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giovedì 27 ottobre 2011

Editoriale Finale e Finalina - Coppa Petrella XII

Mirari retrocede pur di gasare in finale ma contro la corazzata non c'è nulla da fare
E' QUASI MA.GIA, MA NON BASTA: DONZ ANCORA CAMPIONE!
Nella finalina, JR gioca con mpingitore ed insieme costringono _otto_ alla medaglia di legno


donzauker festeggia con il roster della Petrella la sua quarta coppa


Al termine della dodicesima edizione, giocata sotto l’ombra della Mole Antonelliana per festeggiare i 150 anni dell’unità d’Italia, la Coppa Petrella torna delle mani del suo amante più caloroso: è il Deportivo donkaiserzauker a candidarsi per la quarta volta campione, battendo ogni record e scrollandosi di dosso mpingitore con cui condivideva fino all’altro ieri il record di competizioni vinte. Una coppa ampiamente meritata, sia per la forza espressa in campo, sia per le valutazioni irraggiungibili sfoggiate lungo tutta la competizione, sia per simpatia innata e l’umiltà con cui ha abbracciato lo spirito della competizione. Il finalista sconfitto, Mirari, non deve abbacchiarsi più di tanto però, e può godersi gli elogi della critica che ha apprezzato enormemente la scelta di sacrificare il campionato (retrocessione per lui) per dedicarsi anima e corpo alla coppa più amata dalla gnagna. E’ certo che il nome Ma.Gia ricorrerà frequente nelle Petrelle a divenire.
Nella finale per il terzo posto, vino e tarallucci fra mpingitore ed _otto_, con a sorpresa anche John Random presente al conviviale. La Blue Steel però questa volta vede il cul … ehm, il random volgersi verso mpingitore che lenisce le ferite ancora lacere dalla settimana scorsa con la pomata della medaglia di bronzo.
Ma ora spazio alle stragasanti cronache dei nostri super-editorialisti.




Quattro volte Depor: per la polleria Ma.gia non c’è nulla da fare.
Il Deportivo Donkaiserzauker si conferma cannibale: ennesima finale senza storia.

Il cannibale colpisce ancora ma forse sarà stata la sua ultima vittima Petrelliana.


Il nuovo che avanza, il vecchio che stanca, la finale di Petrella mette in scena il piu' classico degli scontri in quella che tutti i commentatori sportivi della Cambogia definiscono "la madre di tutte le sfide".
Al Filadelfia di Torino scendono infatti in campo due squadre differenti in tutto, partendo dallo stile di vita, passando per la bacheca e finendo con la storia: Ac Ma.gia, nuova promessa del firmamento petrelliano, si affaccia alla finalissima un po' a sorpresa grazie ad un cammino costellato di grinta, sudore e culo; Il Deportivo Donkaiserzauker invece, forte dei 3 trionfi gia' in bacheca, non ha bisogno di presentazioni ma al massimo di riti voodo, visto che persino il re degli scettici Jurij, ospite nel salotto di Marta Marzotto per il collegamento in diretta di un noto programma tv, è sicuro della vittoria giallo-viola.
La tribuna d'onore, gremitissima,non tradisce le attese:Scillipoti, con indosso la maglietta di Berte', guida gli ultras del Depor al grido di "vogliamo i superpoteri, ma li vendiamo comunque a buon mercato", mentre Gualtiero Marchesi tiene banco nella curva siciliana, trasformata in un'enorme grigliata a basa di Mc Chicken e Nuggets di pollo.
L'approccio alla gara dei due presidenti, cosi come quello delle due squadre, è diametralmente opposto.
Mirari passa la settimana a lavorare duramente, alla ricerca di nuovi talenti, battendo con ferocia e determinazione tutti i punti vendita di Paolino, il mago dello spiedo a legna, in cerca di volatili ruspanti in grado di reggere la forza d'urto dell'avversario; Donzauker, d'altro canto, non se la passa certo meglio, intento com'è a districarsi tra un summit a palazzo Grazioli per limare la lettere d'intenti da mandare a Bruxelles e la direzione dei lavori nella sede sociale, con Sousinha e Siri che per tutta la settimana hanno litigato con l'intonaco da utilizzare nella nuova cripta realizzata nella sala trofei, visto che la bacheca standard era gia' finita.
I giocatori di Ma.gia scendono in campo con un 2-5-3 garibaldino all'insegna del proviamo a farne uno in piu'. Il loro sguardo, concentrato e fiero, sprizza carica agonistica e voglia di emergere in quantita' industriali. In realta', è tutta una messa in scena per nascondere il pesante carico di merda che gia' imbarazza i loro pannoloni, mentre il mister dei siciliani cerca di tranquillarli prima del fischio d'inizio dispensando becchime a piene mani.
I giocatori del Depor, invece, scendono in campo e basta, schierandosi a casaccio perche tanto come li metti cambia poco.Bicipiti scultorei, abbronzature perfette, sorrisi smaglianti e un TSI complessivo che supera di gran lunga il Pil di Cina, Germania e Uzbekistan messi insieme.
Il signor Cinciripini di Bassano del Grappa non fa in tempo a fischiare l'inizio che Aniello Federico, l'uomo con due nomi ma di padre ignoto, da' il via alle danze: 1-0 e Depor avanti, per la disperazione dell'intera provincia di Trapani, che piange lacrime allo zibibbo amarissime e premonitrici.
Il Depor infatti, nonostante il vantaggio non domina come suo solito, ma gli avanti siciliani,vuoi per il becchime stantio, vuoi per il chilo e mezzo di merda nelle mutande che ostacolano i loro movimenti, iniziano a beccare il pallone anziche' il grano,divorandosi palle gol a ripetizione.
E' cosi che Bertè, stufo del tresette a bordo campo con Sousinha, Donzauker e Napolitano, rientra un secondo in campo, ruba palla agli avversari, e dopo averne scatato diciotto mette a sedere anche il portiere, e dopo averlo deriso per 5 minuti abbondanti deposita in rete il gol del 2-0.
Paghi del risultato, i giocatori gialloviola rientrano anzitempo negli spogliatoi, non prima di aver rubato il pallone agli avversari per depositarlo sulla loro linea di porta: "Vediamo se riuscite a fare almeno questo" - sghignazza Sousinha, imboccando il tunnel a bordo campo.
I polli di Ma.gia si avventano sulla sfera, senza riuscire a spingerla in rete: fortunatamente per loro Michael Arcuri, mentre va via sconsolato per l'ennesima occasione persa, nel girarsi con le sue enormi tette provoca uno spostamento d'aria in grado di mandare la palla in gol, spegnendo nello stesso momento il principio d'incendio nella curva amica, causato da un petto di pollo troppo flambe' dato in pasto allo scatenato Marchesi.
La ripresa riprende con lo stesso canovaccio del primo tempo: Berte', sempre a bordo campo, s'incazza come una biscia con Sousinha, reo di non aver giocato il 3 di coppe al momento giusto, subendo gli sberleffi di Donzauker e Napolitano, assoluti dominatori della contesa, che tra un cicchetto e una troia a basso costo fanno man bassa di punti.
Sconfitti e rassegnati, i due fuoriclasse del Deportivo gettano le carte a terra, rientrando stizziti al 60mo. Cacciano via i compagni di squadra e soli contro gli 11 avversari archiviano la pratica con un gol a testa: è il 4-1 finale che consegna la quarta Petrella al team piu' forte di tutti i tempi.
L'esultanza è composta: d'altronde, questa Petrella inizia a stare un po' stretta al deportivo, ormai pronto per sollevare al cielo trofei molto piu prestigiosi, come il Luigi Berlusconi e il Birra Moretti.
Tanta delusione per Ma.gia, che pur tenendo testa per lunghi tratti del match all’avversario esce con le ossa malconce dal match: tra becchime, carbonella per la grigliata in curva e svalutazione dei polli dovuta all'imminente aviaria, il dissesto delle finanze sicule è pesante. Riuscira' Mirari a risollevarsi, per puntare immediatamente alla rivincita?


I giocatori dell’A.C. Magia si godono il meritato riposo dopo la battaglia persa.


E’ ufficiale: Il caro e vecchio bucio de culo ha girato le spalle a Otto.
Ingiusta medaglia di legno per la Blue Steel, che dopo la beffa della finale perde anche il bronzo.

