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giovedì 29 settembre 2011

Editoriale sedicesimi di finale - Coppa Petrella XII

La dea bendata bacia Giocata, Mirari e Otto. Depor, Gonzo ed Erode in scioltezza.
A TORINO TERREMOTO 6° GRADO SCALA RICHTER:
CROLLA LA CUPOLA

A casa Indiani, Schicchi e Stoppardi, è una mattanza!


L'antica struttura della Cupola crolla inesorabilmente


Ormai pare essere una costante nelle ultime edizioni della Coppa Petrella: saranno le nuove regole, saranno i 2-5-3 che vengono profusi a piene mani, sarà la crisi internazionale, che manda lo spread alle stelle, fatto sta che John fa sempre più spesso capolino nelle partite della competizione più ambita di tutta Hattrick Italia. E quando arriva lui, resta solo da vedere chi socherà di più: ecco dunque che sono tanti i risultati inaspettati di questi sedicesimi, che rendono la coppa, ad ogni turno, sempre più incerta ed elettrizzante. Socano gli Indiani, sbattuti fuori ancora una volta dai Blue Steel, bravi e cinici a sfruttare la presenza di John, soca la Dinamo Schicchi, regolata da una Dinamo Tiuz ancora una volta protagonista. E se il cannibale Depor spazza via l’Apples Dream Team, cittadibaveno si conferma matricola terribile, così come un folkzanna che pare avere messo il turbo, mentre la cupola si sgretola con la vittoria di Barry contro Stoppardi, in una rivincita della scorsa edizione diventata una “riperdita” per il team presidenziale. Prosegue, regolare come un orologio svizzero, la marcia dello Spartak Gonzo, che batte nettamente la Maltenese e rimanda Tippete nel recinto. Bella anche la partita tutta maremmana fra Scarlino e grosseto city ramblers, con gli uomini di giocata bravi e fortunati; altrettanto fortunato naked, che elimina i Bluff Country. Se la Dinamo Scrocco lascia intravedere sprazi di antica lucentezza nella vittoria contro la Lokomotiv Balastor, pirotecniche le vittorie dei Loss Eleven (6-4 all’Ac Raspiduo) e di Lagnagna (7-3 contro Iuulenza ai rigori). Un maniavantista Mirari riesce ad avere la meglio contro Bandula, mentre il duo lardellato Erode e Ballanza non fatica ad eliminare rispettivamente agliana e Real Canova. Un sempre più autoritario folkzanna si sbarazza della comunque ottima Spam Spritz, mentre i Fantamaniacs chiudono a chiave il fortino ed eliminano Kalos Kai Agatos con un secco 2-0. Insomma di argomenti ce ne sono molti, e verranno sviscerati dagli editorialisti, ma di una cosa però siamo certi: il Depor è l’indiziato numero uno per la vittoria, ma ci sono team determinati a far socare donzauker, che non fa mistero di voler ancora una volta vincere. Ma John è ormai una presenza imprescindibile sulle tribune di Torino, e quando arriva lui, i calcoli lasciano il tempo che trovano...



John Random in incognito cerca posto nella tribuna VIP



The Match of the week
Cronache sgangherate con dettagli veritieri

FC Iuulenza non la mette in quel posto a Lagnagna. Fra pali e palloni Lagnagna la spunta ai rigori e si candida per un ruolo di protagonista. Woody Allen ribadisce “O la Johansson o non se ne fa nulla”
In una giornata in cui la Petrella sbatte la porta in faccia ai massimi esponenti della cupola, noi ci permettiamo di dire che non ce ne frega una mazza e che è inutile dare la colpa di tutto a John… sono scarsi e basta. Il tempo dell’anticupola sta arrivando!
La partita che ci accingiamo a commentare (pluralia majestatis) è invece Lagnagna FC – FC Iuulenza in cui si affrontano l’equilibrio tattico di Lagnagna e il catenaccio difensivo di Iuulenza. Infatti vediamo contrapposti un 3-4-3 e un 5-3-2, entrambi che ricordano l’Erreana concezione di hattrick e il suo evolversi continuo e costante.
E’ Iuulenza ad aprire le danze con una mischia su calcio d’angolo in cui ha la meglio Daniel Tarradell, che riesce ad insaccare la palla tra una miriade di giocatori accalcati nell’area avversaria. Lagnagna risponde con Preben Frederiksen che si fa ammonire, ma al 31esimo si riscatta con un tiro di prima dal centro dell’area.
La partita è tutt’altro che un’amichevole e nel secondo tempo Heribert Monsec si becca un giallo per un’entrata scomposta sullo stinco di un avversario. Ed è proprio dal 60esimo che i cambi salvavita di lagnagna entrano in azione e proprio l’ultimo entrato Nikola Horvatinovic serve in fascia Giuseppe Persicchio che insacca agevolmente il gol del vantaggio.
Lagnagna non chiude la partita e paga pegno: gol sbagliato e gol subito, quando arriva da Iuulenza con furore il cino-spagnolo dagli occhi ad arachide ? (Wang) ?? (Xinyong) che con una corsa fulminea sull’out destro pareggia il conto al pallottoliere.
I piemontesi, incitati dai molti tifosi sugli spalti, a questo punto incalzano gli avversari, ma senza risultato in quanto la squadra lombarda si guarda bene dallo scoprirsi.
Le due compagini si ritrovano quindi a sfidarsi ai calci di rigore. Forse Huy23 avrebbe dovuto spiegare ai suoi che la coppa Petrella non c’entra nulla con il rugby e che la palla va scagliata in porta e non in tribuna, sui pali o sul portiere.
I rigori danno ragione a Lagnagna che insacca tutti e 5 i palloni, contro l’unico rigore realizzato da Iuulenza. Set. Game. Match per Lagnagna che con 5 ace dal dischetto si porta quindi agli ottavi di Petrella.


lagnagna piazza l’ultimo dei suoi ace vincenti



La Randomata della settimana
A lezione di stile, con JR

A colpo d'occhio il Ghostbusters Stadium martedì sera non dev'essere certo stato una delle immagini più poetiche della Petrella XII, con quel cielo plumbeo carico di pioggia e solo 1.854 spettatori in una struttura capace di ospitarne ben 40.648, isolati in piccoli gruppetti, scarni e deperiti, preoccupati più di scaldarsi attorno ad un fuoco acceso in un bidone di latta che alla partita in campo. Ma la cosa veramente inguardabile sono più che altro le divise dei giocatori in campo: la Blue Steel di _otto_ sfoggia una divisa disegnata da un bambino di 2a elementare con evidenti problemi alla vista e nel controllo degli arti superiori, mentre gli Indiani Metropolitani si pavoneggiano in un magnifico blu oceano impreziosito da una virgola rossa ad altezza pacco, definito in maniera molto tecnica dall'esperto Alfonso Signorini come "sbaffo di merda".
Nonostante questa premessa da pugno nell'occhio, JR sceglie la partita fra i due stragasatori _otto_ e Sante_Pollastri come match da seguire con particolare attenzione durante i sedicesimi di Coppa Petrella, probabilmente attirato proprio dalle divise della Steel che gli ricordano tanto la sua fanciullezza, quando altro non era che un omino stilizzato sorridente nei campi.
In effetti la presenza allo stadio (ma soprattutto la preferenza) di John si fa sentire presto perchè già dopo una mezz'oretta di gioco la Blue Steel domina l'incontro per due reti a zero, nonostante la rocciosa formazione difensivista schierata dal suo manager (un 4-5-1 con Ciccio di Nonna Papera come unica punta). Sante deve assistere sconvolto ai suoi ragazzi dominare la fase di costruzione del gioco per poi buttare via ogni chance di segnare arrivati nei pressi dell'area di rigore. "E' colpa di quelle divise, Presidente", urla dal campo Libero Nativo, "ogni volta che ci avviciniamo alla linea difensiva di Blue Steel veniamo colti da conati di vomito". D'altronde si sa che gli Indiani Metropolitani sono dei cultori del bello, e lo sa anche _otto_ che grazie alle sue casacche oscene riesce a tenere lontane le punte di Sante ed a convincere John a fargli la grazia.
A nulla serve il gol di Giancarlo Fontoura per gli Indiani all'83esimo perchè pochi minuti dopo David Pettersson spegne definitivamente le speranze di Nativo e compagni.
Finisce 3 a 2 per la Blue Steel che con un ottimo 7.83% di probabilità di vittoria supera il turno ed affila le proprie armi per la prossima sfida contro l'Erode. John sembra avere un buon feeling con la Cosca del Cotechino Lardellato ultimamente, vedremo se sceglierà di assistere al match favorendo l'una o l'altra squadra.


