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mercoledì 17 novembre 2010

Editoriale Semifinali - Coppa Petrella IX



Gli indiani tornano in riserva con 8 ave maria sul groppone.

Anche per quest’anno niente cotechino e lenticchie!

Termina sul più bello il cammino della Dinamo, fermata ad un passo dalla storia da un Fantamaniacs deluxe






a cura della redazione




Semifinali che non hanno deluso le attese e che ci hanno consegnato una finalissima inedita in questa nona edizione. Se la qualificazione del Deportivo, corredata da scapaccionata da urlo per gli Indiani Metropolitani, non è certo una novità, diverso il discorso per i Fantamaniacs, che dopo le prime partecipazioni interlocutorie, quest’anno hanno sfoderato tutto il potenziale di gasamento di cui sono sempre stati ben forniti ma che avevano occultato in passato. L’ultima rappresentante del cotechino lardellato deve piegarsi alla squadra di bacarospo, ma si potrà consolare nella finalina del terzo posto. Quella che si annuncia nell’ultimo atto di questa nona edizione è una sfida incerta e appassionante, che terrà incollati gli spettatori alle radioline trasmettenti dal Molise. Chi alzerà la coppa Petrella? Solo sette giorni e poi lo scopriremo!


E' sempre la stessa storia da ormai più di 5 secoli, quando gli indiani vedono un portatore sano del verbo col sacro simbolo, sbracano e calano i calzoni o, come preferite, alzano il gonnellino. Il donz si presenta al campo in abito talare; uno e trino, con lui, come al solito, il supremo e lo spirito di Tex-CA, appena arrivato si mette alla ricerca di qualsiasi essere vivente al di sotto dei 18 anni, come la divisa impone, ne fa le spese qualche pollo, sempre presenti nei dintorni della Petrella, quando non in campo; le bambine le aveva già rapite lele mora per un importante esponente politico di Milano.
Gli indiani sono ancora a fumare il calumet nel teepee che si portano appresso nelle trasferte, piantandolo a ridosso degli spogliatoi come gheddafi insegna, mancano le 500 squaw, anch'esse assoldate da lele mora per l'importante esponente politico di milano; quando escono si capisce subito che non sono lucidi, iniziano i riti propiziatori danzando attorno ad un totem, ma poco dopo passa un tifoso del deportivo che se lo porta via, non era il totem della tribù del Pollastro, ma un enorme fallo recante la scritta "a cazzo duro", gadget da trasferta della colorita tifoseria della squadra del donz. Gli indiani, dopo essersi chiesti "che cazzo è quello?", cadono preda dello sconforto; il fischio di inizio è ormai prossimo e non c'è più il tempo per richiamare a se la forza degli antenati, il tristo presagio di ciò che avverrà in campo prende corpo nelle loro teste e nei loro cuori.
Il Teepee degli Indiani dopo la sconfitta

Mr. Fox decide per una tattica zemaniana, ma senza essere Zeman e sciaguratamente manda i suoi guerrieri all'attacco del fortino senza preoccuparsi delle retrovie, gli indiani non proprio convinti, forse inconsciamente minati nello spirito dai precedenti accadimenti, si lanciano disordinatamente all'attacco, probabilmente donzauker se lo aspetta e appronta una difesa insolitamente degna, infatti il risultato è che le frecce degli indiani si spezzano come stuzzicadenti sulla corazzata depor, che da par suo cannoneggia le inesistenti difese indiane, la disfatta è totale e non si può nemmeno parlare di sfiga.
La sintesi della partita potrebbe essere la seguente: i due centrocampo quasi si annullano e la partita si decide quindi nelle altre zone del campo, ogni volta che la palla arriva agli attaccanti del deportivo va a finire in rete, ogni volta che arriva agli attaccanti indiani questi devono faticare un po' di più per fare gol, il risultato è scontato, il resto è cronaca sportiva, al 30' è già 3-0, poi gli indiani assaltano un po' più convinti, fino a riaprire il match intorno al 50', portandosi sul 4-3, ma le armate della fede a questo punto calano il poker e alla fine è 8-3.
Da segnalare la grande prestazione di Stefano Bertè nelle file del Deportivo donkaiserzauker, che mette a segno una tripletta e la difesa degli indiani, quella però andrebbe segnalata a "chi l'ha visto?" infatti in campo non ce n'è traccia durante tutti i 90'.
Il capo ultrà del Depor festeggia l'ottavo gol
Ora gli indiani incontreranno la dinamo tiuz nello scontro per il terzo/quarto posto, mentre la trinità (il donz, il supremo, e lo spirito di Tex-CA) se la dovrà vedere con la compagine del più terreno, ma non meno concreto, violinista Bittermann; riusciranno le armate della fede del donz a esorcizzare le sue sviolinate mortali e far propria la Petrella per la seconda volta nella storia? O dovremo sopportare Bacarospo per tutta la prossima stagione vantarsi di aver vinto la Petrella spammando tutti i 3d della fed?