La finalina di Petrella storicamente assomiglia più ad una sagra paesana che ad una partita di calcio. E anche quest’anno le tradizioni vengono rispettate, così al “Mauro "Maui44" Benedetti” l’odore di brusta sale alto nell’aria, i volontari con bicchiere di vino mettono a posto il maxischermo per vedere la finalissima e i calciatori si aggirano stanchi in mezzo al campo tra un torneo di freccette e una partita a poker. Fondamentalmente della partita non frega un cazzo a nessuno, anche perchè la sconfitta in semifinale è forse il piatto più duro da digerire per un manager, e una medaglietta di bronzo cartonato non può certo rappresentare una consolazione adeguata. Disinteresse che in primis hanno proprio i manager, infatti Mpingitore si fa montare un divanetto di pelle con tanto di copertina termica davanti al maxischermo, per gufare apertamente e violentemente il Depor, che con una vittoria andrebbe a 4 coppe vinte mettendo la freccia sulla Dinamo Scrocco; mentre Otto prende un botillon di Gin Lemon e abbandona lo stadio, intento a vedere la 1a edizione della “Supermaratona equina di Torino”. In questo clima, e con il prato verde imbastito di tavolini, banchi, maxischermi, campi di bocce e quant altro inizia il match (quello del Depor) e i 22 giocatori si mettono a sedere davanti al maxischermo con lupini e spuma all’arancia invocando cori anti Donzauker. Peccato che, dopo 4 minuti di incessante “Depor merda alè”, Federico porta in vantaggio i gialloviola, creando una crisi nevrotica a mpingitore che addirittura fa lo sforzo di togliersi la copertina e invocare alla platea con i lupini: Giocate cialtroni! Così inizia la partita anche qua, con ritmi blandissimi e portieri palesemente ubriachi a cui passano bicchieri di vino da dietro le porte. Tuttavia, essendoci il presidente a bordo campo inviperito per lo spodestamento in corso da parte di donzauker, la Dinamo corricchia e prova ad imbastire qualche azione grazie ad un rimpallo qua e là, mentre la Blue Steel approfittando dell’assenza del presidente continua a tracannare e a vomitare in mezzo al campo. Si va così alla pausa sul risultato di 2-0 in favore dei verdi, ma clamorosamente i giocatori non ritornano nel tunnel, bensì continuano a stare in campo e organizzano un bel torneone di dama ubriaca. 15 minuti a farsi shottini e anche tutta la Dinamo è ciucca persa, compreso il presidente (ormai datosi all’alcolismo in ricordo dei bei tempi quando era il Real Madrid), così quando l’arbitro lascia la palla in mezzo al campo si assiste al sequel di “La notte dei morti viventi”, con giocatori zombizzati che vagano col fiasco evitando il pallone. L’arbitro, in preda a delle convulsioni, decide di tirare la palla un pò in qua e un pò in là per far succedere qualcosa, così in modo del tutto fortuito, tra gente che inciampa nelle zolle e picchia craniate nel palo si vedono due gol, uno per porta. Finisce così la sagra sul 3-1, con cerimonia di consegna delle medaglie di bronzo e di legno finita in una zuffa colossale con rottura del maxischermo, lancio di molotov e bandiere del Depor bruciate.
L’impressione è che la Blue steel, nel suo anno migliore a livello tecnico, abbia sofferto l’assenza della sua arma migliore, quel bucio de culo che tanto era stato importante negli anni passati. Un peccato per il team di otto, che magari senza la legge del contrappasso oggi poteva giocarsi la finale, forse con qualche chance. Mentre per quanto riguarda la Dinamo Scrocco siamo di fronte ad uno stallo tecnico che ha dell’incredibile, considerando che a livello di valutazioni la squadra sembra la solita della ultima vittoria in petrella di ormai 5 stagioni fa. Un limite troppo grande, considerando che le altre squadre invece crescono vorticosamente, come la Blue Steel, che avrebbe ampiamente meritato il bronzo.


mpingitore non si accontenta della partita e ruba anche le ruote alla macchina di _otto_



Oltre la Petrella
Luci e ombre per i gasatori in uscita esterna

Bicchiere mezzo pieno per i gasatori impegnati nelle manifestazioni extracomunitarie. Porta alta la bandiera del gasamento naked, che ringalluzzito dal ritorno del BBOW piazza un TA old school cinico e cattivo, che fa soccombere per 7-2 l’AC MAntova 1911, nella partita valevole la supercoppa tra Quelli Che stragasano e la Taverna di Boe.
Va peggio a RayAllen, infatti la sua Barry FC crolla nel mundialito sotto i colpi dell’equilibrata Athletic UC per 5-2. Partita abbastanza scialba e rinunciataria in realtà per i neroverdi, che schierando un 2-5-3 atipico, con accenno di difesa e attacco centrale sgonfio, subiscono la compattezza e l’efficienza dell’avversario, gasato anche nel morale per lo spareggio appena vinto.



Cambia città, ma la storia si ripete, ciclicamente, come diceva Giambattista Vico. Dopo Firenze, Aosta e Campobasso anche Torino vede incoronare Donzauker84, ormai sempre più re di Petrella e incubo per qualsiasi manager con il sogno di alzare la coppa. Un cammino quello della squadra gialloviola impeccabile, coronato da 8 vittorie (la prima a tavolino) valanghe di gol segnati e avversari illustri scacciati via come fossero mosche. Tra le vittime Ma.Gia, Spartak Gonzo, Apples, Amendolara e soprattutto quella Dinamo Scrocco che ai nastri si presentava con 3 vittorie iridate come il Depor, e messa sotto senza colpo ferire proprio a sottolineare che c’è solo un re di Petrella.
Si chiude il sipario dunque a questa 12a edizione al gianduiotto, iniziata con una ventata d’aria fresca portata da molte nuove compagini e snodatasi in un clima di cambiamento, visto che mentre si giocava ai quartieri alti si strutturava la transizione dei poteri in federazione. Adesso non resta che aspettare la 13a edizione per vedere come anche la coppa più amata di hattrick Italia saprà lanciarsi nel futuro e intraprendere la voglia di novità che aleggia nell’aria.
State caldi, Petrella is burning!

giovedì 20 ottobre 2011

Editoriale semifinali - Coppa Petrella XI

Il Deportivo è troppo forte anche per la Dinamo. E AC Ma.gia supera Blue Steel al golden goal
NOTTE MAGIcA PER LE SEMIFINALI DI PETRELLA
Ora tocca a Mirari provare l’impresa nella finale contro il Donz


chi riuscirà a raggiungere la stella più luminosa?


90 minuti attendono quarantaquattro eroi e li separano dal sogno della finale al Filadelfia. 90 minuti di sangue, sudore, passione, cuore, sofferenza. 90 minuti che consegneranno ai presidenti o un’orgia di felicità o una carrettata di veleno, per essere arrivati ad un passo dal sogno e averlo perso sul più bello, come un bambino a cui rubano la bici appena comprata. 90 minuti che vi verranno raccontati dai nostri impeccabili cronisti sul campo:




Rullo compressore Depor: dopo la Petrella già un contratto pronto per lui con Autostrade Per L’Italia

Numeri da capogiro nella semifinale di coppa Petrella tra la Dinamo Scrocco e il Deportivo Donkaiserzauker: 6 gol, giocatori da 11 stelle e 634 htstats totali fra le due semifinaliste!
Pronti? Via! E nell’arena torinese gli oltre mille tifosi si scatenano tifando per i propri beniamini, ma nel primo quarto d’ora di partita le compagini si studiano e c’è da notare solo giallo di Picardo al 2’ minuto per proteste reiterate contro l’arbitro che stava chiedendo il numero ad una gnocca in tribuna.
Ma al 18esimo si sveglia il cannibale: Zeman si sbraccia urlando e Il donz passa in vantaggio con Frank Amadì che insacca nell’angolino lontano.
La fortuna non assiste mpingitore, sarà per il gatto nero sullo stemma, ma i suoi sbagliano ben due occasioni e il Deportivo segna altri due gol in un solo minuto con Fulvio Antoniacci che prima segna un gran gol al volo sotto la traversa, e poi serve Dan Siri libero in mezzo all’area. 0-3 e la partita prende una brutta piega per mpingitore dato che pur sfoggiando un formidabile (basso) a centrocampo, non può pensare di competere con il magnifico (basso) di donzauker e lascia al cannibale un 61% di possesso palla per tutta la partita.
Ma non mancano le polemiche dato che l’arbitro concede al 47esimo un discutibile calcio dal dischetto che permette a Siri di festeggiare la doppietta e la quasi certezza di passare il turno andando a bersi un bicchiere di vin santo con il donz e portare la sua squadra sul 0-4.
Al 52esimo però arriva il gol della bandiera per la Dinamo, con Victor Picardo che offre un assist al bacio a Oscar Tudor che insacca senza troppi sforzi e risolleva le speranze di una difficile rimonta.
Gol sbagliato e gol subito dalla Scrocco, e Amadi firma la sua doppietta e deposita il risultato finale in cassaforte.
Mpingitore ce l’ha messa tutta e i suoi non hanno sfigurato in campo, ottenendo ottime prestazioni, ma non sufficienti per vincere la partita.
Donzauker “The Cannibal” invece non tradisce le aspettative e non solo vince il campionato di IV serie, ma approda alla sua quarta finale di coppa Petrella contro Mirari, il poeta vate, in una sfida a colpi di rime e sermoni che sarà seconda solo solo alle spettacolari premiazioni.
Stay Tuned!


Anche mpingitore deve arrendersi, donzauker avanza come una schiacciasassi verso la sua ennesima Petrella.


Il poeta giunge finalmente alle porte del paradiso terrestre a tempo praticamente scaduto, a farne le spese è un’ insolitamente sfortunata Blue Steel

In semifinale Mirari gioca la sua carta vincente e non ce n’é per nessuno.


