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giovedì 1 luglio 2010

Editoriale ottavi - VIII edizione

La stella di Raspiduo continua a brillare, Timothy Maggiore scolpisce il suo nome nell'Olimpo della Petrella e trascina la Dinamo Schicchi ai quarti


STOPPARDI NE RIFILA 4 ALL'ERODE: E' L'ANNO DI JURI? MA ANCHE NO!


La Dinamo Storditi torna alla ribalta, i grosseto city ramblers inchiodano Unistar. Per Indiani e Bluff Country vittorie senza patemi




di Jurij, mammuth, Sante Pollastri, Davor Nuna, giocata, Ray Allen, pete85, donzauker


Adesso si può dire: questa ottava edizione della Coppa Petrella è forse la più bella che si sia mai vista. Risultati pirotecnici, colpi di scena, emozioni fino e oltre il novantesimo minuto, grandi delusioni e immense gioie. Chissà cosa ne penseranno i teorici dell'"edizione balneare" vedendo tutto questo gasamento condensato in stringhe di bit. Certo non potranno non notare che, dopo stagioni, i magnifici otto rimasti in lizza sono tutti gasatori, pronti a scannarsi per riuscire ad alzare al cielo una coppa che soltanto uno potrà avere e andarsi anche a giocare la prima, storica, edizione del Mundialito dei Campioni. Questo infiammatissimo martedì ha registrato partite dall'alto contenuto tecnico e un'altalena di emozioni che ha messo a serio rischio le coronarie di presidenti, allenatori e cheerleader. E' così infatti che l'Erode Scannabelve torna grandissima, piegando una Stoppardi mai doma e decisa a spazzare via tutte le illazioni sul suo conto solo ai tempi supplementari, così come Ac Raspiduo che dopo l'exploit della settimana scorsa non tradisce le attese e rimanda a casa i favoriti dei Ballanza Team. Ma come non citare anche la stoica vittoria della Dinamo Schicchi che trascinata dal proprio capitano Maggiore riesce a superare il muro che sembrava invalicabile eretto dal Materazzi23team. Ma a stupire tutti è anche la rinascita della Dinamo Storditi, che dopo stagioni di silenzio e magre soddisfazioni, si riscopre grande protagonista andando a battere una delle sorprese più liete viste fin qui, la Dinamo Tiuz. Nessuna sorpresa dalla Maltenese che invece, come tradizione, stecca proprio sul più bello, cedendo in modo netto contro un Deportivo che è deciso a ripetere le ultime due brillanti partecipazioni. Riscatto che invece si guadagnano i grosseto city ramblers, dopo le pesanti umiliazioni ricevute in passato, andando a battere in modo netto Unistar. Indiani e Bluff Country godono delle tattiche troppo rinunciatarie dei Loss Eleven e di Montezuma, e passeggiano verso gli ottavi di finale. Quarti che, fra sette giorni, si annunciano come qualcosa di epico, affascinante e assolutamente imperdibile!


(In foto ErreA negli spogliatoi prima di scendere in campo contro il temibile Deportivo Donkaiserzauker)
Depor-Maltenese si preannunciava come uno dei big match di questi ottavi di finale della Coppa Petrella: 1556 tifosi, orde di giornalisti ed una manciata molto abbondante di gnocca. Purtroppo però, come nella migliore tradizione di (un)real tv "qualcosa va storto" (cit.): la Maltenese scende in campo senza il minimo ardore, senza qualità, senza stats e largamente rimaneggiata in un 3-4-3 simmetrico. Indiscrezioni dallo spogliatoio della formazione emiliano-salentina riferiscono di una cassetta di recenti match del Depor, che ErreA voleva fa vedere ai suoi durante la rifinitura, sostituita, non si sa da chi, da un grande classico Walt Disney, "Bambi". Pare che alla visione del tenerissimo coniglietto Tippete presidente e squadra si siano sciolti come neve al sole d' estate; così mentre i giocatori cercavano le carote durante la partita, devastando il terreno di gioco, il presidente si è letteralmente trasfigurato in un adorabile coniglietto, come mostrato dal materiale fotografico. A questo punto della partita non resta altro che i 3 gol del Depor in scioltezza col suo classico 2-5-3 TA ed i continui "che succede amico?" in tribuna vip di ErreA verso un incredulo donzauker. Il depor adesso ci crede a questa coppa, nonostante il gravoso impegno in campionato, e chissà che non riesca a conquistare la sua terza finale consecutiva a scapito della grande concorrenza, mammuth in primis. La Maltenese se ne torna come spesso le accade a casa alle prime difficoltà di coppa da brava squadra di teneri coniglietti, a far compagnia agli orsetti del cuore del presidente ErreA, il quale pare si sia risvegliato non ricordando nulla, ma con una gran voglia di carote per colazione invece del solito caffè lungo.

