Link alla piattaforma ufficiale

venerdì 5 novembre 2010

Editoriale Ottavi di Finale - Coppa Petrella IX


Fantamaniacs corsari, Materazzi si conferma implacabile. Verm8 mai cosi in alto

SCHICCHI COME CUSTER: LA RIVINCITA DEGLI INDIANI E’ SERVITA

Tiuz a valanga nel derby del cotechino, anche Raspiduo e Grosseto a gas spalancato.





a cura della redazione della Coppa Petrella



Il Molise trema: a uscire questa settimana dagli ottavi di finale sono due fra i protagonisti annunciati di questa Petrella IX, i Ballanza Team e la Dinamo Schicchi, umiliate dai loro dirimpettai di giornata. Ma anche il Depor annaspa fino ai supplementari prima di qualificarsi, mentre per Materazzi un successo che conferma quanto di buono fatto vedere fino ad oggi. Nelle altre gare molti gol con molto divario nei risultati, a dispetto comunque di valutazioni di tutto rispetto che hanno contraddistinto quasi tutte le squadre scese in campo. Ma una certezza, in questa IX edizione c’è: le fino a ieri “piccole” sono cresciute, camminano sulle loro gambe, e possono fare la voce grossa contro chiunque. I quarti di finale ci offrono sfide inedite che stanno a sottolineare come il “movimento Petrella” stia crescendo, a dispetto delle accuse di elitarismo e di “dittatura dei soliti noti” mosse nelle settimane passate. Una crescita che martedì dovrà essere nuovamente confermata nei risultati per continuare a inseguire il sogno di alzare al cielo la coppa più ambita di Hattrick Italia.

Ballanza Team - Dinamo Tiuz
Uno degli appuntamenti più attesi in questo martedì di coppa era senza ombra di dubbio il derby lardellato fra i Ballanza Team e la Dinamo Tiuz, una sfida che metteva in palio molto di più di un semplice quarto di finale, ma l’orgoglio e l’onere del primato cittadino. E’ per questo che entrambe le squadre propendono per moduli offensivi: 3-4-3 equilibrato per i Ballanza, 2-5-3 tutto centrocampo per i Tiuz. Pronti via, e la squadra di tiuz va subito in vantaggio con Leta. Passano poco più di dieci minuti e il raddoppio è servito, grazie a un’intuizione di Meuleman su uno schema da calcio piazzato. Sine capisce che forse non è la giornata giusta, soprattutto quando De Blieck non sfrutta una papera del portiere avversario gettando alle ortiche la possibilità di riaprire il match. Da qui in avanti è solo Dinamo Tiuz: prima un contropiede fallito, poi Mora fa 3-0. La partita è a senso unico, la piccola Tiuz sovrasta i più blasonati Ballanza, e solo l’imprecisione dei propri attaccanti impedisce un passivo più duro per i Ballanza, incapaci di rendersi mai pericolosi. La girandola di sostituzioni del secondo tempo non sortisce effetti, ma anzi è ancora la Dinamo Tiuz a mettere la pietra tombale al match, quando Syta approfitta degli sbandamenti del pacchetto arretrato dei Ballanza per fare 4-0. E’ un incubo per gli uomini di Sine, che si scolpisce nella pietra quando Kapitel si fa cacciare per doppia ammonizione. E’ apoteosi Tiuz: i giocatori festeggiano come dei matti a bordo campo, e anche il presidente in tribuna si lascia andare a gesti perculatori censurabili nei confronti del rivale Sine: il primato è suo, una sculacciata che i Ballanza ricorderanno a lungo. Per la Dinamo Tiuz una Petrella che assume i contorni di un romanzo cavalleresco: ora saranno i grosseto city ramblers a saggiare le reali intenzioni della squadra cremonese, sempre più lanciata verso l’Olimpo della competizione.


