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mercoledì 11 aprile 2012

Coppa Petrella XIV

COPPA PETRELLA  - LA SUA STORIA, LA NOSTRA STORIA


Ringraziando della disponibilità il suo patron e mentore Sante Pollastri, ecco finalmente a grandissima richiesta la vera e autentica storia di com'è nata, cresciuta e di come si è emancipata quella che è attualmente la coppa più ambita da tutto il panorama di Hattrick. Il nostro inviato RayAllen34 ha raccolto la testimonianza che riportiamo qui integralmente, proprio mentre si scaldano i motori per la nuova combattutissima edizione che avrà inizio martedì 17 aprile nelle lardellate terre di Cremona (per chi non la trovasse sulle cartine geografiche, veda la voce Milano).


- Perchè è nata la Petrella? Che ricordi hai delle prime edizioni?
La Petrella è nata come torneo amichevole per vedere chi ce lo aveva più lungo fra noi amici. Nella prima edizione eravamo soltanto sei, facemmo un inguardabile girone all'italiana. Vinse la Dinamo Scrocco, ma già si vedeva che la Stoppardi prometteva benissimo.
Io, kama, mpingitore e jurij vivevamo assieme a Firenze, erano gli anni universitari, eravamo giovani e avevamo gli occhi belli: abitavamo appunto in via Petrella 10, casa di perdizione e cazzeggio perpetuo, vero punto di riferimento del quartiere. Andò da sè che, una volta lasciata la casa e dispersi in altre avventure, ebbi l'idea di commemorarla con un torneo. E quale migliore occasione di una coppa privata su Hattrick? Mi parve logico e scontato, e da lì forse iniziò la nostra mania per questo giochino maledetto...

- Raccontaci un momento rimasto scolpito nella storia del gruppo originario
La Coppa ha vissuto diverse fasi. Le prime tre coppe sono state disputate con un numero relativamente basso di partecipanti, massimo 24 se non sbaglio, e la coppa non aveva ancora tutto il blasone che avrebbe poi acquisito in futuro. Basti pensare che veniva disputata essenzialmente con le riserve, una bestemmia a pensarci adesso. E infatti c'è chi ancora soca per una sconfitta in finale contro l'AC Springfield Simpson (al tempo gestita dal nipote di Castagnaccio che aveva dieci anni) che gli avrebbe evitato le perculate degli anni successivi.
Poi ci sono le edizioni dalla quarta all’ottava, quelle che a mio avviso hanno raggiunto il livello di gasamento più elevato mai registrato. Usavamo hattrix-cupmanager, che aveva al proprio interno un muro dove poter lasciare i commenti. Un vero delirio! C’erano manager come furetto, pete, Alfie, ma anche tutti gli altri partecipanti, che scrivevano una quantità di cazzate e polemiche da non credere! Era un vero divertimento, una cosa incredibile a ripensarci adesso! Interi pomeriggi passati a creare contestazioni, manifestazioni, orazioni pubbliche, dichiarazioni al vetriolo per il semplice scopo di creare polemica. E tutti dietro a inseguirsi a chi le sparava più grosse, ma con una capacità di creare situazioni e romanzare la coppa veramente ma veramente notevole.
Ricordo una manifestazione nel centro di Firenze per chiedere la sconfitta a tavolino di una squadra che non ricordo (ma sicuramente era la Stoppardi): bene, andammo avanti per almeno dodici ore a coprirci di insulti e prese in giro. Ripeto, credo che quello sia stato il momento di massimo coinvolgimento, culminato con la finalissima fra me e mammuth: che spettacolo quella settimana! Ancora oggi credo che la scorrettezza e la paraculaggine raggiunte dal preistorico in quella occasione siano un qualcosa che non dimenticherò mai. Arrivò addirittura a mandarmi degli sms nei quali si scusava perchè rilanciava su tutti i polli che provavo a comprare! A proposito (perchè il flusso dei ricordi sgorga spontaneo): come dimenticare l’acquisto di Diepenbrock ad parte di ErreA contro Vezzo nella semifinale della coppa Petrella IV? Credo che sia proprio da quel momento che la Petrella non sia più stata quello che era prima. E’ questo forse l’evento più importante successo in quel periodo. Da lì l’agonismo si fece assoluto, spietato, ma sempre condito da quella dose di cazzeggio e prese in giro feroci che ci hanno sempre caratterizzato anche in federazione.
Poi ci sono le edizioni dall’ottava in poi, nella quale la Petrella è diventata quello che è adesso, e cioè una delle coppe meglio organizzate e riuscite di tutto il movimento nazionale. E’ stata l’era del Deportivo Donkaiserzauker, del cannibale, la squadra che più di tutte rappresenta la leggenda della competizione. Gli editoriali (anche grazie al ricambio redazionale e a nuove e gustose idee nella sua realizzazione) sono diventati spettacolari, qualitativamente sopraffini, il coinvolgimento non è mutato, ma si è fatto sempre più aspro. Dire che la Petrella è una coppa come le altre è dire il falso, vuol dire non averla mai veramente giocata fino in fondo.

- Ma com'era quell'appartamento in via Petrella?
istantanea della casa natia della Coppa Petrella
Una sala giochi naturalmente. Le donne ci entravano a sprazzi e soltanto quando strettamente necessario. Abbiamo fatto di tutto, dalle maratone del Signore degli Anelli fino alle feste a tema, dalle cazzate più esagerate al trasporto divani in strada. Non ci siamo fatti mancare nulla, ce la siamo goduta e la cosa veramente importante è che siamo ancora tutti amici a distanza di dieci anni. Creare una coppa era la cosa più logica da fare per rivivere e rendere indelebile quel periodo.



