Link alla piattaforma ufficiale

giovedì 29 settembre 2011

Editoriale sedicesimi di finale - Coppa Petrella XII

La dea bendata bacia Giocata, Mirari e Otto. Depor, Gonzo ed Erode in scioltezza.
A TORINO TERREMOTO 6° GRADO SCALA RICHTER:
CROLLA LA CUPOLA

A casa Indiani, Schicchi e Stoppardi, è una mattanza!


L'antica struttura della Cupola crolla inesorabilmente


Ormai pare essere una costante nelle ultime edizioni della Coppa Petrella: saranno le nuove regole, saranno i 2-5-3 che vengono profusi a piene mani, sarà la crisi internazionale, che manda lo spread alle stelle, fatto sta che John fa sempre più spesso capolino nelle partite della competizione più ambita di tutta Hattrick Italia. E quando arriva lui, resta solo da vedere chi socherà di più: ecco dunque che sono tanti i risultati inaspettati di questi sedicesimi, che rendono la coppa, ad ogni turno, sempre più incerta ed elettrizzante. Socano gli Indiani, sbattuti fuori ancora una volta dai Blue Steel, bravi e cinici a sfruttare la presenza di John, soca la Dinamo Schicchi, regolata da una Dinamo Tiuz ancora una volta protagonista. E se il cannibale Depor spazza via l’Apples Dream Team, cittadibaveno si conferma matricola terribile, così come un folkzanna che pare avere messo il turbo, mentre la cupola si sgretola con la vittoria di Barry contro Stoppardi, in una rivincita della scorsa edizione diventata una “riperdita” per il team presidenziale. Prosegue, regolare come un orologio svizzero, la marcia dello Spartak Gonzo, che batte nettamente la Maltenese e rimanda Tippete nel recinto. Bella anche la partita tutta maremmana fra Scarlino e grosseto city ramblers, con gli uomini di giocata bravi e fortunati; altrettanto fortunato naked, che elimina i Bluff Country. Se la Dinamo Scrocco lascia intravedere sprazi di antica lucentezza nella vittoria contro la Lokomotiv Balastor, pirotecniche le vittorie dei Loss Eleven (6-4 all’Ac Raspiduo) e di Lagnagna (7-3 contro Iuulenza ai rigori). Un maniavantista Mirari riesce ad avere la meglio contro Bandula, mentre il duo lardellato Erode e Ballanza non fatica ad eliminare rispettivamente agliana e Real Canova. Un sempre più autoritario folkzanna si sbarazza della comunque ottima Spam Spritz, mentre i Fantamaniacs chiudono a chiave il fortino ed eliminano Kalos Kai Agatos con un secco 2-0. Insomma di argomenti ce ne sono molti, e verranno sviscerati dagli editorialisti, ma di una cosa però siamo certi: il Depor è l’indiziato numero uno per la vittoria, ma ci sono team determinati a far socare donzauker, che non fa mistero di voler ancora una volta vincere. Ma John è ormai una presenza imprescindibile sulle tribune di Torino, e quando arriva lui, i calcoli lasciano il tempo che trovano...



