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venerdì 12 marzo 2010

Editoriale ottavi di finale

Maltenese fa chicchirichì e Bandula è fuori prima che il pollo canti tre volte. Gli indiani si prendono lo scalpo dei cowboy del Ballanza team.
LA FORTUNA E' CIECA, MA LA SFIGA CI VEDE BENISSIMO, IL COTECHINO LARDELLATO TORNA IN DISPENSA: NON E' ANCORA L'ANNO DELL'ERODE!
Bananafoots senza patemi, tutto facile per Unistar e Mucho De Nada. Il Depor punta alla conferma del titolo. Buio pesto (alla genovese) per Stoppardi: Materazzi va!


di Ray Allen, Sir Fly Macmai, Jurij, mammuth, Sante Pollastri, giocata, Vezzo e caricca86


Ottavi di finale dal notevole coefficiente di stragasamento quelli andati in scena martedì sera in Liguria. Tempo che fa i capricci, ma niente pioggia, per salutare la carovana petrelliana che ha dato sfoggio di partite assolutamente imperdibili e risultati ancor più clamorosi. Succede così che la tragedia si consuma in diretta, ed Erode cede ad una Dinamo Scrocco in versione Amarcord, che riesce a piegare l'undici del presidente Vezzo grazie a spirito di abnegazione, tattica e un pizzico di fortuna. Ma a fare notizia è anche la vittoria della Maltenese, che piega il fin qui indomabile Bandula con il risultato di 2-1, arrivato al termine di una partita emozionante. Ma sulla costa ligure è andato in scena anche il riscatto indiano, che piega i Ballanza Team con il rotondo risultato di 4-1, mentre a ridere sono anche i Mucho de Nada che si sbarazzano di Carlentini e proseguono nel sogno chiamato Petrella. Senza patemi la vittoria del Depor che vince e convince contro Barry e stacca così il biglietto per i quarti di finale, proprio come i Bananafoots che, sornioni, cominciano a coltivare sogni di gloria. Stessa sorte per Unistar, che piega la Dinamo Storditi e adesso può sognare in grande. Anche Materazzi si guadagna il pass per i quarti a spese di Stoppardi, che nulla ha potuto nei confronti del muro cremonese. Insomma partite emozionanti, di sicuro interesse, che rendono questa coppa ancora una volta ricca e intensa di colpi di scena. Ora le cronache delle partite che, come al solito, sono state seguite dalla redazione più gasante che si sia mai vista.



