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mercoledì 3 marzo 2010

Editoriale n°4: Sedicesimi di finale

Sotto un sole cocente si scottano i Raccattati Forelocks, umiliati dall'indomabile Bandula.

IL SOGNO APPLES SFUMA A POCHI SECONDI DALLA FINE, STOPPARDI SI SALVA COL CU...ORE

Storditi e Indiani di nuovo fra i grandi, al Depor il derby dei campioni, Spritz fa sudare l'Erode mentre Scrocco elimina Bluff Country.


di Ray Allen, giocata, Sir Fly Mac Mai, Sante Pollastri, Jurij, Vezzo, caricca e mammuth


E' cominciata la fase ad eliminazione diretta della settima edizione della coppa Petrella, tradizionalmente la parte più emozionante e tirata che riserva sempre tante sorprese e colpi di scena e che anche questa volta non ha tradito le attese dei tantissimi tifosi giunti in un'assolata liguria per gustarsi queste prime partite da dentro-fuori. Si sa che non esistono partite scontate in Petrella, e così Stoppardi piega la Cenerentola Apples solo nei minuti finali, gli Indiani ribaltano lo svantaggio iniziale, la Real Spritz fa venire il fiato grosso all'Erode, mentre i Raccattati Forelocks cedono pesantemente contro Bandula. Ma a fare notizia è anche l'ottavo di finale raggiunto da Storditi ai danni dell'ex campione Springfield Simpson, così come la conferma che la Dinamo Scrocco vuole togliersi l'etichetta uggiosa di Uruguay della Petrella. Si conferma anche Unistar, che piega dei Gonzi rinunciatari, mentre Barry fc riesce a passare il turno solo ai calci di rigore di una emozionante sfida contro milanorossonera. Anche i Bananafoots, sempre più sornioni, staccano il biglietto per gli ottavi ai danni di un'ottima Dinamo Tiuz, mentre Blue Steel cede a lagnagna, così come il Real San Foca che viene eliminato da un'altra sorpresa della competizione come Carlentini. Per Mucho de Nada, Ballanza Team, Maltenese e Materazzi23team, invece, passeggiate di salute e sonore goleade, che le rilanciano come serie pretendenti alla vittoria finale. Tanti i temi, tante le socate, ma soprattutto grande spettacolo in una coppa Petrella che come al solito non lesina l'impegno dei propri partecipanti. Adesso il cammino si fa di turno in turno sempre più arduo, ogni partita diventa un vero scontro all'ultimo sangue, e solo i migliori, la prossima settimana potranno festeggiare il proprio ingresso nel gotha della manifestazione. Un impegno che i nostri bravissimi inviati continuano a seguire con passione e competenza, quindi non perdiamo altro tempo e raccontiamo un turno che ha regalato tante emozioni e colpi di scena.



Sfida dal grande contenuto stragasante tra Dinamo Scrocco e Bluff Country alla Bayern Moglio Arena. La Dinamo si è qualificata come seconda nel girone di ferro P composto anche dalla schiacciasassi Bandula e dai delusi Grosseto City Ramblers, mentre Bluff Country del "sir" della fed Quelli che Stragasano si è qualificata come prima nell' altro girone di ferro comprendente i Raccattati Forelocks e la plurirattristata compagine di mammuth. Le aspettative sono altissime, e la partita non delude affatto: prima azione degna di cronaca e subito gol per la Dinamo Scrocco con il grande Artur Światowiec, che ultimamente si sta dividendo tra campionato e coppa per portare in alto la dinamo in entrambe le competizioni. Al 40' Scrocco deve quasi fare a meno di Safborg per un duro intervento, ma il giocatore stringe i denti e solo 4 minuti dopo, poco prima del riposo, proprio lui mette a segno il 2-0 che regala mezza qualificazione alla Dinamo al 45'. Partita finita? nient' affatto! I ragazzi di Bluff Country rientrano per la seconda frazione di gioco con una mentalità diversa e i frutti si vedono subito con il gol di Rusterholz al 3' della ripresa, seguito dopo poco più di 10 minuti dal pareggio di Juntunen. A quel punto i ragazzi di mpingitore invece di scoraggiarsi e disunirsi hanno subito trovato la via per riportare la partita dalla loro e solo 6 minuti dopo il pareggio una delle stelle della squadra, Viseu, ha segnato da posizione centrale, sancendo di fatto la qualificazione della Dinamo agli ottavi di finale; i cambi finali, infatti servono solo ad alzare il possesso della squadra in vantaggio ed addormentare la partita che si chiude sul 3-2. Partita dai valori in campo molto alti che sarebbe potuta valere qualcosa di più di un sedicesimo di finale, ma gli incroci sono crudeli ed il sir deve purtroppo abbandonare la Petrella, mentre mpingitore può iniziare a sognare traguardi che ha già raggiunto in passato...

