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mercoledì 14 luglio 2010

Editoriale Semifinale - VIII edizione


La favola Raspiduo finisce sul muro sardo della Dinamo
Niente colpi di scena in Friuli: la finale sarà Indiani Metropolitani-Dinamo Schicchi
Indiani Metropolitani a valanga su Bluff Country. A sirfly non bastano coraggio e volontà per colmare il gap tecnico.




A cura della redazione più stragasante della terra


Quattro squadre, quattro manager che hanno dimostrato di avere tutto quello che serve: talento, giocatori, rosticcerie e anche un pizzico di fortuna, si sono affrontati in questo caldo martedì di fine Luglio. Ma stranamente, in questa giornata le sorprese sono rimaste chiuse nello spogliatoio, e ne è uscita fuori la finale che tutti pronosticavano: Indiani Metropolitani-Dinamo Schicchi. La maggiore esperienza in Petrella, la maggiore anzianità del gioco, la voglia di non perdere un’occasione così ghiotta, hanno prevalso sull’ AC Raspiduo e sulla Bluff Country, che hanno potuto solo assistere da spettatori al dominio dell’avversario. Tutto come da programma per una volta, in questa Petrella compulsiva e bizzarra che ha riservato giornata su giornata scoop e bombe ad orologeria, tanto che, notizione da prima pagina vengono centrifugate come niente fosse, tipo l’acquisto di quattro polli nella stessa partita. Ma adesso basta con le romanzate e parola ai cronisti, per il racconto delle due semifinali:



(il presidente jurij osserva il match fra Indiani e Bluff Country)

Indiani - Bluff è l’ emblema di questa VIII edizione della Coppa Petrella, ormai dominata dal pollame e dalla vittoria ad ogni costo. Anche sir fly questa settimana, imitando il suo avversario che lo aveva anticipato di una settimana, dichiara il suo “no al pollo, sì alla topa” salvo poi doversi rimangiare tutto e ricorrere a due bei McChicken per cercare di limitare lo strapotere Indiano che aveva sostituito gli ormai avariati galletti dei quarti di finale con due nuovi polletti ruspanti. Come ogni degna sessione di calciomercato merita, la nostra redazione ha chiesto ad uno special guest di fare i voti ai polli acquistati dai due manager: Sante Pollastri voto 9, “chicken trader”; Sir Fly voto 7, “vorrei ma non posso” . Sotto queste premesse il combatt..., ehm, la partita sembra essere già segnata in partenza in favore degli Indiani Metropolitani i quali scendono in campo con un solido 3-5-2 di marrundiana memoria contro il 3-5-2 AOW con 2 DCoff, ali offensive e attaccanti verso l’ ala di Bluff Country. Al 10’ ci si mette anche la sfiga a dar fastidio alla già sfavorita Country che si vede costretta a sostituire uno dei polletti per un grave infortunio alla coscia, una delle parti più pregiate e delicate del volatile. Di fatto la partita si chiude qui, infatti nel giro di 15 minuti gli Indiani si ritrovano sopra di 2 gol realizzati da Koczaj e Waltevreden e con un ripiegamento che sa di chiusura a doppia mandata sul match. Nella ripresa c’è spazio fra i marcatori anche per l’ altro polletto Cardona, per Buljat e per il secondo gol di Koczaj, poi all’ 80’ gli Indiani si coprono con il 4-5-1 e cala il sipario su questa semifinale. Così, mentre i polli dividono in due l’ opinione pubblica, gli Indiani Metropolitani raggiungono una meritata e fortemente voluta finale, mentre Bluff Country si deve inchinare al potere del “Pollo che ruspa”, il pollo indiano, ed accontentarsi della finalina. Non contento della netta vittoria della sua squadra, il mister di Indiani, Bont, nel dopo partita si è scagliato contro tutti i detrattori ed i nemici degli Indiani che cospirano contro il team di Sante Pollastri, ricordando il Mourinho nerazzurro nell’ aggressività e gratuità della sparata. Con questa manifestazione di celodurismo si apre la settimana finale di questa magnifica Coppa Petrella, vinca il migliore!

(Veltroni, con il suo “se può fà!”, azzera le speranze di rimonta di Raspy)