La Shannon Arena è il teatro di uno degli ottavi più interessanti del lotto. Da una parte Dinamo Scrocco, l'Uruguay della Petrella, da tempo lontano dai fasti dei primi anni di Coppa, arrivato qui dopo la vittoria di misura su Bluff Country; dall'altra Erode Scannabelve, l'eterno secondo, finalista perdente della scorsa edizione, che nei sedicesimi ha avuto la meglio su un combattivo Real Spritz. Entrambi hanno l'intenzione di staccarsi di dosso le loro pesanti etichette ma, a detta dei bookmakers, sarà il team di Vezzo a spuntarla e proiettarsi al turno successivo. Anche il pendolino di Mosca prevede un pirotecnico 9-7 per Erode, ma questa non è per niente una buona notizia. Mentre le squadre prendono posizione in campo, si fa evidente la differenza di filosofie tra i due team. Erode scende in campo con un offensivo 3-4-3 il cui gioco tende il più delle volte ad accentrarsi. Scrocco sceglie invece di difendersi e propone un 4-5-1 che sfocia spesso sulle fasce. Un quarto d'ora di puro studio reciproco, poi Scrocco fa la prima mossa, ed è letale. Un ribaltamento offensivo a destra trova la difesa cremonese impreparata, il lusitano Viseu ne approfitta e trafigge con freddezza Krogslund Andersen. Dopo qualche minuto di sbandamento e totale sterilità, Erode reagisce. La difesa di Scrocco sbanda in due occasioni; nella prima è il palo a salvare i ragazzi di Fridman, nella seconda non c'è nessuno. Scannabelve raggiunge così il pari e il peggio sembra essere passato. "Ora li sfondiamo" è il pensiero del tifo Erode, convinto della superiorità dei propri beniamini. Ma non sarà così, e solo 7 minuti dopo Vezzo torna nel baratro. E' il centrale Stigbjörn Strömblad ad insaccare con uno splendido colpo al volo dopo un'azione magistrale. Piedi decisamente buoni per un difensore, e la Dinamo Scrocco esulta. Il primo tempo finisce quindi con i toscani in vantaggio per 2-1, nonostante il possesso palla superiore per gli uomini di Lindhbratt. All'uscita dagli spogliatoi, chi si aspetta fuoco e fiamme rimane deluso: il tè caldo dev'essere rimasto sullo stomaco a molti, e il match si trascina stancamente per 25 minuti. Erode sembra non reagire, e Vezzo inizia ad agitarsi sulla sua poltrona, masticando nervosamente un cotechino lardellato. Qualcuno dei suoi sembra capire lo stato d'animo del loro presidente, e tra questi c'è la premiata ditta Giossi-Peixoto. Cross del primo, capocciata del secondo, una combinazione perfetta che regala il pari. E' un gol che sveglia il resto della compagnia; Erode imbastisce una bella reazione, dimostrandosi grande squadra, e l'area di Scrocco si trasforma in un fortino. Una roccaforte nella quale però i cinque difensori di Scrocco si esaltano e si comportano egregiamente, lasciando solo un paio di occasioni agli avversari. L'ordine del pacchetto arretrato di mpingitore sgonfia lentamente l'impeto dei cremonesi, sempre meno lucidi e cattivi. Non trovano nuove energie nemmeno quando Dinamo Scrocco si ritrova in dieci uomini perchè, effettuate già le tre sostituzioni, Iacone non ce la fa a continuare ed esce dal campo. Anzi, sono i toscani a trovare forza dalle difficoltà, come fiori dal letame, e piantano un paio di folate offensive da far paura. In una di queste, l'apoteosi: il norvegese Henrik Thomassen, entrato da poco meno di dieci minuti, si erge ad eroe della serata e, all'84°, scaraventa un missile alle spalle di Krogslund Andersen. E' la rete dell'incredibile 3 a 2. Il tifo biancoverde è in delirio, i supporter di Scannabelve ammutoliti per un epilogo assurdo. Mpingitore si getta nella mischia e festeggia senza moderazione, certo che questa possa essere la Petrella del riscatto. A saggiare le sue teorie, nel prossimo turno, le chiquitas di Castagnaccio. Lo sconfitto Vezzo rimane impietrito sulla sua poltroncina; c'è chi sostiene sia ancora lì, solitario, con lo sguardo perso nel vuoto. Forse sta facendo la conta dei suoi uomini, sempre più convinto, dopo questa partita, che ci sia qualche iellatore all'interno del proprio team. E vuole trovarlo, prima della prossima Petrella. Perchè il ruolo di "ripassa più tardi" comincia ad andargli stretto.

(in foto ultime indicazioni di ErreA a Basilio Bogarìn prima del match contro Bandula)