John Random in incognito cerca posto nella tribuna VIP



The Match of the week
Cronache sgangherate con dettagli veritieri

FC Iuulenza non la mette in quel posto a Lagnagna. Fra pali e palloni Lagnagna la spunta ai rigori e si candida per un ruolo di protagonista. Woody Allen ribadisce “O la Johansson o non se ne fa nulla”
In una giornata in cui la Petrella sbatte la porta in faccia ai massimi esponenti della cupola, noi ci permettiamo di dire che non ce ne frega una mazza e che è inutile dare la colpa di tutto a John… sono scarsi e basta. Il tempo dell’anticupola sta arrivando!
La partita che ci accingiamo a commentare (pluralia majestatis) è invece Lagnagna FC – FC Iuulenza in cui si affrontano l’equilibrio tattico di Lagnagna e il catenaccio difensivo di Iuulenza. Infatti vediamo contrapposti un 3-4-3 e un 5-3-2, entrambi che ricordano l’Erreana concezione di hattrick e il suo evolversi continuo e costante.
E’ Iuulenza ad aprire le danze con una mischia su calcio d’angolo in cui ha la meglio Daniel Tarradell, che riesce ad insaccare la palla tra una miriade di giocatori accalcati nell’area avversaria. Lagnagna risponde con Preben Frederiksen che si fa ammonire, ma al 31esimo si riscatta con un tiro di prima dal centro dell’area.
La partita è tutt’altro che un’amichevole e nel secondo tempo Heribert Monsec si becca un giallo per un’entrata scomposta sullo stinco di un avversario. Ed è proprio dal 60esimo che i cambi salvavita di lagnagna entrano in azione e proprio l’ultimo entrato Nikola Horvatinovic serve in fascia Giuseppe Persicchio che insacca agevolmente il gol del vantaggio.
Lagnagna non chiude la partita e paga pegno: gol sbagliato e gol subito, quando arriva da Iuulenza con furore il cino-spagnolo dagli occhi ad arachide ? (Wang) ?? (Xinyong) che con una corsa fulminea sull’out destro pareggia il conto al pallottoliere.
I piemontesi, incitati dai molti tifosi sugli spalti, a questo punto incalzano gli avversari, ma senza risultato in quanto la squadra lombarda si guarda bene dallo scoprirsi.
Le due compagini si ritrovano quindi a sfidarsi ai calci di rigore. Forse Huy23 avrebbe dovuto spiegare ai suoi che la coppa Petrella non c’entra nulla con il rugby e che la palla va scagliata in porta e non in tribuna, sui pali o sul portiere.
I rigori danno ragione a Lagnagna che insacca tutti e 5 i palloni, contro l’unico rigore realizzato da Iuulenza. Set. Game. Match per Lagnagna che con 5 ace dal dischetto si porta quindi agli ottavi di Petrella.


lagnagna piazza l’ultimo dei suoi ace vincenti



La Randomata della settimana
A lezione di stile, con JR

A colpo d'occhio il Ghostbusters Stadium martedì sera non dev'essere certo stato una delle immagini più poetiche della Petrella XII, con quel cielo plumbeo carico di pioggia e solo 1.854 spettatori in una struttura capace di ospitarne ben 40.648, isolati in piccoli gruppetti, scarni e deperiti, preoccupati più di scaldarsi attorno ad un fuoco acceso in un bidone di latta che alla partita in campo. Ma la cosa veramente inguardabile sono più che altro le divise dei giocatori in campo: la Blue Steel di _otto_ sfoggia una divisa disegnata da un bambino di 2a elementare con evidenti problemi alla vista e nel controllo degli arti superiori, mentre gli Indiani Metropolitani si pavoneggiano in un magnifico blu oceano impreziosito da una virgola rossa ad altezza pacco, definito in maniera molto tecnica dall'esperto Alfonso Signorini come "sbaffo di merda".
Nonostante questa premessa da pugno nell'occhio, JR sceglie la partita fra i due stragasatori _otto_ e Sante_Pollastri come match da seguire con particolare attenzione durante i sedicesimi di Coppa Petrella, probabilmente attirato proprio dalle divise della Steel che gli ricordano tanto la sua fanciullezza, quando altro non era che un omino stilizzato sorridente nei campi.
In effetti la presenza allo stadio (ma soprattutto la preferenza) di John si fa sentire presto perchè già dopo una mezz'oretta di gioco la Blue Steel domina l'incontro per due reti a zero, nonostante la rocciosa formazione difensivista schierata dal suo manager (un 4-5-1 con Ciccio di Nonna Papera come unica punta). Sante deve assistere sconvolto ai suoi ragazzi dominare la fase di costruzione del gioco per poi buttare via ogni chance di segnare arrivati nei pressi dell'area di rigore. "E' colpa di quelle divise, Presidente", urla dal campo Libero Nativo, "ogni volta che ci avviciniamo alla linea difensiva di Blue Steel veniamo colti da conati di vomito". D'altronde si sa che gli Indiani Metropolitani sono dei cultori del bello, e lo sa anche _otto_ che grazie alle sue casacche oscene riesce a tenere lontane le punte di Sante ed a convincere John a fargli la grazia.
A nulla serve il gol di Giancarlo Fontoura per gli Indiani all'83esimo perchè pochi minuti dopo David Pettersson spegne definitivamente le speranze di Nativo e compagni.
Finisce 3 a 2 per la Blue Steel che con un ottimo 7.83% di probabilità di vittoria supera il turno ed affila le proprie armi per la prossima sfida contro l'Erode. John sembra avere un buon feeling con la Cosca del Cotechino Lardellato ultimamente, vedremo se sceglierà di assistere al match favorendo l'una o l'altra squadra.


