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giovedì 29 luglio 2010

Pagellone Petrella VIII


Dynamo Balatro 5: Il fatto di essere uscita contro una top class come il Depor, non riabilita il voto alla ex Germania della Petrella, ormai galleggiante tra sedicesimi e ottavi da troppe stagioni. Mancano il guizzo e la voglia di ripercorrere i cammini del passato a Falcinho, e questo non è possibile in una coppa diventata infiammata come un norvegese con l’insolazione. Smarrito


Deportivo Donkaiserzauker 5,5: Diciamoci la verita’: Donzauker è il perfetto milanese mancato della Fed. Esuberante, spaccone, il miglior manager degli ultimi 150 anni, bello, abbronzato e vincente. Inizia la petrella con insolito maniavantismo, poi, resosi conto che in campionato gioca contro perfetti idioti, fiuta l’affare e inizia a dedicarsi con convinzione anche alla Petrella, ingolosito dalla possibilita’ di un double clamoroso. Va tutto bene sino a quando il coniglio Tippete gli apre un’autostrada verso i quarti, dove sbatte contro Mammuth manco fosse un frontale tra seicento e Hummer. Con la coda tra le gambe si defila per evitare perculate, promettendo vendetta a piu’ riprese ma serbando sete di vendetta a quintalate. Socante


Bananafoots 4: E’ assolutamente inaccettabile che una squadra prestigiosa, di un presidente padre-fondatore del gasamento, arrivi ai sedicesimi per cedere il fianco in modo vile schierando al posto della squadra la rappresentativa dell’INPS. Il 4-0 generoso con cui le banane cedono alla maltenese è l’ennesima macchia nel curriculum di Castagnaccio, a confermare un attaccamento frivolo alla competizione. Codardo


Maltenese 4: Tanto tempo fa, un cerbiatto rimasto orfano e un coniglio di nome Tippete si misero a danzare su un lago ghiacciato. Mentre il cerbiatto sprondava nell’acqua gelata, dopo la rottura della lastra di ghiaccio, il coniglio Tippete si cagava addosso sporcando vistosamente il panno. Paura per l’amico in difficolta? No, paura degli ottavi di Petrella. Capita, anche nelle migliori fiabe. In gabbietta


Materazzi23 5 : Da sempre emblema e dimostrazione di affidabilità, rocciosità, impenetrabilità. Praticamente, una suora. Quest’edizione della coppa però incrina leggermente l’immagine del Materazzi, perchè uscire contro il futuro campione non è necessariamente una tragedia, ma diventa pesante se a batterti è una squadra che usa la tua stessa tattica e si dimostra superiore. Una fase a gironi solida ma non esaltante, in cui quantomeno ha il prego di rifilare sei pere a Straminimo ed il suo simpaticissimo presidente, regala però una delle più belle e meritate rimonte della storia della Petrella nei sedicesimi, contro Gianpdoria. Già agli ottavi però arriva il bollino rosso, con una sconfitta a dir poco rocambolesca, seppur meritata, contro il giurassico. Battuto dalla sua stessa filosofia. Tapiro d’oro


giampdoria 5: Per la serie “a volte ritornano” riecco affacciarsi sulla scena Petrelliana Gianpdoria, un quarto di finale qualche edizione fa e il segno delle scudisciate di Timothy Maggiore ancora ben scolpite nella memoria. Il team Campano fa subito la voce grossa nei primi match, liquidando in scioltezza Apples e umiliando con 10 gol fc Iuulenza. Ma la squadra del presidente Gianpiero si scioglie come ghiaccio a Ferragosto quando l’avversario si fa piu’ ostico, cedendo prima il comando del girone agli Indiani Metropolitani, per poi capitolare contro Materazzi dopo aver rischiato di rubare un match dominato dai cremonesi ai sedicesimi. Rimandato


Fc Macles 7: Conquistare sei punti nel girone ma passare ai sedicesimi soltanto grazie alla differenza reti, lasciando a casa daveth, da solo vale il voto ampiamente positivo. La differenza reti poi è anche quella che non gli ha permesso di prendere il primo posto del girone, finito a Loss, e come regalo ai sedicesimi si è trovato un pacco postale con dentro mammuth con le braghe tirate giù. Chiedergli di più sarebbe stato onestamente troppo. Ecco, magari una chiamatina alla polizia noi l’avremmo fatta. Gasamento, in attesa di lidi migliori