Tra Real Spritz ed Erode Scannabelve è sfida tra stragasatori di vecchia data e lo stadio Ponte Carrega brucia di alcol e adrenalina in questa cocente serata di marzo. Moduli speculari scendono in campo: il consueto 3-5-2 per entrambe le formazioni dunque, a cercare di aver la meglio a centrocampo. I bookmakers alla vigilia danno quasi per scontata la vittoria di Erode che tradizionalmente onora la coppa, mentre Real Spritz tenta il colpaccio da outsider dopo l'ottimo girone eliminatorio. Pronti via e subito il nuovo acquisto di Spritz, El-Omar, si fa ammonire. E' segno che negli spogliatoi lucaparo deve aver aizzato i suoi stile Mourinho contro la sampdoria, che guarda caso è la squadra del cuore del presidente Vezzo. Partita maschia, al 20° scatta un cartellino giallo anche per Scannabelve. Ma pochi minuti dopo Spritz va sotto: contatto in area e rigore che Serbelloni trasforma con freddezza, uno a zero. Pochi minuti dopo, la tensione provoca le proteste di Julie per Erode: altro giallo. Spritz ha l'occasione del pareggio ma il giovane Trentin spreca. Ancora un giallo: questa volta è per Jarnet di Spritz che costringe Peterseil a uscire dal campo, entra Giossi. Passano una manciata di minuti e El-Omar, già ammonito, compie un'entrata da dietro che gli vale il secondo giallo: fuori! Il valzer dei cartellini continua e riporta la sfida in parità perchè anche Paltakis, già ammonito, si becca il secondo giallo e guadagna gli spogliatoi anzitempo. Primo tempo davvero violento, si vede che queste squadre tengono alla coppa e i nervi sono a fior di pelle. All'inizio della ripresa Freeman riesce a pareggiare per Spritz, che si gasa e in tribuna offre bottiglie di prosecco ai presenti. Neanche il tempo di scolarla però che si ritrova sotto di nuovo: micidiale reazione di scannabelve! la formazione di Vezzo regge fino alla fine e riesce anche a portarsi sul 3 a 1! Niente da fare per Spritz e colpaccio sfumato, complimenti comunque alla sua squadra per aver tenuto testa ai giganti lardellati cremonesi, che avanzano e dovranno ora vedersela con Dinamo Scrocco, sarà grande sfida.

(In foto Valsjø di Mucho de Nada, ieri autore di quattro gol contro agliana92)

Gli spalti del Ciàn di Buscì Square sono gremiti in ogni ordine di posto per assistere alla sfida fra la Dinamo Tiuz del Presidente Tiuz ed i Bananafoots di Castagnaccio. In tribuna d'onore, i due presidenti seduti fianco a fianco mostrano sorrisi e strette di mano per la stampa, e si respira un clima di faiplay vero per un match che, stranamente, non è stato caricato mediaticamente di insulti e maniavantismo come quasi ogni partita della prestigiosa Coppa Petrella. Inizia il match e anche le squadre in campo dimostrano di essere in linea con le idee dei rispettivi Presidenti: sorrisi, baci e abbracci fra i giocatori, che improvvisano anche giochi di società a centrocampo e smazzate a scopino scientifico. Il clima da "volemose bene" non è destinato a durare in eterno però: al 39' minuto, mentre il presidente Tiuz si alza per andare a comprare un hotdog, Castagnaccio di nascosto gli infila un "cuscino scoreggino" sotto il sedere. La rumorosa pernacchia che ne esce quando il presidente della Dinamo si risiede è il segnale che Rui Patrício dal campo aspettava: si affretta verso il pallone, correndo furiosamente verso la porta avversaria e, mentre i giocatori della Dinamo lo guardano smarriti, segna il gol dell'1-0. E' l'inizio ufficiale delle ostilità e da quel momento in poi la partita non lascia un attimo di tregua. La Dinamo Tiuz acciuffa il pareggio solo un minuto dopo ma sono ancora i piedi a banana di Castagnaccio a portarsi in vantaggio con uno scarto di due gol. La squadra avversaria però è imbufalita per il magheggio di Castagnaccio e con orgoglio acciuffa il pareggio; l'allegria in ogni caso dura poco: al 75' Antonio Luis Pradas Veredas porta di nuovo in vantaggio i Bananafoots, questa volta definitivamente. Sugli spalti esplode l'allegria di Castagnaccio, mentre Tiuz sprofonda nella depressione più totale. Sebbene i risultati di questa Petrella siano stati migliori della passata stagione, il mancato passaggio del turno brucia per il presidente cremonese. Può sorridere a ben donde invece il presidente dei Bananafoots, che con sagacia tattica è riuscito a sopperire al gap di valutazioni portando a casa una vittoria per nulla facile sulla carta. Ora ad attendere Castagnaccio ci sarà Lagnana, per un altro match spettacolare. Dinamo Tiuz bocciata, ma senza demerito.

Al "pensionato arena" si sfidano Blue Steel e Lagnagna, non per la più classica partita a bocce, ma per un sedicesimo di coppa. Da una parte c'è una squadra che vuole ritornare a stupire dopo l'oblio delle ultime edizioni, dall'altra una compagine seminuova ma vogliosa di affermarsi tra i gasatori. L'assetto tattico deciso dai mister per raggiungere l'obiettivo è lo stesso: 3-5-2 con trequartista, tanto che i primi 15 minuti le squadre si annientano completamente. Dopo queste fasi di studio allo specchio la Blue Steel s'infiamma e inizia a bombardare i granata, che muniti di elmetto scavano la trincea reggendo incredibilemente a tutti gli affondi, grazie anche ad un Favrod saracinesca. Al riposo dunque si va sullo 0-0 nonostante un predominio degli uomini di otto, che continuano a martellare anche nei primi minuti del secondo tempo, ma la storia non cambia e il fortino granata regge. La supremazia non concretizzata imbufalisce il mister degli azzurri, tanto da fare due sostituzioni per cercare l'agognato e meritato gol. Ma il calcio è strano e beffardo, così dopo 75 minuti passati a prendere pallate Lagnagna sfrutta la prima palla gol e manda a rete il trequartista greco Asproyiannis, tra l'altro in sospetta posizione di fuorigioco. L'ira funesta dei Blue steel produce subito l'occasione per il pareggio, ma Favrod indossando la maschera dell'uomo ragno vola e toglie la palla dal sette, candidandosi in una sola partita a pallone d'oro, premio nobel e mtv music award. La partita per otto è stregata e dopo l'ennesimo tentativo respinto lagnagna va al raddoppio chiudendo il match. Autore del gol l'olandese (di chiara stirpe livornese) Dè Van Der Doelen con un tiro sul primo palo. I granata dunque volano agli ottavi, grazie ad una partita molto italica a chiappe strette, aggrappati ai miracoli del portiere in attesa di una palla buona da buttare dentro a calci e sputi; chissà se la tattica funzionerà anche contro gli uomini di Castagnaccio? Per Blue Steel invece una sconfitta amara, figlia del perduto cinismo una volta emblema della squadra, quando riusciva a buttare fuori team come Indiani Metropolitani e Stoppardi con 3 tiri in porta e tre gol. Tempi duri per la Blue Steel dunque, che adesso rischia seriamente di perdere la prima fascia nel ranking.