La chiave di lettura di Materazzi23 team -Dinamo Schicchi è l'essenza della petrella: non servono solo qualità tecniche, ma voglia, cuore, dedizione,applicazione e amore per la coppa. Infatti se da una parte c'è un corazzata che viaggia a vele spiegate verso la IV serie conscia delle proprie qualità, dall'altra c'è un DT fogato come pochi, intento a pensare il modo di uccellare l'avversario più blasonato da una settimana intera. Ecco che si è assistito allo show mediatico della piangina senza speranze, alla piece teatrale napoletana sui cali di forma che lo davano spacciato, alla cervellotica e compulsiva attività su hattrick organizer alla ricerca della quadratura, per finire con il colpo di teatro e l'acquisto del pollo a centrocampo: il tutto targato esclusivamente Mammuth. Ecco che, il mix di cuore, dedizione e amore per la coppa ha fatto la differenza, portando la Dinamo schicchi ai quarti di finale nonostante un avversario fortissimo e mai così lanciato come quest'anno. Però si sa, in petrella non possono essere seguiti i dogmi hattrickiani, cosa che Marco2p  ha fatto, non rinunciando all'allenamento e schierando un 5-4-1 con 5 allenandi in difesa e un attacco monolato stile "speriamo che vada nel lato giusto", contro un solido e cazzuto 4-4-2 della Dinamo incurante dell'allenamento e gasato dal pollaccio Jurcã. La partita si è strutturata in un'altalena di emozioni forti, con gol da una parte e dall'altra in barba ai muri difensivi schierati, tanto a ribadire che la difesa non conta un cazzo. I due presidenti, seduti in tribuna, sono passati da stati di shock a estasi instantanee, in una girandola di emozioni che ha portato più volte i due protagonisti al cesso e a fine partita dallo psichiatra, dove Marco2p tra l'altro è rimasto una notte intera, a contemplare il quadro di un'onda che si abbatte sugli scogli. Tralasciando romanticismo e filosofia e tornando al calcio giocato l'eroe della giornata è stato Timothy Maggiore, il sardamericano capitano della Schicchi  autore di una doppietta dal dischetto che ne ha esaltato per l'ennesima volta le doti balistiche e che ha mostrato all'intero roster della coppa chi è veramente membro della cupola e compra gli arbitri. Grandissima anche la prestazione di Korepov, attaccante arrivato in Sardegna circa un mese fa apposta per giocare la coppa più amata dagli italiani, autore del gol vittoria al 71°, dopo una sgaloppata sulla sinistra. Per Materazzi dunque svanisce la possibilità di confermare il bronzo ormai cucito addosso e la delusione di una città, Cremona, che riponeva in lui molte speranze di gloria, e che invece deve curarsi le ferite per l'uscita inaspettata di 3 elementi su 4. Per Mammuth invece la festa dura poco, è già iniziata la preparazione psicologica e mediatica per la prossima sfida, lo scontro epico che in federazione si aspetta da settimane, la battaglia per il primato del celodurismo in quelli che stragasano: insomma, Depor-Dinamo Schicchi.

