la Petrella del crollo delle certezze: nella calura afosa di Cagliari, infatti, la prima fascia della competizione, diciamo la vecchia guardia e quella con più tradizione, cade e il tonfo è di quelli fragorosi. L’impresa di giornata la firma Lagnagna, che con un secco 2-0 manda a casa quella Dinamo Schicchi vista dai più come la favorita numero uno alla vittoria. Ma non meno notizia fa il fragoroso tonfo degli Indiani Metropolitani, umiliati da un Mucho de Nada sugli scudi, capace di rifilare un risultato tennistico a una delle squadre regine della storia recente. Ma non sono gli unici risultati sensazionali di giornata: i grosseto city ramblers infatti piegano il tricampeon Dinamo Scrocco, Materazzi cede nettamente contro l’Ac Raspiduo, la Dinamo Tiuz piega il capo di fronte a un Ballanza Team finalmente tornato sui suoi livelli, il Niubbagnolo rispedisce a casa gli infiammati Storditi, I Raccattati si prendono una sonora rivincita contro Bluff Country, Bandula piega l’Erode alla fine di un match che definire pirotecnico sarebbe riduttivo e l’Ac Magia si conferma squadra di tutto rispetto capace di eliminare i Fantamaniacs. Tantissima carne al fuoco dunque, in dei sedicesimi che hanno visto la prepotente conferma di Stoppardi come una delle candidate più autorevoli alla vittoria finale, uno Spartak Gonzo ormai diventato una macchina di regolarità, un Real Amendolara che forse, per la prima volta, potrebbe fare sul serio, un agliana che si conferma nelle prime sedici squadre della competizione, un Blue Steel schiacciasassi e un Barry che, al ritorno in Petrella, lo fa con tutti i crismi e controcrismi del caso. Un turno che mescola le carte e risponde, ancora una volta in più, a chi vedeva nell’aristocrazia della coppa un qualcosa di immutabile e infallibile. La potremmo chiamare “La rivoluzione contro la prima fascia”, “La caduta degli Dei”, “La riscossa delle piccole”, ma ormai la vera domanda che tutti, nessuno escluso, si fanno, è la seguente: che sia davvero l’anno di Stoppardi?

domenica 5 giugno 2011

Presentazioni sedicesimi di finale

L'atmosfera a Cagliari è bollente. Il capoluogo sardo aspetta in apnea il successore di donzauker, da scegliere tra i 32 temerari che hanno passato il primo ostacolo del girone di qualificazione. Abbiamo detto molti vecchi volponi e qualche sparuta novità tra i magnifici 32, ma con i sedicesimi inizia la roulette russa e ogni tatticismo o freno a mano delle compagini più quotate potrebbe essere irrimediabile, come la storia ci insegna.
Ma andiamo a vedere nel dettaglio le sedici partite:

Si apre il tabellone con una delle sfide più lussuose: Grosseto city ramblers-Dinamo scrocco. Una sfida tra due manager amici, che si rispettano e che in passato non hanno esitato nell'aiutarsi a vicenda, come nella finale della petrella 7, quando giocata dettò la formazione a mpingitore per affrontare in finale donzauker, relegando quest'ultimo al marrundiano ruolo di premere i "tastini". Grande match dunque, che vede da una parte un manager più preparato e attento alle logiche di gioco come giocata e dall'altra uno più vincente (si vedano le 3 petrelle in bacheca) e a detta delle malelingue più fortunato come Mpingitore.

Materazzi-Raspiduo è altra sfida da far tremare i polsi. Ad affrontarsi due manager che hanno scritto la storia della petrella, ma che non sono mai riusciti a dare quella stoccata in grado di elevare la storia a leggenda. Sia il manager cremonese che il pugliese si sono infatti fermati alle semifinali e non hanno mai provato l'ebbrezza della finale in mondovisione. Anche quest'anno uno dei due dovrà rinunciare a tale emozione e dovrà mestamente tornare a casa. Tatticamente parlando un match da 1x2, che vede scontrarsi un trapattoniano come marco2p, da sempre contraddistindosi in petrella per i suoi muri difensivi praticamente invalicabili e uno zemaniano convinto come raspy, dedito al TA ormai da molte stagioni.