Grande partita quella di scena all'Oronzo Canà, nella quale le due squadre in campo avevano entrambe obiettivi prestigiosi: da una parte Unistar chiamata a una conferma dopo il bel girone eliminatorio, dall'altra lo Spartak Gonzo, chiamato a continuare quanto di buono fatto vedere nella scorsa edizione. E lo spettacolo andato in scena non ha certo deluso i tanti tifosi al seguito delle squadre. Il team del presidente fibavr si presenta con un importante 5-3-2 dall'italica tradizione, coperto dietro e pronto a pungere a ogni occasione utile, mentre caricca sposa il collaudato 3-5-2, modulo fortunato per il presidente toscano. Ma fin dalle prime battute si capisce che oggi i giocatori di Unistar vogliono continuare a sognare in questa competizione: già al 2' minuto, infatti, uno spettacolare scambio fra le punte fa tremare i Gonzi e presagire che sarà una serata difficile. Sensazione rafforzata venti minuti dopo, quando una svagata retroguardia offre a Unistar un'altra possibilità per passare in vantaggio. Caricca, nervoso in tribuna, chiede già quanto manchi alla fine del primo tempo, ma non gli basta il tempo di fare la domanda che Unistar passa in vantaggio: Alard Desmyter scatta sul filo del fuorigioco, salta due uomini con un elegante dribbling e conclude a rete con un beffardo pallonetto che scavalca l'incolpevole Jaworek. Il gol traumatizza l'undici dei Gonzi, e così neanche un minuto dopo Trond Huynh approfitta dell'ennesimo svarione della difesa avversaria per portare il risultato sul 2-0. I sostenitori del cavalluccio marino cominciano a festeggiare rumorosamente sugli spalti, la partita è un monologo giallo-verde, fibavr conta soddisfatto e tranquillo i propri denari, mentre caricca sprofonda nella sua poltroncina vip, isolato manco fosse un Lotito qualunque. Il primo tempo non regala altre emozioni, se non un gustoso fuori programma in tribuna, dove un sempre più nervoso caricca maltratta il povero ragazzino che vende i pop corn in diretta televisiva. Nel secondo tempo la musica non cambia, e serve un grande Jaworek per evitare una prematura capitolazione per Spartak Gonzo. Ma è soltanto una toppa a delle maglie difensive che oggi sono troppo larghe, e così al 70' Unistar chiude i giochi: Jakub Rak salta indisturbato a centro area per incornare in perfetta solitudine sugli sviluppi di un calcio d'angolo. E' la pietra tombale sulla partita, soprattutto dopo che Dotan Harel, frustrato dalla pessima partita, scalcia un avversario da terra: Spartak in dieci, melina estenuante di Unistar, con gli olè dei propri sostenitori a ogni passaggio, che trascina la partita fino alla fine. Unistar dunque continua la sua corsa che lo vedrà opposto all'araba fenice Dinamo Storditi, mentre per Spartak Gonzo un'uscita di scena che non rende onore al blasone di una squadra da sempre protagonista della competizione.

Quella che va in scena alla "superfantafava arena" sembra una partita d'altri tempi: Dinamo Storditi e A.c. Springfield Simpson sono delle veterane della competizione, una addirittura campione, che però nelle ultime edizioni si sono un po' perse per strada. Oltre che per passare il turno, questo match serve ad entrambi a dimostrare che loro ci sono e che sono sempre pronti a spaccare culi: quello che ne viene fuori è un bello spettacolo tra due squadre equilibrate, con Storditi che mette in campo un 4-5-1 AOW di contenimento, e uno Springfield che si presenta col consono 3-5-2. Già dai primi minuti grande agonismo in campo e al 17° è già 1-1, con Storditi che passa in vantaggio con un'azione sulla destra e Springfield che risponde subito dopo con una punizione dal limite. Tutto da rifare e partita che si gioca tutta a centrocampo con poche azioni da gol, ma buon gioco da entrambe le parti. Si chiude così il primo tempo in pareggio: pareggio che durerà fino al 65' quando Nerhus solo in mezzo all'area, servito da Cubillas, insacca facilmente per Storditi. 2-1 e Springfield che nonostante una buona supremazia a livello di gioco non riesce ad impensierire l'attenta retroguardia stordita (LoL). 25 minuti d'inferno per kama82, che dalla poltroncina del salotto VIP, inizia a bestemmiare e insultare qualsiasi cosa si muova o gli parli o lo disturbi in generale, facendo intravedere un filo di tensione: nemmeno una groupie del suo nuovo gruppo ben nascosta sotto il palchetto riesce a rilassarlo! Al 90° grande gioia per Storditi che vince e convince, nonostante una bellissima prova di Springfield, e che approda agli ottavi contro i galacticos di Unistar: partita difficile, ma si sa in Petrella contano di più le motivazioni che le htstats!

