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giovedì 22 settembre 2011

Editoriale 3° turno - Coppa Petrella XII

Indiani avanti col pannolone. Marrundo ancora ultimo degli stronzi.
L’URLO DI LUCA TERRORIZZA LA PETRELLA!
Fuori Verm8 e Materazzi, magheggio mammuth per evitare il Depor


Dalla cina con furore:
Lucaparo è tornato, piu’ forte di prima, e la Petrella trema


Dopo le illusioni iniziali, la Petrella torna alla vecchia guardia. Delle tante matricole iscritte, infatti, solo cittàdibaveno riesce a qualificarsi (fra l’altro in modo brillante), mentre per gli altri verginelli ci sarà da aspettare un’altra stagione prima di riprovare a entrare fra i magnifici 32 del tabellone finale. Un verdetto sorprendente considerando che durante la prima giornata molti di loro si erano fatti notare, ma si sa che la Petrella è competizione dura e insidiosa, che va conosciuta per domarla. Non mancano comunque le sorprese anche fra le big: se materazzi23 team esce malamente alla differenza reti e può recriminare, così non è per i Raccattati che invece alzano bandiera bianca presto e senza appello. Stessa sorte per I Ghiozzi dei Greppi, che non disputano ormai una Petrella a modo dalla quinta edizione, così come il Verm8, eliminato in un girone che sulla carta non pareva proibitivo. Se le socate di Marrundo non sono una novità ormai, va segnalata anche l’eliminazione dei Leoni d’Africa del Mod-furiga: evidentemente la Petrella è troppo anche per lui. Ma le sorprese liete non mancano, a cominciare dalla qualificazione della Spam Spritz, che dopo la resurrezione centra per la prima volta i sedicesimi. Prima volta anche per due squadre della storia recente della competizione, come Scarlino ASD, per la quale finisce una specie di maledizione, e Kalos (ex gnak gnak), che invece si contraddistingue per la qualità del proprio gioco nonostante la serie inferiore a molte altre squadre. Menzione speciale, invece, per Spartak Attene, squadra di nona serie che mette paura agli Indiani e si piega solo alla differenza reti che la estromette dalla fase finale: un vero peccato considerando che sul campo le avrebbe vinte tutte.
Dopo la prima fase dei gironi rimangono solo 32 squadre in lizza: adesso si comincia a fare sul serio, ogni errore non sarà più recuperabile e l’adrenalina la farà da padrona. La coppa di Torino entra così nella sua fase più emozionante a partire da martedì, con delle partite che promettono già fuoco e fiamme: fra le altre, la rivincita fra Barry e Stoppardi, la supersfida fra Spartak Gonzo e Maltenese, un Dinamo Tiuz-Dinamo Schicchi che promette scintille, un Ac Magia-Bandula interessante quanto incerto. I temi non mancano, il gasamento comincia a sprizzare e l’aria si fa elettrica: è Petrella, è agonismo assoluto!



Gli esiti del terzo turno sulle mutande di Sante.
Portate in tintoria assieme a quelle di Jurij



