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giovedì 16 febbraio 2012

Finale - Coppa Petrella XIII

Seconda affermazione per il team sardo, che non lascia nemmeno le briciole all’avversario
IL BLUFF RIESCE SOLO A SCHICCHI:
COPPIA DI PETRELLE
mammuth dice di averlo piccolo a centrocampo ma poi propone valutazioni da superdotato

La coppa più prestigiosa, quanto mai bramata e ambita da tutti, trova infine il suo conquistatore in terra sarda. Le cronache, le emozioni, le curiosità di questo ultimo atto, ampiamente sviscerate in seguito, non sono però sufficienti a far passare in secondo piano la singolare anomalia che caratterizza quest’ultimo atto della competizione. Corre infatti una sola differenza tra la cavalcata trionfale di mammuth e una vittoria nella maratona olimpica……..nella seconda solitamente il vincitore piange DOPO aver tagliato il traguardo. Ma nonostante la cornice nella quale si inserisce l’ultimo scontro di questa edizione sia oscenamente intrisa delle lacrime versate dal preistorico durante tutte le fasi del torneo, i lucciconi fanno della squadra bagnata una squadra fortunata, facendo convolare a (seconde) nozze la Schicchi e Madama Petrella. Ne esce invece duramente sconfitto SirFly, che con un cammino encomiabile aveva portato la sua Bluff Country a giocarsi l’opportunità di scrivere il proprio nome nella storia della coppa, riscattando contestualmente un campionato sfortunato che lo ha visto retrocedere in VI° serie. Onore allo sconfitto dunque, e via ai festeggiamenti per mammuth che, misteriosamente dedito al pianginismo estremo nonostante il valore della sua Dinamo, con l’ultima prova di forza pone la ciliegina su questa coppa dominata, rincorsa, ed infine portata a casa.