Era la semifinale dell’ incertezza sin dalla vigilia e stavolta i criceti non hanno fallito e ci hanno regalato fuochi d’ artificio per la sfida fra Blue Steel ed A.C. Magia.
Nel mitico stadio “Uno ciccione! L’altro coglione!” (lascio al lettore la libertà di assegnare le cariche ai due sfidanti) la squadra di otto si schiera con il 3-5-2 “ercanto”, ovvero con due trequartsti e con gli attacchi laterali belli infiammati, tanto da supportarli con l’ attacco sulle fasce come tattica al posto della ben più collaudata “bucio de culo” marchio di fabbrica Steel.
Mirari resta invece più che fedele alla sua imprevedibilità tattica e spara un tutti avanti gasone che cerca di limitare il gap tecnico fra le due squadre soprattutto a centrocampo dove riesce a pareggiare i valori avversari; in avanti poi si affida a bomber Brendariz per riuscire a sfondare almeno il centro ed un lato della difesa avversaria.
Al fischio d’inizio Mirari inizia a comporre rime dagli spalti che gasano talmente tanto i suoi da farli partire con un’ azione ed un SE nei primi 23 minuti: la prima viene clamorosamente fallita nonostante il predominio al centro, ma il secondo viene trasformato grazie alla velocità ed altruismo di Lund.
La partita sembra mettersi in discesa per l’ A.C. Magia, mentre i Blue Steel sembrano demotivati dalla strana assenza del proprio presidente in tribuna che giungerà solamente al 33’ del primo tempo galvanizzando i suoi che produrranno in soli due minuti ben due azioni pericolose sulle fasce, la seconda delle quali è finalizzata da un tal Froget, amico molto intimo di lucaparo di chiare origini pugliesi che tiene molto alla pronuncia “all’ italiana” del suo cognome.
Intervistato nel dopopartita otto dichiarerà seraficamente di essere stato impegnato per gran parte del primo tempo da un’ altra grandissima manifestazione sportiva: la prima maratona di Torino dedicata ai cavalli che il patron dei Blue Steel vorrebbe esportare anche in terra fiorentina nello splendido scenario del centro del capoluogo toscano, un’ idea a nostro avviso semplicemente fantastica.
Tornando alla nostra semifinale, al 41’ ancora Froget, misteriosamente (fino a un certo punto) lasciato a debita distanza dai difensori centrali dell’ A.C. Magia mette a segno il 2-1 Steel e mostra allo stadio la sottomaglia con su scritto “purgatemi ancora”; l’ imbarazzo scende sui restanti 21 uomini più arbitri presenti ed il primo tempo va in archivio senza altre emozioni.
Uscendo dagli spogliatoi per il secondo tempo Brendariz prende la rincorsa e brucia tutti sul calcio d’ inizio andando a realizzare il secondo SE veloce per la squadra di Mirari che si porta sul 2-2. Il mister di Ma.gia cerca di sfruttare il buon momento per i suoi e cerca il gol del vantaggio operando due cambi, ma la mossa giusta dalla panchina la fa l’ allenatore di Blue Steel che con degli urlacci ricorda ai suoi come aveva detto loro di giocare: detto-fatto e gol del 3-2 dalla fascia.
Sul punteggio di 3-2 gli ospiti hanno la possibilità di pareggiare dalla destra, ma falliscono clamorosamente; fortunatamente per loro la regola del “gol sbagliato, gol subito” ha un’ eccezione e anche i Blue Steel falliscono l’ azione che sarebbe stata quasi certamente del K.O.,
e così, tre minuti dopo aver tirato un sospiro di sollievo per non essere andati sotto di due gol, i ragazzi di Mirari riescono a pareggiare nuovamente con bomber Brendariz che segna dal centro.
Non succede altro fino al 90’, la posta in palio è troppo alta per rischiare di subire un gol negli ultimi minuti, quindi saranno i supplementari e poi eventualemnte i rigori a decidere chi raggiungerà il depor in finale.
Gli over time iniziano fra cazzotti dati e presi da entrambe le squadre che portano a qualche cerotto e niente più, poi al 111’ e 42 secondi (a soli 18 secondi dai rigori, come sottolineato dall’ eclettico commentatore della tv argentina apples) arriva come un fulmine a ciel sereno Zuffo che approfitta di un difensore rimasto ad allacciarsi le scarpe al limite dell’ area per eludere il fuorigioco e presentarsi da solo davanti al portiere: 3-4 e festa che può cominciare per l’ A.C. Ma.gia che conquista il diritto di contendere l’ ambita Petrella ai cannibali del depor.
I Blue Steel se ne vanno mestamente dal campo, questa volta del loro rinomato “bucio de culo” se n’è visto ben poco.
Per Mirari l’ appuntamento con la storia martedì prossimo al Filadelfia di Torino per la finale celodurista A.C.Magia vs. Deportico Donkaiserzauker



Vittoria in rimonta e per Mirari è una notte magica



Siamo agli sgoccioli dunque, la Petrella del 150° d’Italia sta per essere assegnata. Chi sarà il vincitore? Il Deportivo di Donz, schiacciasassi e capace di mostrare i muscoli senza scomporsi, o l’AC Ma.gia di Mirari, baciato dalla buona sorte e talentuoso con le rime. Gli ingredienti per un cocktail esplosivo ci sono tutto, il catalizzatore della reazione sarà l’abbondante gas sparso per tutta Torino durante la competizione.
Petrella is burning!

lunedì 17 ottobre 2011

Presentazione semifinalisti - Coppa Petrella XII

Una finale per quattro: per la gloria e per la storia
Un'elegante presentazione dei Fantastici Quattro Semifinalisti ad opera di bachforever

Ne resterà soltanto una. Quando all’inizio del torneo si sogna di poter alzare al cielo l’ambita coppa, quando ai sedicesimi, agli ottavi e ai quarti si realizza che sì, potrei veramente essere io il campione, è in semifinale che si comincia a crederci davvero. E’ in semifinale che arriva chi veramente vuole il trofeo, costi quel che costi. E se per donzauker e il suo deportivo la semifinale è un traguardo scontato, quasi quanto una giacca a vento venduta in luglio, così magari non lo è per Mirari e la sua AC Ma.gia, autori di prestazioni molto incerte in campionato, ma è noto a tutti che “se sei incerto, gas aperto”, e le prestazioni in Petrella sono vere e proprie battaglie, combattute con le unghie e con i denti, per conquistare l’unico trofeo che ti garantisce fama e gloria ad imperitura memoria.

Ad affrontare il Deportivo, in una partita che mette di fronte i due tricampeones, la Dinamo Scrocco di mpingitore. Ci vuole un campione per fermarne un altro, ma fermare l’avversario non basterà: qualcuno perirà sul campo, e qualcun altro si appresterà a giocarsi la partita della vita.
E se da una parte si sfidano due veterani delle finali, dall’altra ad affrontare il sommo poeta ci sarà Otto con la sua Blue Steel, entrambi si giocheranno un accesso alla finale storico, e chi vincerà sa già che la battaglia al Filadelfia non sarà una passeggiata di salute. La Blue Steel accede a queste semifinali quasi in sordina, ma ora si ritrova i riflettori puntati addosso: riuscirà a mantenere sangue freddo e concentrazione per questo match che segnerà un’epoca nella storia della squadra?
A tutti i semifinalisti: che vinca il migliore. E per noi il migliore non si valuta in htstats, ma in quantità di gas prodotte.

Il gasometro attende solo di esplodere.


L'ambita Petrella non aspetta altro che un nuovo padrone ...

giovedì 13 ottobre 2011

Editoriale quarti di finale - Coppa Petrella XII

John si prende una settimana di riposo, ma le sorprese comunque non mancano
AMARCORD PETRELLA: L’USATO SICURO VA SEMPRE DI MODA
Folkzanna e cittadibaveno tornano a casa. Depor-Scrocco e Magia-Steel per la gloria


L’usato sicuro va sempre di moda in Petrella …


Quello che sembra non è, e quello che non è poteva pure sembrare. E’ con questa massima del menestrello Pippo Franco che si potrebbero descrivere i quarti di finale dell’edizione torinese della Coppa Petrella, che certo non hanno lesinato sorprese e colpi di scena. Chi vedeva in cittadibaveno e folkzanna due fra le principali competitor del SuperDepor è rimasto deluso: Dinamo Scrocco e Blue Steel, infatti, hanno abbattuto l’ostacolo con pieno merito, riportando la coppa ad una sorta di “elite” pregiurassica, mentre l’Ac Magia centra per la prima volta nella propria storia le semifinali dopo aver regolato la squadra più amata di tutto il roster, quella lagnagna che tutti vorrebbero e che solo i veri gasatori riescono a portare a casa. Il Depor, nel superclassico contro lo Spartak Gonzo, si conferma sempre più iperfavorito, demolendo letteralmente caricca e l’Italsider di Piombino. Ecco che fra sette giorni le semifinali ci propongono comunque due sfide molto ma molto affascinanti. Saranno infatti sei le Petrelle complessive che verranno rovesciate in campo in Deportivo-Scrocco, sfida accesa anche da una delle più grandi socate di donzauker (Se Sousinha non si era rotto...), mentre una Blue Steel sorprendente quanto forte se la dovrà vedere con quella che può essere considerata una mezza rivelazione, l’Ac Magia, che dopo le piangine delle settimane passate, adesso si ritrova veramente a un passo da una storica e intrigante finalissima. Inutile dire che entrambe le partite sono aperte e incerte, come si conviene a delle semifinali, e che sarà importante seguire passo passo i minuti che ci separano dal fischio d’inizio: che i polli tornino a ruggire come ai vecchi tempi?