Erode Scannabelve 5: Disfatta totale. Una tragedia. Adesso chi lo va a dire agli organizzatori della Petrella che quella coppa per il secondo posto, che andando sul sicuro era stata marchiata a fuoco con il nome Erode Scannabelve, è andata invece agli Indiani? Sembrava non ci potessero essere avversari per l’obiettivo dichiarato del presidente Vezzo, ed invece si è fatto infilare dalla sorpresa dell’edizione, Raspy. L’aver cacciato fuori il presidente in una delle partite più sentite e tirate e l’aver resistito più di tutti i cremonesi all’ignobile boicottaggio ai danni del cotechino da parte della cupola non possono essere motivazioni sufficienti per risollevare l’ennesima petrella deludente dell’Erode. Eterno s...confitto

Dinamo Schicchi 9,5: Come cervo esce da foresta Mammuth ha vinto la petrella: con eleganza, autorità e quel pizzico di supponenza di chi si sente uno degli animali più pregiati. A giustificare il tutto l’incetta di premi conquistati nei Petrella grammy awards, tra cui uomo meraviglia, gol gol gol, spaccaossa, miglior attore non protagonista, nobel per la fisica e mister liceo. Mammuth, come un bambino che rimane folgorato dalla pubblicità di un giocattolo inarrivabile, ha bramato e voluto la petrella da subito, andando avanti in modo testardo, battendo i piedi e stressando mamma e babbo reiterate volte fino allo sfininimento e all’acquisto. Una volontà e una costanza veramente ammirevoli, sfociati nella compravendita massiccia di polli, materiale rischioso e svantaggioso economicamente, proprio a confermare la testardaggine del manager sardo. Un premio all’impegno e una liberazione da un’ossessione (forse), coronata con un cammino che nemmeno il regista di un film porno avrebbe scritto più eccitante: la sfida impossibile contro materazzi, l’epilogo di un mese di polemica con donzauker, il banco di prova con l’emergente raspy e la finale contro il compagno di merende Sante Pollastri. Un crescendo di gasamento e la celebrazione finale, peccato solo per il rapporto con la comunità stizzito e nervosetto dell’ultima settimana, che gli toglie il mezzo punto valente la perfezione. Napoleone


Raccattati Forelocks 4,5: Ogni anno è sempre la stessa cosa: Davor Nuna promette fuoco e fiamme, salvo poi ammainare bandiera alla prima difficolta’. Il girone parte subito male contro Bluff, poi due vittorie con il solito catenaccio permettono ai toscani di approdare ai sedicesimi, dove vengono mandati in overdose di cotechino lardellato e lasciano via libera a Vezzo, abbandonando baracca e burattini tra le pernacchia generali. Raccattati di nome e di fatto insomma, un’ eterna incompiuta che come un verginello al momento del dunque entra in confusione e sbaglia buco, infilandosi con regolarita’ svizzera nel tunnel degli eliminati. Mandiamolo a mignotte! Stitico


Lagnagna 5,5: un miracolato dei numeri, un falso invalido della competizione, Lagnagna riesce nell'impresa di approdare ai sedicesimi perdendo due partite nel girone e passando con la miseria di 3 punti al tunro successivo. Turno in cui si scontra con i beduini di Stoppardi, da sempre abbonati agli ottavi e quindi logici favoriti nello scontro, salutando la compagnia alla prima (seppur irrisoria) difficolta'. Una coppa un po' sottotono per la squadra della Gnagna, che con quel nome li dovrebbe avere ben altri potenziali. Menopausa.


Stoppardi 7: Media tra il 9 per l’impegno e la qualita’ del gioco espresso e il 5 del risultato finale e del solito, deprimente teatrino mediatico inscenato dal presidentissimo ogni qual volta che esce dalla competizione. I beduini della maremma sfoggiano finalmente una prestazione grintosa, vincendo il girone (peraltro di infima qualita’), sbancando i sedicesimi dove asfaltano lagnagna, sino ad arrivare agli ottavi dove se la vedono con Erode. Ne vien fuori un match epico, dove solo il golden gol manda a casa Zhang e compagni, ma per una volta a testa altissima. Di certo, da un team cosi’ prestigioso, ci si aspettava molto di piu’, specie in quest’annata di riscatto. Rivedibile


Dinamo Scrocco 4 : Le 5 sberle in piena faccia targate Raspy valgono di per sè il voto. Mai un campione in carica era uscito con una batosta del genere, dando l’impressione di non essere mai in partita e facendo vergognare i tifosi in perfetto stile Italia di Lippi atto II. Una debacle che apre molti interrogativi sul reale valore della compagine di mpingitore: vincente si per tre volte ma disastrosa in tutte le altre edizioni, a sottolineare un cammino talmente disomogeneo da sembrare casuale. Dottor Jekyll o mr. Hyde?