Altro membro dell'onda cremonese è Cremo, squadra in costante crescita e capace la petrella scorsa di prestazioni sensazionali, che però non dovrà infrangersi contro gli scogli piombinesi dello Spartak Gonzo, team tra i più prestigiosi del roster e avvezzo come pochi ai piani alti della competizione. Partita interessantissima questa, che pone di fronte due squadre abituate a macinare gioco e dal credo offensivo, ingredienti che siamo sicuri daranno vita ad una partita molto bella.

Dinamo Tiuz-Ballanza Team è l'apice dell'onda cremonese. Un derby che ha già prodotto il tutto esaurito a Cagliari,e che pone di fronte due squadre infiammate che non hanno mai rinunciato a spendere energie in petrella. Da una parte Sine, benemerito istrione e gasatore di grandissima fattura, vincitore dell'edizione 5 della coppa e manager di una squadra in grado di riversare negli anni bordate di htstats da far tremare il buon Errico. Dall'altra tiuz8, manager dalla mentalità offensiva, impavido, strafottente e capace di una cavalcata nell'edizione 9 che rimase impressa a tutto l'establishment come esempio di aria nuova. Chi la spunterà?


Real Amendolara-Real Canova è invece la partita della vergogna. Gli arbitri non avevano ancora fischiato il triplice fischio ai gironi e già bachforever, manager di Canova, contattava naked per accordarsi sul numero di skillini da far giocare, dichiarando ai quattro venti una passeggiata di salute per il manager calabro, manco si fosse al torneo della parrocchia. Atteggiamento intollerabile quello del manager padovano, che fa perdere d'interesse una partita di punta e che fa bloccare le puntate ai bookmakers.


Ritorniamo al calcio che ci piace con Agliana-Algol, una sfida lontana anni luce da lustrini e tappeti rossi tipici dell'elite petrelliana, contraddistinta invece da lacrime e sudore: caratteristiche di squadre lontane dai riflettori che senza perdere allenamenti o fare salti mortali giocano la loro coppa con voglia, ricordando a tutti i tratti fondanti della petrella che fu. Un match equilibrato, che lancerà agli ottavi di finale un davide tra i tanti golia probabilmente.


Dinamo Storditi- Niubbagnolo skà è derby tra due presidenti che si conoscono molto bene e che suonano addirittura nello stesso gruppo. Un derby interessante, che si erige per il folklore e l'approccio di pancia al gioco piuttosto che per le competenze tattiche, abbastanza scadenti a dir la verità nei due presidenti. Da una parte kama82, attualmente primo in settima dopo una stagione scorsa da inculata con la sabba e con le casse piene, per una cessione abbastanza losca di un suo giocatore. Dall'altra il grande niubbovsky, manager criptico in grado di alternare prestazioni sontuose e pattonate colossali (come l'ultimo umiliante 6-1 in campionato), acquisti degni del miglior trader a niubbate in campagna acquisti da mettersi le mani nei capelli.


Mucho de nada-Indiani Metropolitani è certamente una delle partite di cartello di questi sedicesimi. Furetto, manager di mucho, ormai da anni dichiara di non vedere l'ora di incontrare una tra Stoppardi e Indiani e finalmente vede realizzato il suo sogno. Di là, un attapirato Sante Pollastri, ha forse nella Petrella l'unica chance di dare senso ad una stagione che appare stregata per vento grigio e company, tanto da far calare le motivazioni ad uno dei manager più fogati della fed. Un match dunque che sa molto di ultima spiaggia per gli Indiani, in mezzo alla stagione più difficile della loro carriera, ma anche per i Mucho De Nada, che secondo voci indiscrete avrebbero davanti l'ultima petrella prima dell'uscita di scena da hattrick, quindi l'ultima occasione di fare qualcosa di decente piuttosto che alimentare polemiche acide e futili.


