Link alla piattaforma ufficiale

venerdì 17 giugno 2011

Editoriale ottavi di finale - Coppa Petrella XI

Il manager siciliano affonda il giustiziere di mammuth. Dramma Davor nuna
E’ quasi ma.gia Mirari! Scacciata lagnagna
Giocata e caricca avanti con affanno, tutto facile per Mucho de nada, Stoppardi e Amendolara


Intro

Zucchero filato, trapeziste in costume, ricchi premi e cotillon: venghino siori venghino al luna park sardo degli ottavi di finale! E ricordate: più gente entra più bestie si vedono, come si soleva dire in un vecchio film di Fellini. Gli ottavi della coppa più amata dal palinsesto di Rai Uno e Canale Cinque torna ad impressionare la folla accalcata a Cagliari manco fosse il giubileo o l’esecuzione pubblica di B. E così si assiste ad una mai doma Raspiduo costretta a cedere il passo ad una motivatissima grosseto city ramblers, una Ballanza Team piegata a colpi di gol solo ai rigori da una gasatissima Spartak Gonzo, un Naked deciso a dire la sua contro la ormai quasi certa vittoria finale della Stoppardi di Iuri, ancora vincente contro la Blue Steel. Per chiudere la rassegna, la Verm8 di Daveth supera di una misura Raccattati ed accede ai quarti dove affronterà proprio il Cornacchini, mentre Barry e Mucho De Nada passeggiano sugli avversari. Ottavi frizzanti ed equilibrati, ma ora il cerchio si restringe e non tutti possono starci dentro: chi saranno i fortunati gasatori che arriveranno alle semifinali? Soltanto il pendolo di Mosca potrebbe dircelo, ma non avendolo più a disposizione, dovremo aspettare martedì prossimo.



E’ indubbiamente l’anno di Stoppardi: Mourinho, Villas Boas e Otto si inchinano all’armata invincibile del superfavorito.

