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sabato 15 settembre 2012

Editoriale Quarti di Finale - Coppa Petrella XV

Giocata non schiera i giocatori migliori dando la colpa alla NT e lasciando campo libero a mammuth
L’OMBRA DELLA COMBINE SU SCHICCHI - GROSSETO
Furiga l’antischicchi o il grande burattinaio? L’altra semifinale è tutta per Raspy e il ritrovato gasatissimo Barry


I quarti di finale di coppa posso essere distinti un 2 categorie: due match molto equilibrati, statisticamente aperti a tutti i risultati con continui ribaltamenti di fronte e finali al cardiopalma; gli altri 2 match in cui le due finaliste della scorsa edizione, Dinamo Schicchi e Raspiduo, hanno asfaltato le avversarie, Grosseto City e Blondjob, sommergendole sotto una pioggia di gol senza alcuna pieta'.
Difficile consolare i due team sconfitti. L'unico consiglio che mi sento di dare e' quello di cercare di buttarsi alle spalle questa batosta e di guardare avanti, cercando di dimenticare al più presto. Siamo pero' consapevoli che solo gli idioti hanno la invidiabile fortuna di dimenticare tutto in fretta. E purtroppo per loro, non e' il caso di Giocata e filo13. Del resto anche a me ieri e' successa una cosa devastante che mi ha fatto scendere l'umore sotto i tacchi: pensate che,.......pensate che purtroppo............, ehm.... di che stavamo parlando?
Boh! Forse volevo solo dirvi che la vita e bella e io sono felice come sempre!
Nel primo dei 2 match equilibrati, i Leoni d'africa si trombano (ma con moderazione) Annikilator, che combatte a lungo prima di calare le braghe e permettere ai Leoni di servirsi il pasto. Annikilator esce con onore dalla coppa e anch'io, malgrado la mia ignoranza con le lingue, voglio salutarlo e dargli appuntamento alla prossima edizione con l'unica parola di francese che sono stato capace di imparare: good morning, Annikilator!
E arriviamo a commentare l'ultimo quarto di coppa, il più combattuto, con entrambe le formazioni di Barry e Ma.gia determinate a conquistare l'accesso alle semifinali, entrambe convinte che una vittoria in coppa Petrella non ha prezzo (ma in realta', se guardate bene, il prezzo dovrebbe essere scritto sulla scatola). Lo spiegamento delle forze dell'ordine intorno allo stadio per garantire lo svolgimento in sicurezza del match e' imponente e di una ferocia inaudita: dobermann tenuti al guinzaglio da donne al primo giorno di mestruazioni.
La partita e' bellissima, forse la più bella di questa edizione.
Cosi' bella che nello stadio e' stata posta una targa commemorativa gia' prima del fischio d'inizio!
Così eccitante che malgrado Angelina Jolie avesse promesso di darla via gratis a tutti quelli che quel giorno fossero andati da lei anziché a vedere la partita, nessuno ha approfittato dell'invito, preferendole la visione del match.
A parte un povero idiota.
Così emozionante che per entrare allo stadio bisognava avere una certificazione di idoneita' del proprio cardiologo.
Cosi' combattuta che e' stata inserita nel libro "le 100 più grandi battaglie della storia dell'umanita'."
Cosi' incerta che anche il Dio Random aveva scommesso su chi avrebbe vinto. E ha perso! Anche il motore del gioco di HT, intervistato dopo il match, era convinto di aver fatto vincere l'altra squadra.
Alla fine ha vinto il Barry di Ray Allen e il Ma.gia se ne torna a casa accompagnata da uno scroscio di applausi, di cui il Presidente Mirari non potrà che andar fiero. Tanto gas!

Siamo arrivati alle semifinali, quasi tutte le squadre che si sono affrontate in questa edizione, sono oramai solo spettatrici di queste ultime decisive partite. A tutte le squadre eliminate mi sento di dire quanto gia' detto loro nella scorsa edizione: quest'altro anno vincerete senza dubbio voi la coppa!
Pronostici sulla vittoria finale? E' sempre difficile farne.
Io personalmente continuo a essere convinto che vincera' Mammuth, ma Angelina Jolie mi ha ribadito che sono un povero idiota....