Dinamo Schicchi - Bluff Country - La finalissima
La Trinacria si addobba a festa per il più grande evento che quest’isola abbia mai ospitato.
Signore e signori, è la finale della XIII edizione della Coppa Petrella. Dopo Greci, Fenici, Cartaginesi, Islamici, Aperitaviti, Normanni e Spagnoli, chi pianterà la sua bandiera e conquisterà Palermo? La Dinamo Schicchi del piagnucolante preistorico o il Bluff Country del nobile SirFly? Quello che è certo è che il gas è aperto, anzi spalancato. I gasometri sono impazziti da giorni e le motivazioni sono al massimo da entrambe le parti. Così tanta voglia di Petrella che un giretto in rosticceria è sembrato d'obbligo per i due manager: a Marco Caranfa, acquistato da SirFly per rimpolpare il suo reparto centrale, risponde mammuth con Boom, esplosivo difensore teutonico, e Almog, centromediano israeliano dal gran fisico e dall’alito assassino.  
I giocatori delle due squadre nello stretching pre-gara.
Becchi e bargigli per portarsi a casa la Coppa più ambita dell'intero mondo hattrickiano sono pronti.
Lo stadio che ospita la finale è ormai la seconda casa della Dinamo Schicchi, quell'impianto chiamato I Pecoroni che ha visto giocare ogni partita dei sardi in questa manifestazione. I rossoblù ormai ne conoscono ogni filo d'erba, ogni anfratto, ogni open bar.
Sir Fly McMai si presenta puntualissimo nel suo palchetto d'onore, ma deve presto abbandonare lo stadio per non meglio imprecisati impegni che pare riguardino carezze dispensate a orsetti dal pelo tenero e dal cuore grande, sacrifici umani di giovani giocatori e strani accordi con uomini scuri dall'aspetto inquietante e dalla presenza sfuggevole.
Invece, questa volta, mammuth c'è. Il bambolotto cinese dalla lacrima facile, che aveva fatto brutta mostra di sè nella semifinale vinta contro Bandula, sembra scomparso. Oggi la piangina la fa il maestro, che inizia subito a bluffare paventando un centrocampo merdesimo e un risultato largamente a favore di SirFly.
Chi non c'è sono i giornalisti dell'intera carta stampata e delle millemila televisioni collegate per l'evento; il risultato è una specie di oblio federale in cui si rincorrono voci incontrollate pazzesche: si dice che la Dinamo Schicchi stia vincendo per 20-0 e che abbia segnato anche Bento di testa su calcio d'angolo. Ci vuole parecchio tempo perchè la coltre di buio si apra e lasci intravedere il reale andamento della finalissima... Al 32° la Schicchi conduce per 1-0 con il gol di Calamandrei, un condizionale presente con il senso del gol, e piano piano si viene a sapere anche della traversa di Brogna in avvio, dei polli di Schicchi lasciati nel pollaio - ma entrati entrambi a cavallo della mezz'ora -, dell'infortunio al povero Edgado Pancrazi, fresco di nomina di Re per una notte e terzino Country, e dell’apparizione di una decina di scie chimiche.
Ora che i media riescono a raccontare la gara appare molto chiara la supremazia territoriale dei sardi, solidi dietro e pericolosi in avanti con un 3-5-2 collaudatissimo e difficilmente attaccabile. Il 2-5-3 di Bluff non trova le giuste contromisure e il risultato alla fine del primo tempo è 2-0, con la seconda rete di un grande Calamandrei.
Ormai appare evidente che ogni rito perpetuato da SirFly non ha avuto effetto contro le incredibili pianginate del preistorico e che l'incontro con l'uomo vestito di nero, se c'è stato, non ha avuto l'esito sperato. John Random oggi è lontano dalla Sicilia. Magari a casa sua. O imbottigliato sulla Salerno-Reggio Calabria. O in attesa di un traghetto per superare lo stretto. Potrebbe essere ovunque, anche dietro di te....ma non è a Palermo..
Nemmeno l'ingresso in campo di Gabriele Petrella risveglia più di tanto gli uomini di Country, ormai passivi e incapaci di superare la muraglia sarda. A piantare l'ultimo chiodo sulla bara di Bluff è Alexis Hascoët che al 79° sigla il 3-0 finale. Ormai i fazzoletti usati da mammuth per asciugare le finte lacrime di coccodrillo non si contano più, però ora sono lacrime di commozione per l’obiettivo raggiunto.
Con questa partita perfetta la Dinamo Schicchi si laurea così campione della XIII edizione della Petrella, la seconda per il mammuth. Un risultato straordinario, ampiamente previsto da tutti i bookmaker ma meritatissimo e dal sublime gasamento. Antonino dopo Timothy, è sempre un Maggiore a portare in trionfo la coppa. Questa sì che è tradizione familiare!
Onore anche a Sir Fly, un gran percorso il suo, partito in sordina e senza alcuna velleità, è terminato contro uno scoglio veramente arduo da superare. Ma oggi, nella terra che ha dato i natali ad Archimede, a Verga, a ‘Staminchia e a Pirandello, c'è un nuovo, grande personaggio. Da ricordare. Da applaudire. Mammuth, e la sua Dinamo Schicchi! Olè!




