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sabato 26 febbraio 2011

Editoriale ottavi di finale - Coppa Petrella X

Chef Tony fa a fette Lemieux, giocata e SirFly ancora in corsa, incredibile San Foca!

L’Ottava Sinfonia: i nuovi volti

L’orchestra Schicchi esce a RiMirar le stelle, il concerto delle new entries continua


a cura della redazione più gasante di Hattrick Italia


Che la Petrella del Giubileo non sarebbe stata una Petrella come tutte le altre, si era capito fin dal principio. E se il solo Deportivo Donkaiserzauker continua nella sua tradizione di cannibale, sono veramente molti i volti nuovi che si sono messi in luce in questa edizione. Alcuni già usciti, come Spartanis e molti altri gasatori in erba, a confermare però quanto di buono fatto vedere nelle ultime edizioni, altri che invece stanno ancora sgomitando per guadagnarsi quel posto al sole agognato da tempo. Ecco che il Real San Foca, i grosseto city ramblers o la Bluff Country cercano la loro affermazione, in una coppa che mai come quest'anno ci ha regalato sorprese, randomate e alcune dolcissime novità come l'Ac Magia, autentica sorpresa di giornata. Non resta da far altro che gustarsi questo editoriale, sofferto, ritardato, ma non meno gasante dei precedenti.
Adesso mancano soltanto tre partite, tre scontri epici che segneranno la sorte fra chi diventerà leggenda e chi dovrà accontentarsi di socare. Come al solito l'unico giudice supremo sarà il campo.

La partita della settimana
Ovvero il match da non perdere

Ottavi di finale combattutissimi quelli andati di scena nella ridente Firenze. Una pioggia torrenziale ha accompagnato le squadre in campo non precludendo pero’ al pubblico un grande spettacolo. 

Nessuno dei match disputati ha tradito le attese della vigilia, con ben 4 partite su 8 finite all’extra-time, ma tra tutte la partita che più di tutte ha destato scalpore è certamente quella che ha fatto registrare la sorpresa di giornata: la Dinamo Schicchi, candidata al titolo e indicata dai bookmakers libici come l’antagonista alla vittoria finale del super Deportivo, cade con clamore contro la matricola terribile A.C. Magia, guidata dal sempre più poetico Mirari.

Durante la settimana Mammuth non ha risparmiato la platea dallo stucchevole piagnisteo che regolarmente precede le partite della Dinamo, professando una sicura eliminazione e millantando improponibili cali di forma e infortuni fasulli.
Una pretattica gia’ vista, che non spaventa il giovane Mirari, che poco prima del match dichiara di volersi prendere lo scalpo del più blasonato avversario “a cazzo ritto”.
Cazzo ritto motivato anche dall’acquisto in settimana di due polletti ruspanti, il turco Oflaz, terzinaccio d’assalto, e il potente figlio d’Odino Stiglund, roccioso difensore pieno come un uovo di passaggi.
Mammuth, astuto come una volpe, capisce che la tattica dell’avversario sarà quella della ripartenza in contropiede, ma dopo un rapido sguardo alla sua panchina si accorge dell’anomalia che affligge la sua squadra, contando nella rosa settantaquattro centrocampisti extraterrestri ma nemmeno uno straccio di centravanti in grado di dare un po’ di verve all’attacco.
Sicuro del suo, si siede comunque in tribuna vip convinto della vittoria, come testimonia il pollice all’insù mostrato al suo prode scudiero nonché Sancho Panza Apples, che chiede ogni 5 minuti al suo mentore: “Vinceremo vero?”, stringendo nervosamente una bolletta del toto scommesse clandestino di importo megagalattico.
Mirari si presenta allo stadio con corona d’alloro d’ordinanza in capo e panni sciacquati nel vicino Arno addosso, pregustandosi la possibilità di un clamoroso sgambetto.