Regna la disperazione fra i tifosi degli Indiani Metropolitani



Re per una notte
Narrazioni epiche di inutili scarsoni

Marco Ibros nasce alle isole Canarie. Sua madre, escort di lusso ucraina, fu portata nove mesi prima in “vacanza” da un facoltoso bauscia milanese, tale Maurizio Ibro. Maurizio Ibro fu ahimè costretto a tornare subito in Italia per venire processato su scandali a luci rosse avvenuti in una villa di un suo amichetto, e lasciò la povera escort sola e senza una lira a largo del Marocco. Il piccolo Marco nacque così in una realtà di ricconi, senza un padre e con la madre che lo iscrisse all’anagrafe come Ibros, ovvero il cognome del padre con l’aggiunta di una S, visto che siamo in Spagna. Il piccolo Marco cresce dunque circondato dai benestanti europei in vacanza a sperperare soldi, mentre lui è costretto a dormire in una casupola sul mare in mezzo all’umidità perenne e con la madre nella stanza accanto accompagnata ogni sera con un uomo diverso. Questa dura realtà fa nascere il ribrezzo verso la società e il senso di rabbia nel giovane Marco, che inizia a derubare i turisti beoti del loro avere con semplici escamotage quali la proposta di fare una foto ricordo alle coppiette per poi scappare via con la macchina fotografica in mano. Come gran parte dei teppistelli Marco ha un talento innato per il calcio, e inizia la trafila nelle giovanili del “Cafetin f.c”, quarta o quinta squadra di ErreA sparsa per il mondo. Ma come ogni giocatore passato in una squadra del manager leccese, Marco appena cresce un pò in valore viene venduto, e così è costretto a lasciare le isole baleari in direzione Polonia. La fredda Polonia e il distacco dalla madre mettono Marco a dura prova, tanto che la sua irascibilità cresce esponenzialmente a tal punto da insultare malamente il presidente del club polacco, che non può far altro che rimpacchettare il giovane. La tappa successiva è la Grecia, ma anche qua il nostro Marco si trova male, perchè la recessione greca ha tolto averi dalle tasche e Ibros non può dedicarsi al suo passatempo preferito di cleptomane. Mancanza grave, che manda Marco in depressione e che lo costringe ad abbandonare la Grecia, zaino in spalla, verso nuovi lidi. Il vagare errante porta Marco ai margini della società e la sua vita si trasforma in un pellegrinaggio tra i bar più scrausi dell’entroterra greco e i ponti più accoglienti per dormire, in pratica da calciatore Marco sta diventando un barbone a 19 anni, ma..... un giorno, mentre Ibros gioca una partitella a calcio per la strada insieme a qualche dodicenne, passa una delegazione di orsetti del cuore, che vedendo un simil talento in quello stato danno sfoggio a tutta la loro forza coccolosa e prendono sotto la loro ala protettiva il ragazzino. Ibros viene curato con abbracci, pane e nutella, proiezioni di Bambi e un bacio perugina al giorno, quando fa il bravo: così il ragazzo antisistema e incazzato con il mondo diventa un docile giovincello, pronto a far conoscenza del presidente Vezzo e a giocare per l’Erode. Un cammino di redenzione che porta Marco Ibros ad essere il capocannoniere della Petrella con 6 gol e molti riflettori puntati su di lui, anche se nell’ultima partita al gol è seguita un’espulsione gratuita che ha fatto arrabbiare gli orsetti del cuori dello staff erodiano. Che l’animo ribelle e incazzato di Marco stia tornando fuori? Intanto gli orsetti hanno tolto la razione giornaliera di baci perugina per il comportamento cattivo.

