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giovedì 26 aprile 2012

Editoriale 2° turno - Coppa Petrella XIV

Apples e Kallos schiaffeggiati, lagnagna se ne va mentre il Cannibale non schiaccia la G-MILF
C’ERANO UNA UOLTA GLI INDIANI....
Il titolo è una merda, ma anche la figura dei ragazzi di Sante non è da meno
 
Le prime eliminazioni ecellenti fanno sempre rumore. Riecheggiano come uno sparo in mezzo al deserto. Tanto rumore per nulla però, perché anche se parliamo di gasatori e petrellisti storici, parliamo pur sempre di squadre che qui non hanno mai vinto un cazzo. I giovani fringuelli di Kallos non pungono, gli scarti raccattati in giro per il mondo da Apples pensano di essere ancora al check-in per Vladivostok, gli Indiani di sante si fanno sculacciare come l’ultima delle gnagne, insomma...tutto come da previsioni. Fa sicuramente notizia l’ottima qualificazione raggiunta da nicola1 ma ancor di più quanto fatto dalla giovane Kelly_Garrett che ammalia col suo fascino sia J.R. che il cannibale donzauker e porta a casa un preziosissimo punticino.
Nulla di nuovo invece da Schicchi,  Raspiduo, Spartak (Attene e Gonzo), Bluff, Tiuz, Barry, Scarlino, Folkzanna ormai certezzze della competizione che con vittorie convincenti completano anzitempo un’agevole qualificazione nei rispettivi gironi fuffa mentre torna fra i vivi l’Erode. A proposito di gironi fuffa, anche Stoppardi (ricordiamo che è il suo anno) con una bella partita fa’ forse un passo decisivo verso il passaggio del turno. Moltissimi gironi ancora apertissimi, poche le squadre gche possono dormire sonni tranquilli, ci aspetta un martedì da leoni ...o da coglioni, al campo l’ardua sentenza. O l’hardware di merda sentenzia.


MATCH OF THE WEEK
Deportivo donkaiserzauker - La nonna di beethoven.
Erano anni, anzi secoli, che non accadeva una cosa così. Il Barcellona non va in finale? Il Milan chiuderà l’anno con zeru tituli? Macchè, tutte segate…Il Donz non vince una partita di Petrella!
La nonna di Beethoven, che posava per Postalmarket quando il Donz perse l’ultima partita della Coppa, si mette i panni dell’agente Graham e ferma il Cannibale.
La cronaca - Piove, governo ladro. Il Depor schiera uno zemaniano 3-4-3, tanto caro ai tifosi del Padova, con diverse riserve ma anche alcuni titolari illustri, così come la vecch…ehm la nonna che concentra i suoi undici verso il centro del campo.
Gattiglio e Amadi cercano di prendere la mira nei primi 10 minuti di partita ma le loro conclusioni fanno caca’ da ride e così sale in cattedra Gastòn Guzmàn che sfoggia una parabola da cappella arroventata e porta inaspettatamente in vantaggio i sordi beethoveniani (16’).
Amadi non ci sta e prova a reagire ma stavolta è un difensore a negargli la gioia del gol – “Ma che aspetti? La banda di Montalcino? Tira prima maremma lurida!” – lo apostrofa il mister...
Si va così alla pausa: possesso palla Depor (65%) ma Beethoven, per ora, gliele suona.
Caffè, ammazzacaffè, sigaretta e cacatina e siamo finalmente pronti per il secondo tempo dove dopo 20 minuti il prete pareggia: Amodt sfrutta gli sviluppi di un calcio piazzato e sigla il gol dell’1-1. Sconforto sulla panchina della nonna (che intanto stava tenendo un corso di punto-croce ai panchinari) dove tutti cominciano a temere la disfatta.
La nonna di Beethoven si mette i panni dell'agente 
Graham e ferma il cannibale Donzauker, ma lui 
non pare preoccuparsi più di tanto...
Ma non è così perché il Depor non riesce più a sfondare e la partita finisce in parità. Il pillolone dirà che il Donz doveva ampiamente vincere, il possesso era nettamente dalla sua, le hatstats denotano un netto divario tecnico ma sostanzialmente? ‘Sticazzi! La nonna di Beethoven, dopo essersi ripassata la curva Nord e tutti i distinti, se ne va fra gli applausi di tutti, soprattutto coloro che si spippettavano col Postalmarket, mentre per il Deportivo solo fischi… Doveva essere una passeggiata di salute per il Donz e invece si è rivelato un mezzo passo falso che rischia di compromettere il primato del girone, ma lui non sembra preoccuparsene più di tanto e prepara, con cura, la vendetta…  
  