Indiani Metropolitani-F.C. Macles è diventato quasi un classico della Petrella, ed una sfida tra tabù da sfatare. Da una parte il team di Sante Pollastri, che non raggiunge gli ottavi da ben tre edizioni. Dall'altra lozio e i suoi, che cercano la prima vittoria contro gli Indiani dopo la sconfitta e il pareggio rimediati nei due precedenti incontri. Il fatto che si giocasse all'Arena Molotov, poi, preannunciava una partita esplosiva, ma lo è stata solo a tratti. Le squadre si presentano con un identico schieramento; 4-5-1 per entrambe ma con differenti interpretazioni sulle corsie esterne. Sante osserva le sue ali accentrarsi spesso e volentieri, lozio le vede proiettarsi verso il fondo nel tentativo di scaraventare cross invitanti nel cuore dell'area. Ma la filosofia di base del modulo, decisamente difensivista, ricade pesantemente sul match; per più di trentacinque minuti gli unici spunti di cronaca sono un cartellino giallo e qualche entrata sopra le righe. Partita dalla scorza dura, di quelle che solo gli episodi riescono a intaccare e, quindi, rianimare. E uno di questi sconvolgimenti arriva al minuto 37, quando l'arbitro decide di concedere un rigore dubbio a favore di Macles. Increduli gli Indiani, incredulo Sante e forse incredulo anche lozio. Ma non Puentes, che con freddezza sigla il gol dell'1-0. Il match cambia faccia. La reazione è immediata: in meno di otto minuti gli Indiani vanno due volte vicino alla rete del pareggio, ma anche Macles aggiorna le proprie statistiche con un'azione pericolosa malamente sprecata. Al 44° gli uomini del presidente Sante agguantano finalmente il pareggio grazie ad una discesa imperiosa di Reunamo. E' il momento migliore per impattare il match, e tornare così negli spogliatoi con un risultato di nuovo in equilibrio. Macles scuote il capo, mentre Sante sorride, lisciandosi il baffo. Un'espressione convinta figlia del pari e della consapevolezza che mister Bont ha in serbo un paio di assi nella manica. Assi che calcano il prato già al 1° minuto della ripresa: per i biancorossi entrano Alexandre, Savorgnani e Stitle, con conseguente modifica del modulo. Si passa al 3-5-2, e i risultati non tardano ad arrivare; bastano infatti 6 minuti perchè proprio uno dei subentrati, Fabiano Savorgnani, infili Tibagi con una bordata su calcio di punizione a due in area. Gli Indiani hanno ora il pallino del gioco in mano ma non riescono a sfruttarlo appieno, sprecando alcune belle occasioni. Macles prova a riaprire la partita, ma il suo contrattacco più pericoloso si spegne con un tiro raccapricciante che stordisce un tifoso. Al secondo anello. Gli Indiani capiscono comunque che è ora di chiuderla, e ci riescono al 73°, con un altro nuovo entrato, Stitle. Vento Grigio inizia a preparare i calumet della vittoria, una enorme quantità che basterà per squadra, addetti ai lavori e spettatori. Macles torna a casa senza troppi rimpianti ma non riesce a sfatare il tabù Indiani, che iniziano a diventare l'incubo petrelliano de lozio; vedremo se il random gli concederà una nuova possibilità nella prossima edizione. Sante Pollastri rompe invece la maledizione e torna agli ottavi; ad attenderlo la corazzata Ballanza Team. Chi la spunterà?

(In foto Luis Apablaza, protagonista della vittoria ai rigori di Barry fc)

Partita sulla carta agguerritissima quella tra Ballanza e Balatro, due squadre che hanno sempre infiammato spettatori, tifosi e partecipanti alla coppa e che anche quest'anno puntano ad un posto al sole: l'ex campione Sine si presenta con un classico 3-5-2, mentre il verdeoro naturalizzato falcinho non fa sconti e schiera un 3-4-3 a trazione anteriore. Peccato però che in campo scenda una sola squadra e il passivo di 5-0 subito da Balatro ne è la dimostrazione: 0 azioni per la squadra fiorentina che viene schiacciata dalla netta superiorità territoriale di Ballanza. 2 gol nel primo tempo e 3 nel secondo non lasciano spazio a discussioni, e le foto della faccia di falcinho durante la partita potrebbero riassumere perfettamente il match. Si vocifera che il presidente di Balatro si sia recato negli spogliatoi a fine match e che abbia personalmente frustato uno ad uno i suoi giocatori, rei di aver pensato troppo alla figa e poco alla palla, stessa cosa che fa il presidente, ma lui può! Successivamente avrebbe indossato una maschera di Marzullo e sarebbe uscito dallo stadio dalla porta secondaria per evitare i giornalisti. Sine invece si gode la vittoria e avanza agli ottavi di quella che quest'anno potrebbe essere di nuovo la "sua" Petrella, visto la rinuncia al campionato. Avversario non facile sarà il buon Pollastro che dopo anni di delusioni quest'anno darà di sicuro del filo da torcere a tutti: che vinca il migliore!

