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venerdì 29 ottobre 2010

Editoriale Sedicesimi di Finale - Coppa Petrella IX


Eliminati Loss Eleven e Dinamo Scrocco. Derby spettacolari a Materazzi, Ballanza e Tiuz.

QUANDO LA PETRELLA SI FA DURA... I DURI COMINCIANO A GASARE!

Impressionano Bandula e l'Ac Raspiduo. Indiani, Depor e Schicchi agli ottavi.



di Sante Pollastri, lagnagna, Davor Nuna, mammuth, Jurij, Vezzo, giocata, bachforever


Sedicesimi di finale, primo dentro fuori di questa coppa, e le sentenze sono arrivate puntuali: ha parlato il campo, come al solito giudice implacabile. E’ così che Little Reds, dopo due stagioni di autoesilio, si riprende gli ottavi di finale, dopo aver battuto per 3-2 i Mucho de Nada, che tornano a casa non con pochi rammarichi. Nel tre derby cremonesi, l’Erode cede al Materazzi23team per 2-0, al termine di una partita dai grossi contenuti agonistici, mentre Ballanza Team e Dinamo Tiuz confermano la propria superiorità sulle concittadine Oh è Boh (4-0) e Fc Iuulenza (5-0). A completare il crollo del nuovo cremonese che avanza c’è cremo, battuta però solo ai calci di rigore da Verm8 (2-0, 0-0 nei novanta minuti). Continua a sorprendere invece il Partizan Filare, che infila una bellissima vittoria contro i Loss Eleven, addirittura per 4-1. Ma a sorprendere sono anche i Fantamaniacs, che si sbarazzano dei Raccattati Forelocks per 4-0, ma non prima di aver compiuto una vera e propria mattanza nei minuti iniziali del match. Altamente spettacolare il 4-3 con il quale i grosseto city ramblers battono ai supplementari la Dinamo Scrocco, al termine di una partita intensa e giocata a viso aperto dalle due compagini. Ai supplementari (2-1) si impongono anche i Ghiozzi dei Greppi, con una abbondante dose di fortuna, contro Carlentini, che quindi dopo le autogufate, torna a casa anche stavolta. Nessun problema, invece, per la Dinamo Storditi, che asfalta Algol per 6-2 in una partita senza troppa storia. Altra asfaltata è quella che gli Indiani Metropolitani infliggono a Stoppardi, un 5-1 che ha visto un dominio incontrastato in quello che era considerato il match più importante di giornata e che invece si è rivelato poco più di una sgambatella d'allenamento per gli Indiani. La Dinamo Schicchi continua la sua marcia grazie alla vittoria di misura su Bluff Country, un 2-1 che consente alla compagine sarda di continuare il proprio cammino. Il Deportivo Dokaiserzauker batte nettamente, per 5-2, milanorossonera, con qualche spavento prima di dilagare. Bandula sbrana lo Spartak Gonzo per 5-1 confermando quanto di buono fatto fino ad oggi, così come l’Ac Raspiduo che ne rifila addirittura 7 al malcapitato Blue Steel. Chiude il turno i Bananafoots, vittoriosi in grande stile (4-1) contro Spartanis.
La settimana prossima saranno ottavi di finale, con degli incroci che definire interessanti è poco: spicca il remake della finale dello scorso anno Indiani-Schicchi, l’ennesimo derby cremonese Ballanza-Tiuz, oltre a un Deportivo-Bandula che promette scintille. Vedremo chi la spunterà, come sempre sarà il campo ad azzerare le chiacchiare!