La discesa in campo delle squadre conferma i sentori della vigilia: 3-4-3 e contropiede per Ma.gia, 4-5-1 teniamo la palla noi e speriamo bene per Schicchi, che recupera in extremis il matusalemmico Bojko, che si accomoda in panchina con ancora diverse bende su ginocchio, sterno, caviglia e clavicola sinistra, fresco ricordo della premurosa cura Lucaparo.
La partita è intensa, con un possesso bulgaro per Schicchi, tanto che gli avanti di Ma.gia si tengono in caldo con un super-tele rubato dagli spalti ad un giovane supporter. Jakaric e Omorčin sprecano la palla del vantaggio in avvio, con Mammuth furioso in tribuna che sbraita contro i suoi parole incomprensibili intervallate da un “vecchi di merda” ogni tanto, mentre Mirari soca clamorosamente per due volte, quando Stiglund intercetta per due volte gli attacchi avversari, e si auto-lancia in contropiede stampando la prima volta una traversa e successivamente una massaia del quartiere adiacente allo stadio.
E’ cosi che sale in cattedra il giovanissimo Matteo Calbini, prodotto dalla cantera di Schicchi, che dopo aver fallito una prima occasione sblocca il risultato al 34mo, mandando in visibilio Mammuth ma sopratutto Apples, che al grido di Sardigna no est Italia già pregusta la vincita milionaria da incassare.
La partita sembra segnata, ma ci pensa lo stesso Mammuth a dargli un senso, togliendo in avvio di ripresa l’unica fonte offensiva della squadra, l’ala volante Skovmand, per far entrare proprio quel Tadeusz Bojko che, abbandonate le stampelle in panchina, va ad occupare l’ala destra dello scacchiere di Schicchi consegnando di fatto a Mirari le chiavi del successo.
Chiavi che vengono subito utilizzate da Alejandro Manzino, giovane delantero di Ma.gia, che sigla al 66mo l’insperato pareggio per i suoi, facendo impazzire gli ultrà siciliani che festeggiano con fumogeni e cannoli il momento di gloria.

Da questo momento in poi Schicchi scompare dal campo, così come Mammuth che abbandona lo stadio in fretta e furia per evitare perculate. 

Un gruppo di increduli tifosi di Schicchi al termine della partita

Al posto del manager sardo si siede il suo sosia, il cantante Marco Carta, che dopo aver azzardato due versi in rima del suo ultimo LP viene selvaggiamente aggredito da Mirari, che infierisce sul giovane Emo in difesa della nobil arte della poesia, di cui lui è gran maestro.
Il povero Apples rimane al suo posto, ma solo perché guardato a vista da due usurai di Scampia, che fonti sicure dicono siano coloro che hanno prestato il capitale al piccolo sardo per fare una “scommessa sicurissima, ho avuto una soffiata da un mio amico, sara una passeggiata”.
Gli attacchi di Schicchi si infrangono sul muro di Ma.gia, che sulle rime della divina commedia cantano l’intero inferno all’avversario, portandolo prima ai supplementari, e lasciandolo successivamente nel girone dei dannati al 99mo, quando Manzino, ancora lui, fredda la già decomposta salma di Schicchi siglando il gol del 2-1, per la gioia della curva siciliana e del suo presidente, che festeggia in tribuna stappando due mignotte di zona nuove di zecca.

Mammuth non si presenta in conferenza stampa: voci di corridoio lo danno in Libia per fomentare la rivolta, ed eventualmente acquistarne una parte da esportare in Sardegna.
Apples non si presenta e basta, ma c’è chi giura di averlo visto correre davvero veloce mentre due grossi tizi cercavano di omaggiarlo con mazze chiodate.
Il palcoscenico rimane così tutto per Mirari e la sua piccola grande squadra, capace in solo 7 giorni di archiviare l’era geologica dei preistorici, purgando prima Marrundo e poi Mammuth.