The Match of the week
Cronache sgangherate con dettagli veritieri

Real Amendolara 6 - 5 Rastrello
Il terzo turno di Petrella è sempre da prendere con le pinze. Nomi eccellenti regolarmente si fanno fregare da semi-bot che risorgono o da partite prese sotto gamba. Infatti ci sono da registrare già le dipartite di Materazzi Team e del Verm8, mentre gli Indiani hanno rischiato molto e anche Naked.
E’ appunto la partita di quest’ultimo che vince la coccarda di “match of the week” del terzo turno. In caso di vittoria di Rastrello infatti ci sarebbero state 3 squadre a 3 punti e un solo posto disponibile per andare avanti nella coppa più amata d’Italia.
Rastrello si porta avanti subito con Martin Kavan, ma la risposta di Amendolara non tarda a mancare perché Adrie van der Wijngaard con una doppietta ribalta la situazione a vantaggio della squadra di Naked. Nuvoli non ci sta e esorta i suoi ad usare la testa. Lars Heiberg la prende alla lettera e incorna un cross dalla destra pareggiando i conti.
Nel secondo tempo ci sono rivoluzioni nelle formazioni e Amendolara avanti di nuovo per 3-2 con una pernacchia di Levente Dudas che disorienta il portiere avversario e insacca agevolmente.
Dopodiché succede il finimondo negli ultimi 5 minuti: Rastrello affianca e sorpassa con due gol di Kavan e Frera, ma poi un gesto sconsiderato di Drążkowski, lo fa espellere. A nulla valgono le spiegazioni al direttore di gara poi ripetute ai giornalisti: “Portiere di Real aveva mosca in faccia. Noi in Polska uccide mosche con capocciate!”. Rosso diretto e la difesa di Rastrello rimane con soli 2 difensori. Basterà a reggere ancora 2 minuti, direte voi. E invece no perché in 60 secondi vediamo ben 4 gol! L’attacco centrale straordinario del Real si fa valere e Berlin e il solito Brighina rispediscono al mittente gli ultimi due gol. Ma Djibril Dieng non è da meno e pareggia il conto con l’oste, portando il punteggio sul 5-5.
Ed è qui che l’ingegno colpisce! Naked si alza dalla tribuna e urla “Best bottom of the week!”. L’intero stadio si gira alla caccia di qualcuno dei famosi lati b delle modelle, ma incappa proprio nelle ciapèt di Naked (vedi foto sotto). L’arbitro, schifato, rivolge l’attenzione al campo appena in tempo per vedere Romeo Chiquaicura che supera agilmente la difesa avversaria ancora scioccata dalla visione e segna il gol per il definitivo 6-5.
Non c’è che dire… 5 gol e 1 espulso negli ultimi 5 minuti, di cui 4 gol negli ultimi 60 secondi… se non è il match of the week questo…


Real Amendolara stringe denti e chiappe
e resiste all’assalto di Rastrello



La Randomata della settimana
Perchè a John piace molto la Petrella

Non si può chiedere di più al cielo che sovrasta FlashForward HyperPark, ed è quello che pensa anche JR probabilmente prima di entrare nello stadio baciato dal sole di fine estate, terreno di scontro per la sfida Real Festina - Fc Iuulenza.
Le due formazioni si presentano in campo con due filosofie estremamente diverse: da una parte un 2-5-3 festiniano con tattica "te lo appoggio sulle fasce", tutto centrocampo e attacco, per la serie "la difesa non conta un cazzo"; risponde Huy, uno dei manager rivelazione in questa petrella per costanza di risultati, affiliato alla cosca dei Lardellati, con un solido e granitico 5-2-3 corredato da un contropiede calcolato erroneamente dal motore cricetico di Hattrick come "mitico" quando in realtà si tratta di un "divino +++++++++++".
Festina crede nel possesso palla, è sicuro del successo ma JR decide di dimostrargli che tener la palla e trastullarsi in mezzo al campo in pieno stile Barcellona non è tutto. Favorisce quindi apertamente l'FC Iuulenza regalandogli ben 4 contropiedi nonostante il centrocampo sia quasi completamente in mano all'avversario (79% nel primo tempo, 80% nel secondo), ed in questi ribaltamenti di fronte si assistono a gol strepitosi: di tacco, in rovesciata, addirittura l'ultimo, il quinto gol, è un contropiede furioso del portiere Puente (erroneamente assegnato a Sanchez dalla cronaca).
Insomma, vittoria randomatica per il manager della cricca cremonese che sempre più spesso ricorre al magheggio con JR per avanzare nella Petrella e piazzare i propri esponenti nelle posizioni elitarie della competizione: che il domatore del Depor si trovi nascosto fra le file cremonesi? E' più probabile che possa essere, semplicemente, JR.