Regna la disperazione fra i tifosi degli Indiani Metropolitani



Re per una notte
Narrazioni epiche di inutili scarsoni

Marco Ibros nasce alle isole Canarie. Sua madre, escort di lusso ucraina, fu portata nove mesi prima in “vacanza” da un facoltoso bauscia milanese, tale Maurizio Ibro. Maurizio Ibro fu ahimè costretto a tornare subito in Italia per venire processato su scandali a luci rosse avvenuti in una villa di un suo amichetto, e lasciò la povera escort sola e senza una lira a largo del Marocco. Il piccolo Marco nacque così in una realtà di ricconi, senza un padre e con la madre che lo iscrisse all’anagrafe come Ibros, ovvero il cognome del padre con l’aggiunta di una S, visto che siamo in Spagna. Il piccolo Marco cresce dunque circondato dai benestanti europei in vacanza a sperperare soldi, mentre lui è costretto a dormire in una casupola sul mare in mezzo all’umidità perenne e con la madre nella stanza accanto accompagnata ogni sera con un uomo diverso. Questa dura realtà fa nascere il ribrezzo verso la società e il senso di rabbia nel giovane Marco, che inizia a derubare i turisti beoti del loro avere con semplici escamotage quali la proposta di fare una foto ricordo alle coppiette per poi scappare via con la macchina fotografica in mano. Come gran parte dei teppistelli Marco ha un talento innato per il calcio, e inizia la trafila nelle giovanili del “Cafetin f.c”, quarta o quinta squadra di ErreA sparsa per il mondo. Ma come ogni giocatore passato in una squadra del manager leccese, Marco appena cresce un pò in valore viene venduto, e così è costretto a lasciare le isole baleari in direzione Polonia. La fredda Polonia e il distacco dalla madre mettono Marco a dura prova, tanto che la sua irascibilità cresce esponenzialmente a tal punto da insultare malamente il presidente del club polacco, che non può far altro che rimpacchettare il giovane. La tappa successiva è la Grecia, ma anche qua il nostro Marco si trova male, perchè la recessione greca ha tolto averi dalle tasche e Ibros non può dedicarsi al suo passatempo preferito di cleptomane. Mancanza grave, che manda Marco in depressione e che lo costringe ad abbandonare la Grecia, zaino in spalla, verso nuovi lidi. Il vagare errante porta Marco ai margini della società e la sua vita si trasforma in un pellegrinaggio tra i bar più scrausi dell’entroterra greco e i ponti più accoglienti per dormire, in pratica da calciatore Marco sta diventando un barbone a 19 anni, ma..... un giorno, mentre Ibros gioca una partitella a calcio per la strada insieme a qualche dodicenne, passa una delegazione di orsetti del cuore, che vedendo un simil talento in quello stato danno sfoggio a tutta la loro forza coccolosa e prendono sotto la loro ala protettiva il ragazzino. Ibros viene curato con abbracci, pane e nutella, proiezioni di Bambi e un bacio perugina al giorno, quando fa il bravo: così il ragazzo antisistema e incazzato con il mondo diventa un docile giovincello, pronto a far conoscenza del presidente Vezzo e a giocare per l’Erode. Un cammino di redenzione che porta Marco Ibros ad essere il capocannoniere della Petrella con 6 gol e molti riflettori puntati su di lui, anche se nell’ultima partita al gol è seguita un’espulsione gratuita che ha fatto arrabbiare gli orsetti del cuori dello staff erodiano. Che l’animo ribelle e incazzato di Marco stia tornando fuori? Intanto gli orsetti hanno tolto la razione giornaliera di baci perugina per il comportamento cattivo.

Ibros alle prese con una macchina di un turista



I Top & Flop
Diapositiva della Petrella, covo di maestri di tattica, perculatori ma soprattutto niubbi


I Flop
Bach, voto 2 = Il profeta della Specialità, il Messia sceso in terra per guidarci verso un nuovo futuro di hattrick, si fa battere da un sine versione 229 htstats con attacco nullo e chiappe strette. Quando avrebbe potuto schierare una formazione che lo avrebbe spedito agile verso il turno successivo, il nostro simpatico bach si dimentica (per sua stessa ammissione sul 3d del Petrellive) di levare la tattica contropiede che aveva settato “giusto un’oretta fa”, e che alla fine dei conti gli ha consegnato un nobile DEBOLE in abilità della tattica, roba che uno in undicesima (che non esiste nemmeno più) faceva meglio. Tra formazioni sbagliate, tattiche inventate e giocatori titolari lasciati in panca a riflettere sul perchè ancora giocano nel Canova, dopo una frittata del genere bach si lancia anche in un vilipendio alla bandiera, affermando che questa sarà l’ultima Petrella giocata (vilipendio che sa tanto di paraculismo dopo l’ottima prova). Insomma una prova d’oro e da plausi per il grande bach, che siamo sicuri in realtà sotto la sua scorza da uomo duro e indipendente nasconde un cuore orsettoso: non dovremo attendere tanto prima di un suo ritorno in Petrella...... niubbando si impara!!

Domingo, voto 4 = Quando il pillolone ti segna un 7.83% di vittoria, e poi in alto vedi il risultato di 3-2, non puoi non essere inserito tra i FLOP!!! Flop maturato per troppa corruzione nei confronti di John Random, ed è veramente il caso di dirlo: le vie del Signore sono infinite, John Random dà e John Random toglie......... ma chissà come mai toglie sempre agli stessi, e il buon Domingo ne approfitta volentieri, affrontando un manager che con John ha avuto più di un battibecco, il vecchio Sante. L’ennesima riprova che i creatori di Hattrick dovrebbero mettersi a giocare a carte, piuttosto che sviluppare un giochino di calcio: ho ancora nitido davanti agli occhi il giorno in cui uscì l’editoriale che diceva che gli SE sarebbero stati (con la nuova rivoluzione del sistema di gioco) assegnati in base al possesso palla. Ergo, niente di più favorevole per gli indiani, scesi in campo con uno straordinario a cc a fronte di un acc della Steel...... risultato? Un SE a testa (io faccio un calcolo semplice semplice e mi sembra un po’ sfavorevole), e il solito ruzzino di hattrick che fa segnare gol in 2 minuti, cioè all’88 e 89esimo. Flop di Domingo non per la prova (siamo tutti contenti del suo passaggio) quanto per l’eccessivo culo e la sua ormai prolungata assenza dalla fed. Ma tanto siamo sicuri che si rifarà, e ci farà ricredere, battendo donzauker e vincendo la Petrella!!!


E adesso è il momento di qualcuno più meritevole ...

I Top
Mirari, voto 7 = Una menzione d’onore va al sommo poeta: che sia un maestro della pretattica? O, semplicemente, che abbia avuto più culo che anima? Non si sa, fatto sta che la settimana pre-sedicesimi l’ha passata implorando il suo avversario, bandula, di non incularlo troppo, di usare almeno la vasellina, che ne avrebbe prese cinque e sarebbero state troppo poche e così via, blablablalba
Ed effettivamente, a guardare il pillolone a fine partita, un leggero vantaggio per il manager di Bandula ci stava... ma a parità di cc le due squadre si sono affrontate con le unghie e con i denti per tutti i 90 minuti, anzi, siamo dovuti arrivare al golden goal per decidere il vincitore. Ed è qui che è stato fondamentale il colpo sotto da 10 e lode di Michel Arcuri, fratello della Manuelona nazionale, ragazzo che tutti vogliono conoscere e tutti vogliono avere amico (ovviamente di modo da potersi scopare la sorella). Insomma che sia meritato o no, che il Sommo ci abbia lavorato o meno durante tutta la settimana, alla fine quello che conta è il risultato finale, un 3-2 strappato con il sudore che ci proietta verso una bellissima Ma.gia - Dinamo Tiuz..... sarà da top o da flop? Noi siamo qui ad aspettare....

Andrea Placidi, voto 8 = Ci sono serate che rimangono impresse nella storia personale di un giocatore di calcio, serate che racconterà ai nipoti seduti sulle ginocchia davanti al fuoco nelle buie e fredde sere d’inverno...... ed è proprio questo il caso di Andrea Placidi, centrale della Loss Eleven che nel sedicesimo di Raspiduo ne segna ben 3, facendo decollare la sua squadra al turno successivo, in un attesissimo match Eleven - Spartak Gonzo. Il gasometro si alza a palla per un ragazzo che segna da tutte le parti, e chiude in maniera epica una serata che rimarrà nella storia. Stragasamento-appalla!!!!



Sotto i riflettori
Interviste psichiatriche a manager avvampanti

Per il quarto appuntamento con “Sotto i riflettori” incontriamo Giu87, il manager di cittadibaveno.

Il manager rivelazione Giu87, posa il fiasco e si fa scattare la foto per la patente


La squadra piemontese è l’unica matricola di Petrella sopravvissuta ai gironi. Orgoglioso? “Abbastanza orgoglioso, anche se alla fine son passato solo per differenza reti. Comunque era un girone tosto; l’ultima partita con Materazzi lui ha schierato la formazione praticamente titolare ed è stata molto dura, dovevo subire un passivo di non più di 4 gol. E’ andata bene (è finita 1-3, ndr).”.
Ma la cavalcata di cittadibaveno non si è fermata lì, perchè la squadra ha passato anche i sedicesimi. La vittoria contro Festina, però, è stata “sofferta. Ma in fondo meritata. Non mi aspettavo dei valori così importanti da parte sua, ma la supremazia a centrocampo mi ha consentito di spuntarla”.
Ora l’ottavo contro il campione in carica, Barry “sarà un difficile cliente nel prossimo turno. Noi faremo di tutto per proseguire in coppa, continuando a portare il fardello di tutte le neoiscritte in Petrella che sono uscite prematuramente”

Capitato in Petrella per merito di mammuth “che ha il mio appoggio, esce anche quest’anno senza meritarlo troppo. Io e lui ci siamo conosciuti perché eravamo nello stesso girone di V fino all’anno scorso quando sono salito. Quest’anno tocca a lui, spero che l’anno prossimo saremo entrambi in IV (tradotto, spero di salvarmi perché lui ormai è promosso!)”, Giu87 ha subito apprezzato atmosfera e impegno del carrozzone petrelliano “Editoriali, sorteggi e quant’altro possono solo attrarre ogni anno giocatori più forti e interessanti. Spero di essere uno di questi :)”

E come potrebbe non esserlo?
Battezzato nell’aprile 2006 una prima volta “la prima squadra creata è stata chiusa”, il ragazzo ci riprova in settembre quando apre “la storica cittadibaveno, rigorosamente senza accento per la mancanza di questo nella tastiera da cui avevo iscritto la squadra. Ho pensato di cambiarlo 1000 volte, ma alla fine non l’ho mai fatto!”.
Ed è stato un bel riprovarci. “Mai retrocesso e sempre nelle prime 5. Ho scalato rapidamente le prime serie arrivando in VI dove mi sono ancorato per un po’...E qui arriviamo alla più grande delusione. Nella stagione 40 decido che è il momento giusto per salire di categoria. Pronti via una sconfitta alla prima, poi subisco due sconfitte pesantissime sia all’andata, sia al ritorno. A fine stagione arriverò a 2 punti dalla vetta con il mio avversario che si suicida con un MOTS, per poi fallire (ovviamente allo spareggio). Ma passiamo alle cose belle: l’anno seguente ovviamente si punta ancora a salire, ma ho un avversario fortissimo che riesco a battere per due volte, e saranno le uniche partite in cui perderà punti. Esito finale: 38 io (2 pareggi) e 36 lui (2 sconfitte contro di me). Altre soddisfazioni la promozione in IV e il raggiungimento del settimo turno di Coppa Italia”.
Un manager a cui piace pianificare e crescere giocatori multiskill “c’è un progetto di biskillare attaccanti e trequartisti in passaggi e attacco. Dei secondi sto cercando di crearmene tre in casa, per poter fare un ercanto con le palle!” e il cui credo in hattrick è “fai di tutto per prendere il possesso. Se non ce la fai, inventati qualcosa”.
Molti giocatori sono passati nella storia della squadra, ma è sempre bello ricordare chi sono i simboli di oggi “Rudi Beer, tedesco biskill in regia/difesa, molto forte e che ho in rosa da moltissime stagioni (l’ho preso 18enne ora ne ha 31!) e Alessandro Terzera, anche lui biskill difesa/regia, il mio futuro allenatore” e quelli di ieri “non posso non nominare il “mio” Antonio Chiarello, comprato in un’operazione di skill trading e invece tenuto perché molto interessante. Preso diciassettenne e rivenduto quest’estate trentenne. Era stato anche convocato in nazionalina U20 italiana!”

