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giovedì 31 maggio 2012

Semifinali - Coppa Petrella XIV

La Dinamo evita anche il tentativo di entrata da tergo di Materazzi
E’ l’anno di Stoppardi Schicchi. 
Solo Raspy tra Mammuth e la Coppa.
L’AC Raspiduo in inferiorità numerica batte di forza un incontinente Mirari



Appare ormai evidente che solo una squadra può perdere questa XIV Petrella. Il grande favorito alla vittoria finale non può essere che l'armata Schicchi. Nulla possono le barricate e i tackle da tergo di Materazzi, nulla possono i mille gufi pronti a cantare, nulla possono nemmeno le mignotte della zona ormai esauste....questo si profila come l'anno della consacrazione di una Dinamo Schicchi versione buldozzer, anzi diremo quasi cannibale. Intanto è già partita la pretattica pianginista, suo vero cavallo di battaglia, potrà farci qualcosa l'AC Raspiduo che appare agli occhi di tutti come la vittima sacrificale? Potrà ripetere l'incredibile semifinale vinta in inferiorità numerica contro un Mirari in grande spolvero? Potrà rovinare la stagione perfetta di mammuth che dopo aver conquistato la terza serie si appresta ad alzare al cielo la terza Petrella?  Potrà uno scoglio arginare il mare? Non vi resta che leggervi l'editoriale e preparare striscioni e cori per la finalissima di martedì prossimo.
 
AC Raspiduo – AC Ma.gia 4 - 2
Licenza di sognare al Theatre of Dreams di Cremona, un sogno che dura 90 minuti, una proiezione onirica che vuol dire andare a giocarsi la finale di coppa Petrella, la competizione delle competizioni. Lo sanno bene i manager delle due squadre semifinaliste, Raspy col vestito della domenica (ancora addosso da domenica appunto) e Mirari con l’alloro dell’orto in testa (e un po’ di rosmarino portafortuna nel taschino). Nei loro occhi scintille di un’emozione palpabile,   per quel desiderio in procinto di avverarsi di arrivare fino in fondo, sapendo comunque che probabilmente li aspetta la ramazzata dalla Schicchi. Ma adesso c’è solo il campo, c’è solo l’ardore, c’è solo la tattica da non sbagliare, che significa 3-5-2 a cazzo ritto per AC Raspiduo e 2-5-3 defense-free per AC Ma.gia.
Chi riuscirà ad arrivare fino in fondo?
Chi raggiungerà la terra promessa?
Pronti, via e sembra monologo pugliese con calci d’angolo, pali, gol, espulsioni, azioni sbagliate, mignotte lasciate pregne, party di benvenuto e di arrivederci, tutto per l’AC Raspiduo che così a metà della prima frazione di gioco si trova sì avanti di un gol, messo a segno da Favasuli dalla destra, ma con un uomo in meno, visto che Csukás ha deciso di rifilare una manata ad un avversario a caso (le moviole mostreranno poi che si trattava di un intero braccio infilato nel culo). E mentre gli uomini di Raspy, come una bella fiha, si ammirano allo specchio senza andare a chiudere la gara, così la partita stessa viene riflessa uguale ed opposta sul campo.
Infatti è ora la compagine siciliana ad essere padrona della gara e va a prendere azioni, pali e gol come manna dal cielo, ribaltando il risultato prima col gol di Cojs che pareggia al 31’ dopo uno spettacolo di mimo post-moderno sulla destra e poi con la marcatura del giovane pupillo Aravena che sigla il momentaneo 1-2 per AC Ma.gia al 35'.
A questo punto l’AC Raspiduo decide di gettare il cuore oltre l’ostacolo e tra la fine del primo tempo e l’inizio della ripresa mette offensivi anche i massaggiatori, proponendo un improbabile 2-5-2 TA che non si vedeva dai tempi di Italia-Nigeria a USA ‘94 dopo l’espulsione di Zola. Sembra essere la mossa che fa tremare la scacchiera e fa cadere per terra i pezzi di AC Ma.gia, o per lo meno i massaggi devono aver funzionato bene visto che i pugliesi sembrano averne per 20.
De Santis appare sorridente,
ancora è ignaro del suo destino
Arrivano così in serie i gol di Zecchin e Daddario, entrambi dalla sinistra, che riportano in vantaggio la squadra di Raspy. E’ il momento cruciale della gara, la tensione è al massimo ed è Casimiro Melato, l’ala infiammata della Raspiduo, a indirizzare verso i giusti binari la gara, volando in faccia al povero portiere De Santis, chiudendo così la sua Petrella e forse per sempre la sua carriera di fotomodello.
Al suo posto entra uno dei raccattapalle e non può far altro che inchinarsi due minuti dopo, ironia della sorte, proprio a Baggio che segna il definitivo 4-2.
Non possono più nulla le sterili offensive finali dei giocatori di AC Ma.gia, i cui occhi ormai non sognano più. È apoteosi AC Raspiduo, che ora più che un sogno ha una fantasia indecente che gira per la testa: giocarsela alla pari in finale con l’armata mammuthiana.