La partita della settimana
Il match su cui vale la pena soffermarsi

grosseto city ramblers - Dinamo Scrocco 4-3

MPingitore contro giocata è sinonimo di sfida fra due gasatori d’eccellenza, e lo sa bene il folto pubblico assiepato al Lupetto’s Romagnoli Stadium per creare una cornice coreografica degna del miglior Pablo Picasso ubriaco. Sotto cocaina. A Gardaland.
Da una parte un tripudio di bandiere rosse recanti un'arancia (o una bomba, chi lo sa?) al centro, dall’altra le splendide divise degli ultrà Scrocco dotate di finti maroni penzolanti. Insomma, uno schifo.
Le due squadre entrano dunque in campo accolte da un clima caloroso e festante, ed il match può avere inizio. Parte subito fortissimo la Dinamo Scrocco, che nel primo tempo domina imperiosa il campo e prima con Dmitry Zimnikov e poi con Paulus Lenssen porta in vantaggio la squadra di MPingitore, gongolante in tribuna. Randy Mackenzie per il Grosseto, sulla fascia, continua a scivolare non riuscendo a capire che non si sta giocando a calcetto saponato e l’azione ne risulta seriamente compromessa. Poi i Ramblers riescono a contenere i danni prima dello scadere del tempo dopo una raffica di direttive arrivate direttamente dalla tribuna all’allenatore (su cui la Fifa dovrà indagare) e con una bella azione corale finalizzata da Almeida si riporta sotto. Nonostante ciò, si chiude il primo tempo con il predominio quasi incontrastato della Scrocco, che gioca a memoria ed imposta gli schemi a memoria.
Si va negli spogliatoi dunque; continuano nel mentre le telefonate fra giocata e l’allenatore Ingelholt, con il presidente intento a suggerire schemi e disposizione tattiche per far si che la sua squadra riprenda a gasare seriamente.
Si ritorna in campo ma le cose non sembrano essere cambiate: ancora dominio Scrocco che si porta sul 3 a 1 grazie a “Litttle” Tonny Eijkelestam, che spara una bordata su punizione che si infila la dove non batte il sole (no, non nelle parti basse del portiere, intendevo dire l’incrocio dei pali).
A questo punto giocata non ci vede più: ripone con calma il cellulare in tasca, si alza, e sbraita una serie di insulti ed improperi direttamente dalla tribuna per risvegliare i propri ragazzi. Vengono coinvolte nella tirata mamme, sorelle e nonne dei giocatori, che, basiti da cotanta scurrilità, si mettono a giocare sul serio. Prima Carlo Stentardo e poi Nastja Mayerle riportano sotto i Ramblers con un uno-due devastante per MPingitore: siamo sul 3 pari!
La partita si dimostra stragasante come da pronostico e si va ai supplementari: squadre irrigidite dalla tensione ora, ma a risolvere la situazione ci pensa ancora Nastja Mayerle che, realizzando la sua doppietta al 102° porta i Ramblers in paradiso ... è passaggio del turno!
Da segnare, per la cronaca, la brutta reazione dei tifosi della Scrocco che, inferocita con la squadra, ha iniziato un lancio di maroni direttamente dagli spalti alla volta dei giocatori in campo. Per MPingitore si chiude una Petrella povera di soddisfazioni, per giocata invece si aprono le porte del regno dei gasatori.