Raspiduo 8,5: Come un uragano Raspy è passato in petrella, spazzando via fior fiori di squadroni tra cui l’Erode, i Ballanza e la Dinamo Scrocco. E tutto ciò da matricola, a confermare un ruolino di marcia da scheggia impazzita pronta a far saltare gli equilibri della coppa. Raspy, vero e proprio crack della coppa, non s’è fatto mancare nulla ed ha partecipato in prima persona al carosello mediatico con polemiche e disegni complottistici degni di una spia del KGB, dimostrando una capacità di adattamento degna del miglior Rocco ad un’orgia. Fonzie

Ballanza 6,5: Come il peggiore dei marinai il buon vecchio Sine aveva promesso il bis nell’edizione balneare, a distanza di un anno. Le premesse c’erano tutte, con un girone vinto in scioltezza e un sedicesimo di finale dove la compagine cremonese si era sbarazzata della corazzata Bandula. Ma il ciclone Raspy si abbatte sul povero Sine, mettendo fine ai sogni di gloria e condannandolo al poco ambito ruolo di Francia della Petrella, da una botta e via e poi il buio. Il presidente, internato nella clinica San Lardello di Cremona, medita il riscatto sedandosi da solo, e fomentando una rivolta cremonese che tarda ad arrivare. Galletto


Bandula 5,5: Da Bandula era lecito aspettarsi di più. Quantomeno dopo un girone dominato in lungo e in largo, con ottime valutazioni e centrocampo stellare. Invero dominare il proprio girone per trovarsi in dote il Ballanza Team ai sedicesimi non è esattamente quello che chiederesti come regalo a Babbo Natale, ma il fatto che poi i cremonesi siano capitolati il turno successivo dimostra come per Bandula sarebbe stato comunque complicato farsi strada in quella parte di tabellone. Rimandato a settembre


Santos 5,5: Prime due partite alla grande, in corsa per il primo posto nel girone A di un distratto Falcinho, capitola clamorosamente alla terza perdendo primato e forse competitività. Tuttavia i sardi agguantano l’obiettivo tabellone finale, dove però si trovano di fronte la corazzata Ramblers e non possono che fare da sparring partner ai ben più forti rivali. Altra petrella stroncata alla prima partita di eliminazione diretta per Santosgio, apparso un pò svogliato e distratto tanto da accettare le sfide sempre dopo un richiamo dell’organizzazione. Mezzo voto in meno per questo, anche se la partecipazione come sempre è stata proporzionata ai valori del team. Testa tra le nuvole


Grosseto city ramblers 6,5: Ed ecco a voi il Real Madrid della Petrella. Grosseto city ramblers si presenta ai nastri di partenza sotto l’aspetto di un enorme circo Togni: Nani, elefanti, nazionali e nazionalini, acume tattico, sprezzo del pericolo. Domina il girone in scioltezza, passeggia in surplace nei sedicesimi e negli ottavi, promette la mattanza nei quarti. Ma gli indiani metropolitani son duri a morire, e con una botta di random mandano a casa Giocata chiudendo il carrozzone. Giocata soca apertamente, millanta la sua presunta onnipotenza, maledice il random infliggendosi durissime punizioni corporali come 150 frustate e 6 ore di Marzullo no-stop, nella speranza di superare il trauma. Galacticos (decaduto)


Unistar 6,5: Una cosa la possiamo dire con certezza dello sceicco di Trastevere Fibavr : dopo la prima scottante apparizione ha onorato sempre la coppa. Certo, i petroldollari sonanti sono rimasti sotto il mattone per la salvezza in V, ma l’Unistar ha messo lo stesso grandi squadre in campo, cedendo solo ad un Grosseto city Ramblers in formato Cassius Clay. Maestro di stile, con la sua pacatezza risolutiva e la sua arte di non entrare mai nelle polemiche, Fibavr ha speso complimenti per tutti i suoi avversari, vittoriosi o sconfitti, dando una lezione di etica petrelliana in un’edizione di checche isteriche impazzite. Lord


Barry FC 2006 5,5: Diciamolo, avremmo preteso un po’ di più da ray allen. Non è soltanto una questione di sedicesimi, uscire per mano di fibavr non rappresenta certo una tragedia, ma non ha mai dato l’impressione di poter essere un fattore. Conquista un secondo posto dietro alla Dinamo Rabbit, al secolo Maltenese, ma lo fa con poca gloria, esibendo valutazioni che imbarazzerebbero l’Atletico Van Goof, nonostante i mezzi siano ben altri. Ma Ray calcola bene, perchè i suoi avversari nella fase a gironi son poca cosa, ma al primo vero ostacolo anche un tentativo di far qualcosa di più non basta. Il ragazzo è intelligente ma non si applica