Una ventata di aria fresca in una coppa che, Deportivo a parte, ha eliminato tutte le vecchie squadre, ormai ridotte a fenomeni da baraccone come Stoppardi, o a album dei ricordi come Schicchi. In questa ondata di nuovo A.C. Magia incarna la perfezione la figura della squadra rampante, sfrontata e senza peli sulla lingua, in una sfida al palazzo che ormai fa pendere dalla sua parte le simpatie dell’ opinione pubblica.
Dove arriverà questa matricola terribile? La risposta tra 7 giorni, quando i Gonzi di Caricca cercheranno di fermarne la corsa.

Virgilio al termine della partita ha commentato:
"Ho sempre tifato Magia. Se vincono, li porto a fare una gitarella"



Le randomate della settimana
John bussa sempre due volte


Solo otto partite giocate in Petrella ma comunque il Random, che è una personcina cortese, non manca di far visita a ben tre match mettendo lo zampino per condizionare il risultato.

Il primo scontro in cui interviene il Divino è Bluff Country vs Bandula F.C.; non si tratta di una randomata clamorosa, ma dati alla mano la vittoria di Sir_Mc_Fly (quotata al 31.92%) è inaspettata e quanto mai abbondante: ben 5 reti per i bluffatori che con tattiche furbe ed indecorose riescono ad accaparrarsi un match che sembrava predestinato a Bandula. Trucchetti degni delle peggiori cosche, sintetizzati ottimamente da questo video: 
Cinque schiaffi che mandano KO Bandula, a cui non resta che accendere un cero al Dio Random per tentare di farselo buono.

Un altra capatina è stata segnalata allo stadio Barzottolandia, dove Loss si è dovuto piegare ai supplementari alla Unistar di fibavr nonostante un possesso palla degno della Juventus dei tempi andati; forse agli la Loss Eleven soffre un po’ il declino dei bianconeri e si fa sconfiggere in una partita che doveva essere vinta a tutti i costi (le statistiche parlano chiaro, 73.95% di probabilità di successo per Loss).

Altra notevole randomata fra Dinamo Tiuz e Real San Foca dove i cremonesi, protagonisti la scorsa settimana di un furto con scasso valevole per accesso agli ottavi, si devono inchinare al Dio Random e pagare il tributo delle ultime "spintarelle" randomiche (vedi anche ultima partita di campionato). Fatto sta che con ben il 70.3% di chance di vittoria, la Dinamo deve arrendersi nei tempi supplementari al secondo gol di Novičić (entrato al settantesimo, acciaccato ma comunque protagonista del match) e Belzal, incredulo, può darsi all'alcol esultando come Pippo Inzaghi quando crede di aver segnato mentre in realtà è stato un suo compagno a buttarla dentro: finirà in stato di semi-incoscenza su di un marciapiede fuori dallo stadio. La cosca del Cotechino invece perde un altro esponente di spicco, dopo la caduta di Vezzo: rimangono solo i colori della Cremo a difendere la città del Lardellato. Che sia la forza che la città di Cremona invano va cercando da parecchie stagioni per portare in alto i colori grigiorossi?



L’ angolo tattico
Perchè si gioca ad Hattrick, ricordatelo...

Bentornati nell’ ormai consueto ed immancabile angolo tattico, l’angolo meno niubbo della Coppa Petrella.

In quest’ultima puntata della stagione vorrei parlare del bellissimo e sorprendente match Dinamo Schicchi vs. AC ma.gia, conclusosi ai supplementari con l’inaspettata vittoria della matricola terribile del poeta Mirari.
Mammuth schiera il suo classico monolato, senza attacco sulle fasce, ma a differenza di altre volte la sua difesa non si rivelerà essere impenetrabile, particolare che si rivelerà essere una delle maggiori cause della sconfitta dei sardi (che ricordiamo non si sentono affatto italiani).
L’ AC ma.gia schiera in risposta un insolito 3-4-3 CA con 2 centrocampisti verso l’ ala così come i due attaccanti più esterni, intuendo l’alta valutazione a centrocampo ed il solo lato di attacco degli avversari.
Sebbene la difesa a 3 associata al contropiede lasci qualche dubbio, la squadra di mirari raggiunge una rispettabilissima abilità formidabile nella tattica, grazie all’ elevata skill passaggi dei difensori in campo; anche il motore di gioco apprezza la sfrontatezza tattica e ripaga l’ AC ma.gia con ben 4 ribaltamenti di fronte in 99 minuti, l’ ultimo dei quali decisivo, viene realizzato proprio dove l’ attacco non buca la difesa di mammuth!
Se a mirari gira tutto bene, non si può dire lo stesso del buon mammuth che, oltre alla niubbata della sostituzione di cui si è già parlato nel “match of the week”, schiera una difesa più fiacca di altre volte e, soprattutto, non utilizza la tattica attacco sulle fasce che, con il senno di poi, avrebbe potuto fare la differenza visti il discreto vantaggio della difesa centrale sull’ attacco avversario e, soprattutto, l’ ampio possesso che mirari concede agli avversari e che avrebbe potuto portare ad un buon numero di azioni spostate verso le fasce.