Verm8-Dinamo Storditi
Conigli e mignotte in Molise: la moda di questa Petrella
Ottavo inedito quello andato in scena all' Atletico CB Arena, dove, davanti a 1500 spettatori si son date battaglie due delle sorprese di questa Petrella, il Verm8 del serafico Daveth contro i sempre più blasfemi Storditi del patron Kama82. Prepartita infuocato, con Daveth che raccoglie i suoi in preghiera in mezzo al campo poco prima del via, mentre dall'altra parte gli storditi aizzano la folla incitando alle violenze sugli spalti e al lancio sfrenato di seggiolini: l'immagine dello stadio a fine match, devastato in ogni settore, è l'emblema di quanto la Dinamo sia squadra più d'agonismo che di tecnica. A fomentare gli scontri non partecipa però il Kama, insolitamente composto in tribuna vip, con una maglietta di Bugs Bunny al posto della classica tenuta metal e le pantofole di Tippete ai piedi: una premonizione di ciò che stava per accadere sul campo, dove infatti il 3-4-3 del Verm8 appare subito più concentrato e voglioso di approdare ai quarti rispetti all'11 Stordito, dove peraltro, per dovere di cronaca, non trovano spazio numerosi big: voci di corridoio parlano di una terribile pandemia di coniglismo negli spogliatoi storditi, mentre fonti vicine alla società smentiscono questa voce, giustificando le assenze solamente a causa dell'improvviso Jurismo stoppardesco che si è impossessato del presidente Kama82, che al grido di "siam solo chiacchiere e distintivo" ordina al suo mister una formazione così rinunciataria che in confronto l'Apples Dream Team è una squadra di leoni. E cosi, tra l'1-0 siglato da Larsson e la fine del primo tempo solo il culo riesce a salvare gli Storditi, che con un fortunoso gol mezzo guancia e mezzo stinco di Magalhães portano le squadre in situazione di parità all'intervallo. Se da una parte Daveth impreca in tribuna vip per le numerose occasioni sprecate, scagliandosi con impeto sulle puppe delle pin up presenti in tribuna, dall'altra il Kama ordina subito una triplice razione di coniglio alla cacciatora per i suoi, terrorizzato com'è dalla prospettiva di dover incontrare la vincente di Indiani-Schicchi ai quarti. E così, al rientro in campo, l'11 di Verm8 pare l'esercito Spartano, andando a gonfiare per altre 3 volte la rete e chiudendo cosi sul 4-2 un match stradominato, con una difesa centrale impeccabile e un attacco al tritolo che ha disintegrato la tenera e tippettiana difesa degli Storditi. Sulle tribune Daveth esulta insieme ai suoi più stretti collaboratori, il cardinal Milingo e Padre Fedele da Bisceglie, strizzando ogni capezzolo che passi nelle vicinanze, mentre il Kama si dà alla fuga saltellando, lasciando sul posto un'intera busta di carote, Bambi e un'inferocito Jurij, che presente in tribuna vomita sul presidente stordito tutto il suo disprezzo, facendo entrare l'11 sconfitto nel suo portafogli anziché negli spogliatoi. Ora per il Verm8 viene il bello, perché solo un miracolo sembrerebbe potergli garantire un successo contro la corazzata Indiana; E con una salvezza da conquistare in campionato, che già di per sé sarebbe un miracolo, sarebbe forse chiedere troppo. Ma con Milingo e padre Fedele al fianco, tutto può succedere.