Concludiamo come al solito con una rapida carrellata su chi si nasconde dietro il proprio avatar “Preferirei rimanere Giu87 (o Giu), abito in provincia di Verbania (lo so che nessuno la conosce, ma è una provincia piemontese :D), forse è più famosa la “D di Domodossola” che è la seconda cittadina della provincia. Sono al quinto anno di Ingegneria informatica al politecnico di milano, mi mancano 4/5 esami e tra qualche giorno/settimana inizierò la tesi. Ho perso un po’ di tempo perchè sono andato in Erasmus a Granada, un’esperienza pazzesca che consiglio a tutti. Non sono il classico nerd però tranquilli. Mi so divertire e, anche se in ogni modo studio parecchio, mi piace uscire, bere birra, sambuca o quello che volete. Un paio di volte son anche andato a raduni di HT, però non conoscevo quasi nessuno e poi ho smesso di andarci. Mi piace il calcio (gioco CSI a 7), sono interista e speriamo in Ranieri (speriamo bene sì, diciamo che la partenza è ottima, ndr)”

In bocca al lupo per tutto Giu, da hattrick alla tesi, gas apertissimo. Sempre!



Controcorrente
John chiiiiiiiiiii??? Random Stoppardiba…rry!

I sedicesimi della coppa Petrella si sono aperti con la solita cerimonia stellare, con fuochi d’artificio e mignotte della zona a fare la lap dance su tutti i campi torinesi, ma tutte quelle tettine devono aver deconcentrato più di qualche giocatore…fatto sta che alla fine si sono visti risultati a sorpresa e niubbate al seguito.
Il logico post-partite è stato il susseguirsi di dichiarazioni atte ad invocare la presenza ubiquitaria del nebuloso dio Random, con pianginismi, vittimismi e invenzioni ipobariche delle più inverosimili (ti voglio bene mammuth, drogati meno però ndr). Ma la verità è che la fortuna può essere sfacciata, ma va indefessamente cercata e perseguita e magari anche un po’ incoraggiata…e allora i molti tifosi di Stoppardi e Indiani si stanno chiedendo che cosa se ne faranno ora i loro presidenti dei portafogli multi-vano stracolmi di soldi, che potevano essere spesi in maniera massiccia per cercare di conquistare seriamente la coppa più ambita di hattrick!? Infatti non a caso fuori dalla casa del capo-cupola Jurij campeggia da un paio di giorni questo striscione:”Quando vai a escort almeno chiamaci” (e non pensiamo si riferisca all’automobile), mentre dalle riserve americane si sente sollevarsi un canto che tradotto fa più o meno così:”Il grande capo con soldi e mazzette / ci si spara solo le pugnette / Augh!”.
Ma lasciamo chi piangerà per almeno un’altra stagione e andiamo da chi di rimpianti non ne può proprio avere e anzi può dire di aver avuto la sorte avversa in questo sedicesimo di finale. Stiamo parlando dell’Apples Dream Team, che si presentava come vittima sacrificale già designata dell’armata Deportivo donkaiserzauker, ma nonostante questo ha mandato in campo una formazione veramente quadrata, con 11 leoni che hanno combattuto per novanta minuti senza lasciare mai un centimetro quadrato di campo scoperto per l’avversario. Tant’è vero che il Donz, seduto per l’occasione (di vedere le mignotte ad inizio partita) in panchina al fianco dell’allenatore, lo si è visto nel corso del primo tempo parlare con quest’ultimo più di qualche volta in maniera nervosa, coprendosi la bocca con la mano per non essere intercettato dalle telecamere. Infatti, dopo il primo tempo che vedeva avanti il Depor in modo a dir poco fortunoso, ci sono stati i tre cambi che probabilmente hanno dato quel leggero vantaggio che si è visto alla fine. Insomma 7 a 0 per la squadra a favore di pronostico, ma se fosse stato 7 a 8 nessuno avrebbe avuto da recriminare! :D
E ora avanti con gli ottavi che promettono scintille…e le solite polemiche!



Ottavi di finale adesso, che si preannunciano altamente spettacolari, come da tradizione. I campioni in carica se la vedranno la matricola cittàdibaveno, chiamata a confermare il proprio gasamento, così come lo scontro fra la nobiltà petrelliana della Dinamo Scrocco se la vedrà coi grosseto city ramblers, che ormai da diverse stagioni provano ad entrare in quella stessa elite. L’evergreen Spartak Gonzo cercherà invece l’ennesimo quarto di finale nello scontro contro i Loss Eleven, mentre Depor-Amendolara si preannuncia una della sfide più interessanti del prossimo turno. Lagnagna e Ballanza si daranno battaglia in una sfida inedita, mentre il poetico Ac Magia cercherà di avere la meglio sulla lardellata Dinamo Tiuz. Erode-Steel e folkzanna-Fantamaniacs completano un turno che potrebbe riservare tante sorprese. Ottavi di finale da seguire col fiato sospeso, in una cornice di gasamento e pubblico degno della coppa più ambita di Hattrick Italia.




mammuth sviene prima di settare i cambi “salvarisultato”, i medici lo salvano con una flebo di mirto ma ormai l’eliminazione è avvenuta.

giovedì 22 settembre 2011

Editoriale 3° turno - Coppa Petrella XII

Indiani avanti col pannolone. Marrundo ancora ultimo degli stronzi.
L’URLO DI LUCA TERRORIZZA LA PETRELLA!
Fuori Verm8 e Materazzi, magheggio mammuth per evitare il Depor


Dalla cina con furore:
Lucaparo è tornato, piu’ forte di prima, e la Petrella trema


Dopo le illusioni iniziali, la Petrella torna alla vecchia guardia. Delle tante matricole iscritte, infatti, solo cittàdibaveno riesce a qualificarsi (fra l’altro in modo brillante), mentre per gli altri verginelli ci sarà da aspettare un’altra stagione prima di riprovare a entrare fra i magnifici 32 del tabellone finale. Un verdetto sorprendente considerando che durante la prima giornata molti di loro si erano fatti notare, ma si sa che la Petrella è competizione dura e insidiosa, che va conosciuta per domarla. Non mancano comunque le sorprese anche fra le big: se materazzi23 team esce malamente alla differenza reti e può recriminare, così non è per i Raccattati che invece alzano bandiera bianca presto e senza appello. Stessa sorte per I Ghiozzi dei Greppi, che non disputano ormai una Petrella a modo dalla quinta edizione, così come il Verm8, eliminato in un girone che sulla carta non pareva proibitivo. Se le socate di Marrundo non sono una novità ormai, va segnalata anche l’eliminazione dei Leoni d’Africa del Mod-furiga: evidentemente la Petrella è troppo anche per lui. Ma le sorprese liete non mancano, a cominciare dalla qualificazione della Spam Spritz, che dopo la resurrezione centra per la prima volta i sedicesimi. Prima volta anche per due squadre della storia recente della competizione, come Scarlino ASD, per la quale finisce una specie di maledizione, e Kalos (ex gnak gnak), che invece si contraddistingue per la qualità del proprio gioco nonostante la serie inferiore a molte altre squadre. Menzione speciale, invece, per Spartak Attene, squadra di nona serie che mette paura agli Indiani e si piega solo alla differenza reti che la estromette dalla fase finale: un vero peccato considerando che sul campo le avrebbe vinte tutte.
Dopo la prima fase dei gironi rimangono solo 32 squadre in lizza: adesso si comincia a fare sul serio, ogni errore non sarà più recuperabile e l’adrenalina la farà da padrona. La coppa di Torino entra così nella sua fase più emozionante a partire da martedì, con delle partite che promettono già fuoco e fiamme: fra le altre, la rivincita fra Barry e Stoppardi, la supersfida fra Spartak Gonzo e Maltenese, un Dinamo Tiuz-Dinamo Schicchi che promette scintille, un Ac Magia-Bandula interessante quanto incerto. I temi non mancano, il gasamento comincia a sprizzare e l’aria si fa elettrica: è Petrella, è agonismo assoluto!