Stella Rossa Soziglia 6: Petrella dai due volti per i liguri del presidente Matmic. Prima un girone sontuoso, con l’impresa iniziale del pareggio imposto a Materazzi team e due vittorie di prestigio che gli regalano l’accesso ai sedicesimi. Purtroppo pero’ l’avversario del primo turno ad eliminazione è l’amico nemico Sante Pollastri, che messi da parte i convenevoli spazza via i liguri con un 4-0 che dimostra quanto ancora sia acerba la squadra per una competizione dura come la petrella. Ma visti i presupposti, siamo sicuri che sapra’ crescere in futuro. Promessa


Indiani Metropolitani 9: Seguendo la filosofia di Orazio, Sante Pollastri ha fatto la sua petrella. Carpe diem Sante, sembrava dire il poeta latino dall’oltretomba, e il manager maremmano non s’è fatto di certo pregare, cogliendo un mix esplosivo di tabellone tranquillo, fortuna e patrimonio economico per vincere l’agognata coppa. Ma la mistura perfetta non è valsa il titolo, e gli Indiani si sono fermati ad un centimetro dall’arrivo, come un ciclista in fuga che buca all’ultimo chilometro e si vede impietosamente superare. Peccato, ma c’erano da fare i conti con la fuoriserie Dinamo Schicchi e poi, da che mondo è mondo, qualcuno secondo deve arrivare, ed è già tanto che non sia stato Vezzo. Resta la consapevolezza di aver dato tutto, e l’emblema è il divino comprato per giocare la finale, un gesto che era solo fantascienza hattrickiana per la petrella, fino a due settimane fa... Come nel caso di mammuth, mezzo voto in meno per il nervosismo che ha macchiato l’atmosfera della finale Olanda


Loss Eleven 5: Dopo aver messo in bacheca una Petrella, al buon Loss è presa la mania di porgere l’altra guancia, e come tutti gli anni non riesce ad evitare gli schiaffoni nemmeno in questa edizione. Un girone passato per la differenza reti, il compitino ai sedicesimi prima dello schianto agli ottavi, dove gli Indiani prendono lo scalpo degli ex campioni con irrisoria facilita’. Per Loss un periodo di crisi mistica che deve far riflettere, e deve spingere alla rivoluzione in squadra per rinverdire i fasti dei tempi che furono. Decadente


Rocca Petrosa del temporale 7,5: Con impegno, dedizione e pazienza il team di DonCarluccio è riuscito finalmente a far contento il presidente, passando la fase a gironi dopo quattro partecipazioni. Un risultato che premia la costanza delle squadre operaie della comunità, magari non proprio sotto i riflettori, ma sempre pronte a sputare sangue per ritagliarsi un piccolo spazio. La prima volta non si scorda mai


Cremo 6,5: Girone passato sul velluto, perdendo soltanto il derby lardellato con Vezz, sembra a causa di una partita avariata di prostitute ecuadoregne, trovando comunque il tempo per rifilare cinque pere ad un gasatore come pete. La metà di tabellone consentiva di fare azzardi, ma se dalla Dinamo Tiuz ci si aspettava di più, quantomeno perchè dal campionato non aveva nulla da chiedere, cremo il campionato stava cercando di vincerlo, come poi in effetti è successo. Era lecito aspettarsi più di un sedicesimo, ma l’avversario, Bluff Country, non era affare da poco, anche se ampiamente alla portata. Compitino


Bluff country 8,5: Il sir della fed tira fuori dal cilindro una coppa maestosa dopo anni di bocconi amari, cavalcando con classe sino alle porte del paradiso. Dopo aver sbancato un girone difficile, i veneti macinano avversari e turni, arrivando sino alla semifinale contro gli amici e rivali degli Indiani. In uno scontro senza storia tra inquilini, Bluff è costretta ad alzare bandiera bianca nonostante l’acquisto di polletti di seconda scelta, vera’ rarita’ in casa veneta, sopraffatta dalla potenza volatile Indiana, che lo schianta con un rotondo 5-0. Ormai deluso e chiaramente alticcio, Sir Fly cede anche nella finalina, andando a raccogliere una medaglia di legno che con un po’ piu’ di impegno sarebbe potuta essere di un metallo pregiato. Corsaro


Blue Steel 5,5: La sorte è una bestiaccia: prima ti ammicca come fosse Paris Hilton ubriaca, poi ti maltratta come uno Sgarbi d’annata. Blue Steel, saltato agli onori della cronaca come squadra baciata dalla dea bendata, si è visto portare via un sedicesimo facile facile di mano dal fato, che ha aiutato la matricola incazzata Montezuma. Un brutto passo falso,che anche se dettato dalla sfortuna assume le sembianze di una caduta sulla buccia di banana, pensando all’accoppiamento morbido riservato dal tabellone. Invece otto come tutte le stagioni fa le valigie con lauto anticipo, affondando sempre più nelle sabbie mobili della mediocrità, in mezzo a quel folto nugolo di squadre nè carne nè pesce. Alla ricerca dell’identità