A volte il motore pare proprio premiare gli audaci e mirari lo è sicuramente stato, garantendosi da matricola un posto fra i migliori 8, mentre mammuth si rammarica degli errori e promette la solita semi-bottizzazione!

E’ tutto per questa edizione, grazie a tutti quelli che ci hanno seguito, niubbi e non, alla prossima stagione! 



Re per una notte
L'eroe di giornata

Alejandro Manzino è la star del giorno. Giovane, sfrontato e irriverente è l’emblema dell’AC Ma.gia, matricola infiammata che fa le scarpe alla leggendaria Dinamo Schicchi, con tanta pace di Maggiore e degli altri big rossoblu sul viale del tramonto. Manzino, uruguagio di chiare origini italiane, approda nel team di Mirari nell’ottobre 2010, alla tenerissima età di 17 anni e dopo la sola esperienza nelle giovanili de La Pantufla. Un diamante grezzo, che nel team siciliano cresce giorno per giorno, fino a diventare bello di notte in questo martedì di fine febbraio. Manzino prima raddrizza la partita per Mirari, siglando l’1-1 che porta le compagini all’extratime, poi con il cinismo del serial killer sigla il golden-gol che manda a casa un socante preistorico, apparentemente filosofico ma immaginiamo infiammato come una torcia umana.

Manzino e Mirari sono il nuovo che avanza, la faccia fresca della Petrella che tenta di sovvertire i poteri storici: stasera ci sono riusciti, chissà se fino in fondo sapranno scoperchiare la pentola?



Top e Flop
Ovvero il gasometro della Petrella

Questa settimana salgono nel gasometro:

Ac Ma.Gia: è lui la vera rivelazione della coppa Petrella del Giubileo. Dopo il preistorico Marrundo, fa fuori anche il giurassico mammuth, con una tattica che ha sbalordito molti addetti ai lavori. Si merita la palma del migliore fino a questo momento. Astro Nascente.

cremo: ormai il ragazzo è diventato grande e cammina forte sui sentieri lardellati. Unico superstite della banda del cotechino, conferma la sua crescita costante e duratura. Forse non è più una sorpresa, quest’anno però pare che l’obiettivo sia quello grosso. Ambizioso.

Real San Foca: dopo gli Indiani, fa fuori un altra squadra di tutto rispetto e tradizione come Dinamo Tiuz. La squadra di Belzal fa sul serio, adesso che siamo a un passo dalla meta, buttare tutto via sarebbe da stupidi. Papabile.

Mammuth e Apples in giro per la Sardinia.
Evidente come non abbiano nulla a che fare con l'Italia.


Chi scende questa settimana

Dinamo Schicchi: eliminata la squadra dall’ottima tattica di Mirari, costringe al ritiro quel che resta di Maggiore per tappare il buco. Ma il buco è più grosso della toppa. Deludente

Maltenese: eccolo qua il nostro Tippete! I grosseto city ramblers li battono due a zero senza problemi (fra l’altro candidandosi alla vittoria finale) e il nostro Tippete nasconde ancora una volta la testa sotto la sabbia. Il catenaccio a volte funziona, in Petrella forse non ancora... Provaci ancora Sam!