Ibros alle prese con una macchina di un turista



I Top & Flop
Diapositiva della Petrella, covo di maestri di tattica, perculatori ma soprattutto niubbi


I Flop
Bach, voto 2 = Il profeta della Specialità, il Messia sceso in terra per guidarci verso un nuovo futuro di hattrick, si fa battere da un sine versione 229 htstats con attacco nullo e chiappe strette. Quando avrebbe potuto schierare una formazione che lo avrebbe spedito agile verso il turno successivo, il nostro simpatico bach si dimentica (per sua stessa ammissione sul 3d del Petrellive) di levare la tattica contropiede che aveva settato “giusto un’oretta fa”, e che alla fine dei conti gli ha consegnato un nobile DEBOLE in abilità della tattica, roba che uno in undicesima (che non esiste nemmeno più) faceva meglio. Tra formazioni sbagliate, tattiche inventate e giocatori titolari lasciati in panca a riflettere sul perchè ancora giocano nel Canova, dopo una frittata del genere bach si lancia anche in un vilipendio alla bandiera, affermando che questa sarà l’ultima Petrella giocata (vilipendio che sa tanto di paraculismo dopo l’ottima prova). Insomma una prova d’oro e da plausi per il grande bach, che siamo sicuri in realtà sotto la sua scorza da uomo duro e indipendente nasconde un cuore orsettoso: non dovremo attendere tanto prima di un suo ritorno in Petrella...... niubbando si impara!!

Domingo, voto 4 = Quando il pillolone ti segna un 7.83% di vittoria, e poi in alto vedi il risultato di 3-2, non puoi non essere inserito tra i FLOP!!! Flop maturato per troppa corruzione nei confronti di John Random, ed è veramente il caso di dirlo: le vie del Signore sono infinite, John Random dà e John Random toglie......... ma chissà come mai toglie sempre agli stessi, e il buon Domingo ne approfitta volentieri, affrontando un manager che con John ha avuto più di un battibecco, il vecchio Sante. L’ennesima riprova che i creatori di Hattrick dovrebbero mettersi a giocare a carte, piuttosto che sviluppare un giochino di calcio: ho ancora nitido davanti agli occhi il giorno in cui uscì l’editoriale che diceva che gli SE sarebbero stati (con la nuova rivoluzione del sistema di gioco) assegnati in base al possesso palla. Ergo, niente di più favorevole per gli indiani, scesi in campo con uno straordinario a cc a fronte di un acc della Steel...... risultato? Un SE a testa (io faccio un calcolo semplice semplice e mi sembra un po’ sfavorevole), e il solito ruzzino di hattrick che fa segnare gol in 2 minuti, cioè all’88 e 89esimo. Flop di Domingo non per la prova (siamo tutti contenti del suo passaggio) quanto per l’eccessivo culo e la sua ormai prolungata assenza dalla fed. Ma tanto siamo sicuri che si rifarà, e ci farà ricredere, battendo donzauker e vincendo la Petrella!!!


E adesso è il momento di qualcuno più meritevole ...