Montezuma 7,5: Sei in girone con Stoppardi e sai che in qualche modo grazie ad un rigore inesistente, uno zoccolone negli spogliatoi degli avversari od un’epidemia sospetta di cagone il girone lo vincerà. Si lotta per il secondo posto, e allora se ti lasci dietro un veterano come diegoth vuol dire che qualcosa di buono hai combinato. Ma il capolavoro arriva successivamente, quando di fronte ai giocatori col culo grosso di otto, caramon sfoggia un undici, ancora più dotato di fondoschiena. L’eliminazione agli ottavi non ha più importanza, la sua petrella l’ha già vinta. Botta di...bravura


Dinamo Storditi 7,5: Attapirato e infiammato con il mondo per un campionato sfortunato, Kama82 dedica le proprie energie alla Petrella, riuscendo a raccogliere un insperato e storico quarto di finale. Una posizione di tutto rispetto, che riporta fama e popolarità ad una squadra fino a due stagioni fa crollata in un vuoto cosmico preoccupante. Che sia il trampolino di lancio per un’età dell’oro stordita mai avuta? Donna cannone


Spartak Gonzo 5: Voto forse troppo severo per il team del presidente Caricca, ma che ha radici ben piu' profonde del mero risultato sul campo. I gonzi infatti superano in scioltezza il girone, vincendo 2 partite su 3 e portando a casa un buon pari contro la scheggia impazzita Raspy. Ma nonostante le premesse la delusione è tanta sin dai sedicesimi, dove un Caricca un po' troppo rinunciatario lascia il campo a Kama e i suoi storditi, denunciando un attaccamento alla coppa troppo blando, preferendo spendere tutte le energie in campionato. Da un manager come Caricca ci si aspetta di piu, essendo uno stragasatore d'eccellenza assoluta, e invece per questo giro viene prima il freddo campionato della calda, morbida e avvincente Petrella. Senza scrupoli.


Dinamo Tiuz 6: Una coppa chiaroscura per il presidente Tiuz. Una fase a gironi dominante, in cui annichilisce le malcapitate Armada e Violadasempre e conquista un pareggio prezioso con il Ballanza Team. La differenza reti gli regala il primato nel girone e soprattutto gli regala la metà di tabellone fuffa, quella con Sante, i puffi e l’uomo gatto. Arrivare in semifinale contro quelli che stan nelle riserve dunque diventa un obiettivo alla portata, per una squadra ed un presidente che ha sempre dimostrato grande attaccamento alla coppa. Invece dopo un primo turno più che agevole con Real Festina, al primo vero scontro di livello viene asfaltato da kama e la sua Dinamo Storditi. Eterna promessa

Real Festina 5,5: Da un team con una storia cosi' importante in Petrella ci si aspetta sempre tanto, e invece l'annata degli 007's scivola via senza acuti, con il compitino nel girone, peraltro facile (la squadra materasso dei Fantamaniacs ha sicuramente aiutato), portato a termine con 2 vittorie e una pesante bastonata contro Bandula, per poi fermare la corsa sin dai sedicesimi, dove i cremonesi della Dinamo Tiuz mettono a nudo tutti i limiti dei James Bond dei poveri, mandandoli in vacanza con diverse settimane d'anticipo e facendo scemare, e di molto, l'appeal che questa squadra ha sempre avuto in Petrella. Ci aspettiamo nuovi congegni e nuovi travestimenti dall'agente segreto piu' segreto della competizione sin dall'anno prossimo: per stavolta, it's soca time. Senza copertura


EXTRA
Fantamaniacs 2: Fantachiiiiiii?(cit). Non s’è vista nessuna squadra con questo nome degna d’un voto nel pagellone, sara’ certamente un caso di omonimia con lo squadrone nerazzuro capitanato dal fenomenale Bittermann. O no? Desaparecido


Verm8 5: Il fatto che sia andato fuori al girone con 6 punti per differenza reti può sembrare una tragedia del destino.....ma anche no, può essere un bel motivo per perculare all’infinito. 6 punti e manco passi il girone? muahahahahaha Povero Daveth, spammatore occasionale ma sopraffino, sempre pronto ad insultare i piani alti e ad aizzare polemiche inutili, ma poi sul campo ehm..... come dire, poca poca roba. Dopo una petrella 6 in punta di fioretto due apparizioni da fantasma, fermo al palo, con il palo conficcato là dove non batte il sole. Sbarramento proporzionale ai gironi


