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venerdì 18 marzo 2011

Editoriale finalissime - X edizione

Born to be King: terzo trionfo del Depor! La Coppa Petrella incorona il suo re

IL CANNIBALE NON E' MAI SAZIO: L'EDIZIONE DEL GIUBILEO SI TINGE ANCORA DI GIALLOVIOLA

Gonzi travolti in un match a senso unico. Grosseto city ramblers al terzo posto


La coppa Petrella del Giubileo, arrivata alla sua decima edizione, è finita esattamente come era cominciata, con il Deportivo Donkaiserzauker campione. Un risultato storico, che eguaglia quello della Dinamo Scrocco di due vittorie consecutive, e consente a donzauker di appaiare la vecchia gloria in testa al medagliere con il suo terzo titolo. Una competizione condotta egregiamente, senza tentennamenti e incertezze, culminata in un uragano che ha letteralmente travolto i pur bravi giocatori dello Spartak Gonzo. Ma con un Depor così non c'è stato nulla da fare: l'edizione del Giubileo va in cantina, ma son ancora gli uomini vestiti di gialloviola ad alzare al cielo la coppa più ambita di tutta Hattrick Italia...

Un “independiente” gremito ha ospitato una delle finali più belle della storia del calcio. Le due squadre, nonostante un campionato massacrante, non hanno risparmiato le energie e hanno dato adito ad una finale fantastica, combattuta colpo su colpo ed incerta fino alla fine. Uno spettacolo degno di una competizione ormai matura per essere la coppa privata regina di hattrick-Italia, e il giusto coronamento del decimo compleanno della Petrella, anniversario celebrato a Firenze, dove il marchio Petrella nacque, nel lontano 2002. 10 anni sanciti dalle imprese di semplici calciatori, diventati eroi leggendari grazie all’aura di mito che aleggia nella coppa e alle penne della redazione, stasera riuniti al gran completo sugli spalti: Maggiore, storico capitano di Schicchi ritiratosi quest’anno. Selendy, due volte campione con il Depor di cui una da capocannoniere, anche lui con le scarpette al chiodo da poco. Amnar, primo storico capocannoniere della Dinamo Scrocco. Pereda e Gangemi, simboli della Stoppardi sempre al centro dell’attenzione ma mai vincente. Dufort, storico centrale difensivo degli Indiani. Guido Lessel, ancora socante per la finale persa con l’Erode e tanti altri ancora. Un parterre de roi che si è goduto uno spettacolo indimenticabile...
Il tunnel dei giocatori del Depor

Nei sogni

Perchè hattrick non è il calcio reale, in cui le motivazioni e l’adrenalina possono ribaltare delle situazioni di partenza ben chiare e nemmeno una favola, dove i rospi diventano principi azzurri. Così che una Spartak Gonzo già sulla carta inferiore, e con il TS distrutto dallo spareggio di sabato, cede insesorabilmente e senza colpo ferire al Depor schiacciasassi, arrivato in carrozza alla finale dopo una salvezza ottenuta con largo anticipo e senza affanni. Risultato un roboante 6-0 degno più di una partita provinciale di tennis che della finale di Petrella edizione Giubileo, che consegna alla storia della competizione la finalissima più brutta di tutti i tempi, onestamente parlando e senza che si offenda nessuno. Certo, lo strapotere del Depor, legittimato dalla solita vagonata di htstats in centrocampo e attacco, sarebbe forse bastato anche in condizioni normali, ma le congiunture astrali che hanno portato in finale una spareggiante hanno troncato sul nascere la partita. Partita che, per dovere di cronaca, è stata una passerella meritata per i big del Depor, tra cui De Meo e quel Sousinha, ancora socante dopo anni per quella finale contro Scrocco in cui s’infortunò, e finalmente fuori dall’incubo con il gol in finale.
Istantanee dallo spogliatoio dei Gonzi