Bananafoots-Lagnagna FC è stata ancor meno combattuta di quanto il risultato finale di 4-0 possa dire. Le squadre scendono in campo con un doppio 3-5-2, molto simile anche negli ordini individuali, ma con una differenza abissale: quelli di Lagnagna F.C. provenivano da un lungo ed estenuante puttantour lungo tutta la costa ligure che li ha tenuti impegnati per tutta la settimana. Infatti nell' arco dei 90' non c'è traccia dei giocatori ormai spompi ed appagati dalla lunga tournee ligure che già al 24° minuto stavano sotto (è proprio il caso di dirlo) per 3-0. I ragazzi di Castagnaccio, a questo punto, soddisfatti del parziale ed impietositi dalla fiacchezza degli avversari, abbassavano il ritmo martellante delle loro incursioni ai danni de Lagnagna, ormai distrutta e sfaldata. Neanche il riposo riusciva a far riprendere un po' di verve ai ragazzi di Lagnagna che al 53° erano costretti a subire anche l' ottima combinazione studiata nell' allenamento di rifinitura su youporn dai ragazzi di Castagnaccio che non si saranno goduti la Liguria come gli avversari, ma che raggiungono meritatamente i quarti di finale iniziando, perchè no, a pensare in grande. Ci vorrà ancora più applicazione nell' imparare alla perfezione le penetrazioni in area avversaria, ma siamo sicuri che sotto l' abile guida di castagnaccio i suoi ragazzi potranno diventare tanti piccoli Rocco.

Unistar-Dinamo Storditi non era certamente la partita di cartello per questi ottavi di finale, ma aveva comunque il suo fascino. Tanto che 1305 tifosi si sono riversati alla "Villa degli imperatori" fiduciosi di vedere una bella partita. Ma il mister degli Storditi rispecchia benissimo il nome della squadra e decide di scendere in campo con un folle 4-5-1 contropiede, probabilmente in preda ai fumi dell'haschish e del jack daniels bevuto la sera prima, perchè Unistar registra la difesa e va di 5-3-2 normal. Morale della favola gli storditi si trovano a gestire il possesso palla pur avendo ordini di giocare in contropiede, insomma una situazione kafkiana che manda in bratta gli uomini di kama82, già sotto di un gol dopo tre minuti. Il restante primo tempo è assimilabile alla sagra del tortello: torneini di brisca, freccette e gioco dei tappi.... Di calcio manco a  parlarne, tanto che il signor Bonomelli dopo una coppa da disoccupato inizia a rintravedersi negli spalti a lanciare la sua nuova linea di camomille. Nel secondo tempo il succo non cambia e gli Storditi si passano il pallone tra di loro, in attesa di un contropiede che non arriva, anche perchè portando palla come si fanno i contropiedi? Ci vorrebbe il mago Zurlì! Arriva invece il 2-0 degli Unistar, grazie ad un colpo di testa su calcio piazzato dell'ottimo Freire, centrocampista per tutte le stagioni dei cavallucci marini. La partita di fatto finisce qua, con i gialloverdi a fischiettare e gli Storditi a giocare a palla avvelenata...gli unici spunti degni di nota sono la girandola di cambi e la sarabanda di pedate che marchia gli ultimi dieci minuti, tutto il resto è noia! Per Unistar quindi massimo risultato e minimo sforzo, un turno agevole grazie alla difesa solida e al rinunciatarismo confusionario degli Storditi, ma già dalla prossima la musica cambierà e ci vorrà ben altra formazione contro gli Indiani.

Nel cuore dell'Arena Molotov, prima dell'attesissimo match fra Ballanza Team ed Indiani Metropolitani, circolano strane voci. Si dice che il Presidente del Ballanza, il gasatore Sine, non sarà presente in tribuna ad assistere allo scontro perchè costretto ad una trasferta dell'ultimo minuto in Cruccolandia. Una fonte affidabile, una persona che dichiara d'essere molto vicina al Presidente Sine, asserisce che il motivo di questo viaggio last minute sia strettamente legato al desiderio di Sine di puntare da vicino un paio di talenti tedeschi. Prezzolato, l'informatore dice finalmente il vero e rivela che il Presidente Sine si trova a Berlino solo per bere come un drago e fare il polipone con le patate tedesche, coadiuvato nel tentativo dal Presidente Miki, noto polipone professionista. Lo sconforto scende all'interno dello spogliatoio del Ballanza ed i giocatori, privati del loro faro per futili motivi, scendono in campo con i musi lunghi e le gambe molli. Il presidente degli Indiani Metropolitani, Sante Pollastri, seppur deluso dall'assenza del gasatore Sine al suo fianco per vedere il match abbbracciati assieme, inizia a sbavare vistosamente, sintomatico del fatto che crede nel colpaccio. E la concretezza dei suoi desideri non tarda a farsi vedere: al 30' minuto gli Indiani hanno già chiuso il match siglando tre gol. Il Ballanza tenta di raddrizzare le sorti dell'incontro con Hunter Harmon nella ripresa ma gli Indiani, cinici, siglano il gol del 4 a 1 con Omar Elzaurdia ed amministrano il resto del match con esperienza invidiabile. Alla fine del match, i ragazzi del Ballanza in lacrime si dirigono verso gli spogliatoi, consolati con pacche sulle spalle dai gemellati Indiani (che nel mentre sghignazzano sotto i baffi). Un Ballanza allo sbando dunque viene travolto da un indomito Sante che pone una forte candidatura sulla vittoria finale della Coppa. Ad attenderlo ora ai quarti l'Unistar di fibavr per un altro duello fra gasatori: chi la spunterà?