Sembrava dovesse essere il campo centrale di...Wimbledon, e invece Stoppardi-Erode Scannabelve si è trasformato in un thriller sportivo degno, se non superiore, a battaglie come Italia-Germania 4-3, Waterloo, kamchatka-alaska 31 contro 18 del '57. Al Patata arena va infatti in scena un match epico, vibrante, senza esclusioni di colpi, dove si scontrano due filosofie di vita e di gioco contrapposte: beduini e incompetenza per il 3-5-2 di Stoppardi, Cotechino e grassi in eccesso nel 2-5-3 di Scannabelve. Il parterre d'eccezione per la partita testimonia l'importanza della posta in palio: Maria Giovanna Elmi, Paris Hilton e Belen nel palchetto vip riservato ai tifosi fiorentini; Sandra Milo, una tifosa random del Paraguay e Belen per i supporter cremonesi. Arbitra Belen. Prima del via la showgirl Belen canta gli inni nazionali, seguita a ruota del ministro della gnagna Belen che invita le squadre al fair play.I rispettivi presidenti sono addobbati a festa: frac del ballo di fine anno 1987 per Jurij, vestitino della prima comunione per Vezzo, che astutamente ordina ai suoi di attaccare al centro; pronta la replica di un sagace Jurij, che dagli spalti ordine: "allora voi attaccate Random!"- "Come sarebbe a dire random?"- esclama da bordo campo un perplesso  Van Luipen - "random!random!come cazzo viene viene, basta attaccare!" - la replica dell'inferocito presidente viola. E infatti, pronti via, l'attacco random di Stoppardi fa subito il botto: Wojnar porta in vantaggio i beduini, che vengono pero' prontamente ripresi da Alhberg per i lardellati. La partita è una girandola di emozioni, tanto che dal 38 del primo tempo, in 7 minuti succede di tutto, con sigillo finale di Alhberg che per la terza volta in 45 minuti riporta il risultato in parita': 3-3 e intervallo, con Jurij in tribuna che viene operato a cielo aperto per un quintuplo by pass, e Vezzo che dal nervosismo, dopo aver finito i 6 chili di cotechino addenta le gambe della Milo. La ripresa tarda ad iniziare perche' il tir con 12500 stecche di ms senza filtro fatte arrivare per la convalescenza post operatoria del presidente stoppardiano tarda in manovre di parcheggio, e cosi sino al 72' non succede nulla se non una rissa in mezzo al campo che porta un cartellino giallo per Piazzi. Cartellino molto generoso, visto che le moviole dei maxischermi testimoniano come il giocatore di Stoppardi nemmeno sfiori l'avversario: tra se' e la caviglia del giocatore di Scannabelve c'e sicuramente almeno 3/4 di mazza da baseball di distanza. Ricomposte le fratture scomposte del malcapitato, Erode schiuma rabbia dalla bocca, mentre Vezzo schiuma e basta, essendo ormai in coma colesterolico. E' il giovane Lessard a ridare ossigeno ai cremonesi, portando per la prima volta avanti i suoi al '72. Ma Zhang, un pezzo di storia di Stoppardi, non ci sta, e al grido di "banzai" irrompe in area avversaria dopo solo 3 minuti per portare la partita in parita': 4-4 e supplementari. La partita diventa drammatica, con entrambe le squadre in preda alla paura di perdere e i due patron ormai abbracciati in uno slancio di sportivita' a bordo campo. Sportivita' che pero' sparisce al '107, quando ancora Lessard guizza tra gli avversari e segna il golden gol che qualifica i cremonesi: è il delirio, con Vezzo che si sottrae all'abbraccio ed ebbro di gioia si fionda sotto il settore dei tifosi avversari, urlando "si, puppatemi sta fava beduini!" e ancora "l'argento sara' miooooo!!!" e Jurij che protesta con l'arbitro perche', a suo parere, è dai tempi di bierhoff che il golden goal è stato abolito. Maria Giovanna Elmi si accoppia con Zhang e Piazzi in mezzo al campo, la Milo tampina Lessard, Van Luipen chiama di nascosto il cellulare del suo agente alla ricerca di un team con un minimo di senso, Cremona intera esulta per aver scongiurato una clamorosa bocciatura in blocco, Jurij continua a protestare minacciando di lucchettare l'arbitro e il quarto uomo negli spogliatoi:Nulla da fare, il verdetto del campo ha ormai emesso il suo verdetto: una splendida Stoppardi abbandona la carovana tra i perculamenti avversari; Vezzo va invece a sfidare la matricola Raspy con una certezza :il secondo posto è sempre piu vicino.                                                         