Bandula - Deportivo Donkaiserzauker 
Milchmeier poco prima della cacciata da una bettola
Al Led Zeppelin pochi spettatori solo 2072 a fronte di una capienza massima di 38000, gli organizzatori allora riempiono gli spazi vuoti con sagome in cartone dei membri del gruppo che da' il nome allo stadio intervallati qua e la dalle sagome in cartone di qualche Pollastro che in Petrella non guasta mai nemmeno sugli spalti. Alle 19:05 puntuale l'arbitro Moreno, in permesso premio, con gli inseparabili mutandoni imbottiti, spaccia al minuto, ops lapsus... spacca il minuto e fischia il calcio di inizio delle ostilità in questa atmosfera surreale.
Si capisce subito che la partita si giocherà a centrocampo, la formazione che avrà la meglio in quella zona del campo probabilmente la spunterà, Bandula lo sa e e chiede a difensori ed esterni di dare tutto l'appoggio che possono ai compagni di centrocampo, ma non è sufficiente contro il trio di centrocampo del Deportivo che da par suo decide di affidarsi ad una tattica che prevede una manovra avvolgente passando dalle fasce, forte di un ottimo attacco esterno, quello che ne viene fuori è una specie di rissa nel cerchio di centrocampo che produce una nuvola di polvere visibile dai satelliti in orbita intorno al globo terracqueo, dallla quale ogni tanto scappa fuori un pallone, al 14' una montagnetta di polvere, sotto cui è ormai sepolto Umberto Graf, prende posizione sulla tre quarti di Bandula, arriva una palla dalla destra e come nella famosa scena di Tre uomini e una gamba il giocatore del Deportivo donkaiserzauker uscendo dalla sua sepoltura si avventa sulla sfera, ma sbaglia, è il preludio al gol che arriverà un minuto dopo, riseppellitosi sotto la sua montagnetta di polvere passa evidentemente inosservato alla difesa che sbaglia la tattica del fuorigioco e lo lascia libero di segnare; inutili le proteste dei giocatori di bandula, che fanno notare a moreno la montagnetta di polvere, ma questi fa lo gnorri "polvere? quale polvere? io non vedo nessuna polvere" e convalida il gol.
Più nulla fino al 59’ quando, a causa di un fallaccio, Magnus Milchmeier deve lasciare il campo e dopo millemila partite tra i pali del Deportivo, anche il calcio, infatti sembra sia stato visto l'ultima volta cantare ubriaco sull’uscio di una bettola di periferia, mentre i buttafuori lo cacciavano a pedate dal locale.
Poi poca roba fino all'86' quando finalmente bandula riesce a pareggiare con Tomasz Nowosielski difensore, detto la certezza e non a caso pare, il deportivo non ci sta e in un minuto rinnova l'attacco togliendo un difensore per un attaccante e sostituendo uno stanco Selendy con Perticone di nome e di fatto specialità colpo di testa, ma non capita più nulla di rilevante fino al 90' salvo uno spunto di Palladino svegliatosi dal torpore che fa spaventare i lombardi, si va ai tempi supplementari.
Bandula concede spazio al giovane e promettente Enrico Messuti sperando nella sua freschezza e nel suo talento, che però almeno in questa occasione rimane inespresso, infatti il buon Palladino, che voleva tornarsene a dormire, fa che porre fine alla partita segnando dopo 10' minuti dei tempi supplementari.
Le due formazioni tornano negli spogliatoi e piano piano il polverone si dirada, Moreno intanto è scomparso e ora tutte le polizie del mondo lo braccano, la partita... boh e chi l'ha vista con tutta quella polvere? non si può dire non sia stata intensa, Bandula sapeva di giocare contro una corazzata della Petrella, c'ha provato, ce l'ha messa tutta e quasi ci riusciva, ma il Donz ha dalla sua il divino e Tex-CA e risulta imbattibile con i soli mezzi terreni; il prossimo suo (avversario) è avvisato.

Dinamo Schicchi - Indiani Metropolitani
Se è vero che la vendetta è un piatto da gustare freddo è anche vero che averla subito può smaltire le tossine istantaneamente. Così gli Indiani, dopo solo tre mesi dalla finale della scorsa petrella, prendono lo scalpo della Dinamo Schicchi con un 4-1 perentorio, che evidenzia lo stato di forma degli uomini di Sante. Rispetto alla partita storica del 20 Luglio i biancorossi si sbilanciano di più, passando da un 3-5-2 ad un 2-5-3, mentre i sardi in contrapposizione si coprono, preferendo un 5-4-1 al 4-5-1 estivo vincente. Ma oltre alle tattiche la grande differenza di questo match è l’assenza di mercenari dell’ultimo momento, dovuta secondo alcune indiscrezioni ad un patto d’onore tra i presidenti. Schicchi lascia in panchina Siveri, eroe della finale con il suo hattrick e il risultato si vede subito,quando pronti via Pagkratis calcia a lato a tre metri dal portiere , dimostrandosi non proprio un cecchino come il compagno di squadra svizzero. Ogni azione sbagliata è un harakiri contro gli Indiani di questo periodo, infatti la cabina di regia biancorossa inizia a macinare gioco con continuità incessante, rendendo sporadici i tentativi avversari. Con questo canovaccio i gol indiani non si fanno attendere e la rete di Schicchi si gonfia due volte prima dell’intervallo. Il possesso palla abbondantemente concesso ed una difesa sbarbatella e tutt’altro che ermetica suonano come “il silenzio” per Mammuth, che però duro a mollare tenta la carta Siveri, vero e proprio incubo indiano. Ma Siveri brancola nel buio, orfano di quel centrocampo con i controcazzi che lo mandò in porta tre volte a luglio, e la partita resta fortemente in mano alla compagine toscana , che in surplace continua a pasturare calcio finendo per mettere il terzo e il quarto sigillo, pietre tombali al match. Non basta il gol della bandiera ai rossoblu per salvare la serata, il 4-1 è un macigno per gli ex-campioni, apparsi concentrati e vogliosi come sempre, ma dal punto di vista tecnico inferiori ai toscani, vera e propria corazzata in questa petrella. La Dinamo dunque ritorna in Sardegna, con un passivo pesante ma con l’onore delle armi per aver dato comunque il massimo, mentre gli Indiani passano con disinvoltura uno degli ostacoli più difficili, mettendo in mostra un potenziale da schiacciasassi e aprendosi un’autostrada. Che sia l’anno buono per prendersi l’agognata coppa?