Re per una notte
Cronache pericolosamente borderline di eroi di byte e segatura
José Villegas è il classico calciatore la cui storia sembra quella del predestinato: nato dopo solo 7 mesi di gravidanza, il piccolo Josè appena uscito dalla gnagna della madre non piange. Si dispera, e inizia a passare l'intera esistenza nel tentativo di rientrarci quanto prima. Nella gnagna eh... 
il piccolo José mostra le sue doti già nelle prime ecografie
Nato con una rara malattia incurabile, il morbo di Rocco, il giovane Josè vive con una perenne erezione che oltre a causare un costante dolore di gonadi lo costringe ad una vita difficile a causa dello scarso afflusso di sangue alla testa, confinandolo ai margini dell'autismo e del ritardo mentale.
Dopo aver ingravidato tutte e 9 le proprie cugine materne, che per tradizione familiare portano una quarta di tette e fanno del puppare lo sport nazionale, Josè viene introdotto allo sport dallo zio Evaristo, anziano guardone di paese che spera, grazie alla popolarita' del nipote, di trombarsi qualche cheerleader.
Jose passa cosi dal baseball, sport in cui eccelle pur non avendo mai avuto i soldi per comprarsi una mazza regolamentare, al basket, dove si distingue per l'impressionante media di stoppate per partita, vincendo peraltro diversi premi nel biliardo a stecca, nel salto con l'asta, sino ad approdare nel verde rettangolo da Football, quando, durante un provino del Barcellona nella regione della Castilla y León, viene notato dal duo Pique-Ibra, che estasiati dalla sua castagna da fuori stressano Guardiola sino a quando quest'ultimo non cede, aggregandolo alle giovanili Blaugrana.
L'esperienza nella cantera del Barca termina però anzitempo, quando Josè, confondendolo per una sua cugina, trova un giovane UolterFòrmica intento a raccogliere le monetine lanciate contro Mourinho dagli spalti durante Barca-Inter di Champions league.
La successiva denuncia del giovane Uolter, violato nel suo intimo, porta in dote al piccolo Josè una lunga squalifica, che lo porta a dover sfogare la sua passione per il football in un campo di dilettanti, con l'ingaggio per gli spagnoli del Labajos, dove peraltro dura solo una partita a causa della sua love story con la figlia del mister, Finazza, che fa gridare allo scandalo i principali tabloid iberici e che dara' alla luce una splendida bambina, la mamma di Finazza.
E' chiaro a tutti che l'unico paese che può tollerare gli eccessi del piccolo Villegas è la Germania, notoriamente tollerante in tema di morbo di Rocco; è cosi che la carriera del giovane bomber spagnolo ha finalmente un po' di stabilita' nei campionati tedeschi, dove Josè riesce ad ingravidare mezza Rhur e un quarto di Baviera, oltre a vincere una mezza dozzina di classifiche cannonieri sino a raggiungere l'esorbitante valore di 3 milioni di euro al mercato nero.
L'unico disposto a sborsare una cifra del genere è il manager di Dada's Duck, che in realtà cercava uno stallone da monta per la sua scuderia di cavalle da trotto, la Dada's Horse. Nell'inserzione trovata nel portale "Stallonidamonta.com" infatti, il messaggio era abbastanza chiaro: "Giovane stallone imbizzarrito e pronto al salto di staccionata, prezzo d'occasione".
Chiarito l'equivoco, al povero manager laziale dagoda non rimane altro da fare se non mandare in campo il bomber, nella speranza che i suoi problemi fisici impensieriscano l'avversario.
Ed è proprio il morbo di rocco che si rivela prezioso nella sfida di petrella contro i veneti di Real Canova, guidati dal presidente Bachforever ancora claudicante al braccio delle seghe, che rimasto impietrito e invidiosissimo davanti alle doti balistiche del bomber Castillano ordina ai suoi una partita di contenimento, da giocarsi in posizione prona ma con mutandoni di ghisa antistupro.
Ma la potenza di Josè non conosce ostacoli; terminato in soli 61 minuti il giro nelle tribune, il bomber scende in campo e in soli 17 minuti lo infila da tutte le posizioni: cavalcata, staffilata, prepotentemente alle spalle del portiere son solo alcune delle parole che i cronisti sul campo hanno utilizzato per descrivere lo scempio di culi e gol perpetrato dal giustiziere della Bassa, come viene chiamato confidenzialmente Villegas dai compagni di squadra.
Per Real Canova, oltre al braccio da pugnetta claudicante, diversi punti di sutura che chiudono un 7-2 amaro come non mai e che proiettano Villegas nell'olimpo del trotto: dopo Ribot, Tornese, Varenne e John Holmes, Josè si issa con il pennone ben verso l'alto nella hall of fame dei migliori stalloni del millennio.
Cugine permettendo.


Top&Flop
Top
Al top di questa seconda giornata di Petrella senz altro l' Erode Scannabelve che batte di misura Falcinho e stacca il biglietto per i sedicesimi,un orsetto del cuore è stato visto entrare per errore negli spogliatoi della Dynamo Balatro, di lui non si hanno ancora notizie. 
Per nicola1 ehm...no,per Davor_Nuna prova di forza, 4 pere e a casa ad un dimesso Mr_Panda, rimette sui giusti binari una qualificazione che ora è ad un passo, toccherà dare tutto (non proprio tutto) nel 3 e decisivo turno..
Davor prende a calci Mr_Panda e riapre la corsa ai sedicesimi
Tripla del Barry f.c. 2006, che si conferma prima forza del girone e intinge i Ghiozzi in una bella laguna colma di merda..consigliamo a diegoth pinne e bokkaglio..