 (In foto l'onda cremonese che si infrange contro gli scogli)


AC Raspiduo - Ballanza Team va in scena al Bottecchia, per il piu classico dei confronti fra l'esperienza e la novità: si affrontano Sine, vincitore dell'ultima Petrella "on the beach", e Raspy, alla prima partecipazione. Lippi punta tutto su Sine, confida nella sua voglia di fare gruppo e non si cura del suo avversario. Raspy propone uno spregiudicato 2-5-3 tutto centrocampo e attacco centrale, lasciando però due difensori di ruolo dietro (invero un pò tristi e solitari), mentre Sine presenta un 3-5-2 redbull, attaccando sulle ali ma comunque con una difesa solida. Pronti via, e l'equipe di Raspy si porta in vantaggio: Yordanov penetra al centro e dopo due minuti è 1-0. Il tempo di rimettere la palla al centro e Ballanza pareggia: Larsson penetra da destra, ed è 1-1. Stanchi per due penetrazioni cosi ravvicinate, le due squadre decidono quindi di prendersi un pò di riposo: cicchini, sdraio, cocteils e occhiali da sole la fanno da padroni per i successivi venti minuti. Scoccato il 21°, però, la partita si conferma donna, e quando vuole qualcosa lo ottiene: le porte vengono violate tre volte in quattro minuti. Fux e Yordanov portano l'AC Raspiduo sul 3-1, ma è Rakos al 25° che segna la fine delle ostilità e l'inizio della meritata pausa. La partita scorre via bene, gli spettatori sono soddisfatti, certo che l'azione potrebbe durare anche un pò di più, come testimonia anche una recente ricerca americana: l'azione perfetta dura dieci minuti, poi subentra la noia. Qui di noia manco a parlarne: in due minuti le squadre sbrigano le loro sveltine, segnano e tolgono il disturbo. Venti minuti di playstation portano le due squadre al riposo sul punteggio di 3-2. Sine scende negli spogliatoi infuriato, fa uscire due uomini e pratica a tutti endovene di zabaione. I risultati si vedono subito (anche troppo subito, a detta di alcune tifose): due minuti e Rakos trova il 3-3. A questo punto, l'AC Raspiduo fa la cosa migliore della partita: attacca con calma, senza fretta, mettendo alle corde l'avversario con trame di gioco ampie e ariose. La pazienza viene premiata: 60°, viene concesso un calcio di rigore a Zanellato, che non sbaglia: 4-3. La partita ha deciso chi deve essere il vincitore, e c'è tempo solo per l'infortunio di Havlicek che lascia in dieci Ballanza. Sine torna a casa a testa alta, col rimpianto di non essere stato in grado di rinverdire i fasti di un'estate che fu. Raspy, invece, elimina un altro ex campione, e dopo Mpingitore manda a casa anche Sine. La sua è senza dubbio la squadra rivelazione, ma dovrà vedersela ora con un cliente scomodissimo: Vezzo e la sua Erode Scannabelve. Mai stati campioni. Riuscirà Raspy a trovare i giusti stimoli senza un ex campione di fronte? Certo Vezzo ha sfiorato la vittoria in due occasioni, un pò di aroma di vittoria mancata dovrebbe essere rimasto sulle maglie: basterà?