Il socatore del martedì
Ovvero come rodersi il fegato con la Petrella
 
Loss soca, ma con quel centrocampo … è vero che non conta più niente (ahahahahah), ma con quel centrocampo, si può parlare di randomata? Va detto che sorvegliato dalla finanza che gli ha rirtirato il passaporto, non può andare in Cina a fare la scorta di oppiacei, pare sia stato visto aggirarsi nei ristoranti cinesi del Molise intento a procurarsi il prezioso doping che sin qui gli ha consentito di starvincere, promettendo in cambio una coppia di Yorkshire precotta; a occhio e croce l'hanno paccato.
Brusher soca perchè il dio random legge la sua piangina maniavantista e decide di accanirsi, facendogli perdere una partita praticamente imperdibile, che consente ai Ghiozzi di diegoth di proseguire immeritatamente, ma con grande soddisfazione in coppa
Un po' forse socherà anche mpingitore eliminato nei tempi supplementari, dopo essere stato sempre avanti, dal Grosseto City Ramblers, che comunque è sempre stato un brutto cliente in Petrella, soca anche il povero Davor che rimane senza attacco nel giro di 12' sotto i colpi di Bittermann, che infatti poi verrà arrestato, con colpevole ritardo, dalle forze dell'ordine. Fin qui dal campo pochi spunti, ma poi mi faccio un giro sul forum della fed, nel 3d della Petrella e ...
… dopo ben tre settimane che Errea si era assunto l'ingrato ruolo di Signor Malaussène della fed, perculato da chiunque sentisse il bisogno di sfogarsi, succede che Jurij abbia l'ardire di puntare tutte le sue energie sul campionato, schiera una Stoppardi largamente rimaneggiata, priva della stragrande maggioranza dei suoi titolari, con conseguente eliminazione dalla Petrella ad opera degli indiani che fanno loro lo scalpo. Apriti cielo! Dopo una briscola epistolare “Vabbè dai, continua a rispondere picche a fiori” (cit.), con Sante, al presidentissimo viene restituito il compito di capro espiatorio della fed di cui tanto sentiva la mancanza; sui forum della fed si scatena la polemica (finalmente), con varie prese di posizione, beduini si, beduini no, coniglismo si, coniglismo no, celodurismo si, celodurismo no, gasi si, gasi no, avevamo tanto gasato ecc.. e tutti a buttar merda contro tutti (sembrava di stare in transatlantico), qualcuno arriva addirittura a bestemmiare tirando in ballo entità sacre (e per un'attimo sentiamo un'eco: siete assurdi riuscite addirittura a difendere la bestemmia. Tex-CA dixit.); Jurij, dal canto suo, dapprima cerca di spiegare le sue ragioni, poi inizia a rispondere colpo su colpo, bisogna dire con una certa classe (qualcuno dice operaia, ma decadente e il pres non la prende bene), unica caduta di stile il post in cui paventa l'abbandono della Petrella, decisamente patetico, non tanto per il contenuto quanto il tono, (sappiamo che era dovuto a un solo momento di sconforto e lo perdoniamo), fino a quando torna a sfoggiare la sua immensa e innata superiorità e dopo essersi messo il suo inguardabile K-way si fa scivolare tutto addosso; anche il Kama, già che c'è. Intanto il Pollastro dopo aver scatenato la polemica si defila (anche se non disdegna di punzecchiare qua e là), forse a causa dell'alto livello di acredine che si stava creando, forse perchè soddisfatto si gode lo spettacolo (perfido). Poi un po' di post con tanto ammmore, volemose bene, blablabla, qualche culo e il tutto scema (peccato) in tarallucci e vino.
In questo delirio diffuso, l'unica voce di equilibrio (incredibile a dirsi) è di Bacarospo (da oggi nostro nuovo riferimento petrelliano (semi-cit.)) lui si, che gasa davvero. Dopo essere stato perculato per 2 lunghissime stagioni come bot della Petrella, facendo buon viso a cattiva sorte, senza tante chiacchiere si è deciso e armate le sue truppe (tale Bitterman), spezza (proprio nel senso vero della parola) tutti gli avversari che gli arrivano a tiro, qualcuno anche da lontano, e si rifà ampiamente, come un giorno quando si stuferà forse farà anche Jurji: il ragazzo si rifarà anche se ha le spalle strette … perchè non ha niente da invidiare a nessuno.
In tutto questo chi soca di più non lo so, direi per varie ragioni un po' tutti:
Jurji soca non tanto per la partita, quanto per le perculate in riferimento ad alcune dichiarazioni fatte in un momento in cui era, in evidente stato di ubriachezza marcia, preda d manie di onnipotenza, anche se rintuzza gli attacchi, protetto anche dal suo prestigiosissimo K-way di ghisa.
Sante soca all'inizio perchè Jurji non soca nonostante la pesante sconfitta, finchè non trova il tasto giusto e riesce a farlo socare
Errea soca maltrattato dal presidente dopo essere intervenuto a suo sostegno, povero tippete e perchè le attenzioni ritornano a convergere verso la Stoppardi e il suo manager
Kama soca perchè Jurji indossa il K-way tirandolo fuori dal borsello, con il doppio risultato di far spazio nel borsello stesso, così da farci entrare tutta la Dinamo Storditi e di risultare impermeabile alle perculate che gli scivolano addosso.
Lagnagna soca perchè il donz bestemmia
Il donz soca perchè è un gobbo bestemmiatore e perchè si sente tirato in causa dal presidente, che lo vuole mandare in un'ottava prigione; anche se nelle altre sette non si era trovato benissimo, gli scoccia soprattutto traslocare di nuovo e riiniziare per l’ennesima volta a tessere, da capo rapporti “sociali” con gli altri detenuti
E infine anche bachforever soca perchè, a ragione, si lamenta della lunghezza dei post; e che cazzo non ce l'avete proprio il dono della sintesi però...