Match of the week: AC Ma.gia - Barry f.c. 2006
Il tabellone inizia ad assottigliarsi sul serio, e quel gas che naturalmente viene sprigionato da una competizione di sì tal fatta non può fare a meno che riempire in ogni anfratto le quattro partite della serata petrelliana. E una in particolare ha raccolto il gasamento di almeno settordici partite messe insieme: AC Ma.gia - Barry f.c. 2006.
Reduci da due ottavi molto diversi non tanto per l’entità delle vittorie quanto per le evoluzioni dei matches (i siciliani avanti 3-0 su Spam Spritz, i lombardi e JR 3-1 su Fantamaniacs), le compagini presentano già al via succose novità che preannunciano emozioni: mentre mirari vara un garibaldino 2-5-3 dalla difesa pressochè assente, simile agli schieramenti proposti proprio dal suo avversario nelle ultime stagioni, Ray riabbraccia il 3-5-2 con due acquisti dell'ultima ora. Un portiere - Lasciato - e un difensore centrale - Echevarria -  che rafforzano l'intera fase difensiva d'una squadra che perde comunque qualcosa in attacco, complice anche l'assenza di Nousiainen infortunato. In definitiva, se qualcuno dovesse guardare distrattamente le due squadre disposte sul campo prima del calcio d'inizio, potrebbe ben pensare ad uno scambio di maglie anticipato.
I manager non ci sono ancora, e Mirari deciderà addirittura di seguire l'intera partita in una stanza del motel Gardenia di Casalecchio di Reno, luogo piuttosto deprimente e punto di ritrovo delle mignotte della zona. Non è dato sapere se questo c'entri qualcosa con la presenza del siciliano. Ray Allen invece comparirà all'inizio del secondo tempo, giustificando l'assenza con una ventina di scuse diverse snocciolate a una decina di diversi giornalisti di una trentina di diverse testate, di cui una quindicina cartacea e una quindicina online. Ma voci di corridoio lo volevano insieme ad un uomo con l'impermeabile nero in un parcheggio di Manaro sul Panaro, forse per chiudere "recentissimi" conti. O per aprirne di nuovi.
Ray spiega benissimo il suo pensiero al fischio
del rigore, poi segnato da Cote Quina
Quando arriva Ray le squadre se le sono già date di santa ragione. Al 10°, alla prima vera occasione, il Barry era passato in vantaggio: Bovtalo aveva evitato i due difensori avversari, già provati dalla vastità dell'area che da soli devono coprire: un simpatico matematico sugli spalti, il professore emerito Oddantonio Alacri - noto cultore della Coppa Petrella - l'ha calcolata e l'ha spiegata con una immagine fruibile a tutti, quella di stocazzo.
Dopo l'interessante disquisizione matematico-stocazzista, la partita era proseguita con un solo grande protagonista: l'arbitro. Che concede due rigori, uno a testa: ma mentre il primo (a favore di Ma.gia, trasformato da Pifferi) appare lampante quanto l'immagine proposta poco prima dal professore emerito Oddantonio Alacri, il secondo (per Barry, siglato da Quina) sembra una conseguenza dei cori che dal primo penalty in poi si sono levati dai tifosi lombardi. Cori misteriosamente spariti nel momento stesso in cui il pallone calciato dal rigorista bianconeroverde aveva accarezzato la rete.
RayAllen cerca di esorcizzare Ma.Gia.
con riti propiziatori
Poi, l'intervallo. Rilassante tisana alle ventisette erbe per i ragazzi del Barry, energetico Red Bull per gli undici di Ma.gia, e la differenza delle bevande si vede immediatamente: su un corner calciato dal pifferaio magico Pifferi, Tomas Garrasi si mette le ali e vola ad incornare la palla, scaraventandola in rete. E' la prima azione che vede Ray Allen appena comparso in tribuna vip: per tutelare i più sensibili, il redattore ha scelto di evitare di riproporre il contenuto delle frasi colte dalla lettura della labbra del manager dalla tripla fatata. 2-2 quindi, e dopo una dozzina di minuti arriva un'altra occasione per i mirari boys: ma la spinta pian piano si affievolisce e il Barry si riprende, anche grazie alle gambe fresche del giovane Insalaco che sostituisce il totem Raynaud. E si riprende così bene che riporta la testa avanti: è Piciarelli a colpire, dal fronte destro dell'attacco. Ray può tornare a sorridere, ma non passano che cinque minuti e accade il fattaccio: il nuovo acquisto Echevarria dà di matto e colpisce con un calcio negli zebedei Bocskor. Espulso. All'esordio. Quando l'intera squadra avversaria cerca il pareggio cercando di sfondare al centro, dove ora ci sarà il nulla. Ray inizia a sfogliare il suo 1001 torture per i tuoi sottoposti.
Ma come accade spesso nei paradossi calcistici, invece che il gol di Ma.gia arriva il 4-2 del Barry, ancora Piciarelli a firmare la sua doppietta personale. Siamo all'80°, finita qui? Ma state scherzando, miscredenti dello spirito petrelliano?
Un minuto dopo Ma.gia torna a segnare (Ligios), riaprendola. Due minuti dopo il Barry perde uno dei suoi uomini migliori, Norrerberg, per infortunio: mentre il talento svedese abbandona il campo in barella, mister Vilardell rimugina sulla sostituzione da effettuare. Come tenere occupati un branco di omaccioni dal testosterone a palla, aggressivi e vogliosi? Un raggio di luna illumina un posto sulla panchina, come una rivelazione divina. Un canto gregoriano risuona nell'aria mentre Vilardell scandisce il nome di chi occupa quel posto "Merivot, entri tu. Fai quello che sai fare". Giuseppe Merivot, la meretrice storica della federazione. entra e fa quello che sa fare: dopo il suo ingresso, sul campo non accade più nulla. O almeno, non accade più nulla che riguardi una partita di calcio. Una mossa micidiale di Vilardell, il Barry mantiene il vantaggio e vince, approdando nelle migliori quattro e tornando ai fasti della Petrella che l'ha visto trionfare, e anche in quella edizione i bianconeroverdi sconfissero Ma.gia. Deja-vù? Raspiduo, prossimo avversario di Ray in semifinale, non sarà molto d'accordo.