Al "Ti spezzo il femore" si affrontano due squadroni dalla sicura competitività, l'Unistar e i Grosseto City Ramblers; uno scontro che richiama 1743 tifosi, per nulla intimoriti dal cielo grigio e dalle centinaia di vuvuzelas vendute per un penny appena fuori dall'impianto. Unistar si presenta in campo con cinque difensori ringhianti ed elmetto muniti, distribuiti in una trincea che intende essere robusta in ogni sua parte; anche sulle fasce, dove per i terzini l'ordine tassativo è di non avvicinarsi nemmeno a quella sottile linea bianca chiamata centrocampo. L'idea è quella di abbandonare il pallino del gioco all'avversario, blindare la propria porta e ripartire in contropiede alla prima occasione utile; ma la concessione fatta al centrocampo di Grosseto è forse troppa, le azioni che produce sono pericolose e, alcune di esse, saranno fatali. I Ramblers, ordinati nel loro 3-5-2 d'ordinanza, sembrano equilibrati in ogni loro reparto: buon centrocampo, difesa ermetica grazie al perfetto trio Martello-Thivant-Scussel, attacco competitivo e ficcante soprattutto a destra, con Randy MacKenzie a gigioneggiare sulla fascia. E' suo il primo spunto della gara dopo 10 minuti, ma Galvis spreca con un tiraccio che ammutolisce lo stadio. Venti minuti più tardi, Grosseto si riaffaccia in attacco e colpisce; splendida l'azione personale di Herde, accentramento e staffilata a battere un incolpevole Szabics. 1-0. Risultato che durerà fino al termine del primo tempo e, dopo la pausa, ancora per una decina di minuti; poi i GCR piazzano un uno-due che avrebbe mandato al tappeto perfino il grande Alì: i toscani colpiscono prima con Avelar, quindi con Galvis dopo un'altra sgroppata di MacKenzie: è il 3-0, la doppia mandata che chiude la partita. Il presidente fibavr, i tifosi e i giocatori sono sotto shock, e iniziano a capire che la loro buona Petrella termina qui. Dall'altra parte giocata è incontenibile, così come i Combat Folk, accorsi in massa per assistere ad una partita che certifica la voglia di rivalsa grossetana dopo la tremenda Petrella ligure. Dunque il grifone artiglia il cavalluccio marino e spiega le ali verso i quarti, dove affronterà i favoritissimi Indiani Metropolitani: in palio un posto nei magnifici quattro. Chi la spunterà?

Un ottavo di finale molto atteso va in scena al Martir Luther King arena, dove Loss' Eleven, ex campione in cerca di riscatto, viene fronteggiato da un Indiani Metropolitani in cerca di conferme dopo la bella semifinale dell'anno scorso e gli ottimi risultati maturati fin qui. Ma qualcosa di strano aleggiava allo stadio ancor prima dell'inizio della partita: i giocatori di Indiani, durante il riscaldamento, sembravano dei missili caricati al plutonio e nella curva di Loss le vuvuzela sono una ad una sparite e sostituite con dei rosari, venduti all'ingrosso da Tex-CA fuori dallo stadio. Nonostante i numerosi esorcismi piovuti sul campo, i giocatori di Loss' Eleven escono dagli spogliatoi piuttosto intimoriti dalla bava colante dalla bocca degli avversari, che, nel giro di 20 minuti, rifilano 5 gol ai poveri giocatori di Mister Loss. Particolarmente indiavolato Elzaurdia, che sigla addirittura un poker. E così, mentre il buon vecchio Loss viene colto da un crampo al pollice per la velocità con cui ha dovuto segnare le reti avversarie nel pallottoliere, lo scaltro Sante Pollastri ordina alla squadra intera di scappare dallo stadio prima che i medici del controllo antidoping, imbottigliati nel traffico di Udine, arrivassero e potessero intervenire. Undici sosia hanno preso il posto dei veri giocatori di Indiani Metropolitani, senza che gli avversari, ancora sotto shock, se ne accorgessero. Da quel momento la partita è stata poco più che una sfida tra scapoli e ammogliati, con gli "olè" denigratori dei tifosi di Indiani alla noiosa melina dei falsi giocatori di Sante e con un Mister Loss sorretto da due bagascione che, di tanto in tanto, gli fanno annusare i sali al gusto di topa per non farlo svenire. Al triplice fischio, i giocatori di Loss' Eleven escono delusi di non aver segnato nemmeno il gol della bandiera, mentre Sante Pollastri esce sorridente dallo stadio (vedi foto) passando dal retro per non beccare i giornalisti e per raggiungere la sua vera squadra, rifugiatasi in Croazia per evitare di essere rintracciata dai controlli antidoping. Ai quarti gli Indiani troveranno il forte e combattivo grosseto city ramblers di giocata e Stentardo, in un derby maremmano che promette sicuramente spettacolo, anche se crediamo che un Indiani Metropolitani così cinico e spietato non avrà certo timore di perdere con nessuno.