Flop
7 pattonate per Bachforever tutte in una volta non sono malaccio, si vocifera volesse prenderne più di 6 per render meno doloroso il cappotto del Padova col Pescara...ma è ora di levarsi quel braccio dal culo, per sua fortuna il girone è di media difficoltà, e tutto può essere...shockkato
bach controlla l'esito della partita ma non capisce..

Lagnagna soccombe senza nemmeno provarci, una Real Festina hard è un foursome di emozioni, l' amplesso regala soltanto il primo acuto per la compagine piemontese, ma non è un urlo di gioia, è un lamento di dolore, un doggystyle a secco metterebbe k.o anche Nessa Devil...stuprato


Sotto i riflettori
interviste imbalsanti a manager benauguranti
Per il secondo editoriale di questa Petrella lardellata incontriamo un manager alla sua seconda partecipazione nella stracoppa delle coppe: Girchi, il plenipotenziario patron del Generation Swine Sporting Club.
Dalle risposte ai primi quesiti, appare subito chiaro che la musica la fa da padrona nella vita del nostro; il nome utente, infatti, “deriva dalla trasformazione italiana del nome finlandese Jyrki, cantante di uno dei miei gruppi preferiti, i 69 Eyes”, mentre quello della squadra “è stato preso da un disco Generation Swine dei Motley Crue, gruppo che adoro!” e che vuole pubblicizzare: “consiglio a tutti gli amanti del rock di recuperare proprio questa tiratissima song”. Lo faremo, non temere.
giacomo79-JFC e Girchi, conosciuti durante il periodo degli "studi"
Il sottofondo rock ci accompagna mentre snoccioliamo le gesta hattrickiane di Girchi, iniziate ben 10 anni fa con un’altra squadra “si chiamava Glamstarz FC, ma poi fu chiusa”. Il giochino svedese “era un modo per giocare ed interagire con i miei amici di studi”. Una rivalità divenuta presto qualcosa di più di un gioco, qualcosa di molto simile a un torbido giro di soldi e scommesse: “organizzavamo coppe e tornei, anche con piccoli premi in denaro!”. Nella cosca, anche un’altra conoscenza della Petrella “giacomo79-JFC mister di è n'amica ha iniziato con me”. Rock, soldi, una vita al limite, sempre all’attacco. Un po' come in hattrick "nella mia carriera non ho mai allenato difesa, mai lo farò". Ed è quindi con l'attacco che Girchi tenterà di portare il GSSC "ai livelli della gloriosa Glamstarz FC con la quale sfiorai le vette della VI serie" anche se "purtroppo il tempo che posso dedicare oggi ad Hattrick è molto meno rispetto a quello che avevo nel periodo universitario". La causa? Biechi boicottatori "Dove lavoro hanno bloccato l'accesso ad Hattrick!"
Ma per la Petrella "ho iniziato perchè giacomo79-JFC mi ha invitato" inizia ad esserci sempre tempo "Questa edizione cercherò di fare meglio rispetto alla precedente, ho una squadra più competitiva e la mia posizione in campionato (affatto buona!) mi permette di concentrare le mie forze in coppa piuttosto che sul campionato". Per migliorarsi basterebbe un punto, dopo il triplo ko subito nella scorsa Petrella; un risultato utile che ormai può arrivare solo dall'ultimo match, contro il pluricampione Deportivo Donkaiserzauker. Ma, "per chi come me non ha molto tempo da dedicare ad Hattrick non è semplice andar avanti...continui cambiamenti ai quali non sempre si riesce a stare dietro, ma alla fine mi piace giocare anche così, improvvisando!"
Nella volenterosa improvvisazione del Generation Swine i giocatori simbolo sono due prodotti di generazioni diverse: il 35enne Gianluca Bum Bum Ruggieri "il quale fin dall'inizio della nuova avventura mi ha subito dato molte soddisfazioni" e l'appena 20enne Francesco Luca "acquistato solo perchè ha il mio stesso nome e cognome".
Ecco, chi si nasconde dietro il nickname, Francesco: "sono di Grosseto e per lavoro vivo a Scandicci (FI). Gioco ad Hattrick da molti anni e da un paio sono supporter...perchè come si dice - e lo abbiamo detto tutti noi almeno una volta - "Hattrick!? Smetto quando voglio!" e poi ci siamo trovati a puntare le sveglie nel cuore della notte per vedere se siamo riusciti a comprare quel fenomeno di cui abbiamo seguito l'asta per giorni e giorni!" Come smentirlo?
Girchi ci lascia con un augurio, che ricambiamo col gas aperto!
"Buona Petrella e Rock 'n' Roll per tutti!!!"