Erode Scannabelve: era la sua grande occasione per dimostrare di che pasta fosse fatto Mario Lemieux, contro uno chef tony che sì partiva coi favori del pronostico, ma che poteva essere battuto. Una bella partita ha però condannato l’Erode, cui non riesce mai fare l’ultimo passettino in questa coppa. Azzoppato.



Ciao ragazzi ciao
Si viene, e si va

Dopo l’addio al calcio giocato di Selendy, passato ingiustamente in sordina per sviste mediatiche, ci sono altre brutte notizie per gli amanti del nostalgico. Oggi annuncia il suo ritiro dalla Petrella ( e il prossimo ritiro dall’attività agonistica) Timothy Maggiore, vero e proprio simbolo della Dinamo Schicchi, esempio da seguire per i giovani e calciatore da prima pagina sempre e comunque. Selendy e Maggiore, due defezioni che fanno tremare il carrozzone Petrella, e che simboleggiano forse quella ventata di rivolta che pare soffiare in questa Petrella del giubileo, anche se siamo ben lontani dai verdetti. 

Selendy, 102 partite nel Depor, 2 Petrelle vinte da protagonista, ha basato la sua carriera sul senso del gol, non godendo oggettivamente di grandissime capacità tecniche. Una punta da ultimi 5 metri, un falco dell’area di rigore, un Pippo Inzaghi hattrickiano, capace di vincere anche il titolo di capocannoniere in Petrella VI. Non utilissimo alla squadra ma in grado di mettere sempre lo zampino vincente, insomma un giocatore perfetto per l’orchestra di calcio di donzauker84. 

Maggiore, 200 partite in maglia rossoblu, alza 1 Petrella da protagonista, culmine di una carriera tra alcool, mignotte e sudore. Giocatore atipico, un po’ difensore, un po’ attaccante, Maggiore ha guidato la compagine sarda grazie al suo innato carisma e alla sua immagine di genio dannato del pallone, che gli hanno sempre dato una marcia in più rispetto al suo valore. Cecchino sui tiri da fuori e sui calci piazzati, lascia un vuoto nel cuore dei sardi e dei giornalisti, da oggi senza un punto di riferimento per riempire d’inchiostro le pagine. 

Maggiore abbandona il calcio imboccando il viale del
tramonto (che è anche quello delle mignotte)



Perché la Petrella è la Petrella!

Cari amici, pensavate che solo la Rai potesse permettersi Luca e Paolo al festival di Sanremo, a creare parodie di pregevole fattura sulla situazione politica? La nostra redazione, modestia a parte, è molto più preparata (anche se meno pagata) delle due iene, sia in ambito politico che (soprattutto) in ambito hattrickiano, ed ecco quindi a voi il primo prodotto musicale delle contorte menti che ogni settimana vi dilettano con queste righe. Naturalmente ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente casuale. Aprite il link e canticchiateci il testo sotto riportato!
Dirige il maestro Beppe Vessicchio, canta Domenico MODugno, ecco a voi “Zingara”!


Bannami ‘sta minchia, zingara,
segnala pure il mio post al mod
fagli anche il mio nome,
io non ho paura
perché lo so che poi farò ricorso!

Guarda il dizionario, zingara
vedi meglio il significato che ha.
Dimmi se è razzista
o discriminatorio,
devi dirlo questo tocca a te.

Ma se è scritto che
lo prenderò,
come neve al sole
si scioglierà il mio ban.

bannami ‘sta minchia, zingara

Ma se è scritto che
lo prenderò,
come neve al sole
si scioglierà il mio ban.

bannami ‘sta minchia, zingara,
leggi pure che destino avrò
Dimmi che mi banna,
ma dammi la speranza,
solo un ricorso conta ormai per me


Pensate che sia finita qui? E invece no, i nostri autori non si scomoderebbero certo per una sola canzone, e da un libero adattamento su testi di Carta-Gattiglio, nasce  “io che non sono italiano come te”, canta il duo Bossi-Fini


Siamo qui sul forum
come ogni sera
ma tu sei incazzoso ed io lo so perché
So che tu vuoi dirmi
che non sei italiano
che vorresti la secessione e poi l’Italia lasciar...