Gli esiti del terzo turno sulle mutande di Sante.
Portate in tintoria assieme a quelle di Jurij



The Match of the week
Cronache sgangherate con dettagli veritieri

Real Amendolara 6 - 5 Rastrello
Il terzo turno di Petrella è sempre da prendere con le pinze. Nomi eccellenti regolarmente si fanno fregare da semi-bot che risorgono o da partite prese sotto gamba. Infatti ci sono da registrare già le dipartite di Materazzi Team e del Verm8, mentre gli Indiani hanno rischiato molto e anche Naked.
E’ appunto la partita di quest’ultimo che vince la coccarda di “match of the week” del terzo turno. In caso di vittoria di Rastrello infatti ci sarebbero state 3 squadre a 3 punti e un solo posto disponibile per andare avanti nella coppa più amata d’Italia.
Rastrello si porta avanti subito con Martin Kavan, ma la risposta di Amendolara non tarda a mancare perché Adrie van der Wijngaard con una doppietta ribalta la situazione a vantaggio della squadra di Naked. Nuvoli non ci sta e esorta i suoi ad usare la testa. Lars Heiberg la prende alla lettera e incorna un cross dalla destra pareggiando i conti.
Nel secondo tempo ci sono rivoluzioni nelle formazioni e Amendolara avanti di nuovo per 3-2 con una pernacchia di Levente Dudas che disorienta il portiere avversario e insacca agevolmente.
Dopodiché succede il finimondo negli ultimi 5 minuti: Rastrello affianca e sorpassa con due gol di Kavan e Frera, ma poi un gesto sconsiderato di Drążkowski, lo fa espellere. A nulla valgono le spiegazioni al direttore di gara poi ripetute ai giornalisti: “Portiere di Real aveva mosca in faccia. Noi in Polska uccide mosche con capocciate!”. Rosso diretto e la difesa di Rastrello rimane con soli 2 difensori. Basterà a reggere ancora 2 minuti, direte voi. E invece no perché in 60 secondi vediamo ben 4 gol! L’attacco centrale straordinario del Real si fa valere e Berlin e il solito Brighina rispediscono al mittente gli ultimi due gol. Ma Djibril Dieng non è da meno e pareggia il conto con l’oste, portando il punteggio sul 5-5.
Ed è qui che l’ingegno colpisce! Naked si alza dalla tribuna e urla “Best bottom of the week!”. L’intero stadio si gira alla caccia di qualcuno dei famosi lati b delle modelle, ma incappa proprio nelle ciapèt di Naked (vedi foto sotto). L’arbitro, schifato, rivolge l’attenzione al campo appena in tempo per vedere Romeo Chiquaicura che supera agilmente la difesa avversaria ancora scioccata dalla visione e segna il gol per il definitivo 6-5.
Non c’è che dire… 5 gol e 1 espulso negli ultimi 5 minuti, di cui 4 gol negli ultimi 60 secondi… se non è il match of the week questo…


Real Amendolara stringe denti e chiappe
e resiste all’assalto di Rastrello



La Randomata della settimana
Perchè a John piace molto la Petrella

Non si può chiedere di più al cielo che sovrasta FlashForward HyperPark, ed è quello che pensa anche JR probabilmente prima di entrare nello stadio baciato dal sole di fine estate, terreno di scontro per la sfida Real Festina - Fc Iuulenza.
Le due formazioni si presentano in campo con due filosofie estremamente diverse: da una parte un 2-5-3 festiniano con tattica "te lo appoggio sulle fasce", tutto centrocampo e attacco, per la serie "la difesa non conta un cazzo"; risponde Huy, uno dei manager rivelazione in questa petrella per costanza di risultati, affiliato alla cosca dei Lardellati, con un solido e granitico 5-2-3 corredato da un contropiede calcolato erroneamente dal motore cricetico di Hattrick come "mitico" quando in realtà si tratta di un "divino +++++++++++".
Festina crede nel possesso palla, è sicuro del successo ma JR decide di dimostrargli che tener la palla e trastullarsi in mezzo al campo in pieno stile Barcellona non è tutto. Favorisce quindi apertamente l'FC Iuulenza regalandogli ben 4 contropiedi nonostante il centrocampo sia quasi completamente in mano all'avversario (79% nel primo tempo, 80% nel secondo), ed in questi ribaltamenti di fronte si assistono a gol strepitosi: di tacco, in rovesciata, addirittura l'ultimo, il quinto gol, è un contropiede furioso del portiere Puente (erroneamente assegnato a Sanchez dalla cronaca).
Insomma, vittoria randomatica per il manager della cricca cremonese che sempre più spesso ricorre al magheggio con JR per avanzare nella Petrella e piazzare i propri esponenti nelle posizioni elitarie della competizione: che il domatore del Depor si trovi nascosto fra le file cremonesi? E' più probabile che possa essere, semplicemente, JR.


JR mentre cerca di scappare inseguito dallo staff del Real Festina



Re per una notte
Storie strappa lacrime su architravi di cazzate

Era una buia e piovosa sera d'inverno di tanti anni fa.
Sergio Gangemi, ormai sul viale del tramonto, sopraffatto dalla depressione e dall'ingente utilizzo di alcool e sostanze stupefacenti, si è dato alla bella vita. Basta duri allenamenti, basta fatica e ritiri pre-partita, basta dieta rigorosa e giornate che si chiudono all'ora del Tg1. Sergio Gangemi ha deciso, dopo una vita spesa per Stoppardi, dopo anni di sacrifici, è giunto il momento. E va a puttane.
Era una buia e piovosa sera d'inverno di tanti anni fa.
Timothy Maggiore, ancora nel pieno delle forze, ancor prima di sollevare al cielo la Petrella, ma ormai gia' una acclamata stella del firmamento Petrelliano, è sbronzo. Stordito come sempre da dozzine di litri di ichnusa, vaga per la città senza meta, con un'unico intento: inzuppare il biscotto. E va a puttane.
E' cosi che inizia la nostra storia: Maggiore, visibilmente annebbiato dall'alcool, imbocca il viale delle mignotte con un'erezione degna del miglior Rocco Siffredi. La sagoma nera che si para davanti sembra quanto di più bello e accogliente possa desiderare il suo uccello. Non si accorge che in realtà quello che si ritrova davanti non è un morbido e prosperoso culo dell'est ma solamente lo scarno e muscoloso culo di Gangemi, che era li in cerca di avventura, e cosi, senza pensarci due volte, lo sodomizza, incurante delle grida del collega, che piangendo come un vitello è costretto a subire il fallo da dietro della bandiera della Dinamo Schicchi.
Gangemi, che fonti ben informate indicano come ermafrodita mai dichiarato, rimane in cinta, ed è costretto ad abbandonare il calcio per portare a termine la gravidanza. Il bambino che ne esce fuori, ovviamente espulso dal culo, viene abbandonato in un convento di suore orsoline a Perdasdefogu.
Gigi Sorbello è un trovatello. Abbandonato davanti ad un convento di suore orsoline a Perdasdefogu, il piccolo Gigi sin da tenera età mostra una discreta propensione per il calcio.
A 2 anni calcia già cosi bene che è in grado di spedire al volo con il suo piede destro le ostie della messa domenicale direttamente in bocca ai fedeli in preghiera, che possono così fare la comunione senza staccarsi dai banchi.
A 5 anni sa già palleggiare per 2 ore con una bottiglia d'ichnusa, mentre a 9 è già in grado di segnare da calcio d'angolo bendato mentre bestemmia in Swaili.
A 11 scappa dal convento e si trasferisce a Cagliari, dove vaga per le vie dei bassifondi in cerca di elemosina. E' proprio in questo periodo della sua vita che Gigi, che gli amici chiamavano confidenzialmente il Maradona del medio campidano, finisce con il suo vagabondare all'esterno dello Schicchidrome, lo stadio della Dinamo Schicchi, e sfruttando un buco nella recinzione vede un uomo di 34 anni, con una maglia rossoblu addosso e il numero 10 sulla schiena, che tira punizioni da Dio e calci d'angolo perfetti.
"E' mio padre - pensa il povero Gigi - e io un giorno lo emulerò."
E' cosi che il piccolo vagabondo decide di levarsi dalla strada, tra la disperazione di mignotte e tossici che lo avevano adottato nella loro comunità, per iscriversi alla prima scuola calcio di passaggio, la Shurik'Ns F.C. di Quartu S.Elena, dove inizia la trafila delle giovanili mettendosi in mostra per le sue eccellenti abilita' difensive e la sua innata precisione nei calci piazzati.
La carriera di Gigi è tuttavia costellata dagli infortuni (dovuti in gran parte alle molteplici fratture rimediate durante il parto, visto che il partoriente il culo lo stringeva fortissimo), che ne limitano le prestazioni e lo nascondono alla grande ribalta sino alla tarda età: ma quando ormai la promessa di emulare il padre sembrava non mantenuta, ecco che Gigi, dopo anni di vagabondare tra Italia e Svizzera in serie minori, dopo tanti gol e altrettanti infortuni, riceve la chiamata della Spam Spritz, che gli spalanca le porte del grande calcio e gli dà modo di calcare i campi della coppa dei suoi sogni: la Petrella, il palcoscenico naturale per chiunque abbia un pizzico di sangue Maggiore nelle vene. Ironia della sorte, Sorbello approda allo Spam Spritz il giorno dopo del match contro la Dinamo Schicchi, precludendo cosi la possibilità al povero trovatello di poter abbracciare il padre. Il suo esordio è con il botto, con una doppietta che dà la prima gioia della stagione al patron Lucaparo, ma è durante il match contro i Raccattati di martedì che Gigi diventa finalmente degno di tale padre, andando a siglare una tripletta tutta griffata da calcio piazzato che lo fa diventare l'eroe dello Spam Spritz e l'assoluto re per una notte della settimana.
Gangemi, presente allo stadio per motivi di rappresentanza, si affretta a zittire le voci insistenti dei reporter: "quel figlio non è mio"
Ma non raccontiamoci balle: difensore, sardo, goleador (87 reti in carriera) e precisione chirurgica nei calci da fermo: qualcuno ha bisogno dell'esame del DNA, per capire dove stia la verità?



Vediamo Gangemi mentre arrotonda per poter mantenere il piccolo Gigi



I Flop
Niente top e solo flop? La magia e’ possibile, quando si gioca in Petrella!