Re per una notte cronaca strappalacrime di una favola cibernetica
Venti Luglio duemiladieci.
La nostra storia di oggi non inizia tanti anni fa, tra culle e biberon, tra mamme vacche e turbe adolescenziali.
La nostra storia inizia il 20 Luglio 2010, alle 20:55 circa, e parte da un lurido catino bolognese, il Bottegon Arena, passando via etere per le tv di tutto il mondo sino a finire nel tubo catodico di un vecchio Mivar da 14", sudicio e sporco, messo sopra una cassetta di carciofi vuota in uno squallido monolocale della periferia Milanese.
Finisce nella topaia che da' un riparo al giovane Antonino Maggiore, un nome da bambino e un cognome molto, troppo ingombrante.
La tv trasmette il trionfo della Dinamo Schicchi, la definitiva consacrazione di uno dei piu' grandi talenti che abbiano mai calcato un campo da calcio: Timothy Maggiore, leggendario difensore, capitano e goleador dei sardi, alza al cielo il trofeo inseguito per un'intera carriera in mezzo al tripudio di tifosi, stampa, tv e avversari, andando a scrivere il suo nome nella ristretta cerchia di campionissimi del pallone che comprende i vari Maradona, Pele, Platini', Pozzi, Nainggolan e Cavani.
Antonino, fratello minore del campione rossoblu', ha sempre sofferto la classe cristallina del fratello, senza che anni e anni di terapia di gruppo tra fratelli sfigati riuscisse a cancellare il peso che un cognome del genere comporta.
L'infanzia tutto sommato felice e tranquilla del piccolo Antonino, figlio della casalinga Ines e del gestore di night Tinto, finisce all'eta' di 6 anni quando, durante una partitella di pallone nelle strade polverose di Nuoro, un bambino piu' grande lo irride gettandolo nello sconforto: "tanto tuo fratello Timothy è piu' forte di te, tu rimarrai solo una schiappa. E poi lo sappiamo tutti che tuo babbo è cornuto, e voi siete figli di Mammuth".
Antonino cade in depressione, e viene rinchiuso nella clinica "Fratelli sfigati", dove insieme a Ralf schumacher, Beppe Baresi, Ted Kennedy e Gino Siffredi, un giovane minidotato di Ortona, dove passa le giornate visionando filmati di Joaquin Larrivey, che grazie all'impegno e alla fatica è riuscito a liberarsi dell'ingombrante ombra del fratello Gabriel Batistuta diventando un fuoriclasse nella sua specialita', le gag su prato verde.
Timothy, nel frattempo miete successi nei campi e nelle ovaie di mezzo mondo, violando qualsiasi difesa o fregna che gli si para davanti, ignaro del momento difficile del piccolo Antonino, anche perche', per non rimanere distratto su brutti pensieri, è stato ingannato dalla madre Ines con il solito stratagemma del "tuo fratello sta bene, è in una comunita' Hippie delle barbados, fuma erba di prima qualita' e pratica l'amore libero con esseri umani e animali".
In realta', Antonino cerca faticosamente di rifarsi una vita in silenzio, tra cliniche e antidepressivi, tra lp dei Joy division e saggi di Vincenzo Mollica sul cinema d'autore, tra tribune elettorali a mezzanotte e un contratto da dilettante nella squadra meneghina Trezeworld, squadra bislacca che non aveva nessuna chance di garantire al piccolo Maggiore un futuro.
Ma il destino si sa, è beffardo.
Lo schianto terribile costringe la bandiera rossoblu al coma, con la vita appesa ad un sottile filo che la separa dalla morte, ma è proprio in quel momento che avviene la svolta.
Il resto è storia recente.
Passato un primissimo momento di sbandamento, il piccolo Antonino raccoglie l'eredità di Timothy in campo e fuori, siglando gol a valanga, pennellando chirurgiche punizioni al sette e ingravidando mezza sardegna; le stimmate di gasamento sono evidenti: in gol al suo esordio in petrella, infiammato come pochi sulla fascia, dedito all'alcool come e peggio del fratello, Antonino si carica la squadra sulle spalle in Petrella, in un crescendo di forma e prestazioni degne del vecchio Timothy.
I fratelli maggiore, ricevono la Coppa dal patron Sante.
Doppietta all'esordio, in gol nel decisivo match contro Loss Eleven, Antonino si esalta nei turni ad eliminazione diretta, con un gol ai siciliani di Magia negli ottavi, e due doppiette che sanno di sentenza nei quarti e in semfinale, contro Folkzanna e Bandula, che lo lanciano verso il trionfo finale e lo issano sull'altare degli eroi immortali, insieme al fratello, a Gengis Khan, a Pescosolido e Nargiso, a Schettino e Pippo Franco. Gol quasi sempre di rara bellezza, frutto di una precisione balistica vero e proprio marchio di Fabbrica della famiglia Maggiore, gol che fruttano la tanto ambita Petrella e la scarpa d’oro della manifestazione, rendendo il piccolo Antonino non piu’ fratello di Timothy, ma l’esatta metà di una storia leggendaria.
Il futuro ci dira’ se questa fantastica dinastia di campioni si fermera’ qui o no, ma noi immaginiamo gia’ di vedere un nuovo, piccolo grande Maggiore nei tanti campi polverosi di periferia, intento a spedire all’incrocio dei pali punizioni perfette.
Anche perchè, diciamocela tutta, con tutto quel seme disperso per l’Italia, siamo certi che la storia non sia finita qui.



L’angolo di Spettacoloss
Dove gasare è di casa
Diamo il benvenuto in studio a mammuth, neo campione di Coppa Petrella!
Innanzitutto complimenti! Già non è facile vincere la coppa Petrella una volta, ma fare il bis è riuscito solo a pochi utenti!