Io che non sono italiano come te
come posso fare per restar solo con te!
Sardigna! Sardigna! mai niente, lo sai
separarci dall’Italia potrà

Vieni qui, ascoltami
sono la tua Patria!
Te ne prego, fermati non separarti mai da me

Io che non sono italiano come te
come posso fare per restare sol con te!
Sardigna! Sardigna! mai niente, lo sai
separarci dall’Italia potrà 



E ora diamo i numeri
Tutte le statistiche del turno andato in archivio

Per gli amanti delle statistiche, per chi cerca un numero da giocare al lotto, o per chi come noi della redazione non ha una minchia di meglio da fare, ecco un po' di numeri di questi ottavi di finale dell'edizione del giubileo della Coppa Petrella.

Si mantiene sempre alta la media realizzativa con 5,1 gol a partita per un totale di 41 reti nelle 8 partite giocate...ma soprattutto va ancore in rete il re del gol IURI CORNACCHINI!

Con questo gol sale solitario al comando della classifica cannonieri con 7 reti realizzate in sole 5 partite. Chi era Batistuta? Ora però che l’Erode Scannabelve è uscito dalla competizione, il nostro IuriGol dovrà difendersi dall’assalto degli inseguitori fra cui spiccano Thibaut Garcia e Aniello Federico del cannibale Deportivo Donkaiserzauker e Sjors Boellaard del Bluff Country con 5 reti.

Questa settimana non verrà assegnato il titolo alla “Gara Spettacolo” …perché questi ottavi di finale sono stati uno spettacolo unico. Gare combattutissime e ricche di gol, con il 50% delle partite finite ai supplementari, con quello schifo di goldengol…ma che spettacolo!

Passiamo ora in rassegna gli stadi e troviamo una sorpresa inaspettata, quasi un omaggio alla mente che ha partorito la Petrella: i 1769 spettatori che si sono stipati in “Via di Mattiolo 4” per assistere alla partita fra Blue Steel e Spartak Gonzo! Non sono mancati salatini, tartine e spritz per tutti offerti dai padroni di casa. Sono stati 1224 i timorosi che hanno sfidato il diluvio che si è abbattuto sullo stadio de “La Sgnacchera” per assistere all’appassionante ultima socata in Petrella di Timothy Maggiore nell’incontro fra Dinamo Schicchi e AC Ma.Gia.

Si placa la violenza negli stadi Petrelliani e come conseguenza si hanno gare spettacolari, pochissimi infortuni (4), solo 2 acciaccati e un totale miserrimo di 5 settimane di infortunio racimolate dai nostri eroi. In netto calo anche le ammonizioni (7), e le espulsioni (2). Che i combattenti si siano rammolliti?

Tutto invariato di conseguenza nella classifica del “Cattivone” di Petrella che vede sempre al comando Dinamo Storditi con 8 ammonizioni totali.

La partita selezionata come “Rissa” di giornata è stata quella combattutissima fra Unistar e Loss’ Eleven, uno dei match clou che si è concluso con 2 ammonizioni, 1 espulsione e 1 infortunio.

Dopo aver partecipato tutti uniti alle esequie del 35enne del Deportivo Donkaiserzauker Volker Satuffer, annunciamo che questa settimana non dobbiamo annotare nessuna scomparsa prematura e nessun ricovero con codice rosso. Segnaliamo la conseguente chiusura per ferie delle Pompe funebri “Last Travel”.

Finito con le pugnette? Beh, qui trovi i dati salienti della giornata!

5 commenti:

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  2. tristezza a palate ... addio petrella!

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  3. Per fortuna che c'è Sante, altrimenti avremmo aspettato 2 settimane prima di leggere l'editoriale!

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  4. la petrella è una buffonata

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