Materazzi23 team - Little Reds
Partita per palati fini quella andata in scena alla murphy's arena tra il redivivo Little reds e il coriaceo Materazzi. Due squadre che ripugnano lo spettacolo cosi come Lele Mora ripugna la gnocca: ecco quindi che ci si ritrova davanti ad uno speculare 4-4-2, che per non dare l'aria di eccessivo spettacolo viene accompagnato da tattiche degne del miglior Trap: pressing feroce per Little reds, con speroni e fucile a pallini d'ordinanza per tutti gli effettivi in campo; contropiede malvagio per Materazzi, con l'ordine di spazzare l'aria alla viva il parrocco e speriamo che qualcuno la davanti la prenda. Alla vista delle squadre in campo Zeman, presente in tribuna perche' convinto che si giocasse Indiani-Donkaiserzauker, ha un quintuplo attacco epilettico e sviene ancor prima del fischio iniziale, alla vista di tanto spirito catenacciaro. E invece,pronti via, non succede un cazzo, come era logico attendersi, sino al 22', quando Damir Geiger lascia gli altri 21 giocatori davanti al 79 pollici al plasma messo a centrocampo che trasmette un documentario sulle tecniche di difesa delle roccaforti del '600, andando indisturbato a segnare l'1-0 per i cremonesi. Small reds in tribuna schiuma rabbia, e ordina ai suoi di pressare con piu vigore, nel chiaro intento di distruggere qualsiasi azione che possa far somigliare questa partita ad un incontro di calcio. L'unico sussulto al 33', quando, proprio durante l'intervento in tv di Piero Angela sulla tecnica dell'olio bollente da buttare sugli invasori, un super tele dei bambini che ammazzano la noia a bordo campo finisce sullo schermo, causando la furente reazione di Alfredo Masera, che dopo aver bucato il pallone con il temperino svizzero lo scaglia con potenza sulla sagoma di marzapane messa nella porta cremonese. Finisce cosi il primo tempo (del documentario) sull'1-0 per Materazzi, mandando tutti i giocatori negli spogliatoi per i consigli sugli acquisti. La ripresa segue la falsariga del primo tempo, intervallata al 51' da un'altra furbata di Materazzi, che ordina a Baziel Ryckebusch di involarsi per il raddoppio: nonostante la stizza del giocatore sia evidente, visto che nel frattempo la tv era stata sintonizzata su Dahlia Adult 2, l'ordine viene eseguito per il raddoppio che di fatto chiude la partita. L'unico fatto degno di nota avviene al 87', quando un giocatore di small reds si siede inavvertitamente sul telecomando, cambiando canale su Dahlia adult gay, dove tramettono il kolossal dal titolo: Lucaparo ed Errea ai mondiali di sodomia, causando un simultaneo conato a tutti i presenti, tribune comprese. Termina cosi l'incontro, con un secco e noiosissimo 2-0 che manda a casa Little reds, insolitamente conciliante e lontano dalle polemiche, mentre per Materazzi si spalancano le porte dei quarti, andando a confermare lo status di grande squadra che oramai questa squadra merita: nei quarti, contro i fantabagarozzi, si preannuncia un'altro match di una noia mortale: gia pronta una puntata speciale di super quark, dedicata ai buchi neri e all'antimateria. Chi la spuntera?

