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venerdì 28 dicembre 2012

Coppa Petrella XVI - Ottavi di finale

Mammuth piange sul serio, big match vinto dal Depor. Anche gli Indiani salutano la coppa.
Stoppardorgoglio
Dal 3-1 al 3-4, Stoppardi come a Stalingrado. Hasta la Stoppardi Siempre!
Raspiduo senza patemi, Scarlino, Loss, le capre e Annikilator continuano a gasare!

Natale con il fiato sospeso in tutto il mondo, quello appena passato.
L'ansia e l'incertezza che regnavano sulla coppa più amata al mondo hanno mandato di traverso svariati maiali, tacchini e agnelli nell'intero occidente: la Petrella era ancora sovietica, o stava ormai diventando un prodotto filo americano?
Quando l'annosa questione sembrava risolversi a favore dei Coca-Cola's Boys, un urlo implacabile e imponente terrorizza l'intero occidente, 3/4 di america latina e 7/8 di Groenlandia: è l'urlo di Stoppardi, vero e unico favorito alla vittoria finale, a certificare che la Petrella no, non si svende nemmeno davanti alle offerte più faraoniche, e piuttosto che concedersi ad un ex-mod la da' via al presidente più cialtrone d'Italia, dopo Cellino e Gaucci.
Nel frattempo, il Depor si sbarazza di una Dinamo Schicchi in tono minore, che non riesce a far altro se non innalzare una flebile muraglia spazzata via con fatica dai pretini.
Bagarozzo manda per sempre in pensione il padre padrone Sante, ora ufficialmente mai profeta in patria, mentre Scarlino sfrutta la voragine del tabellone per andare a farsi incaprettare dalle sporche e cattive.
Raspy, millikan e Loss confermano che la Petrella è affar di gasatori, e vanno a completare un rooster che promette scintille e tanto spettacolo.
L'ultima Petrella volge al termine, e dietro le ultime due curve si intravede lo striscione finale; iniziamo ad intravedere la scritta che troneggia sull'arrivo: STO....

Match of the Week: Deportivo Donkaiserzauker - Dinamo Schicchi
Indipendentemente da come sia andato a finire, o quale sia stato lo svolgimento, una partita meritava di diritto di ergersi a big match di questi ottavi. Una partita che metteva di fronte due cannibali della competizione, dominatori delle ultime edizioni, grandi protagonisti di buona parte della storia Petrelliana. Il quattro volte campione Deportivo Donkaiserzauker e la tre volte trionfatrice Dinamo Schicchi. Un vero regalo per questo Natale.  
Impossibile descrivere l’attesa spasmodica dipinta sui volti dei tifosi al Landsberg Allee.
Il Deportivo si dispone in un 3-5-2 dalle ali ben spianate. La Dinamo si presenta ai nastri di partenza senza reparto offensivo: voci di corridoio rivelano che nel redditometro varato dal governo sia presente anche la voce “attaccanti”, e mammuth ha deciso di non rischiare in alcun modo visite degli omini in grigio. Il risultato è un 5-5-0 difensivamente possente ma spuntato e senza troppi palleggiatori in mezzo al campo. Per fronteggiare la penuria di idee, il preistorico ordina ai suoi di non lasciar respirare i registi avversari, ringhiando su ogni pallone.
I pretacci sono spaesati: al 7° perdono una palla e Andrés Bolaño quasi porta in vantaggio Schicchi. E’ solo dopo l’errore marchiano del giocatore che il coach della Dinamo, Bojko, si accorge d’averlo schierato a centrocampo. “Ma non era portiere?” domanda al suo vice, ricevendo risposta affermativa. Non ci vuole molto perché Andrés Bolaño venga richiamato in panchina, col mister di Schicchi ancora incredulo della sua stessa mossa… “Devo aver letto male il pizzino del presidente” e in effetti un rapido controllo evidenzia l’errore di interpretazione del geroglifico mammuthiano le cui zampe pelose, oltre all’eccessiva quantità di mirto ingerita durante il pranzo di Natale, rendono quasi illeggibile. Pian piano Bojko scova un altro paio di indicazioni che aveva travisato, e al 25° rimette a posto le cose con un’altra sostituzione. Nel frattempo il campo ha registrato davvero poco, e la grande attesa del match s’è trasformata nella grande attesa dell’occasione da gol. Che, appena prima della mezzora, arriva. E questa volta ha la divisa nera del Depor. Váňa sfugge sulla sinistra ma vanifica tutto calciando sull’esterno della rete. Paradossalmente l’opportunità creata - anche se sbagliata - non carica i ragazzi dell’esorcista, ma li innervosisce; nei successivi dieci minuti pensano più a spaccare tibie che a giocare a calcio. A farne le spese Lo Baido, che deve abbandonare il campo in barella, e Rask Thomsen, colpito duro alla schiena ma stoico nel rimanere in campo. Anche perché Schicchi aveva finito le sostituzioni.
Prima della fine del primo tempo il Depor si ricorda anche di giocare a calcio e sfodera una bell’azione, che il fratello di Loredana, Stefano Bertè, spreca.
Duplice fischio… un match che si pensava diverso, ma che rimane comunque pregno d’intensità e furore agonistico.
E’ che alla lunga, chi difende perde efficacia. Non ci si può permettere alcun errore, e le occasioni per respirare sono così poche che si rischia di annegare. La Dinamo è forte anche di testa, ma il Depor è esperto e dovrebbe solo ricordarsi cosa significa attaccare con pazienza, muovere la palla e aspettare il varco giusto. Ci pensa il suo presidente a riportare i suoi sulla retta via, recitando alcuni brani della Bibbia. Scelti a caso, ma la citazione dal Libro fa sempre un certo effetto.
E allora il Depor affronta la ripresa con la calma e la saggezza. Fingerlos prende per mano la squadra e inizia a mostrare tutte le sue qualità, sublimate nel gol che regala vantaggio e partita al Donz. Una rete che arriva al 67° ma che non trova replica alcuna da parte della Dinamo, incapace di creare alcuna trama offensiva.
Il Deportivo Donkaiserzauker, nella cui bacheca riposano il maggior numero di Petrelle, va ai quarti. Nella memoria di tutti resterà questa partita non tanto per la partita in sé, quanto per tutto quello che hanno significato le squadre per la Coppa Petrella. Vere icone. Un plauso a mammuth, che esce alla grande dalla storia della competizione. Il Donz continua, perché ci sono una dozzina di preti che vogliono riscrivere una fine già scritta.