Al Sant’argo di Cagliari va in scena uno degli ottavi di finali più frizzanti e gustosi che la storia dell’hattrick moderno ricordi: davanti a 1500 spettatori assetati di sangue si scontrano infatti due club amici, legati da un passato pieno di delusioni sportive ma con un futuro brillante e radioso che gli aspetta: Stoppardi-Blue Steel, ovvero Jurij contro Otto, incompetenza allo stato brado contro niubbaggine condensata in vaso, è indicato dai principali analisti sportivi, tra cui un lontano pro-zio dei cugini di campagna e da Domenico Scillipoti, come una vera e propria finale anticipata che puo’ designare, con 270 minuti ancora da giocare, la futura regina della coppa Petrella.
I grossetani di Blue Steel si presentano in splendida forma, complice un campionato condotto con autorevolezza, grazie a diciassette bot presenti nel girone, e grazie anche al cazzo, vista la goleada nell’ultimo collaudo pre-stoppardi che ha portato la fiducia della squadra da “al settimo cielo” a “si va a troie aggratis”.
Stoppardi, indicato dal fantasma del polpo Paul come la principale favorita per la vittoria finale della Petrella, ma anche della coppa America di vela e della gara di canottaggio Oxford-Cambridge, si presenta in suolo cagliaritano con un preambolo di maniavantismo raro, quasi atipico per una squadra di cotanto blasone, ben sapendo che questa Petrella potrebbe essere per il team del presidentissimo Jurij la grande occasione per il trionfo, dopo la recente moria di quasi tutti i principali avversari nella corsa al titolo.
Gli schieramenti in campo non lasciano spazio alle sorprese: equilibrato 3-5-2 per Blue Steel, che cerca di arginare l’imperioso attacco avversario con una parvenza di difesa, per affidare poi le chance di vittoria ad un garibaldino Aow con spruzzata di attacco centrale e un centrocampo geometrico in grado di dare filo da torcere a chiunque; 2-5-3 alla speriamo di non beccare azioni contro di Stoppardi, che cerca di imitare il Barcellona in virtu’ di un possesso palla granitico e ad un attacco centrale frizzante.
Otto, ben sapendo di essere il chiaro sfavorito del match, siede in tribuna con aria rilassata, pronto a gustarsi 90 minuti di sport e spettacolo senza alcun assillo del risultato, mentre Jurij, ancora turbato per uno strano sogno fatto in nottata, continua a ripetere in maniera ossessiva “i gufi non sono quel che sembrano”, con occhi sbarrati e pressione arteriosa stimata intorno ai 170 di massima e 34 di minima.
La pressione raggiunge picchi alpini quando dopo 25 minuti Lantieri fallisce il rigore del possibile vantaggio, scatenando caroselli incontrollabili fuori dallo stadio, con uno strano Indiano dall’accento londinese in testa al gruppo.
Otto invece esulta sfacciatamente all’errore avversario, copulando con cupidigia con Maria Giovanna Elmi in versione femme fatale, ma quando ormai mancano pochi colpi di reni al traguardo viene gelato dal bulgaro Nenkov, pollo last minute acquistato da Stoppardi, che con la valigia ancor in mano va a timbrare il vantaggio ad un minuto dal the’ caldo: Stoppardi 1 Steel 0 dunque, è cosi che l’arbitro, il signor Cinciripicchio di Pontida manda i contendenti a meditare sulle turche degli spogliatoi, in attesa della ripresa.
Ripresa che riprende sulla falsariga del finale di primo tempo, perche’ dopo solo 3 minuti Nenkov abbandona la zona del ritiro bagagli per fare l’ennesima capatina sul campo da gioco: il momento è propizio, perche’ in quello stesso istante “portiere e difensore centrale della squadra di casa non si capiscono”, come chiaramente spiegato in cronaca. Cosi’, mentre il portiere portoghese Ruivo esclama “prendila tu, fava!” in chiaro accento lusitano, il centrale peruviano Ugaz risponde “mia sorella t’avrebbe succhiato cosa?”. Ne nasce una rissa furibonda di cui aproffitta il bulgaro, che al grido di “E’ l’anno di Stoppardi” prende la palla e si invola in rete, siglando indisturbato il gol del 2-0.
Otto, visibilmente paonazzo, s’incazza come una iena, vuoi perche’ anche stavolta viene fermato ad un secondo dal traguardo mentre cercava di ingravidare un’abbagliante Sandra Milo, vuoi perche’ l’investimento ingente sostenuto per l’acquisto di 18 volumi dello zingarelli non ha portato buoni frutti.
Il 2-0 uccide la partita, e con essa i caroselli fuori dallo stadio, con l’indiano londinese che ammaina lo striscione con la scritta “Finirai in terza fascia” e con Jurij che riprende colorito, pur rimanendo un po’ turbato da uno strano signore in tribuna, che avvolto in un’impermeabile scuro con le iniziali J.R. cucite sul petto gli sussurra: “non ancora piccolo mio, non ancora, ho grandi progetti per te”.
E’ cosi che il match, tra un infortunio e un’altro, si trascina verso la fine, con Stoppardi che dilaga sul 3-0 e Blue Steel che trova a 3 minuti dalla fine il gol della bandiera, che fissa il risultato sul 3-1 finale.
Il trionfo di Stoppardi proietta Jurij tra i grandi manager di sempre, da Orrico passando per del Neri, sino ad arrivare a scomodare paragoni illustri con il maestro Maifredi. Per Otto un’uscita di scena a testa alta, visti i valori espressi sul campo, che certifica Blue Steel come squadra degna, in un futuro prossimo, di turni ben piu nobili di questo in Petrella. Stoppardi permettendo, ovviamente.


Allucinazioni oniriche per il manager di Stoppardi



Ennesima delusione per i Raccattati: Verm8 in paradiso!