(In foto un Sante Pollastri estasiato esce dalla porta di servizio)

Bluff Country - Montezuma F.C. era uno degli ottavi di finale che destavano più curiosità in assoluto. Da una parte la Bluff Country, che dopo delle Petrelle altalenanti ha la sua grande occasione per arrivare nelle magnifiche otto; dall'altra Montezuma, alla sua prima storica qualificazione al tabellone finale. Un po' di timore revenziale, la paura di buscarne, ecco che Caramon opta per un abbottonatissimo quanto inedito 5-4-1, cercando di sorprendere gli avversari in contropiede. Di contro, la Bluff Country si presenta invece spavalda, pomposa e con un bel centrocampo folto, per arginare subito le velleità di Montezuma. Il primo tempo è infatti un bombardamento alla porta di Rusu: i tiri fioccano da tutte le parti, il portiere ce la mette proprio tutta, ma non può evitare il gol di Tullini, che fa andare le squadre al riposo sull'1-0 per la Bluff Country. Nell'intervallo il povero portiere prova a parlare a Caramon, ma le telecamere immortalano il gesto di stizza del presidente, che anzichè ascoltare i saggi consigli del suo portiere lo zittisce con un calcio nel fondoschiena. Sir Fly, dal canto suo, si gode la scena con il suo sigaro toscano, attorniato da playmate profumatamente pagate. Si riparte e la musica non cambia: Rusu è ancora protagonista, e in più di un'occasione scongiura una prematura capitolazione. Sir Fly decide che è arrivato il tempo di fare sul serio e inserisce l'idolo delle ragazzine di Villorba Dylan Pot: baci a destra e sinistra all'ingresso in campo, e la musica cambia, con il gol del 2-0 di Hokka. E il Montezuma? I giocatori sono confusi, non capiscono più niente, un nervoso Caramon continua a sbraitare e inveire contro i propri atleti, accusati di scarso impegno. E' così che Roshardt, ormai esasperato dai colpi di tacco e gli ammicchi alle telecamere, decide di chiudere i conti col bel Dylan Pot e azzopparlo per fare felice il suo presidente. Fra i gridolini delle supporter di Bluff la partita continua, ma senza scossoni significativi. Il gol del definitivo 3-0 di Hakansson quasi a tempo scaduto serve solo per le statistiche di un match parso mai in discussione. La Bluff Country approda nei quarti di finale dove si scontrerà coi redivivi Storditi: per Montezuma una Petrella da protagonista, chiusa però con una sconfitta netta ed inequivocabile.

Allo stadio delle Prealpi, 1885 presenze, per un ottavo di finale che vede la Dinamo Tiuz contrapposta alla Dinamo storditi. La partita inizia tra il frastuono delle vuvuzela suonate a srpon battuto dai tifosi di Storditi, che che ne dica il presidente Kama, si sono lasciati influenzare dall'atmosfera del mondiale africano. I due presidenti sono assiepati nella tribuna d'onore dello stadio friulano, con Kama82 che si circonda di 4 cheerleader seminude, con la promessa di rimuovere un pezzo del già succinto vestiario ad ogni goal del suo team. Tiuz sembra molto più interessato alle Storditi-girls piuttosto che al match. Ed infatti sono già passati 18' dal fischio d'inizio, mascherato nel mezzo dell'ululare delle vuvuzela degli Storditi per Sempre, e nessuno si è ancora interessato al match. E probabilmente nemmeno la difesa di Tiuz si è accorta dell'inizio delle ostilità e gli storditi insaccano il goal del vantaggio. Via il primo pezzo dell'abito delle cheerleader, l'attenzione per il match si fa sempre minore. Ma passano solo due minuti e le cheerleader sono nude: Pescio insacca il due a zero per Sorditi, Tiuz non pervenuta. L'euforia è alle stelle nello stadio friulano, e sale di pari passo al testosterone dei tifosi. Nel continuo frastuono e nella festante badloria del Prealpi al 22' Kama chiude i conti, i suoi segnano il 3-0, e Tiuz si dirige mestamente verso Kama: vorrà complimentarsi? ma no, il suo interesse è certamente per le raggazzine ormai totalmente nude che sono la vera attrazione del match. Nel frattempo in curva degli Storditi per sempre si percepisce che il tifo non ha più gran senso, e si decide di utilizzare le vuvuzela come imbuti atti all'igurgitazione di enormi quantità di birra. La partita si rifà interessante solo al 75' con il 4-0 di Storditi, che vince un match facile facile, con l'aiuto di un troppo arrendevole Tiuz. Kama sul finale si contraddistingue per un gesto di grande spotività, concede due delle ragazze a Tiuz che potrà così consolarsi della bruciante sconfitta. Per gli storditi ora lo scoglio Bluff Country, ma Kama sembra pronto a battersi a tutti i costi per una coppa che ha fortemente voluto.