I Top
Mirari, voto 7 = Una menzione d’onore va al sommo poeta: che sia un maestro della pretattica? O, semplicemente, che abbia avuto più culo che anima? Non si sa, fatto sta che la settimana pre-sedicesimi l’ha passata implorando il suo avversario, bandula, di non incularlo troppo, di usare almeno la vasellina, che ne avrebbe prese cinque e sarebbero state troppo poche e così via, blablablalba
Ed effettivamente, a guardare il pillolone a fine partita, un leggero vantaggio per il manager di Bandula ci stava... ma a parità di cc le due squadre si sono affrontate con le unghie e con i denti per tutti i 90 minuti, anzi, siamo dovuti arrivare al golden goal per decidere il vincitore. Ed è qui che è stato fondamentale il colpo sotto da 10 e lode di Michel Arcuri, fratello della Manuelona nazionale, ragazzo che tutti vogliono conoscere e tutti vogliono avere amico (ovviamente di modo da potersi scopare la sorella). Insomma che sia meritato o no, che il Sommo ci abbia lavorato o meno durante tutta la settimana, alla fine quello che conta è il risultato finale, un 3-2 strappato con il sudore che ci proietta verso una bellissima Ma.gia - Dinamo Tiuz..... sarà da top o da flop? Noi siamo qui ad aspettare....

Andrea Placidi, voto 8 = Ci sono serate che rimangono impresse nella storia personale di un giocatore di calcio, serate che racconterà ai nipoti seduti sulle ginocchia davanti al fuoco nelle buie e fredde sere d’inverno...... ed è proprio questo il caso di Andrea Placidi, centrale della Loss Eleven che nel sedicesimo di Raspiduo ne segna ben 3, facendo decollare la sua squadra al turno successivo, in un attesissimo match Eleven - Spartak Gonzo. Il gasometro si alza a palla per un ragazzo che segna da tutte le parti, e chiude in maniera epica una serata che rimarrà nella storia. Stragasamento-appalla!!!!



Sotto i riflettori
Interviste psichiatriche a manager avvampanti

Per il quarto appuntamento con “Sotto i riflettori” incontriamo Giu87, il manager di cittadibaveno.

Il manager rivelazione Giu87, posa il fiasco e si fa scattare la foto per la patente


La squadra piemontese è l’unica matricola di Petrella sopravvissuta ai gironi. Orgoglioso? “Abbastanza orgoglioso, anche se alla fine son passato solo per differenza reti. Comunque era un girone tosto; l’ultima partita con Materazzi lui ha schierato la formazione praticamente titolare ed è stata molto dura, dovevo subire un passivo di non più di 4 gol. E’ andata bene (è finita 1-3, ndr).”.
Ma la cavalcata di cittadibaveno non si è fermata lì, perchè la squadra ha passato anche i sedicesimi. La vittoria contro Festina, però, è stata “sofferta. Ma in fondo meritata. Non mi aspettavo dei valori così importanti da parte sua, ma la supremazia a centrocampo mi ha consentito di spuntarla”.
Ora l’ottavo contro il campione in carica, Barry “sarà un difficile cliente nel prossimo turno. Noi faremo di tutto per proseguire in coppa, continuando a portare il fardello di tutte le neoiscritte in Petrella che sono uscite prematuramente”

Capitato in Petrella per merito di mammuth “che ha il mio appoggio, esce anche quest’anno senza meritarlo troppo. Io e lui ci siamo conosciuti perché eravamo nello stesso girone di V fino all’anno scorso quando sono salito. Quest’anno tocca a lui, spero che l’anno prossimo saremo entrambi in IV (tradotto, spero di salvarmi perché lui ormai è promosso!)”, Giu87 ha subito apprezzato atmosfera e impegno del carrozzone petrelliano “Editoriali, sorteggi e quant’altro possono solo attrarre ogni anno giocatori più forti e interessanti. Spero di essere uno di questi :)”