Top&flop sonopienohoilvomito ediscion
top
Allerta meteo su Firenze, il capoluogo toscano da un paio di giorni a questa parte è minacciato da una densa nube gassosa dalla dubbia provenienza. Si consiglia a chi non gasa di serrarsi in casa e attendere ancora qualche settimana.

L’ arco e le frecce degli indiani metropolitani hanno potuto ben poco contro le lance assetate di sangue fantamaniache....al grido di Puppaaaaaaaaaaa gli 11 pellerossa se la danno a gambe, in testa ai fuggitivi i 3 nuovi divini spennati..


Dura fino al 120' l' ottavo più in bilico. Barry fc 2006 e annikilator regalano emozioni fino all ultimo... Millikan dopo esser scampato alle fauci dei pastori tedeschi dovrà evitare anche quelle del cannibale. Ridi poco adesso eh?

Flop
Preferiamo quando piange e poi vince......mammuth in versione lagna con un valido motivo non piace ... Stiamo affilando le zanne per la prima edizione della coppa che nascerà dalle Petrelliane ceneri?

Andrea Arno, a quasi 38 anni non è il caso di appendere le scarpette al chiodo? Neanche dopo un entrataccia van der Rijst riesce a terminargli la carriera....patto con il diavolo? 666 chiama Donzauker!

Anche il Petrellomane Mirari deve arrendersi di fronte ad un ChemicalFather mai così combattivo. L'alleanza con Anubi sta dando i suoi frutti e all'AC Ma.gia restano solo i torsoli...


 Amarcord: intervista a donzauker84
Allora, siamo ai titoli di coda: ci racconti cosa è stata per te la Petrella?
Semplicemente, una delle ragioni principali per cui hattrick mi ha appassionato così tanto. Le vittorie e le soddisfazioni più belle me le sono tolte nella Coppa per eccellenza, perchè va bene battere i soloni di hattrick ma vincere e perculare gli amici non ha prezzo. Anzi, ce l’ha: il pollame è caro. La prima Petrella, in particolare, non si scorda mai: quanto allenamento gli ho sacrificato... Ma ne valeva sempre la pena.

 Cosa ti rimane, umanamente parlando, da questa avventura lunga quasi 5 anni?
Tanto. Hattrick è stato davvero una bella valvola di sfogo, ma anche un modo per passare il tempo con gli amici e incontrarne di nuovi. La Petrella e la Fed, poi, sono stati dei punti fermi per cui non smetterò mai di ringraziare sante e juri. Un gioco che, pur con tutti i suoi difetti, mi ha appassionato e continua a farlo. Forse non più come prima, il Depor ha un pò esaurito la sua spinta ma ci sta dopo tanto tempo, ma in ogni caso continuo a seguire le partite e a incazzarmi col random.

Sei stato il più forte, il più vincente, il più temuto: come hai fatto a sbaragliare la concorrenza in questa maniera?
Il celodurismo spaventava molti, evidentemente. I miei scendevano in campo con la bava alla bocca, gli avversari erano spesso intimoriti. Oltre a questo, negli anni il Depor è sempre stato una squadra forte, in grado di scalare le serie fino alla II. Non mi sono mai risparmiato in Petrella, anzi ho anche fatto ricorso ai polli in qualche occasione. Poi, ovviamente, il culo ha giocato la sua parte: è un gioco probabilistico, e non ho mai avuto grosse randomate avverse. Ma neanche a favore.