(In foto i festanti tifosi della dinamo storditi che non hanno mai smesso di suonare le vuvuzelas)



Che gasamento! Che partite! Che Petrella! Verrebbe da dire che tutti meritano il titolo a questo punto, per le prestazioni che sono riusciti a farci vedere fino ad ora. Ma siamo solo agli ottavi, ancora mancano tre partite prima di poter alzare al cielo l'ambitissimo trofeo. Ed ecco che le magnifiche otto squadre rimaste in lizza daranno vita a degli scontri che definire gasanti è poco: campo principale sicuramente Deportivo Donkaiserzauker-Dinamo Schicchi, con i due presidenti che potranno finalmente dimostrare sul campo chi ce l'ha più lungo dopo infinite querelle dialettiche su scie chimiche e cospirazioni internazionali. Ma da non perdere sicuramente anche altri scontri ad altissima tensione: Ac Raspiduo è chiamato all'ennesima impresa contro un Erode che vuole finalmente diventare grande, i grosseto city ramblers affronteranno gli Indiani Metropolitani in una sfida che si annuncia equilibrata e incerta, oltre che a grosso rischio esplosione dei gasometri, la Bluff Country e la Dinamo Storditi hanno a portata di mano la loro grande occasione per poter finalmente arrivare in una semifinale di Petrella. I temi sono tanti, scottano, e la tensione già comincia a far girare la testa: inutile dire che ogni piccolo errore potrebbe risultare fatale. E allora, fra sette giorni, nelle terre friuliane, altre quattro partite da non perdere per nessuna ragione: è Petrella, è gasamento...

Petrella is burning

4 commenti:

  1. Consueta conferenza stampa post Petrella per gli Indiani Metropolitani. Accanto a mister Bont, la leggenda Victor Dufort, ormai prossimo alla 150esima presenza in maglia biancorossa. Ecco le sue parole.
    "Siamo felici di essere ancora fra le prime otto - ha detto il forte difensore - cercheremo di ripetere il risultato dello scorso anno, quando abbiamo sfiorato la finale. Molti di noi ci stanno ancora pensando a cosa poteva essere e non è stato, ma ora abbiamo la possibilità di recuperare a quella sconfitta. Ce la metteremo tutta!"
    Poi mister Bont si è soffermato sui prossimi avversari: "I grosseto city ramblers sono veramente un'ottima squadra. Grande difesa, ottimo centrocampo, attacco insidioso, non hanno punti deboli. Sto meditando di adottare tattiche alternative, tipo taccehtti affilati e strizzate di palle, ma vedremo in settimana come si sentono i ragazzi. Di sicuro ci proveremo e non ci tireremo indietro, se sarà sconfitta lo sarà senza rimpianti".

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  2. mamma mia, forse il più bel editoriale mai fatto!

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  3. Secondo me al prossimo turno spacchiamo tutto ;)
    Gasometri impazziti e donne eccitate

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  4. Grande editoriale.
    ebbene sì. si esce dalla petrella, non riuscendo ad aggiungere un terzo posto ai due terzi posti in altrettante partecipazioni. il numero tre torna prepotente, il numero perfetto. ad ogni modo ho raggiunto la terza eliminazione e questo mi pervade di una soddisfazione immensa, anche se mi sarebbe piaciuto ottenerla un po' più in là. complimenti a mammuth. gli auguro di prendere il mio posto sul gradino più basso del podio( :DDD). ricordati questo, mio designato erede: da grandi poteri, derivano grandi responsabilità. sii degno della petrella. amen

    Marco2p

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