Seconda affermazione per il team sardo, che non lascia nemmeno le briciole all’avversario
IL BLUFF RIESCE SOLO A SCHICCHI:
COPPIA DI PETRELLE
mammuth dice di averlo piccolo a centrocampo ma poi propone valutazioni da superdotato
La coppa più prestigiosa, quanto mai bramata e ambita da tutti, trova infine il suo conquistatore in terra sarda. Le cronache, le emozioni, le curiosità di questo ultimo atto, ampiamente sviscerate in seguito, non sono però sufficienti a far passare in secondo piano la singolare anomalia che caratterizza quest’ultimo atto della competizione. Corre infatti una sola differenza tra la cavalcata trionfale di mammuth e una vittoria nella maratona olimpica……..nella seconda solitamente il vincitore piange DOPO aver tagliato il traguardo. Ma nonostante la cornice nella quale si inserisce l’ultimo scontro di questa edizione sia oscenamente intrisa delle lacrime versate dal preistorico durante tutte le fasi del torneo, i lucciconi fanno della squadra bagnata una squadra fortunata, facendo convolare a (seconde) nozze la Schicchi e Madama Petrella. Ne esce invece duramente sconfitto SirFly, che con un cammino encomiabile aveva portato la sua Bluff Country a giocarsi l’opportunità di scrivere il proprio nome nella storia della coppa, riscattando contestualmente un campionato sfortunato che lo ha visto retrocedere in VI° serie. Onore allo sconfitto dunque, e via ai festeggiamenti per mammuth che, misteriosamente dedito al pianginismo estremo nonostante il valore della sua Dinamo, con l’ultima prova di forza pone la ciliegina su questa coppa dominata, rincorsa, ed infine portata a casa.
Dinamo Schicchi - Bluff Country - La finalissima
La Trinacria si addobba a festa per il più grande evento che quest’isola abbia mai ospitato.
La Trinacria si addobba a festa per il più grande evento che quest’isola abbia mai ospitato.
Signore
e signori, è la finale della XIII edizione della Coppa Petrella. Dopo
Greci, Fenici, Cartaginesi, Islamici, Aperitaviti, Normanni e Spagnoli,
chi pianterà la sua bandiera e conquisterà Palermo? La Dinamo Schicchi
del piagnucolante preistorico o il Bluff Country del nobile SirFly?
Quello che è certo è che il gas è aperto, anzi spalancato. I gasometri
sono impazziti da giorni e le motivazioni sono al massimo da entrambe le
parti. Così tanta voglia di Petrella che un giretto in rosticceria è
sembrato d'obbligo per i due manager: a Marco Caranfa, acquistato da
SirFly per rimpolpare il suo reparto centrale, risponde mammuth con
Boom, esplosivo difensore teutonico, e Almog, centromediano israeliano
dal gran fisico e dall’alito assassino.
I giocatori delle due squadre nello stretching pre-gara. |
Becchi e bargigli per portarsi a casa la Coppa più ambita dell'intero mondo hattrickiano sono pronti.
Lo
stadio che ospita la finale è ormai la seconda casa della Dinamo
Schicchi, quell'impianto chiamato I Pecoroni che ha visto giocare ogni
partita dei sardi in questa manifestazione. I rossoblù ormai ne
conoscono ogni filo d'erba, ogni anfratto, ogni open bar.
Sir
Fly McMai si presenta puntualissimo nel suo palchetto d'onore, ma deve
presto abbandonare lo stadio per non meglio imprecisati impegni che pare
riguardino carezze dispensate a orsetti dal pelo tenero e dal cuore
grande, sacrifici umani di giovani giocatori e strani accordi con uomini
scuri dall'aspetto inquietante e dalla presenza sfuggevole.
Invece,
questa volta, mammuth c'è. Il bambolotto cinese dalla lacrima facile,
che aveva fatto brutta mostra di sè nella semifinale vinta contro
Bandula, sembra scomparso. Oggi la piangina la fa il maestro, che inizia
subito a bluffare paventando un centrocampo merdesimo e un risultato
largamente a favore di SirFly.