E come potrebbe non esserlo?
Battezzato nell’aprile 2006 una prima volta “la prima squadra creata è stata chiusa”, il ragazzo ci riprova in settembre quando apre “la storica cittadibaveno, rigorosamente senza accento per la mancanza di questo nella tastiera da cui avevo iscritto la squadra. Ho pensato di cambiarlo 1000 volte, ma alla fine non l’ho mai fatto!”.
Ed è stato un bel riprovarci. “Mai retrocesso e sempre nelle prime 5. Ho scalato rapidamente le prime serie arrivando in VI dove mi sono ancorato per un po’...E qui arriviamo alla più grande delusione. Nella stagione 40 decido che è il momento giusto per salire di categoria. Pronti via una sconfitta alla prima, poi subisco due sconfitte pesantissime sia all’andata, sia al ritorno. A fine stagione arriverò a 2 punti dalla vetta con il mio avversario che si suicida con un MOTS, per poi fallire (ovviamente allo spareggio). Ma passiamo alle cose belle: l’anno seguente ovviamente si punta ancora a salire, ma ho un avversario fortissimo che riesco a battere per due volte, e saranno le uniche partite in cui perderà punti. Esito finale: 38 io (2 pareggi) e 36 lui (2 sconfitte contro di me). Altre soddisfazioni la promozione in IV e il raggiungimento del settimo turno di Coppa Italia”.
Un manager a cui piace pianificare e crescere giocatori multiskill “c’è un progetto di biskillare attaccanti e trequartisti in passaggi e attacco. Dei secondi sto cercando di crearmene tre in casa, per poter fare un ercanto con le palle!” e il cui credo in hattrick è “fai di tutto per prendere il possesso. Se non ce la fai, inventati qualcosa”.
Molti giocatori sono passati nella storia della squadra, ma è sempre bello ricordare chi sono i simboli di oggi “Rudi Beer, tedesco biskill in regia/difesa, molto forte e che ho in rosa da moltissime stagioni (l’ho preso 18enne ora ne ha 31!) e Alessandro Terzera, anche lui biskill difesa/regia, il mio futuro allenatore” e quelli di ieri “non posso non nominare il “mio” Antonio Chiarello, comprato in un’operazione di skill trading e invece tenuto perché molto interessante. Preso diciassettenne e rivenduto quest’estate trentenne. Era stato anche convocato in nazionalina U20 italiana!”

Concludiamo come al solito con una rapida carrellata su chi si nasconde dietro il proprio avatar “Preferirei rimanere Giu87 (o Giu), abito in provincia di Verbania (lo so che nessuno la conosce, ma è una provincia piemontese :D), forse è più famosa la “D di Domodossola” che è la seconda cittadina della provincia. Sono al quinto anno di Ingegneria informatica al politecnico di milano, mi mancano 4/5 esami e tra qualche giorno/settimana inizierò la tesi. Ho perso un po’ di tempo perchè sono andato in Erasmus a Granada, un’esperienza pazzesca che consiglio a tutti. Non sono il classico nerd però tranquilli. Mi so divertire e, anche se in ogni modo studio parecchio, mi piace uscire, bere birra, sambuca o quello che volete. Un paio di volte son anche andato a raduni di HT, però non conoscevo quasi nessuno e poi ho smesso di andarci. Mi piace il calcio (gioco CSI a 7), sono interista e speriamo in Ranieri (speriamo bene sì, diciamo che la partenza è ottima, ndr)”

In bocca al lupo per tutto Giu, da hattrick alla tesi, gas apertissimo. Sempre!



Controcorrente
John chiiiiiiiiiii??? Random Stoppardiba…rry!