Schicchi-materazzi 2-1
Pretattica e pianginismo come di consueto per il manager sardo, fresco di promozione in C, silenzio stampa per marco2p, che con una strana scelta di formazione sembra preferire lo spareggio per la IV serie all eventuale finale di Petrella.
Dinamo Schicchi con il classico e imprescindibile 3-5-3 AOW,  Materazzi23team 5-3-2 CA e sperem…
Nota di colore dei tifosi lombardi che dagli spalti agitano numerose bambole gonfiabili intonando il coro “DELLA PARTITA, NON CE NE FREGA UN CAZZO!!!
Infatti quando già al minuto QUINDICI, Brogna avanza indisturbato sulla sua fascia di competenza  e lo infila in rete con una badilata, appoggiano momentaneamente le loro Real Doll e applaudono a scena aperta il fluidificante della cantera cagliaritana...a riprova del loro unico interesse: infilarlo in “gol”.
Tiqui-taca di Schicchi, tornei di briscola chiamata e di canasta vengono improvvisati sugli spalti, è il nulla cosmico fino al 69esimo, quando Pöschl indossa una maglia a righe orizzontali e  un cappello di paglia, non è Sampei, ma un gondoliere veneziano, e ricevuta palla, dribbla tutti, compresi l’ arbitro, 2 suoi compagni, Bush, Barbara d’ Urso, stocazzo e il portiere e deposita in rete con una disarmante facilità. Stending ovescion.
La fars….ehm, la partita ha un sussulto al minuto OTTANTUNO! Non tanto per una scossa di assestamento della vicina faglia padana e neppure per la vittoria a canasta del duo Bertolotti-Cominetti, quanto per l’inaspettato gol della bandiera siglato da Materazzi con il bomber Belloni. Solo un sussulto che non basta a marco2p a riaprire l’incontro, il manager saluta una Petrella vissuta finalmente da protagonista e entrando a piedi uniti negli spogliatoi saluta tutti a cazzott e da’ appuntamento alla prossima edizione.
Marco2p esce a testa alta e Mammuth si invola indisturbato in finale dove ad attenderlo c’ è Raspy…..la pretattica è già comunciata, e i primi fazzolettini sono intrisi di lacrime…. Che ne sarà di questa Petrella?