Chi
non c'è sono i giornalisti dell'intera carta stampata e delle millemila
televisioni collegate per l'evento; il risultato è una specie di oblio
federale in cui si rincorrono voci incontrollate pazzesche: si dice che
la Dinamo Schicchi stia vincendo per 20-0 e che abbia segnato anche
Bento di testa su calcio d'angolo. Ci vuole parecchio tempo perchè la
coltre di buio si apra e lasci intravedere il reale andamento della
finalissima... Al 32° la Schicchi conduce per 1-0 con il gol di
Calamandrei, un condizionale presente con il senso del gol, e piano
piano si viene a sapere anche della traversa di Brogna in avvio, dei
polli di Schicchi lasciati nel pollaio - ma entrati entrambi a cavallo
della mezz'ora -, dell'infortunio al povero Edgado Pancrazi, fresco di
nomina di Re per una notte e terzino Country, e dell’apparizione di una
decina di scie chimiche.
Ora
che i media riescono a raccontare la gara appare molto chiara la
supremazia territoriale dei sardi, solidi dietro e pericolosi in avanti
con un 3-5-2 collaudatissimo e difficilmente attaccabile. Il 2-5-3 di
Bluff non trova le giuste contromisure e il risultato alla fine del
primo tempo è 2-0, con la seconda rete di un grande Calamandrei.
Ormai
appare evidente che ogni rito perpetuato da SirFly non ha avuto effetto
contro le incredibili pianginate del preistorico e che l'incontro con
l'uomo vestito di nero, se c'è stato, non ha avuto l'esito sperato. John
Random oggi è lontano dalla Sicilia. Magari a casa sua. O imbottigliato
sulla Salerno-Reggio Calabria. O in attesa di un traghetto per superare
lo stretto. Potrebbe essere ovunque, anche dietro di te....ma non è a
Palermo..
Nemmeno
l'ingresso in campo di Gabriele Petrella risveglia più di tanto gli
uomini di Country, ormai passivi e incapaci di superare la muraglia
sarda. A piantare l'ultimo chiodo sulla bara di Bluff è Alexis Hascoët
che al 79° sigla il 3-0 finale. Ormai i fazzoletti usati da mammuth per
asciugare le finte lacrime di coccodrillo non si contano più, però ora
sono lacrime di commozione per l’obiettivo raggiunto.
Con
questa partita perfetta la Dinamo Schicchi si laurea così campione
della XIII edizione della Petrella, la seconda per il mammuth. Un
risultato straordinario, ampiamente previsto da tutti i bookmaker ma
meritatissimo e dal sublime gasamento. Antonino dopo Timothy, è sempre
un Maggiore a portare in trionfo la coppa. Questa sì che è tradizione
familiare!
Onore
anche a Sir Fly, un gran percorso il suo, partito in sordina e senza
alcuna velleità, è terminato contro uno scoglio veramente arduo da
superare. Ma oggi, nella terra che ha dato i natali ad Archimede, a
Verga, a ‘Staminchia e a Pirandello, c'è un nuovo, grande personaggio.
Da ricordare. Da applaudire. Mammuth, e la sua Dinamo Schicchi! Olè!
Re per una notte cronaca strappalacrime di una favola cibernetica
Venti Luglio duemiladieci.
La nostra storia di oggi non inizia tanti anni fa, tra culle e biberon, tra mamme vacche e turbe adolescenziali.
La
nostra storia inizia il 20 Luglio 2010, alle 20:55 circa, e parte da un
lurido catino bolognese, il Bottegon Arena, passando via etere per le
tv di tutto il mondo sino a finire nel tubo catodico di un vecchio Mivar
da 14", sudicio e sporco, messo sopra una cassetta di carciofi vuota in
uno squallido monolocale della periferia Milanese.
Finisce nella topaia che da' un riparo al giovane Antonino Maggiore, un nome da bambino e un cognome molto, troppo ingombrante.
La
tv trasmette il trionfo della Dinamo Schicchi, la definitiva
consacrazione di uno dei piu' grandi talenti che abbiano mai calcato un
campo da calcio: Timothy Maggiore, leggendario difensore, capitano e
goleador dei sardi, alza al cielo il trofeo inseguito per un'intera
carriera in mezzo al tripudio di tifosi, stampa, tv e avversari, andando
a scrivere il suo nome nella ristretta cerchia di campionissimi del
pallone che comprende i vari Maradona, Pele, Platini', Pozzi, Nainggolan
e Cavani.
Antonino,
fratello minore del campione rossoblu', ha sempre sofferto la classe
cristallina del fratello, senza che anni e anni di terapia di gruppo tra
fratelli sfigati riuscisse a cancellare il peso che un cognome del
genere comporta.