Apples Dream Team 4,5 : Dalle stalle alle stelle in tre mesi. Lo star system petrelliano è cinico: prima ti esalta fino alla morte per la qualificazione da matricola e la roboante partita con Stoppardi, ad un soffio dal mito Davide-Golia, per poi abbandonarti tirandoti secchiate di letame. La Apples dream team se ne ritorna nell’anonimato in tristezza, con un punto in tre partite e un appeal mediatico alla Pistarino. Una discesa verso gli inferi, un bagno d’umiltà e un ritorno sulla Terra che è stato fatale a molti team in passato...film già visto: prima stagione alla grande con titoli di prima pagina, puttane, cocaina e feste nello yacht, seconda stagione nel dimenticatoio con starlette che ti voltano le spalle e il ricorso a polemiche futili o appoggio ad altri presidenti per ritornare in agenda. Vabbè che mammuth a sentirselo appoggiare è pure contento..... Dietro le quinte


FC Blues 2008 4: Il disastro Blues è reso ancor più aspro dall’impegno del presidente, non assolutamente proporzionato ai risultati. Il secondo anno di fila fuori ai gironi di qualificazione, per un team che ha apertamente confessato sempre di tenere più alla coppa che al campionato, è una Waterloo sportiva. Pete85 è come un tossico senza eroina, come un amante della birra all’oktober fest senza poter bere, come un sessuomane senza uccello. Depressione

martedì 27 luglio 2010

Statistiche finali: tanti record e un dream team da sogno

Andata in cavalleria l'ottava edizione della Coppa Petrella con la Dinamo Schicchi campione, è venuto il momento dei premi, delle statistiche e dei nuovi record che aspettano soltanto di essere battuti.

venerdì 23 luglio 2010

Editoriale finalissime - VIII edizione



Non bastano due brecce nel muro issato da Mammuth, la coppa vola in Sardegna
 Siveri seppellisce l’ascia indiana: Petrella alla Dinamo Schicchi
Raspiduo al bronzo nella finalina dopo un cammino da Fonzie. 


A cura della redazione



Una lunga discesa verso la follia hattrickiana. Questo è stato il percorso dei due finalisti, chiuso con l’apice di una partita equilibratissima dove poteva succedere di tutto, a sottolineare che probabilmente, se la coppa potesse essere smezzata, mai come quest’anno i due manager se la meritavano. Follia hattrickiana perchè Sante, come il colonnelo Kurtz in Apocalypse Now, ha perso la testa iniziando a fare compravendite sonore già dai quarti, accecato dall’idea di portarsi a casa la coppa. D’altro canto Mammuth, come il colonnello Willard, risalendo il fiume alla ricerca di Kurtz si è ammalato della stessa follia. Ecco che un lunedì qualunque di metà Luglio si è trasformato in un delirio  di Mammuth, che affetto da Petrellite acuta  rilancia e si aggiudica due magici a centrocampo, su cui c’era l’offerta degli Indiani. Ma non finisce qua, gli Indiani con il dente avvelenato piazzano tre colpi al martedì mattina, compreso un nazionale serbo divino in regia, a confermare che ormai non c’è più limite. A chiudere il cerchio ancora Mammuth, con un extraterrestre in difesa acquistato nel pomeriggio. Pazzia dunque, soldi su soldi spesi per una sola partita come mai era successo prima, e valutazioni completamente al buio per i due partecipanti. Tutto ciò a confermare un delirio mai celato, condito da atteggiamenti schizofrenici dei due presidenti verso la comunità: dallo stizzito celodurismo per ignorare le critiche di inizio settimana, al silenzio permaloso in modello bimbo che fa le bizze, alle accuse reciproche sulla gestione del mercato last minute, al solito teatrino di promesse da marinaio di Mammuth, per guadagnare anche quel centimetro in più in vista della partita. Partita che poi spazzerà via quest’atmosfera surreale.

lunedì 19 luglio 2010

Editoriale presentazione finalissima - VIII edizione

E alla fine il giorno tanto atteso è arrivato: appuntamento alle 19, stadio La Fenice, a Bologna, ultimo atto della coppa Petrella più infiammata di tutti i tempi. Di fronte, in quella che da più parti è stata definita come la finalissima annunciata, gli Indiani Metropolitani e la Dinamo Schicchi. Entrambe imbattute, entrambe infiammate e solo vincenti, hanno fin qui macinato un ruolino di risultati impressionante.
Indiani Metropolitani che hanno domato facilmente il girone 15, quello di Apples Dream Team, Giampdoria e Fc Iuulenza, finendo a punteggio pieno con un solo gol subito in tre partite. Nei sedicesimi il 4-0 alla Stella Rossa Soziglia, agli ottavi il 5-0 ai Loss Eleven, fino al capolavoro dei quarti di finale, con il 3-1 ai grosseto city ramblers. In semifinale, poi, un altro 5-0, stavolta ai danni della Bluff Country, hanno di fatto consegnato alla finalissima una macchina da gol impressionante: ben 18 le reti segnate nella fase finale, con una sola rete al passivo. Numeri importanti, numeri da finalista.