Ac Raspiduo - Bananafoots
Un raspy soddisfatto sboroneggia in tribuna vip
Moduli speculari e promessa di spettacolo fra Raspiduo e Bananfoots: 2-5-3 rulez, e tanta voglia di non far annoiare i tanti tifosi giunti fino in Molise per questo match. Castagnaccio mette l’artiglieria pesante in attacco, ma si dimentica che vanno anche riforniti di passaggi per poter concludere, cosa che Raspy sa fin troppo bene. E’ questa la chiave del match: prima che il presidente dei Bananafoots possa prendere posto in tribuna, impegnato a salutare le signorine affittate per l’occasione, è già 2-0: Capdevilla e Ladefoget nei primi due minuti del primo tempo chiudono la sfida, che assume i contorti di un film dell’orrore per Castagnaccio quando Novicic al settimo minuto fa 3-0. I Banana Korps cominciano a inveire contro i propri giocatori, con inviti a trovarsi un lavoro. Raspy dal canto suo si gode lo spettacolo: Martini Dry in mano, ammicca a tutte le presenti con un sorrisetto ebete che tradisce tutta la soddisfazione di una passeggiata di salute. Il monologo Raspiduo si sostanzia in altri due gol, di Gilluz e ancora Ladefoget, per il 5-0 finale. E i Bananfoots? Non pervenuti i centrocampisti, incapaci di impostare un’azione, e spaesati gli attaccanti, che girellano per il campo in stato confusionale. L’Ac Raspiduo quindi continua la sua marcia, e martedì prossimo di fronte avrà tutta un’altra storia: arriva il Deportivo, che di sicuro non replicherà gli errori di Castagnaccio: un’altra grande sfida iporoffensiva si prospetta all’orizzonte per gli appassionati del gol facile.

I Ghiozzi dei Greppi - grosseto city ramblers
Ottimo cammino e prestazioni di cuore per i Ghiozzi fin qui, ma affrontare la corazzata di Giocata è ben altra cosa. Diegoth lo sa, e punta ancora una volta sulla prestazione di cu...ore, e lo fa stringendo le chiappe con un 4-5-1 che perfino Stoppardi avrebbe giocato meglio. Grosseto invece schiera un 3-5-2 di vaghe tendenze mussoliniane, con tutte queste frecce a destra che gli costeranno 10 punti per il sorpasso dal lato sbagliato, ma la vittoria è assicurata con il motto “vincere, e vinceremo”... Passano infatti 3 minuti e Grosseto comincia la sua passeggiata con l’americano Galvi che ha fretta di chiudere la pratica ghiozzi e tornare in patria per il voto di metà mandato. Al 22’ è Meelis Herde, per gli amici M.Herde, ad incrementare il vantaggio e segnare sfruttando un cross proveniente da, guarda caso, destra. Si va quindi al riposo, e i Ghiozzi decidono di giocarsi il tutto per tutto. Fuori due difensori e dentro 2 attaccanti, per un 2-5-3 che, sulla carta, poteva sicuramente impensierire gli avversari. Solo sulla carta però, perché Diegoth decide che per stringere meglio le chiappe, oltre alle due ali ben strette a centrocampo (le lezioni del buon mammuth CT meriterebbero di essere ripassate) anche i nuovi entrati Benner e Vecchiato devono stare ben vicini al centro del campo, creando un sovraffollamento che non si vedeva dai tempi della D’Addario in villa. Ma Grosseto, sornione e non certo gnubbone, ghigna di fronte alle mosse dell’avversario, ben sapendo quali sono le controindicazioni alle chiappe molto strette: un attacco stitico. Ecco quindi che dopo 7 minuti della ripresa Durastante sfrutta un erroraccio di Janis Engurs, detto Dida, e mette la parola fine ad un incontro che ci si aspettava sicuramente più combattuto. Ci penserà ancora Galvis, prima di salire in aereo destinazione Tennensee dal suo amico Jack, a segnare il definitivo 4 a 0, per una batosta ai Ghiozzi che ci hanno provato, ma non sufficientemente, e la loro prestazione questa giornata è sicuramente sottotono anche per le astute mosse neofasciste del compagno giocata, bravissimo a nascondere le sue carte e poi segnare ben 3 gol dalla rinascente destra.