JR mentre cerca di scappare inseguito dallo staff del Real Festina



Re per una notte
Storie strappa lacrime su architravi di cazzate

Era una buia e piovosa sera d'inverno di tanti anni fa.
Sergio Gangemi, ormai sul viale del tramonto, sopraffatto dalla depressione e dall'ingente utilizzo di alcool e sostanze stupefacenti, si è dato alla bella vita. Basta duri allenamenti, basta fatica e ritiri pre-partita, basta dieta rigorosa e giornate che si chiudono all'ora del Tg1. Sergio Gangemi ha deciso, dopo una vita spesa per Stoppardi, dopo anni di sacrifici, è giunto il momento. E va a puttane.
Era una buia e piovosa sera d'inverno di tanti anni fa.
Timothy Maggiore, ancora nel pieno delle forze, ancor prima di sollevare al cielo la Petrella, ma ormai gia' una acclamata stella del firmamento Petrelliano, è sbronzo. Stordito come sempre da dozzine di litri di ichnusa, vaga per la città senza meta, con un'unico intento: inzuppare il biscotto. E va a puttane.
E' cosi che inizia la nostra storia: Maggiore, visibilmente annebbiato dall'alcool, imbocca il viale delle mignotte con un'erezione degna del miglior Rocco Siffredi. La sagoma nera che si para davanti sembra quanto di più bello e accogliente possa desiderare il suo uccello. Non si accorge che in realtà quello che si ritrova davanti non è un morbido e prosperoso culo dell'est ma solamente lo scarno e muscoloso culo di Gangemi, che era li in cerca di avventura, e cosi, senza pensarci due volte, lo sodomizza, incurante delle grida del collega, che piangendo come un vitello è costretto a subire il fallo da dietro della bandiera della Dinamo Schicchi.
Gangemi, che fonti ben informate indicano come ermafrodita mai dichiarato, rimane in cinta, ed è costretto ad abbandonare il calcio per portare a termine la gravidanza. Il bambino che ne esce fuori, ovviamente espulso dal culo, viene abbandonato in un convento di suore orsoline a Perdasdefogu.
Gigi Sorbello è un trovatello. Abbandonato davanti ad un convento di suore orsoline a Perdasdefogu, il piccolo Gigi sin da tenera età mostra una discreta propensione per il calcio.
A 2 anni calcia già cosi bene che è in grado di spedire al volo con il suo piede destro le ostie della messa domenicale direttamente in bocca ai fedeli in preghiera, che possono così fare la comunione senza staccarsi dai banchi.
A 5 anni sa già palleggiare per 2 ore con una bottiglia d'ichnusa, mentre a 9 è già in grado di segnare da calcio d'angolo bendato mentre bestemmia in Swaili.
A 11 scappa dal convento e si trasferisce a Cagliari, dove vaga per le vie dei bassifondi in cerca di elemosina. E' proprio in questo periodo della sua vita che Gigi, che gli amici chiamavano confidenzialmente il Maradona del medio campidano, finisce con il suo vagabondare all'esterno dello Schicchidrome, lo stadio della Dinamo Schicchi, e sfruttando un buco nella recinzione vede un uomo di 34 anni, con una maglia rossoblu addosso e il numero 10 sulla schiena, che tira punizioni da Dio e calci d'angolo perfetti.
"E' mio padre - pensa il povero Gigi - e io un giorno lo emulerò."
E' cosi che il piccolo vagabondo decide di levarsi dalla strada, tra la disperazione di mignotte e tossici che lo avevano adottato nella loro comunità, per iscriversi alla prima scuola calcio di passaggio, la Shurik'Ns F.C. di Quartu S.Elena, dove inizia la trafila delle giovanili mettendosi in mostra per le sue eccellenti abilita' difensive e la sua innata precisione nei calci piazzati.
La carriera di Gigi è tuttavia costellata dagli infortuni (dovuti in gran parte alle molteplici fratture rimediate durante il parto, visto che il partoriente il culo lo stringeva fortissimo), che ne limitano le prestazioni e lo nascondono alla grande ribalta sino alla tarda età: ma quando ormai la promessa di emulare il padre sembrava non mantenuta, ecco che Gigi, dopo anni di vagabondare tra Italia e Svizzera in serie minori, dopo tanti gol e altrettanti infortuni, riceve la chiamata della Spam Spritz, che gli spalanca le porte del grande calcio e gli dà modo di calcare i campi della coppa dei suoi sogni: la Petrella, il palcoscenico naturale per chiunque abbia un pizzico di sangue Maggiore nelle vene. Ironia della sorte, Sorbello approda allo Spam Spritz il giorno dopo del match contro la Dinamo Schicchi, precludendo cosi la possibilità al povero trovatello di poter abbracciare il padre. Il suo esordio è con il botto, con una doppietta che dà la prima gioia della stagione al patron Lucaparo, ma è durante il match contro i Raccattati di martedì che Gigi diventa finalmente degno di tale padre, andando a siglare una tripletta tutta griffata da calcio piazzato che lo fa diventare l'eroe dello Spam Spritz e l'assoluto re per una notte della settimana.
Gangemi, presente allo stadio per motivi di rappresentanza, si affretta a zittire le voci insistenti dei reporter: "quel figlio non è mio"
Ma non raccontiamoci balle: difensore, sardo, goleador (87 reti in carriera) e precisione chirurgica nei calci da fermo: qualcuno ha bisogno dell'esame del DNA, per capire dove stia la verità?