- Due parole su ogni campione, e sulle relative edizioni. Soprattutto sul cannibale Donzauker e sui pluricampioni Schicchi e Scrocco
La Dinamo Scrocco è sempre stata una squadra signorile. Molto attiva durante le edizioni che ha partecipato con più “sentimento”, ma sempre all’insegna dello stile Juve che il suo presidente aveva voluto conferirgli. Ha avuto la fortuna di essere un giocatore “anziano” rispetto ai suoi competitors nelle prime edizioni, anche se la conferma della settima edizione l’ha portata nella leggenda. Sul cannibale c’è poco da dire: ha sempre onorato al massimo la competizione, rischiando giocatori e infortuni, per poter dimostrare a tutti che lui era il più forte. Conosco personalmente il donz da molti anni e posso assicurare che non gli piace arrivare secondo. Quando fa una cosa cerca di farla al massimo e mi pare naturale che il Depor, a distanza di anni da quando abbiamo iniziato, sia adesso in seconda serie. Se lo merita.
un ricordo della dodicesima edizione
La Dinamo Schicchi la odierò per sempre: mi ha tolto la coppa da sotto il naso, in una finale epica che comunque è stata una vera goduria aver giocato contro di loro. Mammuth è stato uno dei manager più importanti per la Petrella e per la federazione, per la sua crescita e il suo fomentamento, essere sconfitto da lui è stato uno smacco indelebile, una socata che ancora oggi accuso quando la ripenso. Ma è andata così e da un certo punto di vista mi sono forse diventito di più. Sugli altri vincitori come non ricordare l’Ac Springfield Simpson, che ho già citato, perchè gestita da un bambino ai tempi nei quali la coppa non era certo quello che era adesso, oppure i Loss Eleven, sempre presenti e colonna portante della federazione. 
Barry Fc ha vinto un’edizione a dir poco rocambolesca, ma Ray Allen se la meritava per come ha sempre cercato di navigare nel nostro spam con la bandiera ben alta verso il gasamento. Anche se due parole speciali le vorrei spendere per Sine, manager dei Ballanza Team: ha vissuto solo per un periodo la fed in modo attivo, veramente partecipe, ma è stata una presenza che anche adesso rimpiango. Che estro e che scintille fra lui, Vezzo, ErreA, mammuth, Castagnaccio, Falcinho, ma quanti ne dimentico adesso, quanti sono stati fondamentali per la federazione e per la riuscita di questa coppa! Veramente, a ripensarci mi viene da ridere per tutto il tempo che gli abbiamo dedicato, io forse più di tutti mettendo in piedi questo baraccone ogni quattro mesi insieme all’aiuto preziosissimo di Jurij.

- Qual è l'edizione cui sei particolarmente legato? La più bella?
E’ come chiedere a un padre quale figlio ama di più, non è possibile rispondere. Posso ripetere quello che ho detto precedentemente, e cioè che ogni fase è stata bella ed è bella a modo suo. Certo che avendo visto crescere questa coppa non posso che essere legato alle prime edizioni, quelle della consacrazione. Ma direi una bugia se dicessi che non sono legato a tutte le edizioni fin qui disputate.
l'amore a volte incestuoso per la Petrella
Ricordo il primo walkover fatto da lucaparo nella quarta edizione con piacere: eravamo in cucina insieme, lui pronto con birra e sigarette davanti al pc aspettando il calcio d’inizio dell’ultimo decisivo turno del girone: uno spasso vedere la sua faccia quando nella cronaca si materializzò il walkover! Oppure la mattanza fra Schicchi e Raccattati, con la squadra di mammuth ridotta in sette uomini per le mazzate che si erano dati i giocatori in campo! Ma soprattutto la prima storica sconfitta durante la terza edizione della Dinamo Scrocco per mano dell’Fc Blues di pete con un improbabile 3-5-2 contropiede. Ecco l’attacco di quell’editoriale: “E’ successo: la notizia del giorno rimbomba tra i canyon lucani alle 21. Fc Blues 2008 fa fuori la squadra favorita, quella Dinamo Scrocco detentrice da due stagioni del trofeo, facendo sobbalzare le radioline dei tifosi di tutte le altre squadre promosse ai quarti.” Che spettacolo e che risate!!! Ma comunque no, non esiste un’edizione a cui sono particolarmente legato... o forse la semifinale contro i grosseto city ramblers dopo la quale giocata fu ribattezzato socata! Vabbè, di episodi ce ne sono talmente tanti che neanche li ricordo tutti...

- Buttaci lì un paio di partite, di giocatori, di manager che sintetizzano la bellezza della Petrella.
La bellezza della Petrella non la fanno nè le partite, nè i giocatori, nè i manager, nè le ht-stats. La bellezza della Petrella è fatta dal gasamento dei suoi partecipanti, sia che siano di decima che di seconda, della loro voglia di percularsi, di aggredirsi, di attaccarsi col sorriso sulle labbra, col massimo agonismo ma anche con la massima paraculaggine. E’ romanzare le situazioni, dare vita ai giocatori, agli spogliatoi, ai tifosi, ai luoghi. Il rifugio di Heidi, i canyon lucani, Pereda, Maggiore, Nardinocchi (memorabile il “se saltocchi muore Nardinocchi” di un altro manager che ha fatto la storia come Daveth). La Petrella è sempre stato quello, poi le stats, le tattiche e i giocatori sono venuti di conseguenza.
E’ il gasamento la forza più potente di tutte, una volta che mancherà quello, mancherà la benzina nel motore. Ma quel momento mi pare ancora parecchio lontano...



Petrella is burning
Sorteggio live mercoledì 11 ore 21.00: CLICCA QUI
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