Schicchi - Raspiduo si porta dietro il solito codazzo di polemiche settimanali: Raspy cerca di fare forza e regalare un pò di convinzione ai suoi, mentre Mammuth ostenta il maniavantismo d’ordinanza dichiarandosi sfavorito e dipingendo l’AC Raspiduo come una nuova Inter pronta ad un’altra tripletta. Al via le telecamere inquadrano Raspy in tribuna: è appena uscito dagli spogliatoi della sua squadra, dove ha motivato i suoi con le immagini di Rocky 4, Rambo 3, Bambi 2 e Biancaneve sotto i nani 1. Il presidente continua a ripetere ad occhi chiusi un sommesso “yes we can”. Mammuth invece si accomoda in tribuna, dice a tutti che forse non riuscirà a vedere la partita, che probabilmente la sua squadra si perderà e non troverà l’uscita degli spogliatoi e che sicuramente una squadra di nani ciechi, storpi e legati avrebbero molte piu possibilità della Dinamo Schicchi di vincere la partita, rammaricandosi però di non averli potuti comprare per lo stato indegno delle proprie finanze. Il presidente si fa quindi offrire un caffè da un mendicante, un gelato da un bambino di tre anni e il posto a sedere da una donna incinta che si regge malferma su una stampella. Nessuna sorpresa in campo: 2-5-3 d’ordinanza per Raspiduo, 4-5-1 per Schicchi. La sorpresa si materializza dopo 11 minuti: evidentemente gasati dalle parole del loro presidente, i giocatori di Raspiduo passano in vantaggio con Turrieta. Mammuth è raggelato, Raspy esulta urlando “Obamaaaaaaaaaa!!!”, presente tra l’altro in tribuna d’onore con tanto di scorta. Nessuno in campo sembra crederci, ma a volte i miracoli accadono. Ma non stavolta. Nel giro di sei minuti la partita volta le spalle a Raspy: Pagkratis pareggia per Schicchi al 18°, poi Bojko spezza una caviglia a Fux con una mazza da baseball e schicchi dilaga due volte con Korepov. Al 24° Schicchi è avanti 3-1 e ripiega a difendere il risultato. Mammuth è svaccato in tribuna a calmare i facili entusiasmi dei tifosi, pronosticando una facile vittoria per Raspy. Raspy invece si volta verso Obama per cercare sostegno morale, ma il presidente se ne è gia andato. Al suo posto è arrivato Walter Veltroni, che lo incita a non mollare. Raspy abbandona quindi lo stadio alla mezzora del primo tempo, ormai sconsolato. Negli spogliatoi i giocatori di mammuth iniziano a piangere per il terrore di dover affrontare i temibili avversari per altri 45 minuti, temendo di non uscirne vivi. Serve un intervento dei celerini per ributtarli in campo, ma Korepov si chiude nello sgabuzzino e si rifiuta di uscire. Cambio obbligato: entra Siveri. La partita in realtà non ha piu nulla da offrire: Rivera fissa il risultato sul 4-1 al 57°, e in pratica non succede piu nulla. I giocatori di Ac Raspiduo si preparano quindi per la finale per il terzo posto, prima di godersi le meritatissime vacanze. Alla prima partecipazione ad una competizione estremamente competitiva come la petrella Raspy porta i suoi fino in semifinale, eliminando compagini storiche e titolate come l’Erode e la Dinamo Scrocco: decisamente un ottimo risultato, da coronare con un bronzo nella finalina di martedi contro Sir Fly. La Dinamo Schicchi conquista invece la sua prima finale, dove affronterà gli Indiani Metropolitani. Mammuth sembra prediligere le petrelle balneari, le uniche dove finora è riuscito ad ottenere dei risultati significativi con due approdi tra le prime 4. Ma il preistorico non ha ancora vinto nulla, a parte la soddisfazione per alcuni ottimi risultati e l’odio dei mendicanti e degli storpi di ogni stadio per il suo maniavantismo: serve una vittoria contro gli Indiani per entrare nell’olimpo della Petrella. Mammuth si sta già preparando: da ieri il presidente si aggira per il Friuli, dubitando di riuscire ad organizzare la partita.

La carovana abbandona il Friuli, teatro di questa Petrella che doveva essere balneare e invece è stata più infiammata di un peperoncino calabrese. Raspiduo se ne torna in Puglia, con una fama accresciuta a dismisura e con il premio mina vagante, votato all’unanimità dalla comunità Petrella; Bluff Country in Veneto, a bere spritz e brancamenta in gran classe come consuetudine, conscio di aver giocato una grande coppa e di aver messo tutto, nonostante un 5-0 che non rende onore al team di SirFly. In Veneto anche i due protagonisti indiscussi di questa Petrella: Mammuth e Sante Pollastri, per giocarsi la finale allo stadio la fenice, ospiti di Lucaparo per un gesto da librocuore che rende omaggio al bannato più famoso di hattrick Italia. Siamo arrivati finalmente alla resa dei conti, ora non c’è più tempo di gufare e dire che ci sono altre squadre più attrezzate, ora sono loro i protagonisti indiscussi e non possono più nascondersi, perchè la folla si aspetta molto. Sarà gran finale, senza togliere nulla alle edizioni precedenti ma probabilmente sarà la finale più bella di sempre, sia dal punto di vista tecnico, considerate le valutazioni, sia dal punto di vista umano, perchè si scontrano due amici, due presidenti che si conoscono a memoria, due presidenti che hanno vissuto da indiscussi protagonisti le elezioni di due mesi fa per la nazionale. Dopo lacrime versate, piangine, maniavantismi, complimenti agli usciti, puntate acide, polemica, polli, insulti, è l’ora di far vedere chi ce l’ha più lungo. E allora? Chi l’ha più lungo se lo tiri!

Martedì 20 Luglio ore 19, stadio la fenice. Dinamo schicchi-Indiani Metropolitani   
Per la petrella
Non mancate

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