Esticazzi o Stocazzo?
Storie di vita vissuta da qualcun altro…
La coppa Petrella comincia ad entrare nel vivo, come un dildo ben lubrificato che scivola amabilmente nel godurioso occhio di dio sito tra le gambe di femminil genere. Che questa edizione si stia rivelando tra le più gaudiose degli ultimi CENTODICIOTTO! anni lo dice anche il fatto che nelle dichiarazioni pre-partita persino il presidente di Stoppardi ha dismesso le sue usuali lugubri vesti depressive-style, rilasciando alla stampa affermazioni come “è sempre un’allegra Petrella” e facendo gridare le casse in risonanza sesso-stereo con ben tre, e dico TRE!, pezzi sull’allegro andante, non certo da strapparsi i capelli ma è già qualcosa per dire…esticazzi!
Intanto, le cronache metropolitane della notoriamente nascosta Cremona stavolta riportano la storia di un inesistente cittadino di nome Uolter, che ha fatto parlare di sé per una strana vicenda di vagabondaggio. Si narra infatti che l’eroe in questione il pomeriggio di martedì sia andato a dar da bere al suo fegato in compagnia di alcuni amici in uno dei peggiori bar della peggior periferia, dove per inenderci le zanzare sono così grandi che le mandano ad atterrare a Malpensa. 
Il giovane Uolter viene "rimbalzato" allo sportello
All’uscita dal locale si è diretto verso lo stadio deciso a vedere la partita clou del II turno di Petrella, A.S. Ribolla VS F.C. Spartanis. Il suo zigzagare da beone gli faceva sembrare i marciapiedi più grandi di quello che potesse ricordare, ma in effetti erano stati allargati di recente nell’ambito del progetto di razionalizzazione urbana, cosa di fondamentale importanza per un centro che viene dimenticato anche dalle mappe stradali. Comunque, una volta giunto a destinazione, il nostro Uolter è andato ad acquistare il biglietto all’apposito box, ma l’addetto dal naso proboscideo, non riuscendo a capire una sola delle parole malamente sbiascicate che uscivano dalla sua bocca e dopo l’ennesima volta che sentiva pronunciargli un verso che faceva più o meno così:”A-FA-TAS-TI”, ha deciso di chiudergli di brutto muso (un po’ come il culo insomma) lo sportello in faccia. A questo punto il giovane vagabondo ha deciso di tornare a casa che ha raggiunto faticosamente nel volgere di pochi minuti: abita infatti dall’altra parte della strada rispetto allo stadio. Fatto sta che questo non gli ha permesso di smaltire la sbornia e dopo aver suonato il campanello, alla risposta del familiare “Chiiiii èèèèè?” egli ha risposto “Sono io, sono io…”, ma la felpa sulla lingua ha in realtà lasciato uscire:”Sodomia, sodomia…”. Ovviamente, l’inevitabile risposta alla proposta, che è suonata più sconcertante della stessa voce che l’esprimeva, è stata: ”STOCAZZO!”. Uolter sta ancora vagabondando e questo racconto raccoglie le tracce sommarie che si stanno seguendo per ritrovarlo.


Perle da porci
Ho dovuto abbassare i prezzi! Tra crisi e concorrenza non c'è altro rimedio per campare Apples spiega perché i suoi servizi costino meno di una volta. lucaparo interessatissimo.

gooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooool Special One, dopo che non partecipa alla Petrella denigrandola e preferendole una coppetta da banalissimi nerd, ha pure il coraggio di scrivere qualcosa sul thread del live... Vergogna! (cit.)

qualcuno dia una sveglia al gallinaceo lagnagna non sa che è il gallinaceo che dà la sveglia, ma d’altronde vive in città...


Karo kampione t skrivo

giovedì 19 aprile 2012

Editoriale 1° turno - Coppa Petrella XIV

I grandi favoriti vincono senza patemi, gli Indiani invece scendono a Scarlino
IL PRIMO FURTO E' DELL'ERODE
Dopo aver rubato la Petrella, l'Erode di Vezzo ruba anche la vittoria. indegno.
 Il primo turno va in archivio senza troppi sussulti ma con tanto spettacolo e fiumi di alcol e frotte di mignotte sugli spalti. I grandi favoriti come Stoppardi, Schicchi, Deportivo, Barry, non devono faticare più di tanto per aver ragione dei rispettivi avversari, mentre Indiani Metropolitani e Loss’ Eleven devono arrendersi solo all’ultimo minuto rispettivamente a Scarlino ed Erode, evidentemente più in palla e meno in bambola uguale vittoria. Fa notizia la sonora lezione del Real Canova ai danni di un AC.Ma.gia spento, un 6-2 che fa gridare a bachforever il suo tanto caro “game, set & match” all’uscita dello stadio. Degna di nota la miglior prestazione di giornata da parte di un infiammatissimo Fantamaniacs che annichilisce la sorpresa della scorsa edizione annikilator e si lancia neanche fosse Altaïr Ibn-La'Ahad verso l’obiettivo dei sedicesimi. Per ora sorprese poche quindi ma gasamento sempre alle stelle e ora tutti pronti per il secondo turno dove potrebbero già arrivare i primi verdetti.