Qual è stata la finale piu bella? Quella che ti ha dato più gioia?
La prima Petrella, contro Vezzo, non si scorda mai. Ma battere Bacarospo fu fantastico: ero reduce dal mots allo spareggio (vinto) per salire in III, il ts era devastato e si era infortunato il mio unico attaccante vero. Studiammo entrambi la formazione per una settimana, e dopo una partita al cardiopalma e la sua rimonta da 2-0 a 2-2 Zanfrini segnò il golden goal. Rimane la mia più grossa soddisfazione su hattrick.

Il rivale piu rognoso? Quello che ti ha dato più gusto battere? E quello che t'ha fatto penare di più?
Ce ne sono tanti in realtà. Mammuth senza dubbio, la sconfitta contro di lui in Petrella VIII fu un bello smacco, anche perchè fino ad oggi non avevo più avuto occasione di avere la rivincita. Una volta mi avrebbe dato più soddisfazione, ora vivo il tutto con molto più distacco. Ricordo che Materazzi mi mise molto in difficoltà, così come Bacarospo in finale. Per non parlare di Mpingitore, con cui persi la finale di Petrella VII. Poi la partita più difficile è sempre la prossima.

Dovendo sceglierne uno, quali dei campioni del Depor puo' fregiarsi del titolo di mister Petrella?
Stefano Bertè. Quattro Petrelle in bacheca, ha 31 anni ed è con me dai 17.
Quale avversario avresti voluto nella tua squadra?
Thimothy Maggiore e Libero Nativo.

Chi vincera' l'ultima Petrella? E perche?
Io. Sono il cannibale. Anche se, ad essere sincero, non mi sarebbe dispiaciuta un’affermazione di sante o di juri: se la meritano. Sante è uscito, speriamo che sia davvero l’anno di Stoppardi.

Immaginando che la Petrella prenda forma e sembianze umane, cosa gli diresti?
Non abbiamo mai parlato molto, abbiamo un rapporto basato sul sesso. Tanto gira e rigira torna sempre da me: sa bene cosa l’aspetta.

Ma era davvero arrivato il momento di mandarla in pensione?
Si. Tutto finisce, ed è giusto che anche la Petrella ci saluti. Ha dato tanto, ma i tempi sono cambiati ed è giusto che cambi anche lei. Ma un pensierino alla Petrella lo faremo sempre.

Grazie Cannibale, è stato un onore poterti intervistare.

ESTICAZZI CHE STRISCIONE
I tifosi dei Leoni d'Africa deridono il famoso slogan stoppardiano, insinuando un utilizzo poco consono del deretano di Jurij.
Purtroppo per loro è lo stesso Jurij che gli farà un buco simile alla fine della partità.
Gli ultras dell'AC Ma.gia non sono molto poetici nei confronti di Chemical
I tifosi degli Indiani Metropolitani augurano a tutti un buon Natale

La sdraina
Colto da folle gasamento per l’approdo ai quarti di finale dopo la vittoria contro il mod, il presidentissimo bolscevico Jurij Andropov ha deciso di passare ai fatti e mostrare al pubblico gli effetti della sua agenda. Conscio di essere rimasto l’unico PM nei reami della Petrella, il gavorranese di Scandicci (o lo scandicciano di Gavorrano, fate vobis) ha indetto un comizio elettorale nel quale svelava le bellicose e sanguinolente atrocità segnate sulla famigerata agenda della morte. Il mondo petrelliano ha appreso con sconcerto e sgomento i terribili piani del presidente e, addirittura, ci sono stati suicidi di massa quando Jurij ha dichiarato che passerà il capodanno al lago, in completa “isolation”. Il partito PM si è subito spaccato in diversi tronconi: l’entourage fiorentino si è dissociato completamente dalle scelte dell’agenda definendole “dissennate”, mentre la sponda sarda rimane cornacchiniana, anche se mammuth dichiara di volere “delucidazioni sull’accaduto”.
Intanto Sante Pollastri ha preso, di sua iniziativa, il primo soviet train per il gulag del Filare. La depressione post-eliminazione non è stata ancora superata e un po’ di lavoro in miniera non gli farà altro che bene. I complottisti moderati democristiani parlano di un’alleanza segreta con diegoth per l’organizzazione della nuova coppa. Staremo a vedere. Ma tutto ciò è passato molto in sordina viste le sparate del presidentissimo. Infatti perfino l’alto sacerdote Maya si è scomodato dall’oltretomba, dopo il flop del 21 dicembre 2012, dichiarando alla stampa: “Abbiamo dato un mesetto di recupero all’umanità prima del fischio finale, il tutto per vedere se è l’anno di Stoppardi. Non stiamo nella pelle neppure noi.”


LA FAZIOSA RASSEGNA STAMPA



4 commenti:

  1. pagherei 100.000 euro al giorno per questa Coppa...altro che quella là!

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  2. Brutti bastardi mi avete chiuso la Petrella proprio ora che avevo iniziato a partecipare!

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  3. Hasta la Stoppardi Siempre!

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