La fresca euforia di baveno evapora al calore agonistico dello scrocco
Nulla da fare per la matricola di Verbania contro l’esperienza della Dinamo

È stata sicuramente una sfida affascinante quella che ha visto contrapposte in questo quarto di finale la matricola cittadibaveno, vera e propria rivelazione di questa Petrella, contro i tricampeones dell’intramontabile Dinamo Scrocco. Ma è stata anche una sfida tutta da decifrare visto che, mentre la squadra piemontese veniva da una fulgida cavalcata nella competizione, la compagine del patron mpingitore veniva da delle prestazioni in chiaro-scuro degne del nome della squadra (come per esempio la vittoria ai sedicesimi), ma soprattutto dalla passeggiata di salute agli ottavi che aveva permesso ai giocatori di rigenerarsi andando a mignotte! Così mentre Giu87 si accomodava saltellando giulivo in tribuna vip col suo nuovo vestitino griffato comprato per l’occasione, mpingitore entrava allo stadio senza scomporsi e con un sorriso sardonico stampato in viso.
Intanto gli altri 1697 tifosi sugli spalti facevano un rumore infernale: un centinaio di stewart sottopagati che protestavano contro la dirigenza, una cinquantina di muratori che armeggiavano sulle travi per la ricostruzione di un’ala dello stadio, 150 artisti circensi che stavano provando un nuovo tipo di acrobazie balzando da un settore all’altro senza protezioni e i restanti erano cassa-integrati FIAT che non sapevano che fare se non urlare i loro problemi allo stadio.
Pronti via e si vede subito che i giocatori di cittadibaveno si schierano con un 2-5-3 a cazzo rittissimo pronti a sbaragliare la difesa avversaria, se non che la Dinamo Scrocco schiera un quadratissimo 3-5-2 prendendo da subito in mano le redini del centrocampo e andando dritto per vie centrali nel culo lasciato aperto della difesa piemontese. E infatti dopo i primi minuti di studio, al 9° Špakovskis mette già in rete con una splendida girata che porta in vantaggio la compagine toscana. A questo punto Giu87 smette di saltellare e sedendosi comincia a capire che la serata non sarà delle più rosee:”MEEEEOWW” è infatti il verso che emette il gatto nero accucciato sul suo seggiolino e schiacciato dal suo bel deretano. Così il primo tempo fila via senza una vera reazione della matricola in campo e coi veterani dello Scrocco che amministrano il risultato. Ma nell’intervallo l’allenatore di cittadibaveno, deciso a far cambiare la sinfonia ai suoi, caccia urlacci incazzati come non mai, ma allo scadere della pausa le facce allibite della terna arbitrale gli fanno capire che ha sbagliato spogliatoio! Così al 54° la difesa verbana dimostra di essere più ferma di un presepe fuori stagione, si fa soffiare palla da Palumbo che mette a sedere anche il portiere, gli fa una puzzetta in faccia e insacca agevolmente il 2 a 0. Ormai sotto scacco, cittadibaveno al 70° prova a calare l’artiglieria pesante con l’entrata di Adomniţei e Züst (che in realtà entrano col culo aperto pure loro perchè si stavano inchiappettando dietro la bandierina), ma rimane solo il tempo di vedere Krumovics accorciare inutilmente nei minuti finali prima del definitivo 3 a 1 all’87° del sempre-verde Crozier, entrato in campo appena 7 minuti prima ed entrato come la lama calda nella burrosa difesa di baveno. È questo il sigillo che dimostra come l’esperienza in questa occasione abbia contato di più della veemenza della lieta novella della XII Petrella. All’uscita dello stadio un ancora posatissimo mpingitore intercettato dai giornalisti risponde:”la semifinale contro il Deportivo Donkaiserzauker? Mi pare che John abbia abbandonato lagnagna stasera giusto?.... E ora datemi le mie mignotte!”


mpingitore festeggia assieme alle sue donne del Bagaglino l’approdo alle semifinali


Il cannibale non si ferma più, e caricca non può far altro che socare.

La vittima della settimana per il famelico Deportivo donkaiserzauker è la Spartak Gonzo di caricca86, schiacciata in scioltezza per 4 a 1 davanti a 1732 tifosi indiavolati. Indiavolati perchè convinti di vedere Portogruaro - Feralpi Salò, match fondamentale per la lotta salvezza della Prima Divisione girone B, ma subito smorzati nell’entusiasmo perchè costretti ad assistere ad un match piatto, teatro dell’ennesima vittoria facile facile per il Depor.
La Spartak ci prova anche a mettere in campo una formazione discreta, con una difesa ed un centrocampo a livello discreti, ma contro la super-potenza del donz non c’è stato gioco alcuno. Apre le danze Spoonemore che dopo un primo tentativo riesce a scardinare la difesa centrale e piazza il gol del vantaggio.
I giocatori di caricca hanno un moto d’orgoglio ed agguantano il pareggio pochi minuti dopo, al 17esimo con Alburez, ma è un effimera illusione perchè prima dello scadere dei quarantacinque minuti Fulvio Antonacci riporta in vantaggio il Deportivo con un’altra percussione centrale. I giocatori vanno a bersi una tazza di te e oppio per l’intervallo di gioco con i ragazzi del donz padroni del campo (57% di possesso palla).
Comincia il secondo tempo e la solfa non cambia: il Depor spadroneggia il terreno di gioco e arrotonda il vantaggio con le reti dei sempreverdi De Meo e Berté. Finisce 4 a 1, con caricca spettatore incolpevole della disfatta dei suoi ed il presidente Donz non troppo soddisfatto da una Petrella che si sta mostrando inadeguata al livello galacticos dei suoi. Voci di corridoio parlano di un suo possibile ritiro dalla coppa più amata di Hattrick “per far divertire tutti gli altri”, ma al di là di queste sue dichiarazione filo-sboroniche la coda di chi si vuole vendicare di una disfatta subita si allunga sempre più. E’ possibile lasciare tutti questi sordidi soggetti insoddisfatti? Non lo sappiamo, quel che si sa è che il Donz si prepara alla quarta Petrella da aggiungere alla già farcitissima bacheca trofei. Prossima vittima? Dinamo Scrocco.


il grande Berté dopo aver condotto alla vittoria il deportivo, emula in segno di protesta il grande Mourinho.


La leggenda si è avverata.