Match of the Week
SCARLINO A.S.D. - INDIANI METROPOLITANI
Nemmeno il tempo di leggere le formazioni che ero già a rigozza' nell'orto!
Ma come si fa a schierà 22 giocatori così osceni che nemmeno il maiale al castro mangerebbe!
La Dinamo Schicchi della scorsa Petrella avrebbe spazzato via le due squadre insieme...
Una formazione improvvisata per gli Indiani Metropolitani
Sul terreno pieno di poggi e buche della Timber F.C. Arena, lo Scarlino schiera un ridicolo 3-5-2 mentre gli Indiani Metropolitani si presentano con un 2-5-3 con cui non ci si pole fa nemmeno il brodo. 
 Ma andiamo alla cronaca.
Cuglietta, colpito da un attacco di diarrea, è costretto ad entrare a partita iniziata e il buon Sante ha già sprecato una sostituzione dopo appena un minuto.
Dopo oltre mezz'ora di melina e burraco a centrocampo la partita finalmente si accende; è il minuto 38 quando Castrillòn buca centralmente la difesa giallo-blu e porta gli indiani in vantaggio: 0-1. Lo Scarlino però non si lascia intimorire e reagisce poco dopo con Terho che pareggia approfittando del distratto portiere indiano Szwaj che era andato a be' il ponche...al 42' siamo 1-1.
Ed è qui che la partita assume i toni del match della settimana...
Le difese delle squadre, in protesta contro ErreA  per il pacco tirato al raduno fiorentino, se ne vanno negli spogliatoi un minuto prima della fine del primo tempo e si scatena l'inferno...
Falegnami, Tripolitis e Bocchia portano sul 4-1 lo Scarlino sfruttando la classe (che non è ribollita) e gli SE. A mister Sihvonen gli par d'esse a vede' il flamengo!
I tifosi scarlinesi gridano di gioia convinti che gli Indiani l'abbiano avuta ma Sorin Mihailiuc riesce ad accorciare le distanze prima del doppio fischio arbitrale.
Alla pausa: Scarlino 4, Indiani 2.
I giocatori di ChemicalFather si intrattengono negli spogliatoi con alcune giovani e disponibili amiche del presidente -Jurij (conosciute al raduno n.d.r.) e rientrano in campo “svuotati” di ogni energia...è per questo motivo che l'inizio del secondo tempo è tutto di marca indiana e la rimonta prosegue il gol dell'amuleto Fortunato Lorenzani (65') e trovano il 4-4 con Fasoli in versione Garrincha (75').
Ma nel momento più difficile per lo Scarlino arriva lui, il giocatore preferito da tutti i bimbiminkia, Pakis Tripolitis, che va via pe' conto suo e borda dentro la rete del 5-4 finale.
Seghe a due mani sulla panchina scarlinese, lo scalpo di Sante_Pollastri è preso!
A fine partita si è comunque svolta una baccellata in cui i due presidenti si sono scambiati alcuni doni (un mazzo di scie chimiche e un calumet della pace fra gli altri) e hanno trombato reiterate volte quella baldracca di Pocahontas.