Sipario chiuso dunque per la Petrella del giubileo, che marciando all’insegna della continuità celebra il Depor e il suo presidente Donzauker, a cui l’appellativo di cannibale ormai sembra stare stretto. 3 petrelle vinte, due di fila, come la DInamo Scrocco, ma con l’enorme differenza che le prime due edizioni vinte a fila dalla Dinamo risalgono al neolitico, quando la petrella sembrava il trofeo della bocciofila. I trofei di donzauker invece sono di un’epoca in cui l’agonismo la fa da padrona, e dove la qualità delle partite più importanti non stonerebbe in terza serie. Tanto di cappello dunque alla squadra gialloviola, che stasera (o meglio martedi scorso, ma diciamolo sottovoce sennò il movimento anti finale anticipata si risente) entra in simbiosi definitivamente con la coppa, si erige come Totem inarrivabile nel ranking.
Donzauker festeggia il suo terzo trionfo


Ci sarà modo di invertire la rotta? Riuscirà qualcuno a spezzare questo idillio tra la coppa e donzauker? Ora come ora la risposta è no, ma il futuro potrebbe (speriamo per lo spettacolo) invertire il presente.












La finalina di Petrella
Cronaca di una partita importante quanto il due di bastoni con briscola coppe
Nella finale tra delusi, il Grosseto city Ramblers passeggia sui resti di una Bluff Country provata dallo spareggio di campionato giocato solo 72 ore prima:l a medaglia di Bronzo và cosi ai Grossetani, che umiliano per 7-0 gli avversari ma non riescono a gioire del successo per due motivi: la socata della semifinale è ancora vivissima e fresca, al punto da far male ancora oggi; e al 21’ l’ennesimo, tristissimo e puntualissimo infortunio del “prescelto” Bonfigli, la cui carriera appare ormai sempre più simile a quella di Ronaldo che a quella di un Messi qualunque.
I 1461 spettatori presenti al Camp Biancospino si assiepano sulle gradinate piu’ per insultare le due squadre uscite sconfitte dalle semifinali che per assistere ad un match inutile e senza nulla in palio, se non un ruolo di comparsa sul podio finale.
Di altro avviso è però il manager dei GCR Giocata, che pare essersi infiammato come non mai per la Petrella in quest’ultimo periodo, tanto da aver annunciato ai quattro venti che “se non stavolta, la vinceremo”, e che manda in campo una squadra iper competitiva, nel tentativo di evitare la pur sempre fastidiosa medaglia di legno.
Dall’altra parte della barricata invece, il buon Sir Fly se ne sbatta altamente i gioielli di famiglia, mandando sul prato verde un 3-4-3 senza esperienza nè senso, ben conscio che comunque vada a finire il match, la mignotta di zona che siede accanto a lui in tribuna non la prenderà troppo a male, specie dopo il lauto compenso pattuito pochi minuti prima sulla vicina tangenziale.
La Partita di per sè non ha molto da raccontare, visto che già dopo 6 minuti il belga Knapen insacca con una stupenda conclusione al volo, nonostante l’ingombrante valigia che si porta appresso sin dal fischio d’inizio. E quando il vecchio Grabert, al 39’, segna il secondo gol dando il via alla goleada, il sipario sportivo per le due squadra in campo cala, lasciando spazio unicamente al dramma di Bonfigli, fuoriclasse dalle caviglie fragili e dall’influenza facile, figlio diretto di Geremia e una crocerossina di Bolzano, che marca l’ennesima visita e abbandona il campo come è ormai solito fare: in barella.
Sir Fly, in un gesto di rara bellezza sportiva, offre a Giocata perfino la mignotta della zona per consolarlo, ma il rifiuto del giovane grossetano lascia intendere la profonda delusione per quel giocatore che potenzialmente è un fenomeno, ma che a furia di allenamenti persi è ormai diventato una palla al piede per la squadra, visto lo stipendio faranoico che ciuccia come la peggiore delle bagasce.
E’ cosi che la sbronza finale, al termine della mattanza in campo, è piu’ triste e malinconica del solito: vuoi perchè si percepisce che contro lo strapotere del Deportivo Donkaiserzauker questa del terzo posto è la massima finale raggiungibile per molti team del rooster; vuoi per l’infortunio del prescelto; vuoi anche per la tardiva segnalazione da parte della mignotta di zona della sua positivita’ ai test su sifilide, scolo e scabbia, che gettano Sir Fly nello sconforto; sta di fatto che possiamo solo alzarci in piedi ed applaudire questi due team, che nonostante lo stop in semifinale hanno onorato la manifestazione piu’ e meglio di altri team “presunti” grandi, come Indiani, Schicchi ed Erode, tanto per citarne alcuni.
Che sia l’anno prossimo quello buono per i nostri eroi Giocata e Sir Fly? Vedremo, d’altronde il ban per il super Depor è sempre dietro l’angolo!