Sprovvisto delle palle che ha perso per strada, Mammuth evita Donzauker in semifinale: Sarebbe potuta essere una delle semifinali più memorabili della storia della Petrella, la rivincita tra due giganti come il Depor e la Schicchi, ma per adesso lo scalpo di mammuth rimane nelle mani del “docile” lagnagna. Con un magheggio che ha dell’incredibile, e soprattutto senza nessuna vergogna (ma addirittura con un comunicato stampa che lo sottolineava), il Giurassico si prende un’infiammata Dinamo Tiuz ai sedicesimi, evitando virtualmente in questo modo il depor almeno fino ad un’eventuale finale. Sconcerto e sorpresa in federazione, soprattutto per una scelta così ridicola da parte di un senatore roccioso come il nostro mammy..... ma tant’è, si imparano sempre cose nuove, e chissà che la sua scelta non sia stata un auto inculata..... del resto non è detto che qualche altra squadra senza nessuna apparente possibilità possa eliminare la schicchi dalla competizione, e inculare il caro giurassico con la sabbia e senza vasellina (lagnagna docet)

Marrundo 1 = Per la pagella voglio utilizzare semplicemente una sua citazione: “non mi inculerete”. Questo dice tutto

Ochetta e Furiga fuori subito, la loro Petrella rasenta il ridicolo: E in realtà non era partita neanche troppo male, quando la cara Ochetta aveva aperto un 3d “ad minchiam” chiedendo consigli per strappare i 3 punti al povero Marrundo. Idea che le era valsa anche un bel punticino, e la gioia per non aver incassato contro una squadra così blasonata; le belle speranze maturate dopo il primo match si sono trasformate però nella fatidica malattia dei quattro gol (incassati): prima un 4-0 secco contro Sine, e poi un 4-1 contro il campione uscente Barry. A parziale scusa, dopo l’eliminazione, Ochetta si difende con un :”Quest’anno ero semi-bot”........ ma se anche la Stoppardi riesce a passare da bot, oramai nemmeno loro hanno più scusanti.
Per i Leoni d’Africa del Mod più amato di sempre, invece, storia leggermente diversa: partiti con un 7-0 degno del miglior biliardino, promettevano fuoco e fiamme, nonchè l’entrata in scena di una probabile nuova potenza della Petrella, che avrebbe scalzato dal loro trono i soliti dinosauri ormai incartapecoriti. Le speranze si raffreddano subito alla seconda giornata, quando il buon vecchio raspy gli rifila un sonoro 5-3, e lo rimanda con una sonora insufficienza all’esame finale contro un gasatore per eccellenza come Domingo. Risultato? 227 htstats per Blue Steel contro le misere 164 dei Leoni d’Africa, e un 3-2 tirato ma inevitabile che vale l’uscita di scena per Furiga, che in maniera molto poco gasante si fa da parte in silenzio e senza polemica lasciando spazio ad un sedicesimo al cardiopalma tra Domingo e Sante, uno dei match da fiore all’occhiello dei sedicesimi.



Il lungo addio di Ochetta, Furiga e Marrundo



Perchè a Gubbio si mangia meglio che a Londra.
Lontano dagli occhi, vicini al cuore.

Nella terza giornata di verdetti, amarissimi per la maggior parte delle squadre nuove in coppa, spicca il passaggio del turno di Kalòs kai Agathòs. Il team maremmano, già gnak gnak ndapukkiak, capisce che il mezzo girone farsa dovuto alla presenza della testa di serie depor può essere finalmente il trampolino di lancio per i sedicesimi, e come un Pippo Inzaghi in area piccola non fallisce, bava alla bocca, l’obiettivo. Il team di mellantibus infatti cede solo al cannibale, sconfiggendo in surplace Torpedo Grosseto e Stella Rossa, quest’ultima poi con una prestazione veramente niente male per una squadra giovane.
Mellantibus, della sacra scuola maremmana di hattrick, costruisce i suoi successi da lontano, grazie ad un lungo progetto di allenamento in attacco, che non sfianca nei suoi primi tempi cupi il paziente manager. Così, alla sua quarta stagione, con dedizione e coerenza, senza ripensamenti progettuali, il Kalòs si trova a lottare per la promozione in settima serie, ma soprattutto ai sedicesimi di Petrella, un traguardo ambito e ostico anche per utenti ben più navigati del maremmano. Il futuro ci dirà se questa squadra dal nome enigmatico potrà trovare posto nel salotto bene della petrella, intanto si gode il presente e un sedicesimo di finale prestigiosissimo, contro un totem come bacarospo.


Mellantibus porta ai sedicesimi di Petrella
il suo concetto dall’antica grecia di “bello e buono”



Sotto i riflettori
Interviste psicosomatiche a manager deflagranti

Per il terzo appuntamento con la nostra rubrica incontriamo amvs216, manager di Agliana92.
Un tifoso viola doc, lo incontriamo mentre "sto ancora smadonnando per la sconfitta della Fiorentina (contro l'Udinese, 2-0, n.d.r); ancora si insiste con miha... mah!". Speriamo che l'ultimo risultato dei Viola, la vittoria per 3-0 contro il Parma, lo abbia rasserenato.

Ma torniamo alla nostra indagine del mondo di amvs216. Un nickname molto particolare, la cui spiegazione ha però poco di intrigante "e' solo un tritello di lettere e cifre che mi sono venute così...". Il nome della squadra racchiude invece spunti di vita vera, radici e futuro "Agliana è il nome del paese in cui abito mentre il 92 e' l'anno di nascita di mio figlio. Lo so sono vecchio, ma.." e anche qui la toscanità del manager esce alla grande "...i' billo sempre guizza, eh eh".

Nata nel novembre 2006, "per colpa di un mio amico, ormai dall'eta' della pietra..." la compagine toscana vanta in bacheca due campionati di VI (una partecipazione in V), e un torneo a testa nelle serie VII, VIII, IX e X. Tante stagioni, tra soddisfazioni "il momento piu' bello e' stato quando sono stato promosso dalla X" e amarezze "quello piu' brutto risale ad una polemica che ho avuto con un sancta sanctorum di questo gioco".
Ora Agliana92 comanda la VI.110, alla ricerca del suo terzo titolo nella categoria anche se, a detta dello stesso amvs216 "lo faccio in modo molto approssimativo ormai. Sono passati i bei tempi, un po' per noia ma soprattutto le continue e insulse modifiche hanno finito per guastarmi i testicoli".
Un disincanto che lo spinge a non porsi obiettivi: "mi importa piu' divertirmi e nella Petrella ci riesco". Amvs216 è infatti alla sua quinta partecipazione nella coppa più gasante di hattrick "un format che non va snaturato, secondo me".
La scorsa edizione Agliana92 sfoderò la sua migliore prestazione nella Coppa, fermandosi agli ottavi contro il vicecampione Real Amendolara. Quest'anno la squadra conferma il passaggio dei gironi, ma già ai sedicesimi si troverà di fronte un ostacolo proibitivo, l'Erode Scannabelve.
Sarà comunque una partita tutta da gustare e per concludere vi lasciamo con un saggio aforisma di amvs216 "buona petrella a tutti ma soprattutto w la fica, il cielo sereno, il buco del culo e l'arcobaleno".



Controcorrente
Una rubrica cinica e fannullona

Alice e il Bianconiglio
Era un’atmosfera incandescente quella che accompagnava la Federazione di coppa Petrella alle porte del terzo turno del girone, le stesse porte che avrebbero poi spalancato la strada dei sedicesimi alle magnifiche 32. Un’atmosfera di polemiche, accuse e boicottaggi, con le oramai consone scissioni e le promesse di fare una coppa Petrella dei poveri che non possono usufruire degli ingenti proventi dei diritti TV. Solite storie insomma, che rischiavano solo di gettare chili e chili di merda sulla competizione più amata dagli hattrickiani, manco la perfetta macchina petrelliana si fosse trasformata in quella di un annichilito Biff in ritorno al futuro.
E invece i mai desueti tarallucci e vino si sono ripresentati sui campi da gioco torinesi, assieme a tutte le compagini pronte ad inscenare l’ultimo atto di questi gironi preliminari. I giochi a dire il vero, tra i passaggi già matematicamente assegnati e quelli più che proclamati, erano per lo più già belli e fatti e, se non fosse stato per qualche sporadico momento thriller di sorprendenti risultati parziali, a noi di controcorrente sarebbe venuto un po’ d’abbiocco…tant’è che alla fine ci si tocca consolare con la favola di Kalòs kai Agathòs (belli e buoni, ma speriamo non cog…ni) che viene a rappresentare la nostra Alice nel meraviglioso mondo dei sedicesimi. Ma si sa che per ogni Alice che si rispetti c’è un bianconiglio che corre e scappa, come ogni buon roditore della sua specie, per non farsi acciuffare e quando gira il culo per mostrare la faccia tutti si accorgono che in realtà la faccia è come il culo ed esclamano:”Cazzo è mammuth!”. Eh già, infatti lui poi ride, parla, giustifica, proclama, ma alla fine da bravo coniglio mette in campo una formazione che definire ridicola è fare un complimento e fa asfaltare la sua Dinamo Schicchi al fine di trovare il più in là possibile l’armata Deportivo donkaiserzauker…sempre che la regina di cuori non se li inchiappetti tutti e due ben prima della finale!
Quindi, avanti con le scene, sperando che siano insanguinate solo con vero ardore e non con assurde farse. Avanti alle magnifiche 32, che si facciano forza perchè la coppa si avvicina, ma ricordino: la vicinanza ha tanti lati (cit.)!



Ochetta, uscita con un misero punto, dedicherà i prossimi martedì alla playstation



Il Rompi Petrellone
Una rubrica inutile destinata all’estinzione

Alle accuse di combine per evitare il più possibile il donz, mammuth risponde stizzito: “io il depor lo elimino quando voglio, e non ho fatto nessun magheggio. Ora scusatemi, c’è Silvan che mi aspetta nell’altra sala”.

mammuth sceglie la formazione migliore per incontrare donzauker


Venuto a sapere dell’eliminazione dei Leoni d’Africa, lucaparo è corso a rincuorare il povero Furiga. Il quale è rimasto talmente commosso dal volergli offrire un viaggio in BANgladesh.

Grossi problemi fiscali per Stoppardi: ad una visita della GdF che gli intimava di alzare l’iva sul contenuto del suo portafoglio, il presidente ha risposto cantando a squarciagola “Prendi questa mano zingara!”

Preparativi in casa Apples per il match contro il depor: chiamata come testimonial della squadra la madrina di Biancaneve, ed inviato un suo gentile regalino a donzauker.


apples e la sua unica speranza
per battere donzauker

giovedì 15 settembre 2011

Editoriale 2° turno - Coppa Petrella XII

Nuove leve una sega: i vecchi big della competizione ipotecano i 16mi con un turno d’anticipo
L’ALBA DEI DINOSAURI:
AVANTI STOPPARDI, ERODE, DEPORTIVO, INDIANI E SCHICCHI.