FK Partizan Filare - Fantamaniacs
Spettacolo puro all’HEINEKEN arena, dove le due curve in comune accordo si schierano contro la politica dello stadio e fanno entrare solo tanta birra italiana gasatissima. Fantamaniacs, con un bacarospo infiammatissimo che per la prima volta assapora l’ebrezza degli ottavi dopo due Petrelle passate da bot, contro FKP Filare, con un Pete85 munito di blocchetto Mourinho style, non tanto per segnare gli errori dei suoi giocatori quanto per scrivere pizzini, dato che il suo cellulare è sotto controllo dopo lo scandalo Petrellopoli. I trevigiani scendono in campo con il solito 5-3-2, comprendente tre mastini di centrocampo e due terzini molto propositivi. FKP Filare punta sul possesso, e schiera un 3-5-2 con due ali TM. Da questo connubio non ci si può aspettare altro che spettacolo, il quale arriva anche se con un po’ di ritardo. Dopo il vantaggio iniziale di Fantamaniacs, infatti, si devono aspettare ben settantotto minuti per la risposta di un Filare mai domo: Bendazzoli trova il guizzo giusto e vanifica gli sforzi difensivi fatti fino a quel momento dalla squadra di Bacarospo. Ma, vuoi per stanchezza, vuoi per improvviso rilassamento dei nervi, la squadra di Pete85 crolla sul più bello: prima un rigore di Giurgiu, poi un gollasso di Olofsson mettono al tappeto in quattro minuti i maremmani, che non hanno più tempo di reagire. C’è tempo solo per l’innesto del trevigiano Cazzato, il cui cognome ricorda molto l’umore di Pete85: decisamente incazzato. Nonostante tutto, il presidente può essere orgoglioso dei suoi, capaci di reagire e mai domi. Se continua così potrà presto competere per un posto tra i grandi. Per Bacarospo77 invece il sogno continua e, se proseguirà con questo ruolino di marcia, ciò che sembrava irrealizzabile presto potrebbe diventare realtà.


The dark side of Petrella
ovvero un altro punto di vista meno buonista

Ottavi di finale strani, quasi schizofrenici quelli giocati oggi in Molise. Qualche prestazione convincente qua e là e molta pochezza tecnica a centrocampo, settore che se carente inficia le bordate di htstats negli altri reparti, se non accompagnato dal contropiede. Ciò ha comportato partite senza storia da una parte e veri e propri match mediocri dall’altra, certamente non all’altezza di ottavi di finale anche in considerazione del buon livello visto finora. Un passo indietro? Una naturale flessione di rose stressate dagli impegni? Una quiete prima della tempesta? Difficile rispondere con certezza. Più facile osservare e vedere una Dinamo Schicchi che da campione in carica viene sbattuta fuori senza colpo ferire dai pur ottimi Indiani ed una serie di partite finite con due o più gol di scarto, sottolineando una sorta di rinunciatarismo di alcuni partecipanti. Rinunciatarismo che fa specie se a praticarlo è kama82, colui che ha sproloquiato e inveito per una settimana contro le scelte tecniche di Jurij nel match con gli Indiani per poi coniglizzarsi malamente contro Verm8 meno di una settimana dopo. Atteggiamento che dimostra come alcuni manager nel roster siano solo chiacchiere (fumose) e distintivo. In questo ballo piuttosto noioso di partite a senso unico, bagliori di luce in Depor-Bandula finita ai supplementari e in Little Reds-Materazzi, manifesto sì del non calcio con quel pressing VS contropiede, ma sfoggio di difese granitiche che ogni tanto possono regalare qualche gioia. Ogni tanto, molto tanto.

Top e Flop
chi sale e chi scende questa settimana

Ed eccoci al consueto appuntamento con i top e i flop di questa settimana.
Dando per scontata la superiorità del Grosseto, assodata la forza di due compagini come Depor e Indiani, sono altre due le squadre sugli scudi di questi ottavi di finale.

I Top

Verm8: Una stagione tribolata quella della formazione Toscana. Un ts ai minimi storici, i problemi di osteoporosi di metà squadra, diverse richieste di pensione anticipata rifiutate dall'Inps. Eppure in Petrella le V bianche gasano, mettendo in carniere due scalpi eccellenti come Cremo e Dinamo Storditi, mostrando valutazioni assolutamente competitive per gli standard attuali e un attacco da far tremare i polsi. La piccola provinciale del miracolo contro Marrundo è cresciuta, e guadagna un posto tra le prime otto con delle prestazioni gagliarde. e pazienza se probabilmente la loro corsa si fermerà qui: ne sentiremo ancora parlare. Maturo.