Re per una notte
Cronache strappalacrime di eventi casuali causati da un dado. 
Shangai, Repubblica popolare cinese, tanto tempo fa.
In una giornata uggiosa, triste, dimessa, buia e tempestosa, in un ospedale decadente di periferia, all'interno del reparto maternità, settemila marmocchi con gli occhi a mandorla piangono all'unisono: sono i nati dell'ultima mezz'ora. Settemila meno uno, perché in una culla in disparte, nell'angolo, quasi nel sottoscala dell'ospedale decadente, c'è una culla silenziosa, molto umile nel suo genere, sottotono e sottovoce: li dentro, un marmocchio solo all'apparenza come tanti non piange, non frigna, non dice nulla: si deprime, con il suo carillon a corda che intona un jingle dei Joy Division e con un saggio di Leopardi al posto del biglietto con nome,cognome e peso che di solito si mette nelle culle dei neonati.
In quella culla, un po' umile e un po' triste, all'interno di quell'ospedale,decadente e di periferia,all'alba di una giornata uggiosa,triste e dimessa, c'è il piccolo Zhang Bangxian, ultimo di una stirpe di ventisette bambini nati dall'unione tra due musi gialli a caso.
Il bimbo si dimostra sin da subito insofferente al sistema del suo paese:aperto contestatore della politica del partito, anti-comunista militante, sogna un futuro a stelle e striscie fatto di liberismo sfrenato e mancanza di uno stato sociale, dove poter sguazzare nell'ambito privato con ospedali a caro prezzo e società di usurai legalizzati per i bisognosi.
Ma il destino, per Zhang, ha in serbo altro.
Negato nel gioco del football, tanto che i pochi amichetti lo utilizzavano sempre e solo per fare la bandierina del corner, Zhang, per punizione nei confronti del suo anti-comunismo, viene cresciuto come calciatore professionista sino ai 18 anni, quando il pronipote di Mao, ministro dello sport Cinese, cerca immediatamente di sbarazzarsene in cambio di pochi spiccioli, visto che in quel periodo storico non serviva né concime per i campi né tantomeno filetto di terzino da fare alla brace.
La ricerca di un acquirente va a buon fine poco dopo, quando il presidente Juri, in visita insieme a Giovanni Lindo Ferretti della steppa Mongola, ode in lontananza la dolce melodia del suo gruppo preferito, i Joy Division, sparati a settemilaottocento megawatt dallo stereo di casa di Zhang, che distava ottordicimila chilometri da lui.
Zhan saluta durante la presentazione
Il successivo incontro tra i due, con tanto di firma sul contratto, è una formalità, con il presidente toscano che pur di ingaggiare il suo nuovo idolo, avendo saputo del suo anticomunismo, mente in maniera spudorata professandosi milanista e iscritto della prim'ora al popolo delle Libertà.
L'amara realtà per Zhang è ben diversa: arrivato in Italia ancora imberbe, il giovane viene presentato ufficialmente durante la festa dell'unità di Follonica, nella pausa tra il concerto di Dori Ghezzi e la caccia al cinghiale maremmano.
Indispettito dalla cortina di menzogne e mezze verità costruitegli attorno, il giovane Zhang inizia ad urlare a squarciagola, terrorizzando l'intero occidente e anche una buona fetta di meridione, e mettendo in serio dubbio la permanenza in terra italica sino al 22 Gennaio del 2008, quando il giovane cinese scende in campo per giocare quello che sembra il primo incontro della prima edizione della solita coppetta del cazzo.
E invece no. E invece si parla di Petrella, si parla di Indiani Metropolitani - Stoppardi, un classico per stabilire le posizioni di rincalzo della competizione.
Ed è proprio lui, il cinesino timido e depresso amante dei Joy Division a scrivere a caratteri cubitali il suo nome nella storia della coppa più gasante di HT. E' suo il primo gol in assoluto della competizione, un gol che consegna il piccolo Zhang alla leggenda immortale di questa competizione.
Il destino delle persone, però, è marchiato a fuoco da alcuni dettagli, e per Zhang quello di aver scelto Stoppardi è uno di quei marchi a fuoco che non ti levi mai. Nemmeno il tempo di entrare nella leggenda, infatti, che già il piccolo cinese deve fare i conti con la culocrazia: infortunio pesante a fine match, lacrime e dolore che entrano a far parte della vita del giovane per non abbandonarlo più.
Poteva sollevare tanti trofei, se solo avesse detto sì al pressing del Deportivo Donkaiserzauker; avrebbe fatto una coppia memorabile con Maggiore, se avesse ceduto alle lusinghe di Schicchi, ma Zhang è fatto così: timido, dimesso, buio, solitario ma fedele, tanto fedele da resistere agli anni, alle bottizzazioni, alle retrocessioni e alle minacce di abbandono da parte del patron Cornacchini.
E' per questo che nessuno si deve meravigliare se ancora oggi, a 34 primavere, il piccolo Zhang è ancora lì, ultima delle bandiere di un hattrick che fu, a timbrare l'ennesimo cartellino in Petrella, alla ricerca ormai disperata di un successo, di una gioia, di una petrella tante volte accarezzata ma mai sollevata al cielo.
Ci riuscirà al termine della sua carriera? Gli esperti dicono di si: è l'anno di Stoppardi.