Tiuz ancora da 10 e lode, rinascita Apples, Barry vince e riprende a sperare: il campione c’è.


I dinosauri della Petrella in una foto di gruppo scattata nel 1826


Alla faccia dei dinosauri! L'estinzione tarda a venire per i matusa della competizione che fanno incetta di risultati positivi ed agguantano la qualificazione con un turno d'anticipo facendo a gara a chi ce l'ha più lungo. Il campione uscente Barry ritrova la vittoria e la fiducia contro un altro dinosauro, Marrundo, che subisce la sodomizzazione che tanto voleva evitare e soca in silenzio. Si riaccende la speranza per Tippete, mentre nel derby del salottino bolognese la spunta Bluff Country contro un lucaparo spaventato ed inerme (come al solito). Bene l'Onda Cremonese.




The Match of the week
Cronache sgangherate con dettagli veritieri

Barry F.C. stende L’arezzo Galasocaray. Si scopre che Marrundo è allergico a tutti i tipi di bacche selvatiche. Sappiamo che è l’anno di Stoppardi e che fa molto clamore la vittoria del presidentissimo contro il profeta dell’imprevedibile, ma il match più interessante della settimana è:

Barry F.C. 2006 - Arezzo Galasocaray
13 settembre 2011, ore 19.05, Monster Park, una leggenda Petrelliana contro una leggenda Hattrickiana
Barry F.C. dopo la sconfitta della prima giornata contro Ballanza Team cerca il riscatto mentre Marrundo esce da un insipido pareggio. Il 2-5-3 sembra una moda non solo in campionato, ma pure in Petrella, infatti altri due squadroni di grosso calibro si affrontano con un TA che promette una partita spettacolare e pirotecnica.
E invece no. La partita risulta un mortorio fino al minuto 35 del primo tempo in cui Giuliano Molinaro infila il portiere avversario in un momentaneo vantaggio per Barry. Ma il pubblico non ha il tempo di esultare che la squadra di Arezzo reagisce e nel minuto successivo Mustafa Keklik agguanta il pareggio deviando un cross dalla destra. Passano altri 5 minuti e Molinaro indossa la maglia del supereroe e mette a segno la sua personale doppietta infilando la difesa ospite in una delle numerose falle.
Il secondo tempo vede Barry partire in quarta e dopo 3 minuti l’idolo dei Greenbarries, Didier Bantorf aumenta il vantaggio di un gol con un tiro al volo su cross dalla destra. Ma gli ospiti non mollano e si portano sul 3-2 con un gol di Philippe Chouinard al 60esimo. Nell’ultimo terzo di partita il Barry ha fatto valere il suo maggior possesso palla e al 69esimo ha messo a segno il quarto gol che fa socare assai Marrundo e tutto l’Arezzo Galasocaray (scusate la rima) fissando il risultato sul definitivo 4-2.
Ebbene sì, il leggendario Marrundo è con un piede fuori dalla Petrella. Si dice sempre che l’errore più grande che si possa fare è sottovalutare John Random, e il secondo errore più grave è sottovalutare l’avversario. Tutti si chiedono se in effetti l’arcinoto tecnico pluricampione d’Italia abbia veramente sottovalutato l’attuale campione in carica della Petrella o se sia sceso improvvisamente il suo interesse nei confronti della coppa più amata d’Italia. I fatti ci indirizzano per la prima ipotesi.
Infatti, anche se c’è stata una discreta differenza di hatstats (250 vs 192), non troppo tempo fa si potevano leggere nei forum di “Quelli che Stragasano” dichiarazioni come: “Mi toccherà vincerla sta Petrella de merda...”, oppure “non mi inculerete :P”. Che confermano che Marrundo sta socando un bel po’.
RayAllen aggiunge quindi una vittima alla sua lista nera e si porta in seconda posizione nel girone 13 alle spalle del Ballanza Team di Sine, ed è consapevole che potrebbe bastare un punto nella prossima partita e la maggior differenza reti per raggiungere il passaggio del turno. Ma è anche certo che un campione di Petrella deve puntare alla vittoria e al massimo sempre e comunque. Il tempo dei passi falsi è finito.
Marrundo invece deve vincere e sperare in uno stop di Ray. Un portavoce dello spogliatorio dell’Arezzo Galasocaray ha dichiarato: “I greenbarries non gli sono mai piaciuti e adesso ancora meno… Ieri però l’ho visto gettare nelll’immondizia anche tutti i cd di Barry White e il suo nuovo Blackberry… gli ci vorrà tempo per smaltire la socata…”


La disperazione di un socantissimo Marrundo
dopo la batosta subita da RayAllen



La Randomata della settimana
A chi John Random avrà mostrato tutta la sua simpatia questa volta?

Random poco presente durante il secondo turno di Coppa Petrella XII, avvenimento che concede un pò di respiro ai vari manager impegnati a sfidarsi sotto il profilo della Mole Antonelliana. Forse la causa di questa poca attività di John è da imputarsi al fatto che martedì fosse impegnato full-time nell'assistere al match fra l'AC Raspiduo ed i Leoni d'Africa.
Mod-furiga, non a conoscenza della grande passione di John per la Petrella, gioca un equilibrato 3-5-2 puntando al possesso palla ed all'attacco sulle fasce; di contro Raspy decide di accendere un cero, indossare mutandoni di ghisa per resistere al dominio incontrastato della mediana del campo da parte dell'avversario e scendere in campo con uno sbilanciato 2-5-3 per tentare di mostrare almeno di avere il cazzo duro. Tentativo che contro i Leoni d'Africa fallisce clamorosamente già nel tunnel d'ingresso al terreno di gioco.
L'intuizione però di recitare una preghierina al Dio Random appena prima d’uscire di casa premia il vecchio volpone della coppa Raspy che dopo soli 3 minuti trova il vantaggio con Pietro Zecchin. Seduto comodamente in tribuna d'onore, elegantemente vestito con un doppio petto gessato ed intento ad osservare l'incontro con un monocolo in grado di conferirgli un aspetto molto nobiliare, Furiga al vantaggio dell'AC Raspiduo si limita ad un esclamazione contenuta ("Parbleu!") convinto che la barca possa ancora essere raddrizzata più che agevolmente.
A dargli ragione sono i fatti visto che al 29esimo minuto i Leoni d'Africa agguantano il pareggio grazie ad un azione solitaria di Christophe Beaune, ma l'AC Raspiduo allunga nuovamente pochi minuti dopo. E' un continuo botta e risposta fra le squadre in campo ma alla chiusura del primo tempo, sul risultato di 3 a 2 per Raspy nonostante un possesso palla piuttosto sterile (39%), furiga è ancora convinto che si tratti di una piccola botta di sfortuna e si mostra sicuro in tribuna d'onore di un recupero della sua squadra: "Non solo pareggeremo i conti", motteggia a voce alta rivolto agli altri ospiti della tribuna d'onore, "andremo anche a vincere questo match!". Purtroppo per lui a sentirlo fra i presenti c'era anche John Random, che non prende benissimo le parole arroganti d furiga e decide di intervenire per dare un “aggiustatina” al match.
Ricomincia così il secondo tempo e John decide di illudere per un pò il povero Mod consentendo ai Leoni di ruggire maestosamente e di raggiungere il pareggio sul risultato di 3 a 3 per merito di un altra azione solista, questa volta ad opera di Petar Davidovic. Ma è solo la quiete prima della tempesta per furiga, tempesta che arriva puntualmente fra i minuti 73 e 84 sotto forma di Augusto Baggio e Carlo Regini che infilzano due volte il portiere avversario e regalano la vittoria a Raspy, al settimo cielo per l'inaspettato successo. Di sentimenti diametralmente opposti furiga invece che, dopo aver gettato il monocolo a terra calpestandolo, si è lanciato in una lunga sequela di bestemmie rivolte al destino beffardo. La speranza per lui è che John Random non abbia sentito anche questo affronto, altrimenti la Coppa Petrella per i Leoni d’Africa si fa davvero grigia.


I Leoni d’Africa vengono abbattuti a pallonate da raspy e John R.



Re per una notte
Sviolinate leccaculiste ad anonimi protagonisti di una botta e via