Arditi, eroici. Com’altro nomare questi baldi giovani che per novanta lunghi e disagevoli minuti hanno combattuto strenuamente contro i bolscevichi atleti del Verm8. Sotto i colpi dell’artiglieria nemica, i giocatori biancoverdi dei Raccattati si sono battuti con volontà inarrestabile nei verdi e generosi campi delle terre sardiche. Nonostante uno svantaggio iniziale, gli atleti biancoverdi hanno continuato a marcare imperterriti il suolo cagliaritano con la fiera suola maremmana. Ed ecco che Sciortino scruta il chivalà all’orizzonte e con una zuccata tutto travolge con una nera romana marea. Rimesso in parità il risultato, i baldi giocatori si rilassarono prematuramente prendendo una seconda ingloriosa pera prima di ritornare al vestibolo per il rituale dell’abbeveraggio. Con fiero italico ammonimento, il condottiero biancoverde striglia il suo primo avamposto, trovando un forte ruggito di orgoglio da parte dei suoi uomini, che trovano l’immediato pareggio allo scoccare della ripresa. Ma ancora una volta, un vile attacco greco alle pendici del varco difeso dal guardian scelto Bender, riportano il Verm8 in vantaggio numerico, per 3 segnature a 2. I nostri eroi, demoralizzati e tristi, quasi cedono all’assismo liberal democratico, ma ecco che il comandante Stranaj trova l’immediato pareggio, mettendo a tacere le boriose grida dei rossi vermottiani. Duri a morire, e a morire solo per la bandiera, i nostri cercano aspramente la vittoria, impallinando in quel di Cagliari la compagine avversaria, che però trova la vincente segnatura, con uno sfolgorio d’arme infame all’interno dell’area biancoverde. A questo punto, gli alteri combattenti scarlinesi, vedono la loro nera fierezza oscillare e si abbandonano a una lenta e dolorosa dipartita. Ci sono comunque applausi dinnanzi alla più grande e orgogliosa fanteria che la competizione Petrelliana abbia mai avvistato sui campi di giuoco. Resta, in ogni qualcaso, da affrontare la lotta sul versante orientale, per la conquista dell’ardita quinta corporazione, nella quale i nostri eroi potranno, se non cancellare, quantomeno alleviare l’onta e la vergogna di siffatto tracollo.



Spartak Gonzo timbra ancora il cartellino. Anche l’ultima compagine lardellata torna a casa

Anche quest'anno non c'è trippa per gatti all'ombra del Torrazzo di Cremona, o meglio non c'è cotechino per i lardellati. Anche l'ultimo rimasuglio della celebre Cosca del Cotechino, il Ballanza Team di Sine (celebre gasatore-boss del piccolo capoluogo lombardo), deve cedere di fronte alla Spartak Gonzo di carrica86, carRico appunto come una molla ed intenzionato a dire la sua nella lotta al titolo; il tutto in barba ai bookmakers che mostravano come favorito Sine e lo designavano come unico possibile ostacolo per la corsa della Stoppardi di Iuri.
Il match comunque s'è mostrato più che all'altezza della fama dei due presidenti, entrambi proprietari di squadre ben attrezzate, militanti in V con ottimi risultati, e questo lo dimostra anche l'affetto dei supporter giunti allo stadio (ben 1943).
Le squadre in campo si affrontano in maniera spregiudicata con una Spartak leggermente più difensiva che schiera un 3-5-2 atto a tenere a bada le tre punte sfoggiate da Sine per perforare la difesa avversaria. Ma è il centrocampo che la fa da padrone in questo match, sovraffollato per entrambe le compagini e più intasato della metropolitana di Roma negli orari di punta. Sine non bada a dove dirigeranno gli attacci i suoi ragazzi convinto della massima "a furia di provarci da qualche parte ce lo infilo", mentre carrica non vuole sprecare risorse e opta per un "te lo appoggio sulle fasce".
Il risultato delle scelte dei mister è una partita frizzante ed equilibrata che parte forte con un Uno-Due da far svenire i deboli di cuore. Prima è Hadi Ben Abdallah al 15 minuto a superare la difesa della Spartak portando in vantaggio i ragazzi di Sine. Neanche il tempo di esultare rivolto alla Mecca però che lo svizzero Nic Soyum riporta in parità lo scontro bucando il Ballanza Team e festeggiando lanciando cioccolato svizzero sugli spalti. Il primo tempo però non è ancora finito che Sante Attico porta nuovamente avanti Sine grazie ad una spettacolare sforbiciata al volo. E' 2 a 1 per Il Ballanza, nonostante un possesso palla leggermente superiore per i giocatori di carrica.
Poco dopo l'inizio del secondo tempo Sine vede i suoi un pò in affanno contro una Spartak sempre più arrembante e così ordina un ciclo di cambi preventivo che però non si dimostra sufficiente a contenere l'esuberanza degli avversari: al 75o minuto Eero Valjakka ottiene il meritato pareggio. Ma le sorprese per il secondo tempo non sono finite perchè a soli due minuti dal pareggio Tero Ritvanen perde la testa e si fa espellere a causa di una stupida rissa scoppiata in mezzo al campo: il motivo era una discussione fra Tero e Ben Abdallah su chi fosse più figo fra Justin Bibier e Lady Gaga e l'arbitro preferendo la Gaga decide di buttare fuori l'ala della Spartak. Dopo il cartellino rosso Ritvanen s'è diretto agli spogliatoi piangendo come una checca isterica. L'ingiusta espulsione di Tero Ritvanen secondo i compagni di squadra della Spartak però (tutti, come Tero, fervidi sostenitori di Justin Bibier) motiva i ragazzi di carrica che riescono a tenere il campo ed a non subire gol nonostante l'inferiorità numerica, costringendo il Ballanza Team alla lotteria dei rigori, lotteria che premia la Spartak Gonzo.
Passaggio del turno e gasamento ai massimi livelli per caricca dunque, che con un campionato stabile e tanta voglia di gasare può veramente dire la sua in Petrella quest'anno. Rimandato al prossimo anno Sine e tutta la cosca del cotechino lardellato, in primis lo svogliato e rosicone Vezzo ed il demotivato marco2p; se vorranno mantenere alto il nome della loro piccola, splendida e soprattutto inesistente Cremona dovranno fare molto di più.