L'infanzia
tutto sommato felice e tranquilla del piccolo Antonino, figlio della
casalinga Ines e del gestore di night Tinto, finisce all'eta' di 6 anni
quando, durante una partitella di pallone nelle strade polverose di
Nuoro, un bambino piu' grande lo irride gettandolo nello sconforto:
"tanto tuo fratello Timothy è piu' forte di te, tu rimarrai solo una
schiappa. E poi lo sappiamo tutti che tuo babbo è cornuto, e voi siete
figli di Mammuth".
Antonino
cade in depressione, e viene rinchiuso nella clinica "Fratelli
sfigati", dove insieme a Ralf schumacher, Beppe Baresi, Ted Kennedy e
Gino Siffredi, un giovane minidotato di Ortona, dove passa le giornate
visionando filmati di Joaquin Larrivey, che grazie all'impegno e alla
fatica è riuscito a liberarsi dell'ingombrante ombra del fratello
Gabriel Batistuta diventando un fuoriclasse nella sua specialita', le
gag su prato verde.
Timothy,
nel frattempo miete successi nei campi e nelle ovaie di mezzo mondo,
violando qualsiasi difesa o fregna che gli si para davanti, ignaro del
momento difficile del piccolo Antonino, anche perche', per non rimanere
distratto su brutti pensieri, è stato ingannato dalla madre Ines con il
solito stratagemma del "tuo fratello sta bene, è in una comunita' Hippie
delle barbados, fuma erba di prima qualita' e pratica l'amore libero
con esseri umani e animali".
In
realta', Antonino cerca faticosamente di rifarsi una vita in silenzio,
tra cliniche e antidepressivi, tra lp dei Joy division e saggi di
Vincenzo Mollica sul cinema d'autore, tra tribune elettorali a
mezzanotte e un contratto da dilettante nella squadra meneghina
Trezeworld, squadra bislacca che non aveva nessuna chance di garantire
al piccolo Maggiore un futuro.
Ma il destino si sa, è beffardo.
Lo
schianto terribile costringe la bandiera rossoblu al coma, con la vita
appesa ad un sottile filo che la separa dalla morte, ma è proprio in
quel momento che avviene la svolta.
Il resto è storia recente.
Passato
un primissimo momento di sbandamento, il piccolo Antonino raccoglie
l'eredità di Timothy in campo e fuori, siglando gol a valanga,
pennellando chirurgiche punizioni al sette e ingravidando mezza
sardegna; le stimmate di gasamento sono evidenti: in gol al suo esordio
in petrella, infiammato come pochi sulla fascia, dedito all'alcool come e
peggio del fratello, Antonino si carica la squadra sulle spalle in
Petrella, in un crescendo di forma e prestazioni degne del vecchio
Timothy.
I fratelli maggiore, ricevono la Coppa dal patron Sante. |
Doppietta
all'esordio, in gol nel decisivo match contro Loss Eleven, Antonino si
esalta nei turni ad eliminazione diretta, con un gol ai siciliani di
Magia negli ottavi, e due doppiette che sanno di sentenza nei quarti e
in semfinale, contro Folkzanna e Bandula, che lo lanciano verso il
trionfo finale e lo issano sull'altare degli eroi immortali, insieme al
fratello, a Gengis Khan, a Pescosolido e Nargiso, a Schettino e Pippo
Franco. Gol quasi sempre di rara bellezza, frutto di una precisione
balistica vero e proprio marchio di Fabbrica della famiglia Maggiore,
gol che fruttano la tanto ambita Petrella e la scarpa d’oro della
manifestazione, rendendo il piccolo Antonino non piu’ fratello di
Timothy, ma l’esatta metà di una storia leggendaria.
Il
futuro ci dira’ se questa fantastica dinastia di campioni si fermera’
qui o no, ma noi immaginiamo gia’ di vedere un nuovo, piccolo grande
Maggiore nei tanti campi polverosi di periferia, intento a spedire
all’incrocio dei pali punizioni perfette.
Anche perchè, diciamocela tutta, con tutto quel seme disperso per l’Italia, siamo certi che la storia non sia finita qui.
L’angolo di Spettacoloss
Dove gasare è di casa
Diamo il benvenuto in studio a mammuth, neo campione di Coppa Petrella!
Innanzitutto complimenti! Già non è facile vincere la coppa Petrella una volta, ma fare il bis è riuscito solo a pochi utenti!
-Com'è stato vincerla una seconda volta?