Chi lo avrebbe mai detto?Quando 19 anni fa Giorgio Biunno vedeva la luce dopo un parto travagliato, il padre Tonino non avrebbe mai immaginato che il suo secondogenito sarebbe diventato un calciatore professionista.
Tutto ebbe inizio 20 anni fa, quando il giovane Tonino Biunno, mandriano della Valtellina in cerca di emozioni forti, si reca insieme agli amici al locale "Il rifugio di Heidi", storica locanda conosciuta in tutto il nord Italia, dove non è difficile trovare un buon pasto, un ottimo vino e qualche ragazza piacevole e ben disposta.
Mentre il giovane Tonino mangia insieme agli amici, nel tavolo a fianco un manipolo di scalmanati, capitanati da un certo Sante Pollastri, finiva di gang-bangare due giovani polacche al grido di "l'anno prossimo sara' l'anno di Stoppardi". Incuriosito dal nome Stoppardi, Tonino si avvicina alla mischia e in tempo zero si ritrova a dover gestire un eiaculatio precox nella fregna di Camilla Kyrgwizbiek, battona di Varsavia che si ritrova cosi' gravida del messaggio di pace e fratellanza del giovane mandriano. Resosi subito conto della cazzata fatta, il buon Tonino sviene all'istante, proprio mentre il manipolo di scalmanati va via tra risate generali e una profezia: "il bimbo che hai appena concepito gasera'.Pascolera' in verdi praterie tra le difese avversarie, svettera' con la forza di un bisonte sui calci d'angolo e finira' per buttarla nel culo a Stoppardi, prima o poi. Augh, ora vado, vento grigio aspetta."
Il piccolo Giorgio promette bene sin da subito: 6 chili e mezzo alla nascita, il primo gesto del futuro bomber non è piangere ma dare una testata all'infermiera di turno, che sviene all'istante. La mamma Camilla, sventrata dal passaggio di un simile bue, dopo essersi fatta ricucire con duecentotrentasette punti, tanto da completarci persino la raccolta della Barilla, scappa via dalla stalla in cui vive insieme a Tonino, Giorgio, il fratello Petar e 4 vacche, lasciando la famiglia al piu' completo stato brado.
L'infanzia tra merda di vacca e scodelle di mangime rende il piccolo Biunno forte e resistente, tanto che, quando si presenta per un provino nella primavera della Dinamo Tiuz, il patron cremonese se ne innamora, mettendolo sotto contratto sino a 2048 in qualita' di stalliere tuttofare del club.
L'ora del riscatto arriva martedi, quando il piccolo Giorgio viene allertato dal mister Balthasar Sneijder, fratello del calciatore Wesley, che con poche parole lo informa della sua presenza nell'11 titolare contro la Dynamo Balatro di Falcinho: ""Giurgin, levate so chi stivai pien de merda de vaca e va a sgurate so, che ste bas te gioghet!" (Giorgio, togliti gli stivali, che son pieni di merda di vacca e fatti una doccia, stasera giochi).
Tradito dall'emozione, Biunno non si doccia e scende in campo portando con se' la sua seconda specialita', che spesso risulta piu' letale del colpo di testa formidabile che si ritrova: un concentrato di odori che va dal variopinto letame stagionato passando per il sempreverde roquefort da piede lercio, un mix di tanfo maleodorante che costringe i difensori di Balatro, notoriamente avezzi ad odori ben piu gradevoli come la gnagna brasilera, a stare ben alla larga dalla giovane punta cremonese.
E' grazie a questa marcatura che definire larga è un eufemismo che Biunno si scatena, scagliando in porta uno dopo l'altro 5 palloni 5 per entrare di diritto nella hall of fame della competizione. Il ragazzo, gasato a mille, si toglie ogni genere di sfizio, compreso un gol in sforbiciata con annesso distacco di un chilo e mezzo di sterco dalla suola dello stivale, trascinando i suoi ad una roboante vittoria a doppia cifra contro i poveri fiorentini verdeoro.
Il problema per il ragazzo sara' riconfermarsi, visto che a fine partita, per festeggiarlo, i compagni di squadra l'hanno simpaticamente rinchiuso nella lavatrice sociale insieme ai panni sporchi, con abbondante tocco di candeggina e omino bianco: riuscira' il nostro eroe, con la sola arma del colpo di testa, a confermarsi su questi livelli?


Biunno, la punta della Dinamo Tiuz ne infila cinque



I Top & Flop
Il meglio ed il peggio della settimana Petrelliana

I Top
Zitto zitto, bacarospo evita Donzauker = Fra una piangina di Apples e una preghierina di Dave_Gilmour a San Gennaro per fargli passare il girone, il manager dei Fantamaniacs inanella due risultati utili consecutivi che gli permettono di passare in scioltezza il girone e, a meno di una clamorosa sconfitta contro il tira-pugni del girone, tale darkinhatikos, evitare la bestia-nera donzauker. Dopo una vittoria alquanto sfocata contro Apples (a onor del vero il manager sardo avrebbe meritato la vittoria), riesce a strappare uno striminzito 1-0 all’A.s. Strada in Chianti, in una partita che ha visto di tutto tranne che il bel gioco.
Il baca entra tra i TOP non tanto per il passaggio del girone in sè, alquanto scontato direi, quanto per la sua capacità di farsi poca pubblicità ma essere sempre un avversario temibile..... capito apples?

ChemicalFathers a punteggio pieno, sconfitto anche il ragazzo d’oro Mirari = La petrella è una gioia anche perchè, a chi ha voglia di guardare oltre la nube ormai puzzolente dei soliti nomi, si apre un mondo di squadre che magari si fanno meno pubblicità, ma riescono ad imporsi con il loro gioco. Ne è un’esempio la Scarlino, che in 2 giornate chiude il contenzioso promozione e vola verso i sedicesimi, dopo la vittoria di martedì scorso contro il Sommo Poeta. COn un risultato di 4-2 e uno sboroneggiante 233 htstats che, a detta del pillolone, gli dava l’89.44 % di possibilità di vittoria, Scarlino si scopre una delle squadre migliori (fino a questa giornata) della dodicesima edizione della Petrella........ un po’ di aria fresca oltre le solite scorregge di Hadams, le piangine sarde e le varie intercettazione che sembra di esser tornati a calciopoli.
Quindi noi tutti della redazione gli facciamo un “in bocca al lupo” e speriamo che anche quest’anno l’ambita coppa possa trovare casa nella sede di una squadra che se la merita davvero (un po’ come ray l’anno scorso), e non solo perchè sboroneggia e tira fuori il cazzo da 300 e passa htstats.


I Flop
Chi visse sperando morì cacando = E’ proprio il caso di dirlo a bach, il manager di Real Canova (per chi ancora non conoscesse il soggetto) che passa un’intera settimana, dallo scontro con Bacillo fino alla partita di martedì scorso con la Stoppardi, a perculare e professare sicurezza nello scontro contro Iuri, sicuro bot e quindi vittima sacrificale perfetta. La vittoria avrebbe permesso a bach non solo il passaggio del girone ma, cosa più importante, la rivalsa su quel giocatore (dal nome evocativo) che già la scorsa edizione lo aveva purgato. Fatto sta che risultato dell’equazione è stato un disastroso 4-2, sottolineato anche dalla niubbaggine e dall’incapacità di bach di settare una formazione con dei cambi decenti..... roba che riesce a fare anche sandim!!!! Il Dio che tutti noi controlla, il grande John, è stato clemente e non ha permesso a Cornacchini di segnare una rete nel match, ma ciò poco importa al nostro bach. Adesso dovrà vedersela con un altro genio come Diegoth per la partita decisiva per decidere chi passerà il girone.

La coppia -Jurij - Mammuth = Doveva essere il segreto di stato invece si son dimostrati peggio di Gianni e Pinotto, con goffe accuse a vicenda suggellate da fantomatiche intercettazioni su MSN che parlavano di sboroneggiamenti e vittorie della Petrella: e tutto mentre si consumava l’agonia del vero sport sul campo!!! Queste son cose che fanno male al calcio.
Tutto comincia con Juri che, in preda a non si sa quale attacco onirico, predice che la finale sarà un’intramontabile Indiani - Schicchi, provocando la rabbia del compagno Mammuth. Quest’ultimo, per ripicca, pubblica uno scambio di battute avuto tra i 2 su MSN, dove il presidente della Stoppardi afferma al giurassico che il tanto proclamato stato di BOT è solo una finta e che, appena la coppa arriverà alle fasi finali, i soldi accumulati in questi mesi verranno utilizzati per costruire una squadra da 350 htstats (sottolineiamo il numero, altrimenti donzauker e juri si rimettono a discutere) che lasci solo macerie dietro di sè, un po’ come Gengis Khan.
A sua volta juri, ormai alle strette e deciso fino all’ultimo a negare (tra presidenti del resto si imparano anche i trucchi del mestiere), pubblica una propria intercettazione, dove ammette di non voler investire per la Petrella e dove al contrario è Mammuth che afferma la propria vittoria già scritta.
A tutto ciò segue uno scontro verbale, dovuto al fatto che alcuni orari segnati nelle conversazioni risultano essere palesemente taroccati, del tipo che alle 16.35 uno scrive 2 righe di frase e dopo 10 secondi un altro risponde con altre 3 righe......
Che siano informazioni che non dovevano trapelare ma che alla fine sono uscite, o semplicemente un teatrino mediatico progettato dai due tanto per buttare giù un po’ di polemica al fuoco (ce ne fosse poca, tanto), non lo sappiamo, fatto sta che i 2 si meritano un posto tra i peggiori della settimana, e se quello stronzo di millikan non mi avesse inculato il controcorrente, l’avrei scritto anche lì.

Apples = Fa tanto il piangina e poi vince 11-0 e passa il girone...... ridicolo!!!!



Perchè a Gubbio si mangia meglio che a Londra.
Dietro ogni matricola c’è un villaggio

In questa seconda giornata di petrella, come ben sintetizzato dal titolo, ha tirato buriana per i nuovi adepti, che dopo un esordio positivo hanno lasciato i riflettori ai soliti dinosauri, manco si fosse in un surreale requel di Jurassick Park in salsa torinese. Vuoi perché l’effetto sorpresa è più forte alla prima giornata, vuoi perché i top team partenti con l’handicap hanno rintuzzato i danni per non uscire, tanto sta che la lista dei vincenti grassettati è colma delle solite facce note. In questo panorama è dura trovar qualche team di spicco per la rubrica, ma ci salva dal nulla assoluto fumante di contenuti (o anche no) cittadibaveno, squadra alla prima apparizione in Petrella e appartenente alla gloriosa e per molti inarrivabile quarta serie. Il team di giu87 dopo aver regolato al primo turno Hugger Land ha sfondato Lagnagna, senza ritegno, non portando rispetto e sodomizzando il manager torinese in casa propria. Vittoria prestigiosissima quella di cittadibaveno, considerando che Lagnagna dopo lo sgambetto alla corazzata Dinamo Schicchi della scorsa stagione è diventata uno spauracchio che vaga per i campi della petrella. Lagnagna batte schicchi, cittadibaveno batte lagnagna, dunque cittadibaveno gasa più di Schicchi? Evidentemente sì, anche perché il team di giu87 ha vinto la quinta lo scorso anno proprio nel girone del nostro giurassico, dando un bel secchio di caffè col rigatino al manager sardo e causandogli le solite domande amletiche sulla bottizzazione. La quinta con mammuth ha anche aperto le porte petrelliane a Giu87, e ora sono cazzi di tutto il roster, non solo del sardo e sardonico giurassico. Cittadibaveno lanciatissima dunque alla qualificazione, direttamente dalla quarta fascia; per il team rivelazione della coppa adesso resta solo l’ostacolo Materazzi, la squadra di prima fascia del girone, che appare però sempre più la brutta copia di quel team che a suon di catenacci fece tremare l’universo petrelliano per stagioni.