-Com'è stato vincerla una seconda volta?
Ti dirò, la prima volta non si scorda mai, fu totalmente diverso, molto più emozionante e appagante. La gioia è grande, sia chiaro, però non c'è paragone tra le due. Chissà come si è sentito il donz alla quarta vittoria...

-Descrivici il tuo giorno della finale.
Nottata agitata, prove su HO sino all'una e mezza e poi a letto. Sveglia presto, lavoro per 8 ore totalmente improduttivo perché ho passato la giornata a guardare aste e a rodermi dal dubbio: pollo o non pollo? alla fine è stato pollo, ma la finale non me la son gustata per nulla per colpa dei giornalisti bastardi che si son dati alla macchia..
-Come hanno preso la notizia le mignotte della zona?
Credo bene, ma non son sicuro, non riuscivano a parlare bene, forse avevano l'ugola impegnata in altre mansioni...

-C'è chi dice che l'hai vinta solo grazie alle piangine e perché non c'era il Donz. Cosa ti senti di rispondere a queste persone?
Avrei asfaltato anche il depor a questo giro. E la vittoria è più che meritata, due edizioni fa ero uscito in maniera incredibile pur essendo una schiacciasassi, diciamo che mi son ripreso quanto tolto da JR in passato.

-In che momento della stagione hai realizzato che eri in lista per la vittoria finale?
Da subito, ero cosciente della mia forza.
-Quale è stata la partita della svolta?
La vittoria contro Scarlino. Lì ho capito che non m'avrebbe fermato nessuno, anche se tutti avrebbero fatto l'impossibile per farlo.

-La Dinamo Schicchi ha sempre dato impressione di continuità. Qual è il tuo segreto?
Non lo so. Non curo il mercato, non curo troppo le tattiche, non alleno in maniera decente. Forse siete voi a dovervi fare delle domande...

-Come hai preparato la finale?
Con le lacrime, ovviamente.

-Cos'hai fatto quando è finita la finale?
Ho mangiato una pizza con patatine fritte + birrone.

-La prima l'hai vinta sotto il segno di Timothy, la seconda di Antonino, per la terza chi dobbiamo aspettarci?
Eh eh eh...chi lo sa, magari c'è già un piccolo Maggiore che batte i campi di provincia tirando punizioni perfette...
-A chi dedichi questa Petrella?
A tutte le gnagne del mondo, purché sdraiabili!
-Di’ qualcosa a Sir_Fly Mc_Mai, a Juri e a chi vuoi tu!
Vi ho proprio rotto il culo. Peccato non aver incrociato Stoppardi, sarebbe stata una mattanza!

Questo era mammuth, il vincitore della XIII Coppa Petrella! Buona serata Mondo!


IL MINI GASOMETRO DELLA PETRELLA

Quelli a Gas Spalancato
Kalleidos: serie alta non è sinonimo di prestazione assicurata in Petrella, ma di certo serie bassa va a braccetto con maggiori difficoltà. Ciononostante, il neopromosso in IX serie Kallos, tra culo, celodurismi e tastiere comprate al mercato delle pulci arriva agli ottavi e dimostra spirito di combattimento ed alto potenziale di gasamento. Sicura promessa.

annikilator: prestazione di altissimo livello e di gran valore per millikan, che sfiora una finale che probabilmente avrebbe anche meritato. Cammino ineccepibile, a volte un po’ fortunato, ma il maratoneta veronese impone il suo passo a cui nessuno riesce a star dietro... peccato inciampi in semifinale. Alex Schwarzer

A.C.Levo: Qualcuno diceva che dal letame nascono i fior… una buona metafora per la Petrella del druido. Parte con la vergogna fecale di non aver organizzato la prima partita del girone. 3-0 a tavolino e gas che pare sceso ai minimi termini. E invece no. Il celtico decide che da quest’inizio da letamaio crescerà un intero roseto. Seppellisce con due 4-0  Strada in Chianti e Folkzanna e si guadagna la fase finale, dove strapazza Lagnagna e non ha pietà per la sorpresa Kalleidos. Deve chinare il capo solo a Bluff Country, ma dopo aver dato vita ad una partita pazzesca da infilare dritta negli annali. Pozione appena un po’ insipida. Mago Merlino.