Ti
dirò, la prima volta non si scorda mai, fu totalmente diverso, molto
più emozionante e appagante. La gioia è grande, sia chiaro, però non c'è
paragone tra le due. Chissà come si è sentito il donz alla quarta
vittoria...
-Descrivici il tuo giorno della finale.
Nottata
agitata, prove su HO sino all'una e mezza e poi a letto. Sveglia
presto, lavoro per 8 ore totalmente improduttivo perché ho passato la
giornata a guardare aste e a rodermi dal dubbio: pollo o non pollo? alla
fine è stato pollo, ma la finale non me la son gustata per nulla per
colpa dei giornalisti bastardi che si son dati alla macchia..
-Come hanno preso la notizia le mignotte della zona?
Credo bene, ma non son sicuro, non riuscivano a parlare bene, forse avevano l'ugola impegnata in altre mansioni...
-C'è chi dice che l'hai vinta solo grazie alle piangine e perché non c'era il Donz. Cosa ti senti di rispondere a queste persone?
Avrei
asfaltato anche il depor a questo giro. E la vittoria è più che
meritata, due edizioni fa ero uscito in maniera incredibile pur essendo
una schiacciasassi, diciamo che mi son ripreso quanto tolto da JR in
passato.
-In che momento della stagione hai realizzato che eri in lista per la vittoria finale?
Da subito, ero cosciente della mia forza.
-Quale è stata la partita della svolta?
La
vittoria contro Scarlino. Lì ho capito che non m'avrebbe fermato
nessuno, anche se tutti avrebbero fatto l'impossibile per farlo.
-La Dinamo Schicchi ha sempre dato impressione di continuità. Qual è il tuo segreto?
Non
lo so. Non curo il mercato, non curo troppo le tattiche, non alleno in
maniera decente. Forse siete voi a dovervi fare delle domande...
-Come hai preparato la finale?
Con le lacrime, ovviamente.
-Cos'hai fatto quando è finita la finale?
Ho mangiato una pizza con patatine fritte + birrone.
-La prima l'hai vinta sotto il segno di Timothy, la seconda di Antonino, per la terza chi dobbiamo aspettarci?
Eh eh eh...chi lo sa, magari c'è già un piccolo Maggiore che batte i campi di provincia tirando punizioni perfette...
-A chi dedichi questa Petrella?
A tutte le gnagne del mondo, purché sdraiabili!
-Di’ qualcosa a Sir_Fly Mc_Mai, a Juri e a chi vuoi tu!
Vi ho proprio rotto il culo. Peccato non aver incrociato Stoppardi, sarebbe stata una mattanza!
Questo era mammuth, il vincitore della XIII Coppa Petrella! Buona serata Mondo!
IL MINI GASOMETRO DELLA PETRELLA
Quelli a Gas Spalancato
Kalleidos: serie
alta non è sinonimo di prestazione assicurata in Petrella, ma di certo
serie bassa va a braccetto con maggiori difficoltà. Ciononostante, il
neopromosso in IX serie Kallos, tra culo, celodurismi e tastiere
comprate al mercato delle pulci arriva agli ottavi e dimostra spirito di
combattimento ed alto potenziale di gasamento. Sicura promessa.
annikilator:
prestazione di altissimo livello e di gran valore per millikan, che
sfiora una finale che probabilmente avrebbe anche meritato. Cammino
ineccepibile, a volte un po’ fortunato, ma il maratoneta veronese impone
il suo passo a cui nessuno riesce a star dietro... peccato inciampi in
semifinale. Alex Schwarzer
A.C.Levo:
Qualcuno diceva che dal letame nascono i fior… una buona metafora per
la Petrella del druido. Parte con la vergogna fecale di non aver
organizzato la prima partita del girone. 3-0 a tavolino e gas che pare
sceso ai minimi termini. E invece no. Il celtico decide che da
quest’inizio da letamaio crescerà un intero roseto. Seppellisce con due
4-0 Strada in Chianti e Folkzanna e si guadagna la fase finale, dove
strapazza Lagnagna e non ha pietà per la sorpresa Kalleidos. Deve
chinare il capo solo a Bluff Country, ma dopo aver dato vita ad una
partita pazzesca da infilare dritta negli annali. Pozione appena un po’
insipida. Mago Merlino.