E alla fine arriva bacarospo. Non c’è niente da fare, il presidente dei maniacs non conosce mezze misure: l’anno scorso fantabot, quest’anno tantissimo gas. Onore anche ai vinti: Tiuz, l’ultimo della banda del lardo cremonese, non si tira indietro e gioca una partita spavalda e qualitativamente alta, ma purtroppo per lui non basta a pigliare la compagine trevigiana a pancetta in faccia.
Bacarospo si rivela abile studioso delle mosse avversarie, già nel prepartita infatti i suoi giocatori vengono sfidati dai cremonesi ad una gara di birra e salsiccia ma, fatte sparire sagacemente tutte le bottiglie di Ichnusa spedite dall’amico mammuth, sostituisce la dissetante bevanda tedesca con un Cartizze di ottima qualità, che ai trevigiani non può creare problemi, mentre i cremonesi ne risentono parecchio.
Solita fine per la banda del cotechino in Petrella

Gli effetti si vedranno immediatamente sul campo: al 2-5-3 prepotentemente schierato da Tiuz, Fantamaniacs risponde con un 5-3-2 che a prima vista sembrerebbe un “stringi le chiappe e via di contropiede”, mentre si rivela tutt’altro: i 3 centrali tengono botta sia all’alcool che al centrocampo a 5 avversario e danno pure una mano ai due davanti, dando vita ad un attacco non certo mostruoso, ma che può creare (e infatti ne creerà parecchi) grossi problemi. Fatto questo, non resta che coprirsi dietro per creare un muro all’assalto dei lombardi. E bacarospo gioca la carta vincente: Bittermann scende in campo (gioca comunque nudo con la divisa dipinta direttamente sulla pelle, così infatti ha disposto il Gip di Treviso, ndr) e con i compagni di reparto erige una muraglia cinese contro il pur discreto attacco della Dinamo.
Un Bittermann già proiettato verso la finalissima

Proprio il violinista mette subito in chiaro le cose: passano 7 minuti e gli avversari, inorriditi dal nudo avversario e impauriti dalle minacce di concerto d’archi, gli lasciano tutto lo spazio necessario per infilare l’1 a 0. Tiuz a questo punto prova a pareggiare, e ci va vicino con Saaski, ma subito dopo Fantamaniacs sfrutta un rapido contropiede e Garcia Roca insacca il 2-0.
Il micidiale 1-2 lascia i giocatori di Tiuz più intortati di quanto il prosecco avesse già fatto, e al rientro dopo il the caldo gli uomini capitanati da Bittermann ne approfittano per sfiorare il terzo gol con Olofsson, che si rifà immediatamente con una bordata che chiude la partita. A questo punto timido tentativo di rimonta che porta al gol Meuleman, ma giusto un minuto dopo Olofsson ribadisce che la partita è chiusa, e che se qualcuno la volesse riaprire, deve vedersela con un certo violino. 4-1 che si protrae quindi per i restanti minuti del match.

Petrella ottima comunque per Tiuz (che sfiderà gli Indiani metropolitani per la terza piazza), addirittura incredibile per Fantamaniacs che, partita con l’obiettivo di fare un misero punticino nei gironi, si ritrova in finale contro un quotatissimo Deportivo che non ha avuto timori reverenziali contro la finalista dell’anno scorso. Appuntamento tra una settimana dunque, per una partita in cui se è vero che da una parte Fantamaniacs teme il Deportivo, dall’altra è altrettanto vero che il Deportivo teme Bittermann. E il suo violino.

Solo sette giorni per conoscere il nono vincitore della Coppa Petrella, la coppa più ambita di Hattrick Italia. Sette giorni di celodurismi? Maniavantismi? Frenoamanismi? Vedremo se a spuntarla sarà la conoscenza della competizione del donz, o la voglia di scolpire il suo nome nella storia della competizione dei Fantamaniacs. Una sfida tutta la seguire, per chi, come noi, senza Petrella non sa stare!

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