Vediamo Gangemi mentre arrotonda per poter mantenere il piccolo Gigi



I Flop
Niente top e solo flop? La magia e’ possibile, quando si gioca in Petrella!

Sprovvisto delle palle che ha perso per strada, Mammuth evita Donzauker in semifinale: Sarebbe potuta essere una delle semifinali più memorabili della storia della Petrella, la rivincita tra due giganti come il Depor e la Schicchi, ma per adesso lo scalpo di mammuth rimane nelle mani del “docile” lagnagna. Con un magheggio che ha dell’incredibile, e soprattutto senza nessuna vergogna (ma addirittura con un comunicato stampa che lo sottolineava), il Giurassico si prende un’infiammata Dinamo Tiuz ai sedicesimi, evitando virtualmente in questo modo il depor almeno fino ad un’eventuale finale. Sconcerto e sorpresa in federazione, soprattutto per una scelta così ridicola da parte di un senatore roccioso come il nostro mammy..... ma tant’è, si imparano sempre cose nuove, e chissà che la sua scelta non sia stata un auto inculata..... del resto non è detto che qualche altra squadra senza nessuna apparente possibilità possa eliminare la schicchi dalla competizione, e inculare il caro giurassico con la sabbia e senza vasellina (lagnagna docet)

Marrundo 1 = Per la pagella voglio utilizzare semplicemente una sua citazione: “non mi inculerete”. Questo dice tutto

Ochetta e Furiga fuori subito, la loro Petrella rasenta il ridicolo: E in realtà non era partita neanche troppo male, quando la cara Ochetta aveva aperto un 3d “ad minchiam” chiedendo consigli per strappare i 3 punti al povero Marrundo. Idea che le era valsa anche un bel punticino, e la gioia per non aver incassato contro una squadra così blasonata; le belle speranze maturate dopo il primo match si sono trasformate però nella fatidica malattia dei quattro gol (incassati): prima un 4-0 secco contro Sine, e poi un 4-1 contro il campione uscente Barry. A parziale scusa, dopo l’eliminazione, Ochetta si difende con un :”Quest’anno ero semi-bot”........ ma se anche la Stoppardi riesce a passare da bot, oramai nemmeno loro hanno più scusanti.
Per i Leoni d’Africa del Mod più amato di sempre, invece, storia leggermente diversa: partiti con un 7-0 degno del miglior biliardino, promettevano fuoco e fiamme, nonchè l’entrata in scena di una probabile nuova potenza della Petrella, che avrebbe scalzato dal loro trono i soliti dinosauri ormai incartapecoriti. Le speranze si raffreddano subito alla seconda giornata, quando il buon vecchio raspy gli rifila un sonoro 5-3, e lo rimanda con una sonora insufficienza all’esame finale contro un gasatore per eccellenza come Domingo. Risultato? 227 htstats per Blue Steel contro le misere 164 dei Leoni d’Africa, e un 3-2 tirato ma inevitabile che vale l’uscita di scena per Furiga, che in maniera molto poco gasante si fa da parte in silenzio e senza polemica lasciando spazio ad un sedicesimo al cardiopalma tra Domingo e Sante, uno dei match da fiore all’occhiello dei sedicesimi.