(In foto il polpo Paul mentre sceglie Schicchi come vincitore)

Ma la Dinamo Schicchi non è assolutamente stata da meno, anzi, in virtù di un cammino forse più difficile, può fregiarsi di aver raccolto solo successi. Anch'essa dominando il proprio girone, il raggruppamento 3 che comprendeva Rocca Petrosa del Temporale, bagnolo ska e Atletico Maraschino a punteggio pieno e senza la minima incertezza. Ma la fase finale è stata una vera e propria cavalcata, densa di ostacoli difficili ma tutti brillantemente superati: prima il 4-0 contro Fc Macles, poi le emozionantissime partite contro Materazzi23 team e Deportivo Donkaiserzauker, battute entrambe con l'identico punteggio di 4-3. Poi la semifinale contro la sorpresa del torneo Ac Raspiduo, battuto con il netto risultato di 4-1. Una serie di vittorie esaltante, che rendono forse la Dinamo Schicchi la favorita alla vittoria finale: ma in 90' può succedere di tutto, quindi come ogni finale niente sarà scontato.

(Il criceto svedese, dalla propria gabbietta, ha detto Indiani)

Anche dal punto di vista della cabala e della superstizione il tutto è in perfetto equilibrio: il polpo Paul ha infatti indicato Schicchi come vincente, mentre il criceto svedese ha detto Indiani. Una spaccatura a metà che sottolinea, ancora una volta, quanto sia in bilico questa finale.

I tifosi stanno già occupando gli alberghi e le residenze bolognesi della Fenice, il neonato stadio della Spam Spritz: è stato deciso di giocare qua la finale in omaggio alla rinata squadra del presidente lucaparo, indimenticabile martire della campagna elettorale più matta della storia.

Tutti collegati dunque, la Petrella vive il proprio epilogo, resta solo da decidere chi, fra Indiani Metropolitani e Dinamo Schicchi, alzerà al cielo l'ottava edizione del trofeo più ambito di tutta Hattrick Italia.

mercoledì 14 luglio 2010

Editoriale Semifinale - VIII edizione


La favola Raspiduo finisce sul muro sardo della Dinamo
Niente colpi di scena in Friuli: la finale sarà Indiani Metropolitani-Dinamo Schicchi
Indiani Metropolitani a valanga su Bluff Country. A sirfly non bastano coraggio e volontà per colmare il gap tecnico.




A cura della redazione più stragasante della terra


Quattro squadre, quattro manager che hanno dimostrato di avere tutto quello che serve: talento, giocatori, rosticcerie e anche un pizzico di fortuna, si sono affrontati in questo caldo martedì di fine Luglio. Ma stranamente, in questa giornata le sorprese sono rimaste chiuse nello spogliatoio, e ne è uscita fuori la finale che tutti pronosticavano: Indiani Metropolitani-Dinamo Schicchi. La maggiore esperienza in Petrella, la maggiore anzianità del gioco, la voglia di non perdere un’occasione così ghiotta, hanno prevalso sull’ AC Raspiduo e sulla Bluff Country, che hanno potuto solo assistere da spettatori al dominio dell’avversario. Tutto come da programma per una volta, in questa Petrella compulsiva e bizzarra che ha riservato giornata su giornata scoop e bombe ad orologeria, tanto che, notizione da prima pagina vengono centrifugate come niente fosse, tipo l’acquisto di quattro polli nella stessa partita. Ma adesso basta con le romanzate e parola ai cronisti, per il racconto delle due semifinali:

giovedì 8 luglio 2010

Editoriale Quarti di finale - VIII edizione


Turboraspy fa fuori anche l’Erode, mentre una SuperSchicchi caccia il Depor
BECCHI E BARGIGLI: IN PETRELLA SI FA BIRD WATCHING
Indiani avanti con i polli. Continua il sogno del cavaliere bianco Sir Fly