Quelli Effervescenti
Maltenese:
l’inverno frizzantino e innevato risvegliano il miglior cliente della
Segafredo dalla paura e dalla ritirata a gambe strette per non farsela
addosso che l’aveva contraddistinto nelle precedenti edizioni. Una
sfortunatissima partita blocca il sogno agli ottavi, ma torna a
esprimere valutazioni e prestazioni che lo allontanano quasi
definitivamente dal titolo di coniglietto. Quasi, perché gli mancano
ancora due cose: continuità nelle prossime edizioni e il rinnovo del
supporter. Attendista.
Fichialsoleimbottite:
lo si aspettava al varco dopo il modo con cui ha centrato la
qualificazione, e lui dimostra subito di aver fatto proprio
l’insegnamento del salottino bolognese offrendo all’altare commemorativa
della Real Spritz uno scalpo che manda in estasi lucaparo. Il tutto
dura la descrizione di un attimo, perché agli ottavi le prende secche ma
la differenza tra lui e l’avversario era decisamente abissale. Ma
sicuramente applausi di gente intorno a lui. Camaleonte
Quelli Sgasati
grosseto city ramblers:
dov’è finito il giocata gran tattico e affezionato semifinalista di
Petrella? Neanche il tempo di timbrare il biglietto dell’autobus
Petrelliano che arriva la sua fermata: zona porto, bar “la brasiliana”,
in compagnia di viados. Sparisce anche dalla partecipazione attiva in
fed con la stessa facilità con cui un colpo di spugna toglie una goccia
d’acqua dall’impermeabile. Lo preferivamo prima, tattico e spammone,
così è più impresentabile di un vestito di Lady Gaga. Omino Bianco.
Raccattati Forelocks:
l’occhio di J.R. vigila su di lui, ma ciò non toglie che avrebbe potuto
fare di più, se perfino diegoth riesce ad arrivare allo spareggio
promozione. Gasa a manetta nei panni del presentatore alle feste di
laurea, ma in Petrella sembra un fuoricorso qualsiasi. Speriamo gli
torni presto la voglia di partecipare più attivamente alla vita di fed e
torni a celodureggiare in Petrella. Gerry Scotti
...il pagellone bolle in pentola. Tremate gasatori e sgasati!
Chudiamo l'edizione con una triste nota di cronaca
ANSA – Palermo - L’autopsia
sul corpo del sig. Inutile Utente conferma che il decesso è stato
causato dai 77 colpi da arma da fuoco esplosi dalla polizia intervenuta
in assetto antisommossa. Pare che l’oramai ex latitante si fosse recato
allo stadio “i pecoroni Arena” di Palermo con l’intento di compiere una
strage nel corso di un importante evento sportivo. Secondo indiscrezioni
investigative, alla base del folle gesto ci sarebbe stata la volontà di
assassinare un non meglio identificato sig. Schicchi ritenuto
dall’Inutile unico responsabile dell’avvio alla prostituzione di
un’attempata amica di infanzia rispondente al nome di Petrella Sonia. Di
entrambe le fantomatiche figure più volte evocate dall’ex aspirante
kamikaze durante i deliri che hanno preceduto la sparatoria, non si è
naturalmente trovata alcuna traccia. - NI.Mo.
-----------------------------------------------------------------
Le donne, i gasator, l'arme, i bardi,
le traversie, i nobili intenti io canto,
che furo al tempo che passaro i sardi
Tirreno il mare, e in Coppa nocquer tanto,
seguendo l'ire avverso i Savoiardi
di Maggiore lor re, che si diè vanto
di emular il frate Timothy in Petrella
contro re Flavio, trevigiana stella.
Dirò di Fabio, che portante fa il pilone
lì nel mezzo, ben fedele al suo casato
Calamandrei, mito è sua Costituzione
Ben 2 le marcature che ha siglato
Se il buon Pupi col regal di Natalone,
al volgo insegna che bluffare l’è azzardato
lo sa bene pure il Flavio ch’è attristato,
pregustava già il colpaccio e fu fregato.
Piacciavi, generosa hattrickiana prole,
ornamento e splendor di coppa nostra,
Petrella, lucente come il sole
domata ai pié di Schicchi ormai si prostra.
Quel ch'io vi dico, e non bastan le parole:
gasar non basta e il Bluff ce lo dimostra;
importa avere John per commensale
poi cedere ad un pianto torrenziale.
----------------------------------------------------------
gas sempre spalancato!
RispondiEliminagrandi grandi grandi.
RispondiEliminanon sfugge nientee non aggiungerei niente.
che dire se gaso è grazie a voi.
Kallos von Kalleidos
Pagellone alè!
RispondiElimina