L'Angolo tattico
Il momento didattico della Coppa Petrella

Bentornati nell’ angolo tattico della Coppa Petrella, dove lo gnubbo può imparare tutto ed andare a vincere i masters!
Siamo arrivati alla fase finale di questo grandissimo torneo e così ci focalizzeremo di più sui singoli match, senza però tralasciare le basi di hattrick! Oggi vorrei sottoporre alla vostra attenzione il match Erode Scannabelve vs. Materazzi 23 team, derby fratricida del cotechino lardellato che si è concluso con la vittoria di Materazzi team per 2 a 0.
Erode schiera un 2-5-3 con 2 DCO, le ali TM e le 3 punte normal per sfondare al centro con l’ AIM, mentre i cugini rispondono con un 4-4-2 che prevede un terzino difensivo ed uno normal, 3 centrocampisti, ala offensiva e 2 punte, senza tattiche.
Già vedendo gli schieramenti e supponendo una fiducia non troppo alta per l’ Erode (viene da tre pareggi consecutivi in campionato), si preannunciava un match molto complicato da portare a casa per i ragazzi di Vezzo, e così è stato: possesso sterile e difesa troppo leggera per portare a casa la qualificazione agli ottavi.
Il possesso ottenuto dall’ Erode è del 57% che equivale a circa 7 azioni disponibili, tuttavia le chance realizzative si limitano ad un 15% circa al centro, mentre sono quasi nulle ai lati a causa della super difesa messa in campo da marco2p che sfoggia addirittura un fuoriclasse come valutazione della difesa centrale. Materazzi, invece, ha poche azioni a disposizione, ma alte probabilità di trasformarle in gol almeno al centro ed a sinistra dove ha un netto predominio e pure a destra dove, nonostante la valutazione sia scarso, ha più del 33% di probabilità di battere la difesa avversaria che non prevede terzini.
Così, grazie anche al saggio riposizionamento del terzino di Materazzi che sul doppio vantaggio si porta da normale a “verso il centro”, Erode resta all’ asciutto di gol, mentre incassa un contropiede spontaneo ed un gol dal lato forte avversario, uscendo sconfitto dalla coppa prima di quanto si potesse immaginare.
Veniamo ai “meriti” ed ai “demeriti” dei due manager: marco2p ha saputo rispondere molto bene nella non facile posizione di essere con 2 livelli in meno di centrocampo andando a leggere perfettamente i punti deboli dell’ Erode e schierando di conseguenza una formazione che potesse sfruttarli e contemporaneamente bloccare le forze avversarie. Vezzo ha peccato di grande prevedibilità tattica, rendendo fin troppo facile la scelta dei terzini tm all’ avversario, il quale era sicuro che, come nelle ultime partite, i maggiori pericoli sarebbero venuti dal centro; inoltre avrebbe potuto tentare di alzare un po’ le valutazioni offensive con uno o più centrocampisti offensivi, anche se sarebbe probabilmente servito a poco.
Non è esente da errori nemmeno l’ ottima prestazione del Materazzi team, il quale, avendo apparentemente previsto come avrebbe giocato l’ Erode, avrebbe dovuto giocare contropiede per aumentare ancor di più le probabilità di vittoria. Il centrocampo sarebbe sceso a buono molto basso ed il possesso al 40-41%, perdendo circa mezza azione, ma il forte predominio difensivo e le molte azioni avversarie avrebbero garantito molte chance (almeno 2 con abilità straordinario) di contropiede che, ricordiamo, non diminuiscono dopo che ne esce uno come avveniva in passato.
Per oggi è tutto, gnubbi! Ci vediamo la prossima settimana con una nuova puntata dell’ angolo tattico. In bocca al lupo alle 16 squadre rimaste, dateci dentro con la tattica!