a cura della redazione




La vita insegna, da sempre, che ci suono i buoni e i cattivi. E che a volte i buoni cambiano faccia e viceversa. Nella petrella di quest’anno molti puristi dell’etica e dell’hattrick romantico si sono piegati al luccicante canto sirenico del pollo: mammuth lo ha fatto la scorsa settimana contro Materazzi, prendendo il centrocampista Jurca; Sante Pollastri lo ha fatto a questo giro contro i Grosseto city Ramblers, andando a prendere un attaccante e un centrocampista. Così, due puristi dalla faccia buona, si sono piegati al lato oscuro della forza, mettendo in atto gli insegnamenti della scuola  compravendita pollame di ErreA, mentre Donzauker, uno avvezzo al pollo, improvvisamente salta sul carro del bene, cedendo il fianco solo con le proprie forze. Fuori dai due match più chiaccherati SIrFly MacMai continua la sua cavalcata di cavaliere bianco, approdando alle semifinali dopo un match tosto contro la Dinamo Storditi, mentre Raspy taglia la testa anche a Vezzo, confermandosi sempre più matricola terribile e squadra irrispettosa: nel suo curriculum ci sono le vittorie contro Dinamo Scrocco, Ballanza e Erode Scannabelve, insomma gran parte del salotto buono della petrella. Tuttavia, davanti al sipario hanno giocato 22 giocatori con un pallone, e il campo, si sa non mente, da le sue sentenze, che vanno rispettate. In quanto a sudore, voglia e valutazioni il gasamento non è assolutamente mancato, facendo esplodere i gasometri del nostro Friuli. Ma adesso sotto con i racconti di questi quarti, che resteranno nella storia per le valutazioni da capogiro!. 

lunedì 5 luglio 2010

Quarti di finale su Radio Game Fox


La Coppa Petrella arriva ai quarti di finale. In terra friulana, dopo gli spettacoli pirotecnici di martedì scorso, quattro sfide assolutamente in bilico, che potrebbero regalare molte sorprese nel comporre il quadro delle magnifiche 4 squadre che si incontreranno nelle semifinali.
Ecco dunque che vi proponiamo di seguire tutti i quarti di finale di una coppa che, anche quest'anno, ha fatto registrare fino ad ora valutazioni da capogiro!

grosseto city ramblers - Indiani Metropolitane ((285035956))
Dinamo Schicchi - Deportivo Donkaiserzauker ((285036129))
Bluff Country - Dinamo Storditi ((285054122))
AC Raspiduo - Erode Scannabelve ((285054555))

Collegamento diretto a partire dalle 19.00 su Radio Game Fox

Gas aperto! ;)

giovedì 1 luglio 2010

Editoriale ottavi - VIII edizione

La stella di Raspiduo continua a brillare, Timothy Maggiore scolpisce il suo nome nell'Olimpo della Petrella e trascina la Dinamo Schicchi ai quarti


STOPPARDI NE RIFILA 4 ALL'ERODE: E' L'ANNO DI JURI? MA ANCHE NO!


La Dinamo Storditi torna alla ribalta, i grosseto city ramblers inchiodano Unistar. Per Indiani e Bluff Country vittorie senza patemi




di Jurij, mammuth, Sante Pollastri, Davor Nuna, giocata, Ray Allen, pete85, donzauker


Adesso si può dire: questa ottava edizione della Coppa Petrella è forse la più bella che si sia mai vista. Risultati pirotecnici, colpi di scena, emozioni fino e oltre il novantesimo minuto, grandi delusioni e immense gioie. Chissà cosa ne penseranno i teorici dell'"edizione balneare" vedendo tutto questo gasamento condensato in stringhe di bit. Certo non potranno non notare che, dopo stagioni, i magnifici otto rimasti in lizza sono tutti gasatori, pronti a scannarsi per riuscire ad alzare al cielo una coppa che soltanto uno potrà avere e andarsi anche a giocare la prima, storica, edizione del Mundialito dei Campioni. Questo infiammatissimo martedì ha registrato partite dall'alto contenuto tecnico e un'altalena di emozioni che ha messo a serio rischio le coronarie di presidenti, allenatori e cheerleader. E' così infatti che l'Erode Scannabelve torna grandissima, piegando una Stoppardi mai doma e decisa a spazzare via tutte le illazioni sul suo conto solo ai tempi supplementari, così come Ac Raspiduo che dopo l'exploit della settimana scorsa non tradisce le attese e rimanda a casa i favoriti dei Ballanza Team. Ma come non citare anche la stoica vittoria della Dinamo Schicchi che trascinata dal proprio capitano Maggiore riesce a superare il muro che sembrava invalicabile eretto dal Materazzi23team. Ma a stupire tutti è anche la rinascita della Dinamo Storditi, che dopo stagioni di silenzio e magre soddisfazioni, si riscopre grande protagonista andando a battere una delle sorprese più liete viste fin qui, la Dinamo Tiuz. Nessuna sorpresa dalla Maltenese che invece, come tradizione, stecca proprio sul più bello, cedendo in modo netto contro un Deportivo che è deciso a ripetere le ultime due brillanti partecipazioni. Riscatto che invece si guadagnano i grosseto city ramblers, dopo le pesanti umiliazioni ricevute in passato, andando a battere in modo netto Unistar. Indiani e Bluff Country godono delle tattiche troppo rinunciatarie dei Loss Eleven e di Montezuma, e passeggiano verso gli ottavi di finale. Quarti che, fra sette giorni, si annunciano come qualcosa di epico, affascinante e assolutamente imperdibile!