Bandula-Raccattati era sulla carta uno dei sedicesimi piu' incerti e piu' blasonati tra quelli proposti dal tabellone. Non pero' stando alle dichiarazioni fin troppo ottimistiche di Davor Nuna, che al grido "a me del campionato non mi frega un cazzo" ha passato la settimana a bullarsi nei salotti tv sulla sua presunta superiorita', promettendo addirittura ai supporter Scarlinesi la vittoria finale. Ma il campo è spesso giudice inflessibile delle virtu' e dei vizi di una squadra, e se da una parte l'arma principale dei biancoverdi, ovvero i calci, si inceppa, e dall'altra Bandula decide che è ora di far giocare a calcio l'11 dei raccattati, il risultato è fin troppo scontato e prevedibile. Andando in ordine cronologico, 1162 spettatori garantiscono una buona cornice di pubblico per un match sentitissimo specialmente da Giocata, che mimetizzato in tribuna è pronto a gioire qualora i biancoverdi non ce la facessero. Le formazioni dicono tutto sulla mentalita' dei due mister: 5-4-1 tutto sputi, calci e scorrettezze da una parte; 3-4-3 zemaniano improntato sul bel gioco d'attacco dall'altra, con Bandula che si siede in tribuna dimostrando che la mentalita' vincente la si porta anche fuori dal campo, posizionandosi in mezzo a 14 conigliette di Playboy con una quarta naturale come misura minima per accedere alle grazie presidenziali. Il match ha poco da raccontare, se non l'elenco, peraltro lungo, dei marcatori di Bandula, che manda in gol tutti gli attacanti, l'ala e perfino un centrocampista. Solo la generosita del presidente, che dopo il 5-0 di Mundine chiama la squadra in tribuna per premiarla con alcune maggiorate, evita che al festival del gol si iscrivano anche i massaggiatori e i magazzinieri, permettendo a Davor Nuna di non perdere oltre alla partita anche il set. L'ultima mezz'ora è pura accademia, con i Raccattati, rimasti da soli in campo, che a causa del loro dna difensivista non riescono a centrare la porta avversaria ormai sguarnita, vuoi perche' tirare da 70 non è sempre facile, vuoi perche' distratti da Giocata, che abbandonati i freni inibitori si issa sulla panchina scarlinese pisciando in testa a tutto lo staff biancoverde. Finisce in trionfo per Bandula, che si dimostra infiammatissimo e lanciato verso i piani alti delle gerarchie Petrelliane: il match contro la Maltenese di martedi prossimo ci dira dove puo' arrivare il volo dell'11 lombardo. Davor Nuna si lecca le ferite in solitudine, vuoi per evitare le perculate, vuoi per evitare la rabbia dei supporter, che adesso chiedono molte teste per placare l'ira : che sia il preludio per una conversione maniavantista del presidente fustacchione?

Tutto scandalosamente troppo facile per la Maltenese che regola con un roboante 7-0 il Trantor Team, proveniente dal girone che comprendeva Vezzo, Daveth (ti prego torna ad infamare presidente e cupola) ed il giurassico Marrundo. Nonostante i nomi altisonanti, il girone si è dimostrato non particolarmente difficile, e così i ragazzi di Trantor ne avevano approfittato ottenendo il secondo posto dietro a Vezzo. La Maltenese, vincitrice del girone davanti al Real Spritz, già al 3° minuto di gioco passava in vantaggio con Caboga e da lì in poi, compresa la piega che la partita avrebbe preso, tutti i giocatori indossavano pinocchietti, t-shirt ed occhialoni da sole per godere a pieno del bel tempo ligure. Nonostante l' abbigliamento poco consono, la Maltenese continua a macinare gioco e gol: 4-0 all' intervallo ed un possesso del 63% che lascia poco spazio a fantasie di rimonta. Nel secondo tempo, dopo aver segnato il 5-0, i giocatori di ErreA hanno preferito arretrare nella piscina allestita dai difensori nella propria metà campo, lasciando un po' di respiro alla difesa di Trantor che per 25 minuti hanno mantenuto inviolata la porta. Purtroppo per Trantor, però, all' 80° l' arbitro in veste di bagnino espelle dalla piscina alcuni giocatori della Maltenese per tuffi dal bordo i quali sono costretti a tornare sul prato della Rumente Arena ed a segnare gli ultimi 2 gol della partita. La Maltenese si avvia dunque agli ottavi un po' a carte coperte e questo potrebbe essere un vantaggio, con un orecchio sempre teso al primo chicchirichì...