Attraverso la Petrella
Mundialito, Storta Sfida Gasante e Supercoppa Taverna di Gas

"Le partite non finiscono mai" è un bel libro di Darwin Pastorin, ma è anche quello che è successo quest'anno per la federazione Quelli che Stragasano e per la Coppa Petrella in particolare. I rappresentanti della coppa più ambita di Hattrick Italia, infatti, hanno dispensato il verbo del gasamento tutto intorno a loro, senza risparmiarsi, nelle tre competizioni che li hanno visti protagonisti proprio grazie ai buoni piazzamenti della scorsa edizione.

La copertina se la meritano i Fantamaniacs di bacarospo, secondi classificati lo scorso anno, che dopo quarti e semifinali vinti in carrozza, si aggiudicano il Mundialito dei Campioni (link) per la prima volta nella storia della federazione Quelli che Stragasano, strapazzando in finalissima Beghem78, vincitore della coppa della Federazione Hattrick Bergamo. Un prestazione eccezionale, senza incertezze, che porta la coppa a casa propria dopo che la Dinamo Schicchi aveva fallito l'impresa nella prima edizione. Un grande traguardo, arrivato al termine di una cavalcata che ha lasciato le briciole alle tante federazioni coinvolte, tanto che anche la Gazzetta dello Sport ha dedicato ampio spazio all'impresa dei gasatori.

bacarospo esulta dopo il fischio finale
Altro evento sicuramente interessante, che celebrava il gemellaggio fra Quelli che Stragasano e la Federazione Italiana Utenti Storti, è stata la Storta Sfida Gasante. Otto partite, che hanno messo di fronte sedici squadre, equamente divise a rappresentare le due facce dello Spam. Ma, come nelle favole, a vincere non è stato nessuno, e sono stati tutti: la sfida infatti è terminata 4-4, con il punto del pareggio arrivato, per i gasatori, proprio nei tempi supplementari, e proprio grazie a quello Stoppardi che una volta tanto ha dimostrato di non essere completamente inabile come più volte dimostrato in queste occasioni. Al termine dei match, tutte le squadre coinvolte si sono ritrovate nei pressi di Arcore, per incontrare Lele Mora e il suo carico di mignotte della zona. Insomma, tutto è bene quel che finisce bene...
L'unica notizia negativa in questo mare magnum di trionfi, arriva dagli Indiani Metropolitani, che nella Supercoppa Taverna di Gas, che mette di fronte il vincitore della Coppa della Taverna e un rappresentante della Coppa Petrella (in questo caso il terzo classificato dello scorso anno), cedono 4-3 contro Giufranic2006, facendo quindi mancare l'ultimo tassello per rendere indimenticabile questo finale di stagione per la fed. Un po' di sfortuna ci ha messo lo zampino, ma alla fine è solo il verdetto del campo quello che conta. Almeno il prossimo anno la fed avrò l'obiettivo di riportare la Supercoppa a casa...

8 commenti:

  1. Signori! Quanto gas!!!
    Ce lo rivendete?

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  2. che bell'uomo quel bacarospo! E' veramente affascinante, mi piacerebbe che mi facesse sentire finalmente donna.

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  3. Mi spiace Adriana, sono omosessuale. Mi piace lucaparo!

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  4. Io sono solo di ErreA....

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  5. Io invece me la faccio con tutti i bei maschioni...anche se soffro molto il fascino femminile di Lucaparo

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  6. Editoriale spettacolare ma ogni volta che leggo la pagina della Gazza piango dalle risate ^_^

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  7. se becco chi è che ha lasciato un commento col mio nome gli ficco un lucapaLo nel culo :P

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  8. E' ormai innarrestabile!! :D
    Grande Donz e un hip hip urrà a tutti gli editori =)

    con affetto,

    Mister_Loss

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