Stella Rossa Soziglia-Stoppardi è la classica sfida tra il nuovo, giovane e rampante e il proletariato decadente (errea cit.). Infatti se da una parte c'è una squadra che ha chiuso il proprio girone al primo posto, con differenza reti +14 e mettendo dietro un team come la Dinamo Scrocco, dall'altra c'è una squadra smunta, uscita con le ossa rotte da una serie di randomate che ne hanno precluso la lotta allo scudetto di quinta e che ne hanno minato il morale, tanto che la maglia dal classico viola è diventata bianca e con una semplice scritta rossa "vergogna". Sulla carta gli uomini del presidente Jurij hanno qualcosa in più, ma il morale e il vento in poppa della squadra genovese rendono il confronto aperto e combattuto.


FC Spartanis-Blue Steel è una partita apparentemente a senso unico, considerando che il team di otto sta dominando la propria sesta serie, mentre la squadra di Panig galleggia a metà classifica in ottava. Ma in petrella spesso contano le motivazioni, e il giovane Panig ha sempre dimostrato attaccamento e voglia di fare bene in coppa, quindi potrebbe rendere difficile la vita al manager grossetano, che però parte superfavorito grazie ad una rosa migliore e ad una più decorata storia in coppa.


Apples Dream Team-Verm8 è un match tutto da seguire. Due squadre dedite all'attacco, due manager non molto avvezzi alla comunicazione ma dal grande impatto quando decidono di parlare, due team di sesta serie. Questi gli ingredienti che rendono molto appetitoso il sedicesimo tra apples e verm8, sedicesimo che vede forse avvantaggiato il manager sardo apples: gioca in casa, è gasatore dell'anno e a detta di tutti gli addetti ai lavori è finalmente pronto per far vedere il suo valore in petrella. Ma che non avrà vita facile, con un daveth sornione ma dalla gran voglia di fare bene in coppa.


Raccattati-Bluff Country è stata indicata da molti addetti ai lavori come partita del martedì. Di fronte due gasatori di primissima scelta, affermati, stimati, goliardici, infiammati, insomma due colonne della federazione. La storia sorride alla Bluff Country di sirfly, capace di arrivare in semifinale di petrella in due edizioni e saldamente in prima fascia nel ranking; ma i Raccattati non ci stanno a fare la vittima sacrificale e arrivano alla sfida consci delle proprie possibilità, ben al di sopra del blasone (inesistente in petrella a dir la verità), considerando che nelle fila scarlinesi giocano fior fior di giocatoroni. Due squadre dedite all'attacco, ma senza disdegnare il reparto difensivo, daranno sicuramente vita ad uno spettacolo gasante, che vedrà uscire anzitempo uno dei sicuri protagonisti della coppa.


Bandula-Erode Scannabelve è altra partita da far tremare i polsi, mettendo contro due manager tra i più scatenati nell'ambiente petrella. I curriculum dei manager parlano da soli: reiterate presenze nelle fasi che contano della coppa, fiumi di htstats, gasamento garantito, braccino. Braccino si, perchè Bandula e Scannabelve nonostante possibilità di vittoria riconosciute all'unanimità dal roster, si sono sempre fermate sul più bello, alimentando prese di culo soprattutto per il rappresentante della loggia del cotechino Vezzo, soprannominato Ripasso più tardi. Basterà un Cornacchini in gran spolvero a rompere l'incantesimo?


Barry Fc-AS Strada in Chianti non sarà match di cartello ma è sfida molto gradita in questa petrella. Gradita perchè da una parte c'è il ritorno di RayAllen, colonna portante di quelli che stragasano, tornata al gasamento dopo lunghi mesi d'esilio e dall'altra davegilm, un novizio gasatore entrato subito nei meccanismi della fed. tanto da diventare in poco tempo un membro di spicco della comunità. Una sfida inedita, che porrà di fronte un Barry FC dal grande passato ma ancora alla ricerca di un volto, dopo i mesi d'assenza forzata dal gioco e un'AS Strada in Chianti gasato a mille e spronato dal mondo luccicante della petrella, scoperto quest'anno. Sulla carta non ci dovrebbe essere partita, con i neroverdi gran favoriti alla vigilia, ma si sa, in petrella tutto può succedere.