Bandula-Maltenese si prospettava come uno degli ottavi di finali piu pirotecnici nel menu Petrelliano, un match da far tremare i polsi. Vuoi per l'attacco pesante, vuoi per la difesa inesistente se non quella d'ufficio, entrambe le squadre interpretano il match con un 3-4-3 di zemaniana memoria. Era chiaro a tutti che il match si sarebbe deciso a meta' campo, dove peraltro Bandula si presentava nettamente piu in palla. Ma con il vulcanico presidente ErreA mai dire mai, ed infatti ecco che lo sponsor di Maltenese, la Polleria del kentucky, con uno stanziamento di fondi esagerato mette a disposizione del mister Leduc 3 nuovi centrocampisti prelevati direttamente da Marte. All'ingresso in campo la situazione che si viene a creare è eloquente:da una parte Bandula, tramortito dai colpi di mercato dell'ultima ora, cerca di tranquillizzare i propri giocatori, che temendo una disfatta non vogliono nemmeno scendere in campo. Dall'altra parte, un incartapecorito ErreA, in tribuna, continua a scrutare un enorme scontrino: è il monte ingaggi della squadra, inserito dalla gazzetta dello sport subito dietro a quello del Milan di Berlusconi. Un'eliminazione dopo questo sforzo economico potrebbe essere fatale, ed è per questo motivo che lo stesso ErreA, per non lasciare nulla al caso, stringe per tutta la partita una grossa corda con un cappio..Il canovaccio dell'incontro è chiaro sin dall'inizio, con il centrocampo dei salentini che ha la meglio su quello lombardo sin dalle prime battute; solo la bravura dell'estremo difensore Witherspoon evita il tracollo per Bandula, che per non farsi sopraffare dalle emozioni si da al Lexotan. Il fortino cade al 29', quando l'italianissimo Plotmir Cenaj, di chiari origini partenopee, svetta in mezzo all'area insaccando per l'1-0 dei Marlboro boys. Il vantaggio dura 23 secondi, il tempo di rimettere la palla al centro, e mentre i ragazzi di Errea sono ancora sotto le tribune a chiedere il premio partita al loro presidente, il rumeno Ciobotariu si invola indisturbato per siglare l'1-1. Il mister Leduc si allontana con una valigia in mano, il presidente ErreA invece scaccia i suoi mercenari da sotto la tribuna fustigandoli con il grosso cappio. Nel frattempo, ripresa la partita, Bandula abbandona il lexotan per darsi al gin tonic, mentre ErreA continua a scacciare la fila di venditori ambulanti e mendicanti, che cercano di scucirgli qualche centinaio di euro, conoscendone l'attitudine nello sperperare i suoi guadagni. La partita prosegue con le punte salentine che si mangiano gol sino al 65, quando Nino Falvo, dopo aver ottenuto un aumento del premio partita rientra in campo e segna il 2-1. La partita finisce qui, con Bandula che termina l'incontro con un bicchiere di Gin-Lexotan e collassa, ed ErreA che parla appartato con un signore distinto: è Frank Van Der Usuraien, scozzese di Genova con nonna ebraica e padre Corleonese, che pare sia dietro alle banche che gestiscono la Polleria del Kentucky: il presidentissimo riuscira ad arrivare alla sfida con Materazzi team con tutte le dita intere? Per Bandula finisce il sogno Petrella: la squadra lascia comunque a testa alta di fronte allo strapotere dei soldi; siamo sicuri che l'anno prossimo torneranno piu agguerriti che mai.