Apples Dream Team-Stoppardi sembrava sulla carta la partita dall'esito piu' scontato tra le 16 sfide in programma. Perfino il maniavantismo del presidentissimo Jurij lasciava spazio ad un dilagante ottimismo, con dichiarazioni sboroneggianti in settimana che spaziavano dal "bastera il pallottoliere?" al "mi bevo un succo di mela e vado agli ottavi".Il manager della gloriosa squadra fiorentina non aveva pero' tenuto conto di alcune cose: la Petrella premia le motivazioni; la scuola sarda di gasatori è sempre dura a morire; la rabbia agonistica di mister Apples, giovane rampollo della dinastia di Ichnos, che in fatto di gas, inalati ed espulsi, non è secondo a nessuno. Ne è quindi uscito fuori il match piu vibrante dell'intero lotto, una partita da far veramente tremare i polsi e anche i culi. Ma andiamo con ordine. Perfino i (pochi) tifosi di Stoppardi, dando per scontata la goleada, disertano gli spalti. E cosi, al "Villa del Supremo Amore "John William Coltrane", 574 spettatori piu Mammuth gridano all'unisono il nome di Apples, e credono che il miracolo sia possibile. Formazioni speculari, con un 3-5-2 votato da casa per Stoppardi, e un 3-5-2 votato a qualche santo per Apples. Per l'occasione è presente in sala stampa Bisteccone Galeazzi, che conduce con maestria la radiocronaca sino al 7 minuto, quando a centrocampo si registra un duro scontro tra Wilczynski e Fabrykiewicz: nel tentativo di pronunciare i due cognomi, l'attacco di fame che assale il conduttore nazional popolare è implacabile, e per questo motivo i restanti 83 minuti di gara scivolano via senza le rispettive panchine, ingurgitate con l'aiuto di 6 litri e mezzo di salsa rosa dall'anchorman laziale. Una famiglia difficile, un padre violento, una storia di droga alle spalle e tanta poverta'. Marcos Gallardo non dimentica le sue origini, ma il suo arrivo alla corte di Apples l'ha reso un uomo nuovo: sgroppata sulla destra e gran gol al 19! L'incredibile si sta materializzando, Apples è in vantaggio, Jurij sviene in tribuna d'onore rianimato con una respirazione artificiale da un grosso ratto norvegese, mascotte della squadra. Mentre i minuti scivolano via senza sussulti, e il presidente Stoppardiano si cambia l'ennesimo panno, Freek-Jan van der Rijst, un passato da venditore di panini al Franchi di Firenze,veste i panni del salvatore della patria, siglando il pareggio al '39. Jurij tira un sospiro di solievo, confortato dalle coccole del ratto, e si pregusta la valanga di gol in arrivo, ma tra occasioni sballate e l'infortunio del mister Van Luipen la partita prosegue in parita' sino al '67, quando Marcos Gallardo, di ritorno da una veloce visita al vicino S.E.R.T. , vola via sulla sinistra e fulmina ancora una volta il portiere degli Uniposca's. E' il delirio. Apples si masturba in panchina, Mammuth ringrazia il Dio Bertolaso in tribuna, Furetto82 in diretta telefonica ride a crepapelle, Jurij risviene, sporca il panno e brucia il testamento appena scritto: il baratro si spalanca davanti a Stoppardi, e diventa voragine quando, a pochi minuti dalla fine, prima Heltborg e poi Wilczynski imitano Bisteccone, divorandosi due gol. L'apoteosi dell'incredibile sembra compiersi a due minuti dalla fine, quando Fabrykiewicz dopo un veloce contropiede ha l'opportunita di mettere i chiodi sulla bara di Stoppardi. E qui accade l'incredibile. Il tiro, per una questione di millimetri, esce fuori, e cambia le sorti di un match gia' segnato. Apples si rilassa e con lui tutta la squadra, Gallardo organizza un pistino per i compagni e in pochi secondi Stoppardi ne approfitta mettendo a segno un terribile 1-2 con Van der Rijst a siglare il definito 3-2 un secondo prima del triplice fischio, come nei migliori episodi di Holly e Benji. Nuovo gol e nuovo tripudio, con Apples che muore in diretta per resuscitare solo un'ora dopo, Jurij che smette di cagarsi addosso pisciandosi pero' per la felicita', Furetto che chiude la chiamata fischiettando, Galeazzi che si mangia il pallone della partita e Mammuth che rimane solo e pensieroso sugli spalti, con un unico grande interrogativo: basteranno 6 mignotte per tirare su il morale all'amico Apples? Stoppardi vola in maniera rocambolesca agli ottavi, confermandosi squadra da battere, ma un grande, grandissimo applauso va ad Apples dream team, squadra rivelazione di questa prima parte di Petrella, che esce tra gli applausi avversari come se avesse vinto. Materazzi team affila le lame, per Stoppardi tra 7 giorni si preannunciano molti cambi panno!

(Ieri finalmente bellissimo tempo in Liguria: in foto mammuth e giocata)

La sfida fra I Ghiozzi dei Greppi e Materazzi23 Team vede prevalere la squadra di marco2p con ampio margine. Riguardo a questo match poco da dire, se non elogiare la potenza mostrata dalla compagine cremonese costrutita in onore al difensore assassino dell'inter. I ragazzi di marco2p scendono in campo più motivati ed estremamente cinici sotto porta, sfruttando al meglio quasi tutte le occasioni gol costruite. I Ghiozzi ci provano a contenere la ferocia del Materazzi Team, ma nemmeno l'espulsione al 62' del giovane difensore Gual raddrizza il match.
Nel complesso quindi Ghiozzi deludenti, rispetto a quando di bello avevano fatto vedere nella fase a gironi della Coppa; passaggio del turno ampiamente meritato invece per Materazzi Team, che andrà ad affrontare Stoppardi: si preannuncia già una partita piccante, che vedrà fronteggiarsi difese formidabili con attacchi sterili a centrocampi leggendari, anch'essi conditi da valori offensivi imbarazzanti. In poche parole, sarà una partita da 0-0?