Nel lontano 1922, quando gli archeologi scoprirono per la prima volta i resti della magnifica tomba di Tutankhamon, mai si sarebbero aspettati di trovare siffatte ricchezze e siffatte opere d’arte. Statue, gioielli, papiri… tutto ciò per cui avevano duramente lottato per tutta la vita si era finalmente avverato: il sogno di una vita. Ma fra i tanti scritti trovati, tra la polvere e gli scarafaggi, c’era un papiro che aveva attirato l’attenzione di ser Howard Carter più degli altri; si trovava nascosto, quasi invisibile ad un occhio inesperto, scartato e stretto tra i bauli delle ricchezze del faraone ed alcune statuette di legno raffiguranti gli dei egizi. Era ricoperto di polvere, come tutti gli altri del resto, eppure sembrava essere stato gettato là apposta: non sapeva perché era giunto a quella conclusione, ma era sicuro che fosse così. Proprio per questo, proprio per quest’aura quasi di mistero che avvolgeva il papiro, quest’ultimo fu la prima cosa che Carter raccattò ed aprì. Sembrava quasi che chi avesse seppellito il faraone si fosse preso apposta la cura di gettare quel papiro lì dove nessuno lo avrebbe potuto trovare…. Ma Carter non era come gli altri archeologi. Srotolato con delicatezza, il manoscritto dimostrava, al contrario dell’incuria con cui era stato gettato, splendide immagini: figure di gnagne bagnate, in costume da bagno, in intimo brasiliano e chi più ne ha più ne metta, mentre posavano sensuali per l’occhio di chi le guardava. Ser Carter ebbe l’impellente bisogno di trovare un posto sicuro dove trastullarsi l’uccello, ma con un secondo sguardo si rese conto che vi erano altre immagini, sotto alle sensuali ragazze: immagini di uomini sconfitti, prostrati e distrutti nello spirito e nel corpo, che avevano provato a sconfiggere lagnagna ma non c’erano riusciti. E tra tutte spiccava quella di un mammuth, e accanto la sagoma ben definita (l’archeologo non avrebbe potuto mai confondersi) di una Coppa. Tutto ciò era incomprensibile!!! Poi, al centro del papiro, un'unica frase criptica, scritta con un inchiostro nero come la pece, così curata da ferire gli occhi: “Mirari sconfiggerà Lagnagna”. A questa frase ser Howard Carter si mise a ridere e, nella sua ignoranza, non riuscì a comprendere quanto questa profezia fosse veritiera.
E nessuno ci è mai riuscito fino a ieri sera, quando allo Stadio Grande di Torino si sono affrontati il Manager Più Amato di Tutti i Tempi e il Sommo Poeta, in una sfida valevole per le semifinali di Coppa Petrella. Tutto faceva pensare ad un match di gran classe, e così è stato. Tribune gremite di spettatori, e mentre da una parte i tifosi di Ma.gia intonavano i poetici inni di Giuseppe Verdi, dall’altra ragazze in bikini lottavano sporcandosi di ketchup i succinti reggiseni. Al fischio dell’arbitro si capisce subito che non sarà una sfida come un’altra, e che lo zampino dei programmatori di hattrick è già pronto per colpire: dopo 2 minuti mirari in vantaggio. Sorpresa generale, ovviamente, e mentre sugli spalti i sostenitori del Sommo già cantano “VINCERO’”, dall’altra le ragazze si chiudono in un più monastico palpeggiamento a vicenda, segno evidente di uno scontento dovuto al risultato. Sul forum di fed lagnagna si lamenta, e già mette le mani avanti (mammuth docet) dichiarando che “aspetta i rigori”. Ma deve aspettare in realtà poco più di 30 minuti per vedere i suoi uomini insaccarla e pareggiare i conti, 1-1; a segnare è quella gran volpe di Maxim Galynsky, che già si pregusta le spogliarelliste che vedrà alla fine del match per aver segnato questa rete fondamentale. Lo stadio è una bolgia, e in fed questa è sicuramente la partita più sentita, non solo per chi gioca, ma anche per cosa succede in campo; al 40esimo ecco che avviene l’impensabile: in un solo minuto, 2 reti. Prima Ma.gia che torna in vantaggio, e poi Lagnagna che pareggia subito i conti. Ormai questi scherzetti dei nostri amici svedesi sono così comuni che non ci facciamo più caso, e ci buttiamo una risata sopra. Ma quando succedono alle fasi finali di Petrella è sempre una gioia vedere come una Coppa così importante subisca ancora il malefico zampino dei criceti. E il colmo arriva esattamente un minuto dopo: al 41esimo, ecco il 3-2 di Mirari, risultato che non cambierà più per il resto della partita. Segna Feddo Straussfeld, uno dei più prolifici nella storia della Squadra Più Amata di Tutti i Tempi. Sconcerto e sdegno sugli spalti della gnagna, gioia incommensurabile per i sostenitori del Sommo Poeta. Nella notte caroselli per tutte le strade, con i tifosi ubriachi che avevano comprato apposta delle bambole gonfiabili e le sodomizzavano davanti a tutti urlando “La gnagna a noi ci fa una pippa” con evidente e inequivocabile gioco di parole. Circondato dai tifosi in festa, il nostro inviato non è riuscito a parlare con il manager vincente, ma siamo riusciti a strappare poche lapidarie frasi a quello sconfitto:” La Petrella? Dispiace uscire, ma ci rifaremo l’anno prossimo. Ora, se mi volete scusare, ma ho un appuntamento con Jenna Jameson”.
La profezia si è quindi avverata, e la gnagna ha trovato un nuovo dominatore. Come i Maya per il 2012, come Nostradamus per chissà cos’altro, un altro mistero si è svelato e aperto ai nostri occhi, mentre Giacobbo si è assicurato un’altra puntata di cazzate a “Voyager”. A questo punto aspettiamo solamente che a Mirari appaia la Madonna per dirgli i segreti di Fatima, e poi al Sommo non manca più niente.
Ma alcuni tifosi, particolarmente ubriachi ed eccitati, sembra abbiano dichiarato che, alla fine del match e con lo stadio quasi completamente vuoto, si sia visto girare per il campo una figura assai strana: vestiva molto vintage, quasi fosse un archeologo dei primi anni del ‘900; aveva in mano un papiro e sorrideva.



Mirari con la sua AC Ma.Gia, non si lascia ammaliare e sorprende lagnagna volando alle semifinali.


Neppure Candido serve a nulla: Folkzanna torna a casa.
Blue Steel sugli scudi: adesso è a un passo dalla storia

Pubblico delle grandi occasioni, cielo terso e tensione che si taglia a fette: non è l’attesa degli spartani di Leonida prima dell’ultima battaglia, ma Folkzanna-Blue Steel. Da una parte il nuovo che avanza, l’amico infido del cannibale che vuole fare un boccone del proprio cogironista; dall’altra la sicurezza, la tranquillità e il preferito di John, che sente odore di sangue rappreso e ci si fionda. Con queste premesse, non ne poteva che uscire una partita memorabile. E infatti, dopo appena nove minuti, è Petterson a infiammare i tifosi stilosi con una magistrale punizione che porta in vantaggio la squadra di otto. Le occasioni fioccano, le ragazzine sugli spalti cominciano a spogliarsi, l’aria è elettrica, soprattutto quando Facchini e Candido senior sprecano una occasione per parte. L’equilibrio è palese, ma ci pensa ancora una volta Petterson, e ancora da calcio piazzato, a portare Blue Steel sul 2-0. E’ da poco passata la mezz’ora, folkzanna in tribuna si agita e guarda verso la panchina, dove l’allenatore comincia a recitare preghiere buddiste stringendo fra le mani un rosario consunto. Ma evidentemente lassù qualcuno ci sente, e neanche un minuto dopo Shabani riapre la partita, portando le due squadre sul 2-1 all’intervallo. Durante la ripresa le squadre paiono studiarsi, senza soluzioni di continuità. E’ così che Folkzanna decide di dare una svolta alla partita, inserendo Casati per D’Orrico e Tarallo per Pelloni: una mossa fatta per recuperare il risultato, però, si trasforma in una catastrofe quando Luger si inserisce in area e schiaccia in rete il perfetto calcio d’angolo di un maradonesco Petterson. E’ 3-1. otto inserisce allora Ronchi per gestire il risultato, mentre il bomber della nazionale italiana Aristotele Candido fa il suo ingresso in campo per folkzanna per cercare di dare una svolta alla partita. Ma non è giornata: altra azione magistrale di Steel e Perier fissa il risultato sul 4-1. E’ la fine della partita e il secondo gol di Shabani, che sancisce il definitivo 4-2, sarà utile solo per le statistiche. Blue Steel in semifinale, un po’ a sorpresa considerando il cammino ottenuto fino ai quarti, ma con pieno merito, mentre la squadra da più parti additata come principale rivale del SuperDepor fa le valigie e se ne torna a casa. Adesso sarà la volta dell’Ac Magia: per otto una occasione ghiotta per arrivare alla finalissima. Ma il poeta sarà d’accordo?

_otto_ sfoggia la sua espressione penetrante


Siamo alle battute finali, dunque.
Una recita' dal gusto retro' che pero' promette di regalare l'ennesimo, scontatissimo finale, con il Deportivo Donkaiserzauker che, per valori in campo e fame di vittoria, pare ormai lanciatissimo verso la conquista del 4 titolo.
Se da una parte Blue Steel-Ma.gia promette un posto al sole per un outsider, dall'altra, detto del ruolo di iper-mega-super favorito Donzauker, la sfida che si profila è match da far tremare i polsi.
Le due squadre piu' titolate del mondo, manco stessimo parlando di un Barcellona-Real Madrid, che in una gara a chi ce l'ha piu lungo cercano l'un l'altro di staccarsi nell'albo d'oro salendo a quota 4 centri: forse mai come ora la Petrella era stata in grado di proporre una sfida talmente intensa e ricca di storia.
Ma attenzione a considerarla una finale anticipata, perchè la sensazione è che la vincente dell'altra semifinale,in caso di finalissima, potrebbe finalmente metter mano al portafogli per servire sul piatto dell'avversario la piu' classica ed indigesta pietanza: il pollo, forse l'unica portata che puo' davvero mettere in dubbio la supremazia dei giallo-viola papali sul resto del gruppo dei superstiti.
In Kentucky sono gia' in pre-allarme: preparate le patate, scaldate il forno e rubate il rosmarino dal balcone del vicino: Stay tuned! Petrella is burning, chicken is roasting!



eccoli i nostri fantastici 4 semifinalisti

giovedì 6 ottobre 2011

Editoriale ottavi di finale - Coppa Petrella XII

Folkzanna e cittadibaveno pronti a riscrivere le gerarchie. Depor e Gonzo in scioltezza.
E’ UFFICIALE: A JOHN RANDOM PIACE LAGNAGNA!
Anche Sine crolla immeritatamente con i granata, mentre giocata manco si presenta a Torino