Sotto i riflettori
Interviste classicheggianti a manager itineranti
Riprendiamo il nostro cammino dietro le quinte della Petrella, cercando tra i partecipanti gli utenti meno conosciuti e spingendoli a suon di domande sotto i nostri riflettori. Perchè per tutti c'è almeno un quarto d'ora (o un paio di decine di righe) di notorietà.
Iniziamo allora la XIV edizione della coppa più ambita di hattrick aprendo il libro dell'F.C. Spartanis; il suo manager, PaniG, nickname che "deriva semplicemente dal mio nome e dal mio cognome (Giovanni Pani)" sfoglia per noi le pagine della sua storia.
Nata come Sporting 2008 "vidi il gioco da un amico e mi ispirò molto l'idea di creare una cosa mia", la squadra cambia presto nome acquisendo quello definitivo, Spartanis "mi piace che si chiami così perché da l'aria di essere una compagine forte che si gioca sempre tutte le partite anche contro avversari superiori". Come i 300 spartani delle Termopili, quindi. Combattivi, onorevoli, sempre pronti ad aiutarsi l'un l'altro.
PaniG non guarda in faccia a nessuno
Un trofeo di X è finora l'unica coppa che riempie la bacheca, ma le prospettive sono ottime, tanto che "la più grande gioia spero di averla quest'anno salendo in Settima, dopo 5 campionati dove in quattro sono arrivato secondo e in uno terzo sarebbe anche ora". C’è voglia di un futuro glorioso - "sogno le Serie alte e penso che ci arriverò prima o poi" - dopo un passato degno degli allenamenti riservati ai giovani Spartani, di quelli che ti temprano e ti rendono capaci d'affrontare ogni cosa, anche le mazzate più forti "la delusione più grande forse l'ho avuta la passata stagione quando ho perso il titolo alla penultima giornata contro una squadra già retrocessa matematicamente". Formare fisico e carattere perchè, in definitiva, "in hattrick non c'è posto per i sentimenti. Un tempo avevo dei giocatori simbolo, ma li ho dovuti vendere".
Uno tosto, uno che la Petrella la conosce già bene perchè, nonostante non si senta un veterano, è alla sua quinta partecipazione. Instradato "dal mio caro mentore ErreA", a PaniG non ci vuole molto per entrare nel turbinio della stragasante competizione e non rendere vani gli sforzi del tippete di fed "mi ha convinto subito facendomi scoprire il blasone di questa competizione". Una coppa che "va bene cosi" e che lo ha visto ottenere risultati da dimenticare, come nella prima Petrella a cui ha partecipato (l'VIII) "l'unica in cui non passai il turno nel girone", ma soprattutto bei momenti da incorniciare: "Con più piacere ricordo l'edizione dove sono arrivato agli ottavi" (la X), e quando "nel girone avevo mio cugino, il Manager di F.C Abinobi" (nell'XI). Strani incroci parentali che vengono a galla...
Comunque, per questa Petrella lardellata PaniG vuole migliorarsi, quindi "superare gli ottavi di finale", oltre ad ambire all'obiettivo che hanno un po' tutti: "dar fastidio alle big". Favoriti? "non saprei dirti, ci sono diverse squadre attrezzate e inoltre la Petrella è sempre ricca di sorprese".
Concludiamo come sempre con un rapidissima carrellata dell'uomo che si nasconde dietro il nickname, e Giovanni è sintetico ma efficace, e ci fa capire anche da dove viene il gas che trapela dalle sue parole "vengo da Tortolì, in Sardegna, studio a Cagliari e gioco a calcio". Cagliaritano, come Apples e mammuth, due giganti di un gasamento che a quanto pare lascia sentori nella costa sud della Sardinia.
Ringraziando PaniG per i complimenti fatti agli editoriali, ti facciamo l'in bocca al lupo per tutto! Buona Petrella!


Top’n’Flop
Top
Al top senz’altro le 273 Hatstats di Dinamo Schicchi che violentano davanti e dietro gli undici di un paccaro ErreA....è questo il prezzo da pagare per aver dato buca al raduno....farsi spanare il buco da Mammuth...in questo caso le dimensioni contano senz'altro

Loss'Eleven-Erode Scannabelve e Scarlino-Indiani Metropolitani sono addirittura il festival del gol, ben 18 reti nelle 2 partite....se non è spettacolo questo...neanche Elena Grimaldi sarebbe stata in grado di far godere i propri spettatori.

Da segnalare sugli spalti di Fantamaniacs - Annikilator la presenza della Fernanda, il piccolo Lucio, di Fracazzo da Velletri e l' intero team di sviluppo di Buzzer Beater che urla al manager veronese: “vergognaaa!”..


Flop
Pessimo Apples, prende pattonate alla grandissima da Naked che svela dove aveva nascosto tutti il culi del BB e li mostra al povero malcapitato, si scopre che erano quelli di Grillini e Alfonso Signorini...un pò di comprensione non possiamo però negargliela.
naked si mangia la mela in un sol boccone, anzi in sette

Subdola la pretattica di Bachforever il quale lascia annusare la vittoria ad un Mirari che, assuefatto da un profumo di fregna nell aria regala game/set/match al manager padovano...
Chi spiega al povero Mirari che non era profumo ma il cotechino lardellato di Grillini e Signorini?