Dopo aver sedotto Schicchi, lagnagna deve capitolare
contro il manager di cittadibaveno



Sotto i riflettori
Interviste psicattosauriche a manager rampanti

Per la seconda giornata di questa Petrella incontriamo una new entry del roster petrelliano, Kallos, manager di Kalleidos.

Kallos, nome dal sapore greco. "Già, deriva proprio dal greco e significa bello. Per esempio.." e qui esce il Kallos Piero Angela "...kalligrafia vuol dire bella scrittura e quindi è sbagliato dire una bella calligrafia, sarebbe come dire bella bella scrittura. Kalleidos quindi vuol dire bello, ma con una L mentre con 2 forse vuol dire bellissimo". Sorride, Kallos, prima di spiegare il motivo per cui la cultura greca lo affascina tanto "Si dice che il mio bis nonno sia stato un marinaio greco con la conoscenza di 7 lingue".

Il Kalleidos nasce "nel dicembre 2008. Un mio cliente parlando di calcio e di giochi mi consigliò di provare e dopo due settimane mi arrivò una squadra tutta mia". Una bella emozione, quella di poter gestire un'intera società, vendendo e comprando giocatori. "Ma all'inizio di cacchiate ne ho fatte parecchie ed è per questo che mi ritrovo ancora in X serie. Diciamo che mi ero impegnato di più in politica che frutta molto di più! Ma quest'anno c'è stata la svolta, non passerò di categoria, perchè ho appena perso contro la prima, ma sicuramente sono salito di livello".
Kallos baserà le sue fortune "sul 3-5-2 e sul 4-5-1, oltre al modulo del gran maestro alla Longobarda, il 5-5-5. Ma cerco di portare a livello accettabile tutte le tattiche più usate, dal 4-3-3 al 5-4-1". Un vero cambio di mentalità, per un progetto ambizioso che passa dal nuovo portiere "il mio primo acquisto azzeccato" e dal giovane attaccante Tailez "cresce di giorno in giorno" ma passa, questo progetto ambizioso, anche dalla Coppa Petrella.

Perchè Kallos si è unito alla competizione più gasante di hattrick anche per imparare da gente più esperta "ho conosciuto la Petrella cercando tra le competizioni quelle che più si addicevano ai miei gusti. Non troppo grande e con la possibilità di crescere sfidando sia squadre di categoria inferiore - come la mia X - e altre di categoria superiore". Per ora quindi non troppa importanza al risultato "come già si sarà notato dal 9 a 0 subito all'esordio", quanto alla possibilità di crescere "se mi sarà possibile, mi piacerebbe continuare di anno in anno fino a portarmi a casa la coppa".
E da neofita della competizione, lancia un'idea agli organizzatori "farei partecipare una straniera per girone, tanto per confrontarci anche a livello internazionale".
E per questa Petrella? Chi tra i partecipanti è ben visto da Kallos? Dopo una attenta analisi e un primo approccio alla competizione, la sua risposta non è quella che ti aspetti: "Barry mi sembra un buon candidato se non fosse che gli avversari sputeranno sangue contro di lui e che forse potrebbe peccare di sopravvalutazione di se stesso, mentre credo fermamente che la squadra da battere sia Real Festina, vincerà campionato e coppa".

Segnatevi questo post, dunque, figlio di... chi? "Un semplice ragazzo di 35 anni nato il 14 febbraio, quindi per diffondere amore. Sono padre dal 21 luglio del 2011 di una splendida bambina di nome Safira e di un bel bambino di nome Joshua. Vengo dal sud e vado al nord
Kallos
dirigente Kalleidos,
primo membro Krociato.
Mi affascinano le K e di nome faccio Mirko”

Un neo-papà che ha voglia di divertirsi, imparare e migliorare. E soprattutto, ha voglia di entrare nel mitico mondo della Petrella. E allora ?a?? t???, Kallos!


A sinistra il povero Kallos deve soccombere alla veemenza di FC Iuulenza



Controcorrente
Quando i niubbi vengono a galla come gli stronzi

Siamo al nuovo appuntamento con la rubrica più cinica che il mondo editoriale abbia mai conosciuto e per dimostrare che non siamo qui per vendere contraccettivi ai cinesi vogliamo partire dando numeri precisi e dati inconfutabili. Infatti, dopo due giornate dal via della coppa Petrella, si fa presto a notare che sui 16 gironi solo uno (il quarto raggruppamento per la precisione) non presenta una squadra a punteggio pieno e si rivela essere il vero girone di ferro, non di certo quelli reclamati subito dopo il sorteggio. Andando avanti con l’analisi balzano poi all’occhio le 15 squadre che presentano la cifra a tutto tondo nel rispettivo girone: ZERO punti! Sono questi i niubbi nel senso lato e gentile del termine, vale a dire che o sono nuovi della competizione (e non la prendono con il dovuto ardore) o sono semplicemente iscritti da poco ad hattrick e militando in serie basse non hanno grandi arsenali a disposizione, in termini di rosa e di risorse economiche.
Ma quando si parla di niubbaggine o niubbezza o niubbità che dir si voglia (lasciamo a voi cari lettori la scelta), non si può certo non commentare le occasioni in cui questa si manifesta nei manager che dovrebbero essere più scaltri ed avveduti. È in queste circostanze che ci si rende conto che sotto sotto ognuno di noi è un po’ niubbo dentro e si vede affiorare a galla (sì proprio come gli stronzi) quella speciale capacità di dare ordini (o di non darne affatto a seconda dei casi) che portano la propria squadra al tracollo, accorgendosene ovviamente quando è troppo tardi. E se qualche tempo fa fu il celebre Zagor (non l’ultimo degli stronzi, per rimanere in tema) con la sua niubbaggine-di-default ai quarti di finale della coppa del mondo a dar dimostrazione di ciò di cui stiamo parlando, nel secondo turno di questa Petrella è stato il manager bachforever che, dimenticando di impostare le condizioni per sostituzioni e cambio di modulo, ad un certo punto si è trovato in campo con una squadra che assomigliava ad un gruppo di muratori che giocano a beach soccer al mare, mandando la sua Real Canova al macero tra le fauci della sempre quadrata Stoppardi. Speriamo che tutto questo, come spesso succede, possa servire da lezione al manger dalla rada chioma, nel frattempo lo si è visto solo dare di matto sui tavoli da gioco per una puntata che secondo lui era regolare, ma questa è un’altra storia …


Le nuove seghe ... ehm, leve in azione



L'angolo tattico
A scuola di tatticismo dal professor Giocata

Bentornati, cari i miei niubboni, nell’angolo tattico. Oggi parleremo della difesa, questa sconosciuta!
Da sempre la difesa è stato il reparto più bistrattato e probabilmente sottovalutato di hattrick. Ultimamente le cose sembrano essere un po’ cambiate ed i tempi in cui si volava in serie A con il tutti avanti sono, fortunatamente aggiungerei, andati come la gloria di Marrundo.
Qualche pazzo addirittura basa le sue fortune su questo misterioso reparto, proprio come bacarospo che da bravo ex caposcout degli attaccanti della nazionale usa catenacci degni del ponte Milvio e anche Dave_Gilmour, convinto contropiedista del salotto buono fiorentino.
Già all’ annuncio delle formazioni i 1046 insonni cronici in cerca di sonniferi alternativi iniziano a sbadigliare: 5-3-2 monolato con attacco sulle fasce per i Fantamaniacs e 4-5-1 contropiede per l’ A.S. Strada in Chianti che schiera sia i difensori centrali che i centrocampisti verso l’ esterno e l’ unica punta difensiva così da avere entrambe le fasce laterali di attacco competitive.
Gli attacchi hanno vita difficilissima contro le arcigne difese imbastite dalle due squadre e solo le urla che sembrano provenire dalla panchina, ma che in realtà sono quelle di bacarospo in viva voce da un cellulare, spostano l’ azione decisiva dal centro verso il lato per l’ unico gol del match che vale la vittoria dei Fantamaniacs.
Ai toscani va solo un misero contropiede sullo 0 a 0 che si infrange sulla muraglia avversaria nonostante capiti sul miglior lato di attacco.
Le due facce della difesa dimostrano come da sola possa fare poco per vincere, ma se assieme ad essa ci sono un bel centrocampo ed almeno un latino di attacco in caso di monolato, un bel centrocampo un bel tiratore e molti specialisti in caso di tutti indietro o un bell’attacco che riesca a concretizzare i contropiedi generati, ecco che una squadra difensiva può essere vincente come la tradizione del calcio italiano ci insegna.
Se poi vorrete aspirare alle vette di hattrick non potrete dimenticarvi dell’ importanza della difesa in quest’hattrick sempre più equilibrato.


La porta dei Fantamaniacs ben lucchettata



Il blob della settimana
Chi l’ha sparata più grossa sta volta?

Apples Dream Team - Darkinatikhos (347522184) potete anche ignorarla e levarla dal live, oramai il girone 14 è una questione solo tra A.S. Strada in Chianti e Fantamaniacs

Un pianginesco e frenoamanoavantista Apples prima della vittoria per 11-0



- te di sicuro, con le tue 300 hatstat e chi ti ferma? nemmeno jr potrebbe nulla ... o si? (332413852)

Una perculata è per sempre...



- Scusa eh, ma ti ho già fatto vedere che posso farne 340 giocando fuori casa, per quale motivo non dovrei farle in coppa?

donzauker e il terrorismo celodurista ...



- Ho sbagliato ad impostare 2 cambi su 3 e 1 riposizionamento, fare le formazioni in due minuti non gasa un cazzo

La socata di bach dopo il cappotto rimediato dalla lanciatissima Stoppardi



- Domani vendo tutto e l'incasso globale lo giro al primo niubbo che passa e chiudo la squadra. Mi sono rotto le balle.

Al martedì si soca: ecco qua lo sfogo di un’ochetta un po’ spennacchiata, che cita una famosa mela



- Ma con chi hai avuto a che fare?? Chi sono questi polli niubbi che ci provano con una frasetta tonta?? :PPP

Apples e il suo manuale d’amore ...



- Non mi inculerete!

Un Marrundo ottimista qualche settimana prima della sodomizzazione subita da Ray Allen ...



ErreA approfitta di un momento di distrazione di Xadhoom