John non può resistere a lagnagna e le regala un’altra partita


Negli ottavi di finale di questa elettrizzante Petrella, non poteva mancare la gonfiata: ecco che i grosseto city ramblers restano in Maremma, nel centro sportivo di Principina a Mare, invece di recarsi a Torino, regalando alla Dinamo Scrocco i quarti di finale senza neanche giocare. E’ la seconda volta che succede, e il primo fu lucaparo (il che è tutto dire...). Il presidente giocata non è andato al di là di un “pensavo fosse lunedì”, che ha fatto imbestialire i tifosi. Ma gli spunti tecnici sono stati comunque molti, e molto interessanti: su tutti spiccano soprattutto due vittorie, quella di cittadibaveno contro i campioni uscenti del Barry fc e quella di Folkzanna contro Fantamaniacs, che confermano come queste due squadre possano veramente puntare al bersaglio grosso. Starà a loro, e a John, cercare con determinazione di sollevare la coppa. Vince invece senza problemi lo Spartak Gonzo, che regola con un perentorio 7-2 i Loss Eleven, così come Lagnagna, in un rapporto sempre più intimo con John, che piega i malcapitati Ballanza Team ai calci di rigore. Per il cotechino lardellato è una mattanza, visto che anche l’Erode cede di schianto contro Blue Steel, in una partita che non ammette repliche. Chiude il turno l’AC Magia, ai quarti per l’ennesima volta consecutiva dopo la vittoria contro la Dinamo Tiuz, condita anche con un po’ di lenticchie.
Ci avviciniamo a grandi falcate all’appuntamento finale, adesso è la volta dei quarti, nei quali sono previste grandi partite: campo principale quello fra Spartak e Depor, in un classico che si spera non deluderà gli spettatori presenti, mentre cittadibaveno è chiamata all’esame di maturità contro i pluricampioni della Dinamo Scrocco. Un impegno importante per capire se davvero la coppa possa prendere la direzione del Piemonte. Nella parte bassa, invece, Lagnagna-Magia è uno scontro fra squadre a un passo dalla storia, quindi interessante vista l’altissima posta in palio, mentre Blue Steel-Folkzanna sancirà, anche in questo caso, se il principale competitor del Depor sarà proprio il suo cogironista o avversari magari più rodati in Petrella. Insomma dei quarti di finale interessanti, incerti, ma soprattutto da seguire col fiato sospeso e un pensiero costante: meglio giornate inerti o dai capelli verdi?




The Match of the week
Cronache sgangherate con dettagli veritieri

Niubbata della settimana o match of the week? Fatto sta che giocata, se l’è giocata con una gran giocata questa settimana, mandando in campo solo 4 uomini in un interessante 1-1-1 contro il 3-5-2 schierato da mpingitore. Il motivo di questa scelta?? Molte sono le voci che si rincorrono nei corridoi della FIGC in questo momento. Alcuni sostengono che giocata sia andato a zoccole con zagor, altri che si sia preso una pausa dalla federazione e dalla Petrella con Bach, altri ancora che sia in cerca di giovani talenti cinesi. Ma noi del match of the week scommettiamo forte sulla sua presenza con tutta la squadra al congresso annuale del bondage sex a Detroit.
Fatto sta che sicuramente questo è il miglior match della settimana… di briscola!
Infatti per decidere chi guida a tornare indietro i 4 giocatori di grosseto hanno intavolato un torneo old style di briscola con tanto di bestemmie, cicchetti di vino e vecchietti esultanti ad ogni mossa. Uno dei migliori in assoluto da sempre!

Per la cronaca, alla fine hanno vinto Almeida e Galvis contro Byskov e Thivant per 6 partite vinte contro le 5 avversarie e si sono dati appuntamento tutti a Detroit…
Ah sì, il risultato della partita di calcio? 5-0 per la Dinamo Scrocco con vittoria per Walk Over se non si era capito :DD


giocata paparazzato al congresso annuale del bondage a Detroit


La Randomata della settimana
Cronache sui gusti sessuali dell’amico John

La gnagna piace a tutti, veramente a tutti (tranne che a lucaparo, ok), per cui non si può biasimare John R se anche lui ha deciso martedì scorso di andare a vederla allo stadio nel gasevolissimo incontro di petrella fra Lagnagna Fc e il Ballanza Team di Sine.
La partita vede uno squilibrio in campo notevole, con i giocatori della compagine cremonese affamati di patata come non mai, tanto che alcuni sono entrati in campo già con il preservativo addosso; dall'altra parte invece lagnagna non si nasconde dietro un dito ed ammette la possibilità di una mattanza, perciò fà indossare alle sue ragazze jeans, maglione a collo alto e cintura di castità antistupro per cercare di contenere la focosità del team lardellato.
Le previsioni di lagnagna sembrano essere tristemente esatte, infatti trascorsi due minuti soltanto il Ballanza Team passa in vantaggio con una punizione magistrale ottenuta dopo un fallo da dietro. La cosa strana è che il fallo lo subisce una giocatrice del lagnagna FC mentre la punizione viene assegnata alla cosca lardella. L'arbitro, comprensibilmente, deve aver fatto confusione.
Il team di lagnagna però non si dispera e riesce ad agguantare il pareggio, tornando di nuovo sotto poco dopo con somma felicità di Sine. Ma la gaiezza del presidente cremonese è destinata durare poco perchè nuovamente il team del torinese riacciuffa i lardellati e costringe l'incontro verso dei supplementari che nessuno avrebbe ritenuto possibili.
Le squadre si dirigono negli spogliatoi prima dell'ultima fatica: i giocatori di Sine si massaggiano le parti basse, doloranti dopo essersi scontrate a più riprese contro i mutandoni di ferro delle avversarie; le ragazze di lagnagna invece si lanciano in uno strip in mezzo al terreno di gioco, pazze di gioia per aver già raggiunto un risultato impensabile.
JR nel frattempo dagli spalti vede lo spettacolino improvvisato dalle giocatrici in campo e annuisce con fare soddisfatto.
I supplementari scivolano via veloci per Sine ed i suoi ragazzi, mentre le cinture di castità resistono fino alla fine; alla lotteria dei rigori JR non ha dubbi su chi favorire dopo quello che ha visto. I sospetti delle passate edizioni si confermano fondati dunque, ormai è ufficiale: a JR piace lagnagna!


Dopo mammuth, lagnagna ammalia anche -Sine-



Re per una notte
Fantacazzate astruse per lettori debordanti di cultura

Nestor Carcer vede la luce del mondo in una fredda mattina di Novembre, quando ancora mancano due mesi alla data prevista dal parto.
Figlio di un'indipendentista Basco di nome Gaizxka Urrutiburria Urzaez Carcer II e di una contadina asturiana di nome Dolores Deano, il piccolo Nestor ha fretta di nascere.
Ha fretta perche' è un sognatore, e crede che il mondo sia bello e pieno di colori, con mille profumi e tante sorprese che ti aspettano.
Invece non è cosi: a causa della nascita prematura, il piccolo Nestor non cresce un cazzo, rimanendo un nano da competizione tanto che, acquistato dal Milan, viene rispedito a casa dopo la presentazione perche persino Berlusconi al suo fianco pare cosi alto da sembrare brutto.
La vita di Nestor è costellata di incidenti e tragedie piu' o meno gravi: a 4 anni perde il testicolo destro dopo un'inforcata di bicicletta alla bersagliera; a 6 rimane coinvolto in un incidente d'auto quando, con lo zio Esco Destrada, si reca a sostenere il suo primo provino per una squadra di Madrid; a 8 muore il babbo, che sbatte violentemente sul piano in marmo della cucina dopo essere inciampato sul piccolo Nestor, che vista l'altezza senza campanellino al collo è proprio un casino da vedere; a 10 anni, dopo aver perso le semifinali della corsa dei coniglietti di polvere che si svolgeva nel corridoio di casa, diventa autistico per il dispiacere; a 12 perde un'occhio, che smarrisce 10 decimi di vista quando Nestor si fa' la prima sega; a 14 perde un rene, che la madre Dolores è costretta a vendere per far fronte ai debiti, mentre a 16 perde anche la verginita', perche' è costretto a dare il culo per pagare le cure della madre, ormai alcoolizzata e con tendenze suicide. A 18 anni, Nestor capisce che gli anni pari gli portano una sfiga tremenda, e rimane chiuso in camera sua per 365 giorni, senza mobili ne' spigoli, dormendo sul pavimento. Appena esce di casa,ricoperto dalla barba e dagli escrementi, provoca un'infarto alla madre, che appena lo vede muore sul colpo: era un anno bisestile.
La sua storia continua cosi, e in maniera del tutto inspiegabile, Nestor diventa nell'immaginario collettivo uno jellatore di prim'ordine, nonostante la sua carriera di nano funambolo che fa il portiere inizi ad acquistare prestigio.
A 22 anni, prova quindi a scrollarsi di dosso la sua fama andando via dall'ingrata Spagna, per tentare l'avventura in Portogallo, ma in meno di una settimana dal suo arrivo, Moody's taglia il rating Portoghese da AAA a 4--, con bocciatura a Settembre, La Grecia batte in finale la squadra di casa agli europei, tutte le donne del Portogallo ingrassano di 20 kg in 7 giorni e agli uomini non si alza piu' nemmeno con il viagra.
Nestor rientra quindi trionfante in Spagna, nonostante lo schieramento dell'esercito al confine che al grido di "avete voluto la bicicletta, e mo' pedalate portoghesi del cazzo" che cerca inutilmente di prolungare il soggiorno di Nestor in terra straniera.
A 26 anni, puntuale come le tasse, ecco l'ennesima tragedia: Lagnagna, manager torinese, ordina sul web un set di prodotti erotici da un sito spagnolo: viagra, frustini, guepiere in pizzo usate, vibratori, pinze per capezzoli e una bambola gonfiabile di nome Wanda.
Il pacco, ordinato il Venerdi sera, gli viene consegnato Venerdi notte, con l'aereo presidenziale spagnolo che pur di consegnare la merce in tempi rapidi, atterra sul Paolino Pulici e lascia tutto li senza nemmeno ricevere i soldi.
Lagnagna, ignaro di cio' che sta accadendo, non bada alla consegna flash ma ci da' immediatamente dentro con frustini e con Wanda, ma proprio mentre sta per concludere con successo il primo collaudo dalla bambola gonfiabile inizia ad udire i primi mugugni: è nestor, che narcotizzato e legato, si risveglia terrorizzato e scosso dalla brutta esperienza.
Per non perdere niente, Lagnagna, che era rimasto senza portiere, lo assume in squadra, lanciandolo nel calcio che conta. Nestor inizia in maniera stentata, ma al secondo anno ingrana e viene premiato come miglior portiere dell'anno: Nestor, 27enne, si gode il suo anno dispari.
Ma a dicembre, quando anche Lagnagna, che non è mai stato campione di perspicacia capisce la situazione, la tragedia sembra inevitabile: Nestor è a ridosso dell'anno pari, la retrocessione è certa, la fine del mondo pure.
Ma Lagnagna, che gia' deve andare in Egitto per parlare di una sua amica con degli ufficiali dell'anagrafe del Cairo, usa per la prima volta in vita sua il cervello, e con un rapido scalo aereo passa anche all'anagrafe di Bilbao, corrompendo gli ufficiali e risolvendo il rebus: Per 40 kg di Tritolo all'anno, Nestor rimarra’ a vita d'eta dispari. La sua ascesa diventa cosi inarrestabile; John Random lo vede, ne apprezza le potenzialita' e si scatena: dalla tragedia-Schicchi, in una partita assurda, alla sciagura Ballanza, il marchio di JR è chiaro e forte. Ma stavolta, inspiegabilmente, JR sembra voler premiare Nestor, rendendolo eroe per caso con la lotteria dei rigori finali che lo vede protagonista, dapprima con una parata decisiva, in un secondo momento con i suoi influssi negativi che spingono uno dopo l'altro i giocatori di Sine a tirare in tribuna.
Perche' JR ha deciso di premiare proprio Nestor? Emblematiche le sue parole all'uscita dello stadio, mentre sfugge ai cronisti come sempre avvolto al suo impermeabile marron ed esclama tra se e se: "quella troia di Dolores, meno male che aveva detto di prendere la pillola!"