Esticazzi o Stocazzo?
Storie di vita vissuta da qualcun altro...
Pronti, attenti, via ed è già partita nuovamente la coppa Petrella, una di quelle cose che non smetteresti mai di assaporare e che quando finisce cominci subito ad aspettare che ricominci di nuovo...insomma un po’ come ritrovarsi a scopare con Belen e Charlize, dove alla fine (ma anche all’inizio) la speranza è solo di non fare brutta figura! E c’era proprio questa intenzione nelle menti bacate di molti manager, come ad esempio bachforever, caricca, bacarospo, Mr_Antani, mammuth e naked che hanno totalizzato rispettivamente 253, 270, 291, 260, 273 e 256 htstats...è proprio il caso di dire esticazzi! Niente male per un primo turno di Petrella!
Ma mentre stava per andare in scena l’inizio della competizione più agognata di hattrick si consumava un dramma nella piccola ma inesistente Cremona. Infatti si narra che un giovane tifoso (che chiameremo col nome incognito di Lucio Piccolo o Piccolo Lucio per gli amici) voleva andare a vedere allo stadio la partita della sua squadra del cuore, l’Erode Scannabelve, ma si era dimenticato di aver già preso appuntamento con la sua ragazza, una certa Fernanda.
Lucio cerca di dimenticare il difficile rapporto con la Fernanda
Il fatto è che Lucio si era già rotto i coglioni da tempo di sta tipa che pensava solo a non far del male agli animali e non era manco capace di fare la più sublime delle arti orali. Così si presenta preciso all’ora dell’appuntamento sotto casa della Fernanda, deciso che la partita dell’Erode è un buon motivo per lasciarla definitivamente. Quando lei scende tirata come non mai - che pareva pure figa - e chiede ingenuamente:”Dove mi porti questa sera?”, la risposta lapidaria di Lucio non si fa attendere:”Mi dispiace ma non andiamo da nessuna parte!”.  
Fernanda mette insieme i suoi due neuroni e capisce che quella frase sancisce il termine ultimo di una storia che lei aveva già dipinto alla sua amica racchia come la favola contemporanea della principessa sul pisello, non capendo che però sul pisello ci devi saper stare. E quando cerca di aprir bocca per capire almeno il motivo di quella fine improvvisa, si rende conto che il suo Lucio è già risalito in macchina e sgommando verso lo stadio lascia dietro di sé solo una parola urlata al cielo: ”STOCAZZOOOOOO!”.


Perle da porci
Stoppardi in prima fascia, indiani in seconda. E non dico altro. Il presidente si masturba a due mani dopo aver visto l’aggionamento del ranking.

Quest'anno si punta ai sedicesimi! lucaparo, prima di prenderne 6 da Sirfly

come siamo messi? Sempre lucaparo. Dopo la partita, direi che sei messo a 90.

nel nostro camminio c'è Mr_Antani. diegoth prova a usare un linguaggio forbito come fosse Antani, ma non basta per averlo nel girone

Il mister dice che manderà in campo gli allenandi. Vorrei licenziarlo ma economicamente non me lo posso permettere... complimenti per la vittoria! bachforever adotta la pretattica mammuth

mando in campo 12/undicesimi di giardinieri, sei contento? non farmi troppo male... mammuth persevera nella pretattica mammuth

quest’anno vinco la Petrella. Pensavi mi fossi dimenticato di te, Davor_Nuna, e delle tue dichiarazioni a cena? Illuso!... è l’anno di Stoppardi!




karo Kampione t skrivo





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IL PRIMO TURNO E’ ANDATO

E il primo turno è andato, già si giudican partite,
questo roster ormai è gasato e gaserà!
Le orchestre del buon Jurij ne accompagnano i deliri:
Lucio, dove è andato Curtis se ne andrà.

Se guardi nelle tasche di Stoppardi
ritrovi quel che resta di Belzal,
ma il conto dei caduti vede ochetta, ormai
e il druido tra i perdenti troverai...


Formazza senza scampo, il Mirari mette in campo,
come niente, Real Canova, lo castiga...
Raspiduo presto bagna, le pareti della gnagna:
per 6 volte tromba, la sua brava figa.


Pareggiano Festina e gallinaceo,
Caricca a Materazzi gliele dà,
Pallottola spuntata il kallos, non avrà
e invece baca fotte millikàn!


E gasa mica poco il tarapia del tapioco
sette a zero contro un Macles sconcertante,
dal galà del rigatino, si è passati a lo Scarlino:
è lui adesso a far socar l’indiano Sante!


La torre su lattene presto cade,
nicola trova i punti nel grasé,
ma temi il random e Daveth questo, ben lo sa
e i punti andati non ritroverà...


Un pianginista acuto il successo ha meritato,
ironizza il mammuttone sul coniglio,
Ribolla è messa a cuccia dalla Rocca di Carluccio,
e Marcelo contro Tiuz nel cul la piglia:


La squadra di mocillo s’è gasata
e seormaggiore uno ne fa in più,
di Loss odiamo mesti, gli angosciosi lai
e luca il culo ha offerto a Sirfly...


Se il Timber lo ha sfidato Ray ha risposto da gasato,
il finale è emulato da Falcinho,
algabriel alza il muro e le reti stanno a zero
mentre otto batte davor con un ghigno.


Xadhoom infine trova la sconfitta,
la mela cade ai piedi del Real,
ma di Viddalba il pollice, vedrai all’insù,
furiga incassa e non ci pensa più...


E il primo turno è andato, già archiviata è la partita,
questo roster ormai è gasato e gaserà!
Tu provi nel girone a far figura da gasone,
e il domani come un rutto se ne andrà:

ti studi l’avversario e fai il tuo voto,
se vinci la tua gloria troverai
e stimoli che ieri non avevi, ma
il gas perduto non ritornerà,
il gas perduto non ritornerà,
il gas perduto non ritornerà…
 



Alcuni link utili:
Mi raccomando, organizzate a Cremona, in modalità NORMALE. Se non trovate Cremona, visto che non esiste, organizzate le partite a Milano.