AC Raspiduo: Attenzione all'ex matricola terribile. Eh sì, perché se i biancorossi trovano un po' più di brillantezza in attacco, diventano una delle favorite d'obbligo di questa edizione della coppa. Schiantano un Bananafoots in versione match of the season con un centrocampo che non ha niente da invidiare ai team più blasonati, figuriamoci a Stoppardi. Una squadra quadrata, ben costruita e con un presidente che è più ambizioso di Capezzone. Nessun traguardo è vietato: il terzo posto della scorsa edizione non era un caso, e la finale sembra davvero a portata di mano. Candidata.

I Flop

Dinamo Schicchi: il re è nudo. Gli Indiani si prendono la meritata rivincita contro quella squadra che solo una stagione fa guardava tutti dall'alto in basso. Ora la Dinamo appare più una squadra di seconda fascia, lontana anni luce dallo strapotere passato. Un po’ come nella favola della cicala e della formica, per i rossoblu è arrivato l'inverno, rigido come non mai, e non è più tempo per cantare in allegria. Una bocciatura resa appena più tenue solo grazie alla grandezza dell'avversario, in versione de luxe, che non può però non far aprire una profonda autocritica e la conseguente rifondazione: chi ha dato ha dato, è ora di dar spazio a nuove leve, magari più affamate delle vecchie. Tramonto.

Ballanza Team: ecco un'altra nobile decaduta. Sempre più lontani i tempi del trionfo per i lardellati cremonesi, che subiscono per di più l'onta di una goleada in un derby stracittadino. I tempi in cui il Ballanza era in tv (cit) sembrano uno sbiadito ricordo di fronte al nuovo che, impietoso, avanza. Il centrocampo, vero e proprio marchio di fabbrica di quel lontano successo, pare ormai solo uno smarrito gregge di pecorelle, certo non sufficiente per esaltarsi un pochino di più al di sopra della linea della mediocrità. Siamo certi che la reazione ci sarà, anche se ci chiediamo, preoccupati, quando. Decadente.


Petrella 2000 - flash
il settimanale di gossip sulla Petrella

Dopo l’outing, l’actioning
Ebbene sì, dovevamo aspettarcelo, da due persone del loro calibro. Fuori dalla Petrella già ai gironi, dovevano pur darci un segnale di riscossa e dimostrazione che loro sono uomini con le palle. Ed ecco quindi che Lucaparo ed ErreA, dopo aver dichiarato al mondo la propria omosessualità, ne approfittano per dimostrare che non sono due checche isteriche qualsiasi, e affrontando a muso duro la timida reazione di Tiziano Ferro, decidono di prendere il coro per le corna e sfidare apertamente il presidente del consiglio. Galeotta fu l’infelice battuta “meglio appassionati delle belle donne che omosessuali”. I due di via Di Mattiolo prendono in mano la situazione e organizzano una manifestazione di protesta contro il premier italiano, al quale mostrano sfrontatamente lo striscione “meglio omosessuale che pedofilo”.

Dedicato a...
Dedica speciale per Bittermann, ormai da una settimana agli arresti domiciliari (con permesso di giocare in campionato), da parte dei compagni. Per non cadere nel banale, i compagni non gli dedicano la vittoria o il prestigioso traguardo raggiunto alla seconda partecipazione in Petrella, né tantomeno gli dedicano i gol. La dedica arriva al 75’, firmata Matteo Melis, che quando prende il giallo e infortuna Christiansson esulta alla Gilardino simulando una sviolinata. Chiara l’intenzione di indirizzare i suoi pensieri all’Uto Ughi della Petrella.

3 commenti:

  1. la foto dei tizi vestiti da coniglio mi fa troppo ridere ahahahahah

    RispondiElimina
  2. Petrella 2000 - flash
    Dedicato a...

    GASI!

    Se becco quel fancazzista che non si è neanche scomodato a vedere com'è andata realmente la mia partita.....tutto sbagliato! Buuuu

    RispondiElimina