Stronzi si nasce, eroi si diventa.
Nato quando ancora i televisori erano in bianco e nero, Andrea Arno è figlio di un imprenditore della Brianza noto per aver inventato la macchinetta per sparare merda sui tetti, strumento dalla dubbia utilità ma in gran voga a metà degli anni ’70. Della madre si sa solo che diede alla luce il piccolo Andrea poco prima che gli scoppiasse un embolo dopo l’ennesimo etto di bamba tirata a narici larghe e chiappe strette. 
Lo sfortunato allenatore Cremonese
dopo l'incidente con Arno (ciao Vezzino :*)
Il figlio dal canto suo non era da meno, cresciuto nella bamba-gia era una gran testa di cazzo e all’età di 16 anni girava già col porche del padre, finché un giorno, mentre era nella zona di Cremona in cerca di mignotte e letame più friabile da lanciare, non riuscendo a trovare la città, finì con l’investire l’allenatore di una squadretta della campagna lombarda.
Per farsi perdonare riuscì a far sponsorizzare la squadra dalla ditta paterna e cominciò a prendere parte agli allenamenti. Si mise subito in luce per la grande tecnica… con cui rimorchiava le più grandi zozze della storia durante le serate in discoteca coi compagni. Il suo target era chiaro: non importava quanto fossero brutte o ciccione, l’importante è che avessero almeno una quarta di tette. Scelta apprezzabilissima, che però gli fruttò solo una malattia venerea di origine tropical-sub-sahariana e per curarsi andò a svernare in una clinica nel sud della Francia, dove si dice che imparò anche a sparare merda lontaniss… a giocare a calcio benissimo. 
Infatti una volta guarito tornò in Italia e dopo una breve parentesi nella capitale per riprendere confidenza velocemente con le zozze nostrane, si accasò sulla riviera marchigiana dove trovò la sua dimensione tra le fila dei Leoni d’africa.
Arno impegnato nel suo passatempo preferito.
A caccia di Fiha.
In cinque stagioni divenne un vero fenomeno e mettendo a frutto gli insegnamenti del padre, maturò in un attaccante prolificissimo: merda negli occhi dei difensori e palla in rete, tanto era facile! Alla fine venne venduto per una cifra record in Svezia, tanto da far sorgere dubbi su un ritorno a calciopoli... ma a lui andava più che bene visto che oramai era maturato anche nei gusti e in quel periodo oltre che zozze, brutte e tettone le cercava anche biondissime.  Non c’è dubbio che i dieci lunghi inverni che passò nel nord dell’Europa lo logorarono non poco, ma una fiammella nel profondo del suo animo continuava a scaldarlo: ”Tornerò in Italia per vincere la Petrella!”, questo era il suo pensiero fisso giorno dopo giorno, zozza dopo zozza, merda dopo merda. E alla fine il manager Furiga lo ha richiamato ai Leoni d’africa per poter coronare il suo sogno e di certo non sta sfigurando: già sette centri in questa edizione dell’ambitissima coppa e la tripletta con cui ha liquidato annikilator ai quarti è solo l’ultima perla della sua strabiliante carriera. Insomma, chissà se i Leoni riusciranno a levarsi il GM in Arno!