Il lungo addio di Ochetta, Furiga e Marrundo



Perchè a Gubbio si mangia meglio che a Londra.
Lontano dagli occhi, vicini al cuore.

Nella terza giornata di verdetti, amarissimi per la maggior parte delle squadre nuove in coppa, spicca il passaggio del turno di Kalòs kai Agathòs. Il team maremmano, già gnak gnak ndapukkiak, capisce che il mezzo girone farsa dovuto alla presenza della testa di serie depor può essere finalmente il trampolino di lancio per i sedicesimi, e come un Pippo Inzaghi in area piccola non fallisce, bava alla bocca, l’obiettivo. Il team di mellantibus infatti cede solo al cannibale, sconfiggendo in surplace Torpedo Grosseto e Stella Rossa, quest’ultima poi con una prestazione veramente niente male per una squadra giovane.
Mellantibus, della sacra scuola maremmana di hattrick, costruisce i suoi successi da lontano, grazie ad un lungo progetto di allenamento in attacco, che non sfianca nei suoi primi tempi cupi il paziente manager. Così, alla sua quarta stagione, con dedizione e coerenza, senza ripensamenti progettuali, il Kalòs si trova a lottare per la promozione in settima serie, ma soprattutto ai sedicesimi di Petrella, un traguardo ambito e ostico anche per utenti ben più navigati del maremmano. Il futuro ci dirà se questa squadra dal nome enigmatico potrà trovare posto nel salotto bene della petrella, intanto si gode il presente e un sedicesimo di finale prestigiosissimo, contro un totem come bacarospo.


Mellantibus porta ai sedicesimi di Petrella
il suo concetto dall’antica grecia di “bello e buono”



Sotto i riflettori
Interviste psicosomatiche a manager deflagranti

Per il terzo appuntamento con la nostra rubrica incontriamo amvs216, manager di Agliana92.
Un tifoso viola doc, lo incontriamo mentre "sto ancora smadonnando per la sconfitta della Fiorentina (contro l'Udinese, 2-0, n.d.r); ancora si insiste con miha... mah!". Speriamo che l'ultimo risultato dei Viola, la vittoria per 3-0 contro il Parma, lo abbia rasserenato.

Ma torniamo alla nostra indagine del mondo di amvs216. Un nickname molto particolare, la cui spiegazione ha però poco di intrigante "e' solo un tritello di lettere e cifre che mi sono venute così...". Il nome della squadra racchiude invece spunti di vita vera, radici e futuro "Agliana è il nome del paese in cui abito mentre il 92 e' l'anno di nascita di mio figlio. Lo so sono vecchio, ma.." e anche qui la toscanità del manager esce alla grande "...i' billo sempre guizza, eh eh".

Nata nel novembre 2006, "per colpa di un mio amico, ormai dall'eta' della pietra..." la compagine toscana vanta in bacheca due campionati di VI (una partecipazione in V), e un torneo a testa nelle serie VII, VIII, IX e X. Tante stagioni, tra soddisfazioni "il momento piu' bello e' stato quando sono stato promosso dalla X" e amarezze "quello piu' brutto risale ad una polemica che ho avuto con un sancta sanctorum di questo gioco".
Ora Agliana92 comanda la VI.110, alla ricerca del suo terzo titolo nella categoria anche se, a detta dello stesso amvs216 "lo faccio in modo molto approssimativo ormai. Sono passati i bei tempi, un po' per noia ma soprattutto le continue e insulse modifiche hanno finito per guastarmi i testicoli".
Un disincanto che lo spinge a non porsi obiettivi: "mi importa piu' divertirmi e nella Petrella ci riesco". Amvs216 è infatti alla sua quinta partecipazione nella coppa più gasante di hattrick "un format che non va snaturato, secondo me".
La scorsa edizione Agliana92 sfoderò la sua migliore prestazione nella Coppa, fermandosi agli ottavi contro il vicecampione Real Amendolara. Quest'anno la squadra conferma il passaggio dei gironi, ma già ai sedicesimi si troverà di fronte un ostacolo proibitivo, l'Erode Scannabelve.
Sarà comunque una partita tutta da gustare e per concludere vi lasciamo con un saggio aforisma di amvs216 "buona petrella a tutti ma soprattutto w la fica, il cielo sereno, il buco del culo e l'arcobaleno".