Il Calderon del Diablo è il palcoscenico di uno dei sedicesimi più controversi. Mucho de Nada è un team che cerca una salvezza tranquilla in Settima serie, Agliana92 è una realtà forte della Quinta. Tutto deciso? Macchè, questa è Petrella e le motivazioni la fanno da padrona. E così, lo stadio che rievoca patimenti danteschi diventerà, per amvs216, un vero e proprio inferno. Ma andiamo con ordine. Mucho de Nada, uscito a punteggio pieno dal complicatissimo girone H, scende in campo con un 3-5-2 ordinato e voglioso di creare gioco sulle corsie esterne. Agliana92, secondo allo Spartak Gonzo nel gruppo I, sceglie un 3-4-3 che si dimentica della fascia destra, concentrando sforzi offensivi e difensivi al centro e a sinistra. Ma ogni progetto dei coach implode già al minuto 2, quando Arne Valsjo si ricorda di saper far male sui calci da fermo: la sua punizione al tritolo trafigge Buttiker, sverniciando una barriera disordinata. Agliana92 non ha reazione e, anzi, decide suo malgrado di diventare un timido sparring partner molto simile alle squadre che si ritrovano ad affrontare gli Harlem Globetrotters. Qualche spettatore insinua che la difesa di Agliana sia composta da Qui, Quo e Qua, e non si riesce a dargli torto. In venti minuti, dal 15° al 35°, Mucho de Nada colpisce quattro volte, con Oviir (due reti), Carlsson e ancora Valsjo. Furetto si gode il suo team mentre sciorina spettacolo, amvs216 non può far altro che affogare le proprie delusioni in litri di CinqueTerre e chili di focaccia. Nel secondo tempo il mister di Mucho decide di operare qualche sostituzione, tra cui la staffetta tra bomber titolari e la sua uscita dal campo perchè ha un appuntamento altrove. Ma la partita non ha nemmeno più bisogno di lui, e continua a dipanare la sua matassa in un solo senso; arrivano altri due gol per Mucho de Nada, entrambi portano la firma di Arne Valsjo. Il detentore della Scarpa d'oro di federazione sigla così un poker e si lancia nei quartieri alti della classifica cannonieri. La partita si conclude 7-0, una mattanza che rinforza la fiducia dei ragazzi di furetto, utile per il campionato e per gli ottavi, dove Mucho de Nada affronterà Carlentini. Agliana92 saluta la compagnia e una competizione nella quale, forse, poteva dire qualcosa in più.

Al Boschetto olimpico scendono in campo Real San Foca e Carlentini. Due squadre che schierano il classico 3-5-2 e cercano il colpaccio in una coppa Petrella che li ha visti buoni protagonisti finora. Al 21° minuto Carlentini passa in vantaggio con penetrazione centrale di Kolberg che sorprende la retroguardia avversaria. Neanche il tempo di esultare che la reazione veemente degli uomini di Belzal riporta la situazione in parità con una bella azione in velocità di Rodriguez finalizzata da Fleurance. Niente da segnalare per il resto della prima frazione e squadre negli spogliatoi. La strigliata del mister di Carlentini deve aver fatto bene ai suoi e sopratutto a Beckergrube che in questqa seconda frazione sigla una doppietta nel giro di venti minuti e spedisce la Foca di nuovo a caccia di bandierine. Sotto questo sole probabilmente le foche si sono trovate in seria difficoltà e i più temprati Carlentini sono riusciti ad avere la meglio. Ora se la dovranno vedere con mucho de nada, formazione molto ostica per il grande attacamento alla coppa. Per belzal mesto ritorno a casa dopo il suo ritorno in petrella a qualche stagione di distanza. Ci vediamo alla prossima.

Deportivo Donkaiserzauker - Loss Eleven doveva essere una partita a senso unico. Infatti le dichiarazioni odierne di Mister Loss, inneggianti al traffico di uomini per salvare l'economia, facevano presagire una sfilata di skillini a 90° in preda ai famelici gialloviola. Ma il canovaccio previsto da tutti è durato solo 76 minuti, infatti negli attimi finali gli uomini di Loss hanno avuto un impeto d'orgoglio da ex campioni, facendo cagare sotto Donzauker84, già spanciato e con un mojito in mano. Ma andiamo per ordine: Il Depor si presenta in campo con la solita tattica usata ormai dallo sbarco degli alleati, il 3-5-2 AOW, cambiando solo gli interpreti della difesa a 3. Infatti al posto dei sempreverdi pluto e paperino il donz scomoda addirittura la warner bros, mandando in campo beep beep, bugs bunny e l'orso yoghi. Loss dal canto suo rinuncia al trading selvaggio e schiera Anolli, Eugeni e Ciufi più una buona rappresentanza di difensori e attaccanti titolari, tra cui il notissimo "Hitman"Hulman. Ma a quanto pare non basta, la compagine del Donz prende in mano di cattiveria il centrocampo mandando Zanfrini in gol dopo 15 minuti. Il pressing della Loss Eleven è un pò sterile e il Depor amministra bene la partita, non concedendo nulla e sciupando anche qualche occasione buona. La Loss Eleven è imbrigliata e il monologo gialloviola continua, concretizzandosi al 72° e al 76° con i sigilli del 2 e 3 a 0. Qua la partita sembra chiusa, ma l'orgoglio ferito di un campione storico della petrella come Ulman rialza gli Eleven, con due gol che riaprono la partita e fanno imbrattare di marrone la tunica del presidente del Depor. Ma nonostante gli ultimi cinque minuti di apnea, Donzauker può tirare un sospiro di sollievo e continuare con le sue gradassate gratuite e con la sua varietà infinita di schemi tattici, già dalla prossima partita contro Barry FC 2006. Per Loss invece un risveglio troppo tardivo, un letargo di gioco che manda ancora una volta a casa la compagine veneta, ormai lontana dai fasti della quarta edizione.