TOPP&FLOPPE

Top

Grandissimo Ortlieb Thivant… che poi quando uno ha quella faccia un po' così e quell'espressione ancora un po' più così, quando uno gira per i campi della Petrella da più di 20 anni e più che buscarle non fa ed è quasi sempre colpa delle squadre di brocchi, mezzi brocchi o pelabrocchi in cui gli tocca giocare, in genere finisce per adeguarsi al ritmo lento oppure sceglie di lasciar perdere e diventare spettacolare a ogni costo. Magari uno di quelli che pur di sfangarla fa scene impensabili per parate facilissime... Thivant non è così, parare è il suo mestiere e gli piace farlo. Due tuffi straordinari, è costretto a capitolare solo quando tutto il Grosseto City Ramblers dimentica che sugli angoli si salta e in difesa solitamente si fa opposizione…. Giocata dovrebbe comunque andarne fiero…

Una serata decisamente storta per Ortlieb...
ma trova comunque il modo di consolarsi
Dialogo tra il bomber dei Leoni d’ Africa Andrea Arno e il suo amico Gol:"Ciao, gol" - "Ciao Arno, come stai?" - "Benissimo, adesso però scusa scansati un attimo solo che arriva una palla sporca, ecco così. Gol" - "Sai che per avere 37 anni te la cavi davvero benino? Insomma, hai visto come sono ridotti Larrivey e Cacia...?" - "Chiiiiiiiiiiiiii? Aspetta, se ora mi trattieni per la maglia riesco a caricare meglio il destro, si sa mai che Risi non riesca a metterla in mezzo, ecco, gol" - "Come va con la tua compagna, hai messo la testa a posto?" - "Come no, ecco qua, doppio passo, dribbling secco, e gol" - "Andre, ma possibile che non pensi ad altro?" - "No, go Forza leoni!''

Luka Werkhoven, che classe!!Tanta. Persino troppa. Addirittura, per un eccesso di superbia sbaglia il gol più facile, al minuto 81, quando Roberto Carta è bravo a pescarlo in area: lui guarda il portiere, decide di mandarlo da una parte e il pallone dall'altra, ma al momento del tiro accentua troppo la torsione del capo e il portiere devia. Avesse colpito senza guardare, avrebbe fatto gol. Mandrake.