il piccolo Nestor viene sgridato da papà Gaizxka Urrutiburria Urzaez Carcer II
per aver pisciato in cucina e cacato fuori dal vaso.



I Top & Flop
Beh, dopo una giornata del genere questa è una rubrica (sopratutto per IL flop) a dir poco scontata!!!


I Flop
Giocata spegne il cervello come Zagor: qualificazione regalata a mpingitore: La vergogna del WO organizzato da Giocata, manager dei Grosseto City Ramblers, riempie il cuore di tristezza a tutti quanti i gasatori e lo consegna alla storia come uno dei pochissimi manager ad aver organizzato una tale disfatta nella storia della Petrella. Poco da dire, ovviamente, sulla partita, e poco da dire sul manager dei Grosseto: sul forum si scusa con un banale e molto bimbominkia “:D”, e aggiunge che era così ubriaco da non essersi accorto che era martedì, scambiandolo addirittura per lunedì. Doppiamente idiota, verrebbe da pensare, dato che oltre a perdere la Petrella si è perso anche utili allenamenti che in questi tempi di crisi hattrickiana e di mutande strette per non perdere nemmeno la merda che si può riutilizzare, puzza tanto di presa per il culo. E per un manager che se ne va a testa bassa, uno che se la ride all’impazzata: mpingitore non ha nemmeno bisogno di presentarsi allo stadio.... circolano voci che la scelta del WO di Giocata fosse una notizia che già girava nell’ambiente manageriale, e pare proprio che Beppe Signori si fosse recato a casa del presidente di Scrocco per avvertirlo dell’esito del match e consigliandogli di puntare forte sul 5-0. Risultato? Una serata di baldoria, champagne, caviale, vernissage e mignotte, mente il tabellone segnava un impietoso 5-0 e la tifoseria della scrocco se la rideva così tanto da farsela nei pantaloni. Se questa è una partita....

giocata si veste da Babbo Natale e, biaho spolpo, regala la qualificazione a scrocco alla Dinamo Scrocco.


I Top
Cittadibaveno sconfigge il campione in carica ray e si candida pesantemente alla lotta al titolo: E’ stata sicuramente una delle partite più combattute degli ottavi di quest’ultima petrella, finita con un funambolico 5-3 proprio per questa matricola-tanque che si invola ai quarti dopo aver schiacciato come un sassolino anche uno dei favoritissimi al titolo, il campione in carica RayAllen. Una partita che dice quasi tutto nel primo tempo, 45 minuti che vedono segnate ben 5 reti. Alla fine del primo tempo, infatti, si va negli spogliatoi con un risultato di 3-2 per cittadibaveno, mente negli spogliatoi aleggia un cauto ottimismo circa il finale della partita. AL contrario, negli spogliatoi del barry, il mister non può fare altro che consigliare ai suoi uomini una profonda riflessione, profonda riflessione che infatti porta al pareggio, 3-3, poco dopo l’inizio dei secondi 45 minuti. La gioia però dura poco, meno di 10 minuti, e citta torna in vantaggio, per poi chiudere all’84esimo dopo un numero da manuale del calcio di tale Milaim Zust. Tristezza per l’uscita di una squadra che era riuscita a vincere una coppa come la Petrella a testa bassa, umilmente e senza farsi troppa pubblicità come altri dinosauri di questa competizione, uno dfei migliori manager di “quelli che stragasano”; curiosità invece per vedere all’azione giu87, questa rivelazione che sta facendo nascere incubi oscuri anche a chi finora si vedeva la Petrella 12 già in bacheca.

A John piace la gnagna. Come non metterlo tra i top? Poco da dire: John sarà anche uno stronzo, ma si vede che ha buon gusto. La gnagna sempre prima di tutto, e sembra quasi un inno per la fed in generale. Peccato che in questo caso a farne le spese sia il povero Sine, ma come si suol dire “tira più un pelo di fica che un carro di buoi”, ergo per lui non c’era proprio niente da fare.

Un’altra matricola schiaccia-sassi: Folkzanna sconfigge il dinosauro Bacarospo: In una partita tiratissima, che ha visto valori molto simili scendere in campo, il match e la qualificazione se li aggiudica la matricola folkzanna, co-gironista del cannibale donzauker e quindi probabilmente contagiata dalla sua sete di vittoria. Il manager di Folkzanna (che si chiama per l’appunto FOlkzanna.... grande inventiva, eh?) zitto zitto e con molta umiltà e un po’ di maniavantismo (ad ogni turno dice sempre che non ce la fa e le piglia, e poi vince sempre), è una delle più squisite sorprese della petrella 12, insieme a cittadibaveno. Aspettiamo con molta fiducia i prossimi turni, per vedere se la sua striscia positiva di vittorie dovesse continuare..... sarebbe molto interessante vedere un donzauker-folkzanna in petrella.
Per quanto riguarda bacarospo c’è da poco da dire: il mattacchione per eccelleenza non se l’è presa troppo, e un secondo dopo la sconfitta era già a ridere delle cazzate di aletto: la classe non è acqua, e il baca ne è pieno (di classe, eh).


Per bacarospo, in questa Petrella, è tutto. Folk...zanna chiude il sipario



Sotto i riflettori
Interviste psicolabili a manager farneticanti

Quinto e ultimo appuntamento stagionale con la nostra rubrica e, dopo Folkzanna, Kallos, amvs216 e Giu87, il taccuino si riempie della storia e dei progetti di un grande esponente della cosca lardellata.
A "Sotto i riflettori" incontriamo Tiuz8, manager della Dinamo Tiuz.

Tiuz "è sempre stato il mio soprannome sin dai tempi della scuola", e il nome della squadra, col prefisso Dinamo, ne è stata naturale conseguenza perchè "gli altri prefissi usati normalmente per una squadra di calcio non mi piacciono; atletico, real, borussia e così via mi fanno schifo". In realtà un'altra possibilità c'era, quella di un Tiuz Team "ma per fortuna che non l'ho fatto perchè è già usato da Ballanza e francamente mi fa cagare!". Frecciate ad un compatriota, in un rapporto di rispetto-perculamento con gli altri cremonesi che comparirà più volte nell'intervista; perchè se un obiettivo hattrickiano è quello di ampliare il fronte di Cremona, facendo entrare tal Grana nel gioco "ce la faremo insieme a Vezz, Sine, Marco2p, garoluca e miky (quello che non partecipa mai alla petrella ma forse è un bene dato che è gramo come la fame)", il tutto per poter "gasare sempre di più per portare in alto il cotechino lardellato", un altro è quello di aver la meglio proprio su un cremonese in Petrella in modo da "bullarmi per almeno qualche mese e avere ragione su qualsiasi argomento perchè tanto ho vinto in Petrella!".