All'Olimpico Verezzo Stadium di scena un sedicesimo di finale che aveva molto incuriosito gli addetti ai lavori, arrivati in Liguria per conoscere la vincente fra Barry fc e milanorossonera, due matricole che hanno fin qui disputato una grande coppa da protagonisti. E anche la partita, infatti, non ha lesinato emozioni, combattuta su ogni pallone e con squadre mai dome. Moduli speculari per gli allenatori, un 3-5-2 che cerca di ottenere il predominio territoriale e tramutare in gol le occasioni da rete. Parte subito forte Barry fc, che trova il vantaggio già al 14' con una magistrale punizione di Mitja Pečevnik che si insacca sotto l'incrocio dei pali. I Green Barriers cominciano a festeggiare, soprattutto quando la stessa ala slovena incorna di testa chiamando il portiere Alcalde a esibirsi in un grande intervento. Sembra un monologo bianco-verde, ma pochi minuti dopo un colpo di testa di Anders Skjørestad, imbeccato dall'ottimo cross di Piermarco Morelli, riporta la partita in parità. Ma la squadra del presidente Ray Allen non si scompone, e ancora grazie a un calcio piazzato si riporta sul 2-1 grazie alla bordata di Antonino Natoli. Il primo tempo finisce sull'occasione fallita dall'ottimo Morelli per riportare in parità il match, che invece si chiude 2-1 per Barry fc. Nel secondo tempo le squadre accusano un po' di stanchezza figlia dell'intensità della prima frazione, almeno fino al 60' quando Vladimir Erin, con uno scatto bruciante quanto improvviso, sorprende la retroguardia avversaria e consegna a milanorossonera un pareggio tutto sommato meritato. Girandola di sostituzioni che non incidono sulla partita, fino all'83' quando Mauro Oriol Fabra sciupa l'occasionissima per consegnare la vittoria al team del presidente alex2412. Servono quindi i tempi supplementari per cercare un vincitore prima della lotteria dei rigori, ma il gran sole e le energie sprecate durante il match non fanno registrare particolari sussulti durante l'extra-time, se non per un tentativo di Anders Skjørestad sventato dall'ottimo portiere di Barry Luis Apablaza. Sono dunque i calci di rigore che decidono chi andrà a disputare gli ottavi di finale: i giocatori dimostrano nervi d'acciaio dal dischetto, tranne Attila Morvai e Jérémy Bru, che fanno comunque finire la serie regolare sul 4-4. Si va a oltranza, mentre i Green Barries sugli spalti non smettono di incitare il proprio portiere, così come Ray Allen, sempre calmo e pacato e adesso con una sciarpa legata in fronte che si sbraccia ad ogni tiratore sul dischetto. Confesserà poi a fine partita che per la tensione si era lasciato andare alla grappa sempre nascosta sotto la giacchetta. Víctor Rubio e Panayot Trifonov compiono il proprio dovere su rigori nei quali la porta diventa piccolissima, mentre a esaltarsi è il portiere di Barry Luis Apablaza: ricordando un celebre portiere portoghese, prima si sfila i guanti andando a segnare dal dischetto il rigore, poi, sempre a mani nude, ipnotizza Antonio Francolini consegnando a Barry fc un ottavo di finale al cardiopalma, che elimina un milanorossonera dimostratosi comunque grandissima squadra.

La coppa piu bella di Hattrick entra nella fasa bollente. dopo i primi verdetti della fase a gironi, i sedicesimi offrono teste illustri che cadono e ritorni prepotenti di nobili decadute, con Scrocco, Storditi e Indiani Metropolitani a fare la voce grossa. Il trono del Depor vacilla ma non molla, con Donzauker sempre pronto a farselo puppare dal maligno ma anche dal benigno. Quel che lascia a bocca aperta è il menu previsto per gli ottavi: come ad un gran gala del gourmet d'oro, le partite sembrano pietanze una piu' prelibata dell'altra, con sfide tra titani, faide sanguinose tra gasatori, scontri tra scuole di pensiero diverse, tra paperoni, catenacciari e zemaniani, cupolisti e anarchici, presidenti e resto del mondo . Tanti i nomi eccellenti che mancano all'appello, ma d'altronde non potevano starci tutti tra le big 16. Chi ha gia' salutato la carovana si rilassi in poltrona, birrone e pop corn in mano, sara' un martedi da Leoni. Vi ricordiamo come sempre, sfide in terra ligure con modalita' di coppa e ricordate: Petrella is burning!

6 commenti:

  1. Gran bell'editoriale, complimenti a tutti i miei colleghi di redazione. E quelle foto danno il tocco in più! Grande Apablaza!

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  2. vergogna, stampa di parte!

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  3. Libertà di coscienza agli editorialisti... ma è un editoriale di grande qualità! :)

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  4. Diegoth - I Ghiozzi5 marzo 2010 alle ore 22:16

    gli scarlinesi piangono le loro squadre cadute sul campo....mentre i Ghiozzi avevano preparato i cerotti per l'occasione, preannunciando la possibile sconfitta che alla fine è arrivata, il presidente davor aveva preannunciato una larga vittoria, annunciando agli ultras scarlinesi di preparare le bandiere per la scalata alla petrella...il campo non ha detto questo...e il presidente diegoth dei I Ghiozzi gli manda a dire:

    Ricordati sempre il proverbio:non dire gatto se non ce l'hai nel sacco....che ti serva di lezione presidente!!!

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  5. Diego ricorda sempre questa frase che ti dico ora: vai a cacare, gufo! Porti più merda te di un camion dell'autospurghi carico!

    A Sante: scommetto che la mia parte è stata affibbiata a quei due laidi sdraiati sulla spiaggia... Altro che libertà di coscienza... Qui c'è controllo mediatico!

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  6. @ Davor: le partite vengono assegnate prima dei match, non conoscendo i risultati... Ogni autore si occupa di un pezzo... devo dire che sei sulla buona strada però! :)))

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