Il nuovo gasatore Elvio in tribuna a Cagliari per vedere lagnagna



AC. Ma.gia compie la magia e riesce a trombarsi Lagnagna FC

Il cielo grigio e le nubi sparse sono state forse un detterrente per gli spettatori, in quest’ultimo ma.gico martedì che porta al successo e alla storia Mirari, ma non lo sono state per lo spettacolo, che ha inondato di fascino e bel calcio l’umido campo bagnato (un po’ come una bella gnagna pronta per il lavoro) dell’AngelicaBella’s Arena.
Come quando fai una trombata così epica che il giorno dopo vuoi solo riposare le palle, così lagnagna si era comodamente disteso sul divano dopo essersi preso gioco dell’ignaro mammuth, ormai conscio che anche la fica può dare delusioni; una distrazione che è costata cara al manager più amato d’Italia, e di cui il caro Mira si è subito servito. Armato di frustino e manette, il ragazzo si è presentato per una trombata violenta; così infatti potremmo “metaforicamente” definire il match di martedì.
Dopo la grande prova dei sedicesimi, Lagnagna si presenta con un 212 htstats alla io “mi paro il didietro perchè apre solo nelle grandi occasioni” ed un semplice doppio insufficiente sulle fasce e buono al centro in attacco; niente a che vedere con lo sboronico 245 htstats di mirari, contropiede e via con una difesa ed un attacco invidiabili anche dal donz, che come si sa è sempre il più meglio in tutto, anche quando non gioca. Una tattica così inaspettata che pure adesso qua in redazione siamo rimasti sconvolti, una sorpresa degna delle migliori occasioni.
Ed è proprio il caso di dire PRONTI VIA: dopo 7 minuti il tedesco Feddo Straussfeld approfitta del primo orifizio libero e inserisce un uno a zero di esperienza, su contropiede. Una doccia fredda per lagnagna, una gioia per il “sotto-sotto molto socatore” mammuth, che nel 3d in fed se la ride a 2 mani e gode nel vedere il suo avversario vincente prenderle senza tante scuse. Già in odore di vittoria, i giocatori di Ma.gia si fanno prendere la mano dallo sboronismo, e inanellano una rete SE ala veloce che non si vede nemmeno in serie A: 20 minuti e la partita sembra chiusa.
Ma si sa, tira più un pelo di fica che un carro di buoi, e i giocatori di lagnagna sono tutto tranne che demotivati (grazie anche ad una visita lampo di mignotte negli spogliatoi durante l’intervallo), e al 60esimo si riapre tutto quando August Andersson emula la voglia di SE che si era vista in casa Ma.gia e mette dentro uno SE winger+striker che riapre tutto!!! Sugli spalti è agitazione: la mano ferma di mirari che finora frustava senza sosta, come in ogni buon bondage che si rispetti, sembra non avere più effetto, e lagnagna risorge dalle ceneri come l’araba fenice o più semplicemente come Mastella che ogni tanto ritorna fuori e fa cadere i governi... MAmmuth rabbrividisce, che sia il ritorno del gigante? Ma è solo un’illusione: dismessi gli abiti da dominatore bondage, il sommo ritorna nelle sue più congeniali spoglie da poeta, ed intonando una ballata sull’importanza della vittoria che neanche Manzoni e Dylan messi insieme sarebbero riusciti a comporre, riporta negli animi dei suoi stanchi giocatori la fiamma della speranza. Fiamma che si concretizza al minuto 73, quando il “giovane” Edoardo Pirruccio zittisce i fan di Lagnagna ancora speranzosi con una staffilata al centro che buca la rete, uan rimembranza del miglior Mark Landers. I giochi sono chiusi, la partita decisa e Mirari festeggia per la seconda volta un traguardo che lo incorona tra i migliori della settimana. E adesso la parola passa al buon Ray, a cui la prossima settimana toccherà ciucciarsi questa “patata bollente” del mira, mai così indigesta.