L'Angolo del Bisteccone
Insieme a Galeazzi per guardare le più belle immagini di settimana


Il combattivo Sine lancia la carica dell'orda cremonese
Un tifosi del Deportivo adotta la filosofia del presidente
Jurij in preda ad un attacco isterico misto a diarrea mentre gli impietosi giornalisti lo massacrano di domande

 
I top e i flop
Promossi e bocciati di questo turno
 
Turno di coppa particolarmente denso, in questi sedicesimi di finale. Trovare i top e i flop è veramente difficile, visto gli inconsueti valori di gasamento e sgasamento particolarmente alti. Verrebbe da dire Stoppardi, sia come Flop, vista l'eliminazione, sia come Top, perché da provinciale regge per 45' ai futuri campioni Indiani. Ma l'angolo del tiro al bersaglio sulla croce rossa è un'altro. Ecco a voi dunque, top e flop di questi sedicesimi di finale.

flop

Loss Eleven
: I tempi in cui i veneti alzano al cielo la coppa, sotto il sole della Sardegna, son sempre più lontani. Dopo aver dato sfoggio di celodurismo dilagante nel girone, con la goleada inflitta agli Indiani, i ragazzi di Loss si sciolgono come neve al sole al primo ostacolo, quel Partizan ormai divenuto l'ammazza-grandi di questa Petrella. Anzi no, l'ammazza presunti grandi, giacché Stoppardi e Loss son solamente sbiadite copie delle squadre che furono, nobili decadute dell'élite Petrelliana, eterne aspiranti alla gloria che il tempo continua a respingere. Non basta una vittoria sporadica per entrare nella storia della manifestazione, anzi: Loss Eleven galoppa ad ampie falcate verso l'esercito delle comparse. Desaparecido.

Spartak Gonzo: Avete presente la Fiorentina dell'era Cecchi Gori? Sempre tra le protagoniste, sempre in prima fila ai nastri di partenza, sempre l'etichetta di grande squadra cucita addosso, campioni in squadra, monte ingaggi da big, ma, alla fine, stringi stringi, mai vincente. Ecco, i Gonzi sono questo: mai l'acuto decisivo, mai la sensazione di poter confermare sul campo quanto previsto sulla carta. Certo, l'avversario era di quelli da far tremare i polsi, ma per vincere la Petrella bisogna battere anche quelli. Per fare un'onesto cammino e rimanere nell'anonimato no. Ecco. Anonimo.

Erode Scannabelve: Qualche stagione fa, sentire la propria squadra accostata all'Erode Scannabelve suonava come una sentenza. L'Erode, la squadra che solo i polli potevano sconfiggere, la squadra di V quando tutti gli altri arrancavano in VIII o peggio ancora in IX. Adesso l'Erode si ritrova in VI, sorpassata in tromba dai manager rampanti alla Donzauker. In Petrella l'involuzione è ancora più marcata: non più eterno secondo, ma eterno eliminato, stavolta dal concittadino Materazzi, per giunta. Una crisi senza fine che stride con il ricordo dei Guido Lessel ed Elvis Franchi mangiatori di bambini, tempi in cui non indicare l'Erode come il più forte pareva un'eresia. Occorre dare una riscaldata al cotechino, perché va raffreddandosi e con esso il blasone della squadra. Scotto.

top

Fantamaniacs
: La principessa e il principe, versione 2010. La principessa Petrella si sveglia, bacia il rospo Bagarozzo e lo trasforma da Fantabot a squadra da battere. Sembra una favola ma è la realtà: i nerazzurri sfrecciano come un'Eurostar sul binario che porta alla finalissima, sbaragliando la concorrenza con una squadra di una solidità granitica. E se la vittoria su Schicchi sembrava un caso isolato, la conferma contro i pur modesti Raccattati è la prova che Bitterman e soci fanno sul serio, virando con decisione sul bersaglio grosso, magari con un pollo in sala di regia in più, unita ad un percorso a fari spenti e sorrisi di circostanza che nascondono sotto una feroce ambizione di successo. Occhio, perché se questo si salva in anticipo, sono uccelli diabetici per tutti. Socialista.

Verm8: Squadra orribile, annata orribile, manager incompetente, ma spinto da una sete di rivalsa e ambizione mai visti prima: uscire prima del rientrante maestro Little reds sarebbe un'umiliazione troppo grande per il presidente Daveth, che, con Bertolaso dalla sua parte e la statua del grande culo in mezzo al campo, sfoggia un'intima amicizia con il dio Random, scomodando paragoni illustri con Gastone e le pescate giovanili di Schicchi. Con un sedere di quelle dimensioni in italia si va molto avanti: la Petrella sarà da meno o dovrà cedere di fronte agli argomenti quadrichiappa del Verm8? Maggiorato.