Re per una notte
stupri intellettuali di cervelli in sottovuoto
Benedetto Daddario nasce a Bari, durante un contest di burlesque.
Benedetto presenta la sua ultima fiamma alla mamma Patrizia
Figlio illegittimo, nato da una relazione tra l'utero di Patrizia e il seme del 47% del PDL, il piccolo non viene riconosciuto da nessuno e si puppa di conseguenza il cognome della madre. Che in fatto di puppare, non è mai stata seconda a nessuno.
Bambino atipico, sin dalla più tenera età mostra uno spiccato interesse per l'agricoltura e la rotazione delle colture: un anno patate, un anno albicocche, un anno pesche, il buon daddario cambia gusti ma rimane sempre con il chiodo fisso del sorriso verticale che domina sul ventre delle donne.
Dopo aver sofferto tantissimo per uscire dalla fregna della mamma (il parto dura dodici anni e mezzo per ottenere la prescrizione anticipata) il piccolo Benedetto passa tutta la vita a cercare di rientrarci.
Il giovane Daddario non nasconde le sue doti
A 7 anni,a causa del troppo amore verso le pugnette, è gia' in cura presso le suore Orsoline di Nostra Signora della Concordia, insieme a Schettino e a Natalia Mesa Bush: il giorno dopo, Benedetto ha gia' risolto il problema della verginità.
Si dedica al calcio nei ritagli di tempo che il porno, gli stupri e i club privee li lasciano, dando i primi calci ad un pallone durante le riprese del film Hard "Gazzi e Grossi non è solo il centrocampo del Siena".
Si scopre cosi implacabile goleador, dotato di un gran colpo di testa, una discreta tecnica di tiro e un avambraccio destro incredibilmente sviluppato: il perfetto prototipo di calciatore che di solito rimpolpa le fila dell'AC Raspiduo.  
E infatti Raspy, manager di provata esperienza, durante un pranzo di lavoro con il suo mentore Tinto Brass lo nota mentre da' prova delle sue qualita' d'ariete di sfondamento nel set "Benedetto XVI ma a riposo", prequel del colossal "Benedetto ? che da sveglio i romani non hanno inventato numeri cosi' grandi" sua ultima apparizione cinematografica visto che la carriera da calciatore prende da quel momento il sopravento.
E' infatti l'amicizia con Timothy Maggiore ad aprirgli gli occhi: "vinci una petrella e tromberai piu di quanto fa Rocco Siffredi".
Una folgorazione sulla via di Damasco, un coitus interruptus andato a male apposta, una pecorina sudaticcia sotto il sole di Maggio, un pompino con risucchio e scorreggia post coito: il piccolo Daddario capisce che l'unica via per la gloria, ma anche per la Giulia e la Samanta, è la Petrella.
Daddario diventa punto fermo del team del presidentissimo Raspy, trascinando a suon di gol la sua squadra in un tourbillon di retrocessioni e prestazioni da schifo. Ma quando tutto sembra perduto, complice una voragine nel tabellone e un assetto tattico sagace, l' AC Raspiduo si fa largo in Petrella nella stagione in corso, sino alla semifinale contro il sommo Mirari, quando Benedetto si ricorda di essere un grande centravanti di sfondamento siglando il gol del 3-2 che indirizza il match verso la finale.
Tra la gnagna e Daddario c'è ormai solo Schicchi di mezzo: si farà da parte?
Antonino Maggiore, vecchia lenza dei bordelli cremonesi, giura di no.



Karo Kampione T Skrivo



Ultima ora!
Con un comunicato urgente la GdF segnala di aver trovato traccia di un bonifico, da Mammuth in favore di Materazzi, sono in corso le perquisizioni delle sedi, ma al momento i si hanno notizie del ritrovamento di una boccetta di Epo destinata ad Antonino Maggiore, delle fiale di crescina per Charles Pöschl , e una busta con pastiglie di cialis appartenenti apparentemente alla coppia anche nella vita Simão Bento e Abdel Pérez. 
Aggiornamenti nelle prossime edizioni. 
In anteprima ecco una delle prove scottanti!

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Restate sintonizzati perché nel fine settimana uscirà un'edizione speciale per presentare al meglio la finalissima di questa XIV edizione.

stocazzo is burning

8 commenti:

  1. fa piacere essere citati nell'editoriale della petrella

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  2. Vezzino il prossimo personaggio dell'indovina chi è Fracazzo da Velletri ;)
    salutami tanto il tuo orsetto :*
    TVB

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  3. La Dinamo Schicchi ha finalmente la possibilità di portarsi a soltanto una coppa di distanza dal Deportivo Donkaiserzauker: da ingenui pensare che raspy ce la possa fare. Mi spiace un po', mi piacerebbe vedere una bella randomata in stile lagnagna, ma non penso sia possibile e il terzo trionfo del preistorico a portata di mano. Beninteso, è una grande squadra, con un grande manager, ma sta cominciando ad essere affetta dalla sindrome-Juve, quella squadra che vince sempre e non in modo limpido. Grande rammarico perchè non è stato neanche questo l'anno di Stoppardi: sono comunque convinto che lo sarà nella prossima edizione, che pensar si voglia. Jurij meriterebbe una coppa in bacheca, sarebbe come un Oscar alla Carriera. Detto questo, gas aperto per tutti e complimenti a mammuth per la sua terza Petrella.

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  4. Il titolo è una vera merda, aveva ragione del pirla dell'Onnipotente l'altra sera in palestra

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  5. da mammuth c'è solo da imparare

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  6. Titoli sempre più osceni

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  7. Raspy pizogna die GroSSe culen!

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  8. sarai bello tu, demonio di un Eco.

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