Raspy non si smentisce mai: è ancora la saponetta grossetana a punirlo, Giocata va, lui raccoglie!

1843 spettatori assiepano(?) gli spalti del Panzoà F.C. Campu Now per assistere all’ottavo di Petrella tra AC Raspiduo e Grosseto City Ramblers
Le due formazioni schierate sono pronte al calcio di inizio appena l’arbitro fischia Gianpiero Sabatti percepisce uno smottamento interno e nel tentativo di riequilibrare la situazione si produce in una gran scoreggia che però risulta essere incamiciata un rigolino di merda si fa strada attraverso i pantaloncini e quando i compagni di squadra lo notano capiscono che non c’è nulla da fare e chiedono al mister che il malcapitato venga sostituito così al 1’ fa il suo ingresso in campo Giacomo Londero mentre il povero Sabatti viene spedito a concimare le aiuole fuori dallo stadio brutto colpo per Grosseto ma non è finita qui questa sarà una partita che regalerà grandi emozioni per tutti i 90’. Al 9’ Claude Boutillier emula chuck norris e stende un avversario immediata e giusta l’espulsione mesto il povero Boutillier si avvia sotto la doccia ma mentre esce gli cade un foglietto cos’è? L’arbitro si avvicina e lo raccoglie è la ricetta di un lassativo per cavalli che Claude dice essere una prescrizione medica che serve per la moglie che soffre di stitichezza
I giocatori di Raspiduo probabilmente hanno fatto la riunione prepartita guardando una puntata di Walker Texas Ranger infatti continuano la loro tattica di annientamento e dopo una vittima per lassativo e un fallito omicidio riescono ad eliminare un altro giocatore di grosseto al 20’ la vittima è Daniel Eduardo Almeida
La tattica utilizzata dalla squadra pugliese però non spaventa i ragazzi di giocata che tra il 25’ e il 33’ fanno capire agli avversari che la tattica della decimazione è improduttiva e che se vogliono portare a casa la vittoria dovranno cambiare l’approccio tattico alla partita, infatti grazie a una doppietta di Mayerle e al gol di Londero infilano per ben 3 volte l’impotente Quinot che stava appunto chiamando la farmacia per sapere se fosse arrivato il viagra che aveva ordinato il giorno prima.
I grossetani a questo punto iniziano a festeggiare imbandendo una tavolata appena fuori dalla loro area di rigore che però il telecronista confonde con un ripiegamento ci si avvia verso la fine del primo tempo tra un’acquacotta e un fagiano mentre la squadra pugliese tenta inutilmente di aggirare la tavolata per cercare almeno di accorciare le distanze.
Le squadre rientrano in campo e si capisce che il vento ha cambiato direzione, complice la fase digestiva dei maremmani e l’acume tattico di Raspy che nei primi 20 minuti del secondo tempo rivoluzione la squadra che inizia ad ingranare e finalmente al 70’ si vede uno straccio di reazione e che reazione i ragazzi di raspy tornano sotto con monjardino e cano-triquero riuscendo a spaventare i grossetani che stavano ancora facendo la pennichella post pasto, svegliatisi di soprassalto e di pessimo umore i maremmani oltre a menare tutto quello che non indossa la propria divisa riescono a segnare il gol dell’ipotetica tranquillità con Stendardo. Si ipotetica perché i giocatori di Raspiduo non sono da meno e dopo un duello a suon di legnate a centrocampo di cui fan le spese lineker (raspiduo)ammonito, Khufaji (raspiduo) semiinfortunato e grabert (gcr) espulso riescono finalmente a riportarsi sotto e siamo sul 3-4 che sarà anche il risultato finale.
Le squadre si radunano a centrocampo e si stringono la mano, un gesto che fa bene al calcio ma subito dopo riiniziano a darsele di santa ragione come han fatto per tutta la durata della gara.