AC Magia-Fantamaniacs è la sifda dello spam di qualità. La sfida tra l'inutile mattacchione Mirari e l'ex inutile mattacchione Bacarospo: gente di un certo livello insomma, di cui la fed non potrebbe fare a meno. Ma come diceva il vecchio ed enigmatico motto di twin peaks i gufi non sono quello che sembrano, e dietro alla maschera da burlone si nascondono due manager raffinati, preparati e in grado di vincere partite grazie a tattiche geniali. Sulla carta non c'è confronto, essendo i fantamaniacs in quarta serie, ma l'apparente disimpegno del manager veneto, unito all'acume tattico del nostro poeta, pongono la bilancia della partita sul 50 e 50. Ci sarà da divertirsi.


Ultima, ma non per importanzia, sia mai, la sfida tra Dinamo Schicchi e Lagnagna: ovvero la sfida tra il superfavorito alla vittoria finale mammuth e il manager più amato dagli italiani. Il match appare come lo scontro tra davide e golia, con mammuth a fare la voce grossa, supportato da una squadra ricostruita che sembra non mostrare lacune e lagnagna nei panni della vittima destinata, ma a testa alta e con il coraggio impavido di chi non ha paura di lottare. Mammuth, personaggio di spicco della fed. ha addirittura abbandonato l'approccio pianginista su cui ha costruito le sue fortune passate, per darsi ad un celodurismo di donzaukeriana memoria, che probabilmente mira a coprire l'assenza dello sborone manager follonichese. Il sardo infatti dichiara ai quattro venti le 300 htstats e non smentisce l'intento di voler vincere la coppa, quando gli fanno giustamente notare che la campagna acquisti dei 32nni è propedeutica a tale scopo. Di contro Lagnagna resta impassibile alle sboronate del cagliaritano, e continua con il suo stile comunicativo una frase, una sentenza, che fa sempre più proseliti

venerdì 3 giugno 2011

Editoriale 3° turno - Petrella XI

Orgia di risultati tennistici a Cagliari. Troppa differenze tra chi s’impegna e chi ha un approccio light alla coppa
O tutto o niente: Non c’è spazio per le mezze misure in Petrella
Mentre soffiano venti di riforma, la Petrella sforna cappottoni inverosimili. Che sia tempo di cambiare?




Ultimo turno di qualificazione, e verdetti che arrivano inesorabili a far crollare le certezze; conferme dalle squadre di vertice e sonore vittorie che segnano uno spartiacque importante nella competizione. Eccoli i temi di questa ultima giornata dei gironi, che hanno segnato le cocenti eliminazioni di squadre come Unistar o Scarlino ASD, oltre a quelle già note di alcune teste di serie. Le carte si cominciano a mescolare, anche se serpeggiano venti di riforma per favorire le squadre teste di serie. Si sa che lo spirito egualitario, che permette a esordienti come Ac Magia lo scorso anno, o Strada in Chianti questa edizione, di competere con tutti e farsi valere è un caposaldo. Ma vedremo che cosa si potrà cercare di realizzare per permettere anche ai partecipanti alla Coppa Italia di prendere parte alla competizione. Intanto godiamoci questa edizione, che senza il Deportivo Donkaiserzauker, vede diverse squadre candidate alla vittoria finale, per le quali è veramente difficile fare dei pronostici. E già dai sedicesimi gli scontri sono quelli da prime time. Spiccano incroci duri e interessanti, partite che potrebbero far uscire anzitempo squadre candidate alla vittoria ma al tempo stesso scoprire delle stelle che proveranno ad entrare nel firmamento petrelliano.