Quelli Effervescenti
Maltenese: l’inverno frizzantino e innevato risvegliano il miglior cliente della Segafredo dalla paura e dalla ritirata a gambe strette per non farsela addosso che l’aveva contraddistinto nelle precedenti edizioni. Una sfortunatissima partita blocca il sogno agli ottavi, ma torna a esprimere valutazioni e prestazioni che lo allontanano quasi definitivamente dal titolo di coniglietto. Quasi, perché gli mancano ancora due cose: continuità nelle prossime edizioni e il rinnovo del supporter. Attendista.

Fichialsoleimbottite:  lo si aspettava al varco dopo il modo con cui ha centrato la qualificazione, e lui dimostra subito di aver fatto proprio l’insegnamento del salottino bolognese offrendo all’altare commemorativa della Real Spritz uno scalpo che manda in estasi lucaparo. Il tutto dura la descrizione di un attimo, perché agli ottavi le prende secche ma la differenza tra lui e l’avversario era decisamente abissale. Ma sicuramente applausi di gente intorno a lui. Camaleonte


Quelli Sgasati
grosseto city ramblers: dov’è finito il giocata gran tattico e affezionato semifinalista di Petrella? Neanche il tempo di timbrare il biglietto dell’autobus Petrelliano che arriva la sua fermata: zona porto, bar “la brasiliana”, in compagnia di viados. Sparisce anche dalla partecipazione attiva in fed con la stessa facilità con cui un colpo di spugna toglie una goccia d’acqua dall’impermeabile. Lo preferivamo prima, tattico e spammone, così è più impresentabile di un vestito di Lady Gaga. Omino Bianco.

Raccattati Forelocks: l’occhio di J.R. vigila su di lui, ma ciò non toglie che avrebbe potuto fare di più, se perfino diegoth riesce ad arrivare allo spareggio promozione. Gasa a manetta nei panni del presentatore alle feste di laurea, ma in Petrella sembra un fuoricorso qualsiasi. Speriamo gli torni presto la voglia di partecipare più attivamente alla vita di fed e torni a celodureggiare in Petrella. Gerry Scotti

...il pagellone bolle in pentola. Tremate gasatori e sgasati!



Chudiamo l'edizione con una triste nota di cronaca
 ANSA – Palermo - L’autopsia sul corpo del sig. Inutile Utente conferma che il decesso è stato causato dai 77 colpi da arma da fuoco esplosi dalla polizia intervenuta in assetto antisommossa. Pare che l’oramai ex latitante si fosse recato allo stadio “i pecoroni Arena” di Palermo con l’intento di compiere una strage nel corso di un importante evento sportivo. Secondo indiscrezioni investigative, alla base del folle gesto ci sarebbe stata la volontà di assassinare un non meglio identificato sig. Schicchi ritenuto dall’Inutile unico responsabile dell’avvio alla prostituzione di un’attempata amica di infanzia rispondente al nome di Petrella Sonia. Di entrambe le fantomatiche figure più volte evocate dall’ex aspirante kamikaze durante i deliri che hanno preceduto la sparatoria, non si è naturalmente trovata alcuna traccia. - NI.Mo.

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Le donne, i gasator, l'arme, i bardi,
le traversie, i nobili intenti io canto,
che furo al tempo che passaro i sardi
Tirreno il mare, e in Coppa nocquer tanto,
seguendo l'ire avverso i Savoiardi
di Maggiore lor re, che si diè vanto
di emular il frate Timothy in Petrella
contro re Flavio, trevigiana stella.
Dirò di Fabio, che portante fa il pilone
lì nel mezzo, ben fedele al suo casato
Calamandrei, mito è sua Costituzione
Ben 2 le marcature che ha siglato
Se il buon Pupi col regal di Natalone,
al volgo insegna che bluffare l’è azzardato
lo sa bene pure il Flavio ch’è attristato,
pregustava già il colpaccio e fu fregato.

Piacciavi, generosa hattrickiana prole,
ornamento e splendor di coppa nostra,
Petrella, lucente come il sole
domata ai pié di Schicchi ormai si prostra.
Quel ch'io vi dico, e non bastan le parole:
gasar non basta e il Bluff ce lo dimostra;
importa avere John per commensale
poi cedere ad un pianto torrenziale.
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3 commenti:

  1. gas sempre spalancato!

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  2. grandi grandi grandi.
    non sfugge nientee non aggiungerei niente.
    che dire se gaso è grazie a voi.
    Kallos von Kalleidos

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