I sedicesimi della coppa Petrella si sono aperti con la solita cerimonia stellare, con fuochi d’artificio e mignotte della zona a fare la lap dance su tutti i campi torinesi, ma tutte quelle tettine devono aver deconcentrato più di qualche giocatore…fatto sta che alla fine si sono visti risultati a sorpresa e niubbate al seguito.
Il logico post-partite è stato il susseguirsi di dichiarazioni atte ad invocare la presenza ubiquitaria del nebuloso dio Random, con pianginismi, vittimismi e invenzioni ipobariche delle più inverosimili (ti voglio bene mammuth, drogati meno però ndr). Ma la verità è che la fortuna può essere sfacciata, ma va indefessamente cercata e perseguita e magari anche un po’ incoraggiata…e allora i molti tifosi di Stoppardi e Indiani si stanno chiedendo che cosa se ne faranno ora i loro presidenti dei portafogli multi-vano stracolmi di soldi, che potevano essere spesi in maniera massiccia per cercare di conquistare seriamente la coppa più ambita di hattrick!? Infatti non a caso fuori dalla casa del capo-cupola Jurij campeggia da un paio di giorni questo striscione:”Quando vai a escort almeno chiamaci” (e non pensiamo si riferisca all’automobile), mentre dalle riserve americane si sente sollevarsi un canto che tradotto fa più o meno così:”Il grande capo con soldi e mazzette / ci si spara solo le pugnette / Augh!”.
Ma lasciamo chi piangerà per almeno un’altra stagione e andiamo da chi di rimpianti non ne può proprio avere e anzi può dire di aver avuto la sorte avversa in questo sedicesimo di finale. Stiamo parlando dell’Apples Dream Team, che si presentava come vittima sacrificale già designata dell’armata Deportivo donkaiserzauker, ma nonostante questo ha mandato in campo una formazione veramente quadrata, con 11 leoni che hanno combattuto per novanta minuti senza lasciare mai un centimetro quadrato di campo scoperto per l’avversario. Tant’è vero che il Donz, seduto per l’occasione (di vedere le mignotte ad inizio partita) in panchina al fianco dell’allenatore, lo si è visto nel corso del primo tempo parlare con quest’ultimo più di qualche volta in maniera nervosa, coprendosi la bocca con la mano per non essere intercettato dalle telecamere. Infatti, dopo il primo tempo che vedeva avanti il Depor in modo a dir poco fortunoso, ci sono stati i tre cambi che probabilmente hanno dato quel leggero vantaggio che si è visto alla fine. Insomma 7 a 0 per la squadra a favore di pronostico, ma se fosse stato 7 a 8 nessuno avrebbe avuto da recriminare! :D
E ora avanti con gli ottavi che promettono scintille…e le solite polemiche!



Ottavi di finale adesso, che si preannunciano altamente spettacolari, come da tradizione. I campioni in carica se la vedranno la matricola cittàdibaveno, chiamata a confermare il proprio gasamento, così come lo scontro fra la nobiltà petrelliana della Dinamo Scrocco se la vedrà coi grosseto city ramblers, che ormai da diverse stagioni provano ad entrare in quella stessa elite. L’evergreen Spartak Gonzo cercherà invece l’ennesimo quarto di finale nello scontro contro i Loss Eleven, mentre Depor-Amendolara si preannuncia una della sfide più interessanti del prossimo turno. Lagnagna e Ballanza si daranno battaglia in una sfida inedita, mentre il poetico Ac Magia cercherà di avere la meglio sulla lardellata Dinamo Tiuz. Erode-Steel e folkzanna-Fantamaniacs completano un turno che potrebbe riservare tante sorprese. Ottavi di finale da seguire col fiato sospeso, in una cornice di gasamento e pubblico degno della coppa più ambita di Hattrick Italia.




mammuth sviene prima di settare i cambi “salvarisultato”, i medici lo salvano con una flebo di mirto ma ormai l’eliminazione è avvenuta.

1 commento:

  1. Usciamo di scena a testa bassa e con le orecchie mosce mosce, un vero peccato perchè avremmo voluto arrivare fino in fondo e far socare mammuth (ops, ha socato pure lui?). Invece siamo qua a leccarci le ferite, ma a spellarci anche le mani: come al solito l'editoriale è degno della Petrella! ;)

    Sante

    RispondiElimina