Dinamo Storditi: Lo stemmino dell'Agip in confronto sputa acqua ghiacciata. Il Kama infiamma la folla peggio di un concerto dei Sex Pistols, schiantando di prepotenza l'algol decisamente troppo poco etilico proposto dal malcapitato alkcxy, sbarcando agli ottavi di finale pur avendo ancora in ballo un campionato da conquistare: una sorta di Stoppardi al contrario insomma, che piuttosto che rischiare mezzo titolare in Petrella manda in campo gli sbarbati. Kama invece promette la vittoria finale, infiammando le folle con discorsi populisti dal balcone di casa sua, minacciando i suoi di convertirli al pop spinto in caso di eliminazione precoce. La tattica, al momento, funziona a meraviglia. Il culo di Daveth è avvertito. Infiammabile.
 
 
 
Re per una notte
Il giocatore che si è fatto notare
 

Brent Peak, terzino americano di Bandula, si prende di prepotenza i galloni di personaggio del giorno. Brent, americano anticonformista, boicotta sin da piccolo i simboli del paese a stelle e strisce: niente macdonald, niente fucile a pompa in casa, niente litro di coca cola a merenda, ma soprattutto niente baseball ma calcio. Uno spirito sovversivo che lo porta ad iscriversi alle giovanili di AntiFlag, squadra palesemente antipatriottica che infatti viene sterminata nel corso degli anni dalla CIA. Per fortuna Peak riesce a farsi le ossa da calciatore prima dello sterminio dei marines, e può continuare la sua carriera in calzoncini che lo porta ad arrivare all’età di 30 anni nella patria del calcio: l’Italia. Durante gli anni Brent migliora in modo sostanziale il suo piede, rimanendo tutti i giorni a fine allenamento a provare le punizioni come faceva un certo Zico, tanto da meritarsi il soprannome di “collo rosso”, riferito al colore rubino del piede a forza di calciare palloni. Sacrificio e dedizione che lo hanno portato a vivere una serata da mattatore ieri in petrella, quando ha gonfiato la rete ben 4 volte, sempre su calcio da fermo. Un piede fatato che ha piegato una testa di serie come lo Spartak Gonzo con estrema facilità, portando il rosso baffuto ad una notorietà internazionale che lo ha reso in poco tempo spauracchio di tutti i presidenti rimasti in corsa per la Petrella. Donzauker è avvisato: meglio non fare falli vicino all’area di rigore, che c’è Brent in agguato!




Petrella 2000
Il rotocalco del gossip della Petrella

L’ombra della Cupola
Era la lontana edizione VIII della coppa più prestigiosa del panorama hattrickiano, un lontano turno dei 16esimi vedeva affrontarsi il superfavorito presidente Juri, contro la sorpresa del Dream Team di Apples. Partita senza storia, perlomeno sulla carta. Ebbene, sappiamo entrambi come la piccola corazzata sarda abbia messo in difficoltà la squadra del presidente. Certo, i metodi non sono stati sempre ortodossi (l’aver messo il Cannonau al posto del te caldo a fine primo tempo, per esempio, accompagnato da un ottimo pecorino), ma non certo vietati dal regolamento, e le piccole mele hanno sfiorato il colpaccio. Vietati invece sono i metodi Moggi-style, con minacce all’arbitro e ai designatori. Vietati sono, per esempio, i sorteggi pilotati. Pur non volendo accusare nessuno, in quanto in assenza di prove concrete, ci troviamo un’edizione della Coppa con un Apples bistrattato da madama fortuna: finisce in un girone di ferro, prova a venirne fuori con grande forza di volontà, ma si impantana nello scontro decisivo. Chiunque da fuori potrebbe dire che il team del filu e ferru sia stato sfortunato. Ma le casaling...ehm, le malelingue, potrebbero insinuare, e lo fanno, che la realtà sia diversa. Molto diversa. Sarà un caso che, proprio dopo aver messo in seria difficoltà la squadra di Juri, da sempre addidato come capo indiscusso della triade cupolista, Apples si ritrovi colpito da tanta sfiga?
Noi pensiamo che qualcosa sotto ci debba pur essere, speriamo che le intercettazioni al vaglio degli inquirenti possano risolvere una volta per tutte la questione!