La Dinamo Tiuz vede gli albori nel settembre 2007, una storia nata quasi per caso "ho iniziato da solo perchè incuriosito dal chiaccherare riguardo a hattrick da parte di alcuni utenti del forum degli ultras della Cremonese, all'inizio non lo seguivo tantissimo..." ma con un crescendo rossiniano culminato con la scoperta di altri giocatori "parlando per caso con vezz al nightcl...ehm all'università in aula studio mentre facevamo conti complicatissimi ho scoperto che lui era un afecionado e anche altri loschi figuri che conoscevo ci giocavano tutti assiduamente!". La Dinamo vanta un titolo a testa in VII, VIII, IX e X, è reduce da una retrocessione ma è ormai vicina al ritorno in VI. Ma la Dinamo Tiuz, come tutti, ha una pagina nera "la
delusione più grande è stato dover vendere due giocatori a cui ero affezionatissimo: Bjorn Meuleman e Mika Saaski erano fortissimi li ho visti crescere ma i loro stipendi erano troppo alti per me...
Un aneddoto su Mika Saaski “ero bel bello in giro per i cazzi miei finchè non mi squilla il cellulare, era garoluca. Ecco la conversazione:
Tiuz: pronto! ciao garo! dimmi!
garoluca: oh vecchio! hai trombato?
T: garo ero ad allenamento e come ben sai ci sono solo cazzi..
g: vabbè poi mi racconterai..
T: raccontare cos...? (vengo interrotto)
g: senti un po', sbrigati a tornare a casa che c'è un giocatore della
madonna a cui sta per scadere l'asta. ti mando il link su msn.
T: ok! descrivimelo un po'.
g: si chiama Mika Saaski è formidabil.. scusa devo andare ci sono le
baggiane di fronte al nostro appartamento che stanno per andare in
doccia.. bella!
T: vabbuò graz.. tututututu"
Dopo Saaski e Meuleman sono arrivati Pedro Ardisana "uno dei miei primi allenandi in difesa" e Giorgio Biunno "si sta ritagliando uno spazio importante grazie anche al vostro spassosissimo Re per una notte (vedi editoriale 2° turno, ndr) di qualche settimana fa". Tutti per far grande la Dinamo Tiuz.

Ma torniamo alla Petrella. "Mi avevano invitato vezzo e sine, la partecipazione poi è diventata sacra un po' perchè in campionato sono sempre stato sfigatissimo e quindi un'altra competizione ci voleva e poi perchè così mi diverto molto di più grazie a voi pazzi scatenati!". Da veterano, Tiuz ricorda un'edizione in particolare "quella della semifinale, dove ho avuto la meglio MERITATAMENTE su Ballanza".
In questa edizione torinese la Dinamo Tiuz ha eliminato uno dei grandi favoriti, la Dinamo Schicchi, ma non si sentiva a sua volta un nome caldo per la vittoria. E in effetti, questi ottavi non hanno regalato le sorprese sperate. Anzi. Alla vigilia delle partite delle top16, Tiuz parlava così del suo incontro contro Ma.gia, poi vincitore "Gara incerta ma sono fiducioso! La voglia e la possibilità di incontrare il Ballanza (anch’egli eliminato, ndr) nei quarti gasa a mille, spero di riuscire a trasmetterlo anche ai miei giocatori". Ma evidentemente il modem era rotto... “è stato bravo Ma.gia a schierare un'ottima formazione e ha meritato il passaggio del turno, anche se forse una sconfitta così ampia non ci stava, una di misura avrebbe rispecchiato di più i valori in campo”. E ora i ragazzi di Mirari, secondo Tiuz, hanno buone possibilità. “la nostra parte di tabellone mi sembra abbordabile soprattutto dopo aver dimostrato una buona forza nella nostra partita”

Eliminata quindi la Dinamo Tiuz, e insieme a lei tu i rappresenti dell’onda cremonese. Ma qui Tiuz ha qualcosa da raccontare, qualcosa che potrebbe aprire oscuri scenari. ”L'altro giorno passeggiando all'ombra del Torrazzo ho incrociato Paoloni con una borsina di una nota farmacia cremonese in una mano e nell'altra un foglio con scritto tre nomi: Dinamo Tiuz, Ballanza Team e Erode Scannabelve, subito non ci ho dato peso ma poi pensadoci bene i nostri giocatori martedì sera sembravano un po' addormentati in campo.
Inoltre appena finita la partita, nel cestino fuori dallo spogliatoio, Giorgio Biunno ha trovato delle boccette di Lormetazepam e credendo fosse un integratore per migliorare le sue perfomance sessuali ha preso un paio di pastiglie per riuscire a raggiungere gli standard del padre, ma una volta arrivato al "rifugio di Heidi" è collassato e hanno dovuto chiamare l'ambulanza. Così mi hanno raccontato non che io frequenti questo tipo di locali...
Tutto ciò comunque mi fa venire un forte dubbio non è che c'è lo zampino della cupola su quelle boccette quantomeno sospette?” Chissà, difficile da dire, forse impossibile da scoprire.
Ma i fatti restano quelli, il cotechino è fuori e dovrà aspettare la prossima edizione per travolgere il roster: ci riuscirà?


Quel che rimane del lardellato tiuz8



Controcorrente
Maghi si nasce, magheggiatori si diventa

È dagli ottavi di finale di una competizione in poi che ogni squadra affina le proprie armi e cerca di attingere ad ogni sua possibile risorsa nascosta al fine di perseguire la vittoria e procedere il più in là possibile, sempre con lo sguardo puntato alla meta finale, alla vittoria conclusiva, al trampolino verso la gloria. La coppa Petrella non può fare eccezione, anzi vista la sua incontrastata fama nell’olimpo delle competizioni si può dire che amplifica tutto ciò che è stato detto sopra. Ed è proprio per questo che in questo turno si è chiaramente visto come alcuni manager pur di ottenere il passaggio del turno sono capaci di vendere propria madre: riti scaramantici, doping non rintracciabili fatti assumere ai giocatori, monaci shaolin in tutte le sedi delle squadre per insegnare arti marziali calcististiche e ovviamente fiumi di soldi spesi per comprare le partite…uno scempio insomma.
Ma alla fine si sa che per passare un ottavo di Petrella ci vogliono vere capacità innate di creare una magica e vincente amalgama di squadra e non dei semplici trucchi da pivelli magheggiatori. Questo infatti lo si evince dai risultati dove si può vedere ad esempio che mirari e la sua Ma.gia stanno davvero incantando il pubblico dei campi torinesi con presta(digita)zioni di un altro livello, con palloni che spariscono per ricomparire magicamente nel sacco della porta avversaria. E che dire dello sguardo incantatore dei giocatori di Blue Steel? È evidente come essi abbiano appreso alla perfezione le arti del modello più affascinante di tutti i tempi e riescano ad esprimere un gioco che non è solo bello, ma è bello bello bello in modo assurdo! Ed è proprio conoscendo questa capacità che il manager Vezzo ha cercato con tutte le forze di trovare un modo per controbattere tale forza dando fondo a tutte le sue conoscenze da magheggiatore incallito. Da un’intercettazione telefonica lo si è sentito pronunciare queste parole:”Blue Steel una fava, adesso gli sfoggio io la Magnum!”…e così nella settimana antecedente la sfida lo si è visto trafficare, armeggiare e truccare a più non posso…sì truccare i giocatori dell’Erode Scannabelve per ottenere l’espressione voluta, ma era evidente come tali sforzi fossero vani. Alla fine del primo tempo, nel disperato tentativo di averla vinta lo si è anche visto cercare dell’acqua santa in fondo ai “pozzi” della zona e pare che da uno di quelli non ne sia più uscito!
Ora i lettori penseranno come al solito che controccorrente ha visto altre partite, ma è proprio così che è andata: è una vergogna che in giro ci siano ancora magheggiatori da strapazzo, ma ora con l’uscita di Stoppardi, Schicchi ed Erode si potrà finalmente avere un po’ di pace!


vezzo viene salvato dal Pozzo in cui è sprofondato assieme alla sua squadra.



Il carrozzone, inesorabilmente, perde pezzi. Eran partiti in 64, son rimasti in 8. 8 valorosi generali, che guidano le loro armate alla ricerca di un sogno: la finalissima di Torino. 8 generali che interpetrano in maniera diversa la battaglia: chi con la consapevolezza di essere il più forte e con un esercito immenso come il Depor, chi con astuzia, magnetismo e quel pizzico di fortuna che non guasta come lagnagna e AC Ma.gia, chi con la forza della tradizione come Dinamo Scrocco e Spartak Gonzo, chi con l’esuberanza e la sfrontatezza della novità come cittadibaveno e Folkzanna, chi con un’armata ben costruita e una buona stella a strizzare l’occhio come Blue Steel.
Un cocktail esplosivo e variopinto, che siamo sicuri darà adito a dei quarti di finale intriganti e combattuti, che apriranno l’autostrada per il paradiso ai fantastici quattro.
Siete caldi? Petrella is burning!