Flop
Stephane Traineau
Cito una sua frase di una settimana fa: "Io so che continuando così, con l’ annikilator non vincerò mai niente. Gli arbitri vengono tratti in inganno sempre dalla stessa parte". Bravo Steph, in effetti andando avanti così, mandando a fare in culo l'arbitro con la fascia da capitano al braccio (in culo), in coppa contro il Mod, difficile che tu vinca qualcosa con millikan...

Ilya Girshovich
Sarà l'emozione che gli procura giocare un quarto di petrella: lui, prodotto (incompreso) del vivaio della steppa; sarà la giornataccia, sta di fatto che la scampagnata emiliano romagnola del 33enne difensore è un Calvario. È lui che soccombe goffamente a nell'azione del primo gol; ed è lui, sul 2-0, a farsi travolgere da Giachen Gehmann. in versione tornado, cadendo come un sacco di patate e rischiando rigore ed espulsione. Blondjob al tappeto. L'assist involontario per gol di Zagni è suo. Insomma, mettiamola così: nella vita, l'importante è la salute. Rintronato.
La serata storta di Ilya, prosegue anche al rientro in Hotel...
Francesco Tarabochia
Forse non se n'è accorto e ha messo la scarpa destra al piede sinistro e la scarpa sinistra al piede destro. Quel che è certo è che il 39enne centrale siculo, in un Ma.gia già zoppicante di suo, oggi è un'autentica sciagura. È un suo doppio, sesquipedale svarione a spalancare al Barry , al minuto 80, la via della vittoria. Mirari, nel pallone, decide di non toglierlo . Jattura.


IL SALOTTO DELLA MEDIOCRITA’

“Non lasciare che sia il tuo nemico a scegliere il campo di battaglia”. Forse non molti lo sanno ma Sun Tzu fece una vita a scappare da un angolo all’altro della Cina solo perché non poteva onorare la montagna di bollette del gas che lo attendeva a casa. Sta di fatto che abbiamo fatto tesoro della sua massima, ed è per questo motivo che oggi, sul nostro blog, conosceremo meglio nientepopò di meno che il nemico pubblico n. 1: GM-Furiga.

Prima di tutto, com’è nato il rapporto con la Coppa Petrella ? Leggi gli editoriali ? Che idea ti sei fatto di questa competizione ?
- Grazie a Bacarospo e Bachforever che mi hanno invitato a partecipare quando ancora ero Mod (vi stavo sempre sulle palle, ma quella volta per un prefisso diverso). Ovvio che li leggo e li trovo anche divertenti. Che se arrivo in semifinale io dovreste impegnarvi un po’ di più come fed, un nemico non va fatto avvicinare tanto alla meta.

Prime tre edizioni da dimenticare, alla quarta apparizione girone dominato, gol a grappoli e la possibilità di andare fino in fondo. Qual è il segreto di questa metamorfosi ?
- A volte le motivazioni cambiano, credo sappiate bene qual’è la motivazione che mi ha spinto ad impegnarmi un po’ di più.

Martedì prossimo arriva la Dinamo Schicchi di mammuth. Come vive GM-Furiga la vigilia di quella che appare davvero molto più di una semplice amichevole del martedì ?
- Quale mammuth, quello di quando ero Mod o quello che s’è fatto conoscere dopo la mia richiesta di entrare in fed ? Martedì ho allenamento, non posso mica seguire le amichevoli su HT.
Un Furiga perplesso, cerca di spiare per capire
cosa accade dentro quella misteriosa fed...
 Stranamente la fed è tutt’altro che unita alla vigilia di questa semifinale: c’è chi tiferà Schicchi, chi guferà i Leoni d’Africa e chi si trova già fuori dallo stadio con striscioni come questo: “I giocatori di Leoni, poco adusi a partite come queste, sembrano terrorizzati e faticano a prendere iniziative. La semifinale di questa coppa sarà per loro un inferno.”. C’è tensione tra i giocatori ? Riuscirà Scazzoso a smazzarsi gli scazzi ? E’ vero che Filippo Santi ha chiesto rassicurazioni sulla tutela dei suoi rappresentati ?
- Tra i miei no, sono quelli di Schicchi che sono tesi, perdere sarebbe una bella umiliazione. Se io perdessi ? Io perderò sicuramente, ma sempre con stile. Scazzoso speriamo faccia il suo dovere. Filippo vuole tutelare i miei? Sono i suoi che devono preoccuparsi.