Controcorrente
Una rubrica cinica e fannullona

Alice e il Bianconiglio
Era un’atmosfera incandescente quella che accompagnava la Federazione di coppa Petrella alle porte del terzo turno del girone, le stesse porte che avrebbero poi spalancato la strada dei sedicesimi alle magnifiche 32. Un’atmosfera di polemiche, accuse e boicottaggi, con le oramai consone scissioni e le promesse di fare una coppa Petrella dei poveri che non possono usufruire degli ingenti proventi dei diritti TV. Solite storie insomma, che rischiavano solo di gettare chili e chili di merda sulla competizione più amata dagli hattrickiani, manco la perfetta macchina petrelliana si fosse trasformata in quella di un annichilito Biff in ritorno al futuro.
E invece i mai desueti tarallucci e vino si sono ripresentati sui campi da gioco torinesi, assieme a tutte le compagini pronte ad inscenare l’ultimo atto di questi gironi preliminari. I giochi a dire il vero, tra i passaggi già matematicamente assegnati e quelli più che proclamati, erano per lo più già belli e fatti e, se non fosse stato per qualche sporadico momento thriller di sorprendenti risultati parziali, a noi di controcorrente sarebbe venuto un po’ d’abbiocco…tant’è che alla fine ci si tocca consolare con la favola di Kalòs kai Agathòs (belli e buoni, ma speriamo non cog…ni) che viene a rappresentare la nostra Alice nel meraviglioso mondo dei sedicesimi. Ma si sa che per ogni Alice che si rispetti c’è un bianconiglio che corre e scappa, come ogni buon roditore della sua specie, per non farsi acciuffare e quando gira il culo per mostrare la faccia tutti si accorgono che in realtà la faccia è come il culo ed esclamano:”Cazzo è mammuth!”. Eh già, infatti lui poi ride, parla, giustifica, proclama, ma alla fine da bravo coniglio mette in campo una formazione che definire ridicola è fare un complimento e fa asfaltare la sua Dinamo Schicchi al fine di trovare il più in là possibile l’armata Deportivo donkaiserzauker…sempre che la regina di cuori non se li inchiappetti tutti e due ben prima della finale!
Quindi, avanti con le scene, sperando che siano insanguinate solo con vero ardore e non con assurde farse. Avanti alle magnifiche 32, che si facciano forza perchè la coppa si avvicina, ma ricordino: la vicinanza ha tanti lati (cit.)!



Ochetta, uscita con un misero punto, dedicherà i prossimi martedì alla playstation



Il Rompi Petrellone
Una rubrica inutile destinata all’estinzione

Alle accuse di combine per evitare il più possibile il donz, mammuth risponde stizzito: “io il depor lo elimino quando voglio, e non ho fatto nessun magheggio. Ora scusatemi, c’è Silvan che mi aspetta nell’altra sala”.

mammuth sceglie la formazione migliore per incontrare donzauker


Venuto a sapere dell’eliminazione dei Leoni d’Africa, lucaparo è corso a rincuorare il povero Furiga. Il quale è rimasto talmente commosso dal volergli offrire un viaggio in BANgladesh.

Grossi problemi fiscali per Stoppardi: ad una visita della GdF che gli intimava di alzare l’iva sul contenuto del suo portafoglio, il presidente ha risposto cantando a squarciagola “Prendi questa mano zingara!”

Preparativi in casa Apples per il match contro il depor: chiamata come testimonial della squadra la madrina di Biancaneve, ed inviato un suo gentile regalino a donzauker.


apples e la sua unica speranza
per battere donzauker

3 commenti:

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  2. Lode e gloria a questi redattori! ;)

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  3. Grande Juri!! Il manager di kalòs ti ringrazia per la descrizione in termini di giovinezza e freschezza del team che rispecchia l'ideale di bellazza e bontà greca!!

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