Lo scontro fratricida
Si va a ripetere la finale dello scorso anno, questa volta ai quarti, ma non era certo quello che i due manager, Sante e mammuth, si aspettavano. Dopo il massacro dei beduini ad opera degli indiani infatti, sembra che in questo scontro si nasconda qualcosa di più, che confermerebbe ancora una volta e sempre di più le “chiacchiere da bar sport” della presenza della Cupola. Se prima infatti si andava d’amore e d’accordo, con Jurij a fare la figura del presidente buono e permissivo nei confronti del Pollastri, e con un mammuth leghista, di lotta e di governo, ora in questo momento di crisi la posizione predominante fa comodo a tutti, piazzare i propri uomini nei posti che contano non è infatti più solo un piacere, ma quasi un dovere.
Ecco dunque dove nasce lo scontro tra Indiani e Stoppardi, nella quale ha dovuto inserirsi anche Schicchi, finalmente fuori dalla penombra che la teneva in questa posizione di anticupolismo cupolante. Juri comunque avrebbe potuto mantenere una posizione blanda, cercando l’accordo con chi fosse risultato vincitore tra Indiani e Schicchi, e ha cercato di farlo lo stesso calando le braghe, le mutande e depilandosi il culo nel match di ieri, ma ormai è troppo tardi, per come sono precipitate le cose. Tutto questo comunque non sarebbe potuto accadere se non fosse intervenuto qualcuno. Il tabellone pilotato non prevedeva che si arrivasse a questo scontro proprio adesso. Ebbene sì, è proprio bacarospo l’artefice di questo scontro a sangue! Il biscotto non rispettato con la conseguente qualificazione come secondo di mammuth è stato la ciliegina sulla torta di questa partecipazione fantamaniacale in Petrella. Ora ha anche lui i suoi problemi (stava coltivando una serpe in seno, vedi il caso Bittermann), ma l’inutile mattacchione viene preso come punto di riferimento dall’anticupolismo militante e indicato come il nuovo libertador. Vezzo infatti ha preparato le scorte di salame per l’assedio alla triade tosco-sarda, kama infiamma le folle come partecipasse ad un bunga bunga, mpingitore dirigerà le operazioni dopo quest’uscita prematura sperando che ci scappi qualche ceffone a giocata, donzauker predica di attaccarli fissi perché la difesa non conta nulla. Ma non crediate che sia semplice abbattere la cupola, la Petrella è sempre terra di conquista, e i cupolisti potrebbero farsi nuovi alleati, allerta gente!

Marcel Bittermann: arresto e domiciliari
Il momento dell'arresto di Bitterman
Alla fine ha dovuto arrendersi all’evidenza e alla sua impellente necessità di tiro al bersaglio vivente. Già dalla prima partita di Fantamaniacs avevamo intuito tutto, ma solo dopo approfondite indagini della Polizia si è proceduto all’arresto di Marcel Bittermann, detto “il violinista”, talentuoso giocatore della compagine trevigiana. Il suo manager aveva anche provato a confondere le prove, facendolo giocare 2 minuti contro Schicchi e mettendolo in campo contro Raccattati (Bittermann per questa partita è accusato dalla Nasa di aver utilizzato armi chimiche, ma non è ancora riuscita a trovare i vuoti delle scatolette di fagioli borlotti), poi però si è dovuto arrendere all’evidenza. Bittermann non ha nemmeno provato a ritrarsi dalle manette, dicendo solo “Sapevo che sarebbe successo, ma dopo che Aldo70 mi aveva detto che non giocherò mai in nazionale mentre Antonino Maggiore probabilmente sì, non ho capito più niente”.
Il presidente bacarospo conta di ottenere un permesso speciale che gli permetta di schierare il giocatore durante il campionato in quanto, a suo dire, il giocatore sarebbe nipote di Moubarak. Vedremo cosa deciderà il dott. Lightman, chiamato ad effettuare una perizia sul giocatore.

4 commenti:

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  2. Nessuno che ha commentato nulla...nessuna polemica pre-partita: ci stiamo sgasando!

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  3. La cupola avanza, nonostante qualcuno smentisca .....

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  4. Hai notato come Schicchi si è fatto da parte al passaggio di Indiani?
    Cupola sempre!

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