Seriamente, questo TA ha portato i Leoni d’Africa tra le prime 4 squadre della coppa.
Ti aspettavi di arrivare fin qui ? Ed ora che succede ?
- Ovvio che me l’aspettavo. Che succede lo sapremo martedì alle 19.01 o alle 20.45 ?

Cosa ti aspetti dal tuo prossimo avversario ? C’è qualcosa che vuoi dirgli ?
- Che vinca. Citando Batman: Non importa chi sono quanto quello che faccio che mi qualifica

All’utente Furiga chiediamo:
- il nick ha un significato particolare ?
- Sì, ma vi interessa davvero ? Assomiglia al mio cognome, era uno scarsissimo giocatore di calcio e provate a fare un anagramma, (sapete cos’è?), e vedete se arrivate ad un risultato.

- da dove deriva invece il nome della squadra ?
- Credo sia abbastanza difficile capire da dove derivi questo nome.

- e le maglie ? porca troia non ci saranno mica leoni in jamaica!
- m-fan ha fatto un capolavoro e me l’ha realizzate senza che gliele chiedessi, merita che i Leoni le indossino.

- complimenti per la salvezza tranquilla in V, ma fin dove si può arrivare col TA puro ?
- Ah boh, non è una scelta, semplicemente non ho alternative.

- ti sei già fatto un’idea dell’ultima modifica annunciata dagli ht ?
- Sì, è il momento che io smetta di giocare del tutto.

Al GM-Furiga chiediamo:
- cosa spinge un utente a diventare mod o GM ?
- La voglia di far sì che il forum sia un posto vivibile nel primo caso e la voglia di dare una mano alla comunità di ht. Non m’è mai piaciuto chi imbroglia.

- far parte dello staff ti piace perché....
- ovvio che mi piace, lo faccio per non entrare nella vostra fed.

- cosa invece non ti piace ?
- L’ipocrisia. Per esempio essere chiamato “amico mio” quando fa comodo e poi essere trattato come il nemico pubblico. A proposito, se avete visto il film alla fine chi l’ha spuntata?

Dissotterriamo l’ascia di guerra e scoliamoci una birra. Conosci l’Ichnusa ?
- Ma anche no, mica l’ho sotterrata io. Un birra non si rifiuta mai. Ovvio che la conosco l’Ichnusa, in un mini raduno di HT a Cagliari ne ho bevute diverse.

Martedì 18.09.2012, appuntamento alle 19:10 al Mosè Grilli Stadium, confidando che negli scarpini dei 22 in campo non ci siano sassolini da togliere ma solo voglia di dare spettacolo.


 Karo Kampione ti Skrivo 



 ESTICAZZI?
 Fase 7 ~ 18.09.2012
 Leoni d'africa -:- Dinamo Schicchi
 Barry f.c. 2006 -:- AC Raspiduo

15 commenti:

  1. salotto della mediocrità davvero mediocre!

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  2. Lucaparo invece tu gasi...e vieni sotto le coperte

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  3. Non penserai di venire a letto conciato a quel modo?

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  4. .................................

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  5. Comunque non ho mai detto gratis

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  6. dopo aver letto l'intervista del GM mi sono suicidata...

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  7. non conosco questo Giemmo...e penso non abbia mai conosciuto nessuna delle mie parenti...

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  8. Per me l'editoriale corrode!

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