Tifosi del Verm8 issano la loro bandiera a Scarlino



Dagli altri campi

Lo sciopero Cobas-Compasir-Sticazzir mette in ginocchio la redazione di Quelli Che Stragasano, che però riesce in extremis a mandare tre giornalisti sportivi molto navigati ed esperti di calciomercato(classe 1996) a seguire sommariamente le restanti partite.

Nel caso di Mucho De Nada-Niubbagnolo skà la copertura mediatica non era tanto necessaria, in quanto se da una parte c’era un manager infiammato e gasato dall’eliminazione a sorpresa degli Indiani come furetto, dall’altra c’è un manager che si chiama Il Grande Niubbovsky, e il nome dice tutto. Infatti il grande niubbovsky, dall’Amiata con furore, spara la solita formazione utilizzata nelle ultime 70 partite ufficiali, lasciando ad un manager astuto come Furetto la chiave del successo proprio lì a portata di mano: con questi elementi il 5-2 è bell’e servito.
Altro risultato netto ed evidente è il 5-3 con cui un lanciatissimo naked annienta un seppur ottimo amvs216, costretto a ritornare al suo lavoro di chimico di Al Qaeda. Il risultato di 2 gol di differenza in realtà non dà la giusta fotografia di una partita chiusa al 56°, quando gli scatenati giocatori giallorossi avevano già sancito la fine delle ostilità con un 5-1 frutto di possesso palla e di un attacco spietato. Con questa prepotenza il team di naked si candida forse come il maggior indiziato al titolo, sempre che i genitori di Elvio non lo citino a giudizio per foto oscene in luogo virtuale pubblico.
Gran bel partitone invece è Barry FC 2006-Bandula, scontro tra due veterani della competizione, nonchè rispettatissimi manager. Da una parte RayAllen, tornato non proprio in punta di piedi dopo un ritiro forzato che lo aveva tenuto lontano dall’ambiente Petrella per molto; dall’altra un Bandula che nel corso degli anni ha sempre dimostrato bel calcio e alti tassi di gasamento, ma con il tallone d’achille della mancanza di cattiveria quando i giochi diventavano duri. E anche a sto giro non va meglio al cotonato lombardo, che è costretto a salutare la carovana anzitempo rispetto alle proprie aspettative, ma a causa di un Barry FC veramente in forma splendida e capace di stendere Bandula con la sua stessa arma di sempre: il TA. Infatti Bandula, abituatoci a formazioni spregiudicate solo centrocampo e attacco, forse è andato a messa con Prandelli ed è stato convinto a virare sull’equilibrio nei reparti. Bello da vedere ma disastroso negli effetti, considerando che la difesa non può competere con gli attacchi laterali neroverdi, che sguazzano allegramente facendo 5 gol. La partita dunque si chiude nell’ennessimo luna park del gol in questo martedi sardo, che consegna al figliol prodigo Ray Allen un quarto di finale tutto da gustare contro Mirari.

3 commenti:

  1. Nonostante tutto, un grandissimo editoriale, come al solito...

    Piuttosto una notizia è certa: ci sarà un nuovo vincitore in questa Petrella XI ora che i Ballanza sono usciti di scena...

    Gas aperto!!!

    RispondiElimina
  2. E' l'ano di Stoppardi

    RispondiElimina
  3. urge rifondazione dei cotechini lardellati.. bisogna passare al dolce torrone alle mandorle basta maiali!

    RispondiElimina