(In foto uno sconsolato tifoso dell'Erode Scannabelve all'uscita dello stadio. Non è proprio stagione per il team cremonese)

Dopo aver evitato con classe una brutta figura con Apples, facendola passare per un impresa epica, Stoppardi si presenta gasata quanto basta all'appuntamento alla Villa del supremo Amore "John William Coltrane" contro la corazzata cremonese Materazzi23, ormai certezza di competitività in coppa Petrella. Il presidente Juri si presenta col solito maniavantismo, ma anche con qualche pezzo pregiato usa e getta, comprato per l'occasione: quest'anno, si sa, è l'anno di Stoppardi, e il presidente lascia addirittura il via libera a Rabbinovic sul mercato, tra lo stupore dell'intero consiglio direttivo. Appena le formazioni scendono in campo non è certo lo spettacolo quello che ci si potrebbe aspettare, 4-5-1 AOW per Stoppardi e 5-4-1 Contropiede per Materazzi, ma la Petrella e il random hanno dimostrato che ogni partita può trasfomarsi nella finale di champions Milan-Liverpool. Via e la squadra fiorentina prende subito il controllo del gioco, ma è Materazzi a passare in vantaggio su calcio d'angolo al 18°. Vantaggio che dura solo 4':  Cabeza parte dalla sinistra e trafigge il non incolpevole Pyscaty. Il primo tempo si chiude così sull'1-1 e con l'infortunio dello sfortunato Lois Van "Mr.Straminimo" Luipen, secondo stop consecutivo per lui. La seconda parte di gara si apre come la prima: gol di Materazzi e il presidente Juri che inizia a guardare nervosamente la partita con "l'effetto tremolino" su tutto il corpo. Ansia che aumenta all'81° dopo il terzo gol, quando Juri preso da un raptus di pazzia si traveste da capitan findus pronto ad affondare con la sua nave; però all'86°, colpo d'orgoglio di Stoppardi che accorcia le distanze con l'inossidabile Bangxian, trasformando gli ultimi minuti in una bolgia totale dove ne esce malconcio Stephen Wilczynski, il bicchiere di jack che teneva in mano il presidente Juri e il povero raccattapalle che ha ricevuto tale bicchiere in testa. Niente da fare però: al 90° stavolta non succede nulla e 3-2 quindi è il risultato finale. Vittoria giusta per Materazzi che agguanta i quarti di finale contro la favorita della coppa, dimostrandosi squadra solida e motivata. Il presidente saluta anticipatamente la coppa in una partita comunque affrontata degnamente, anche se un 3-5-2 sin dall'inizio sarebbe stato forse una scelta migliore.

C'era grande attesa per Mucho de Nada e Carlentini, per motivi diversi chiamate a confermare quanto di buono fatto vedere durante tutta la coppa. Da una parte il team di furetto, che come ogni anno si conferma su eccellenti livelli, dall'altra una delle sorprese più positive viste fin qui, un Brusher che da esordiente ha saputo centrare un risultato prestigioso come gli ottavi di finale mietendo vittime illustri. Alla Carpineto Arena tattiche speculari per gli allenatori, un 3-5-2 che cerca nel possesso palla la chiave di volta del match, con Mucho de Nada che si concentra sulle fasce laterali per arrivare alla vittoria. Fin dal primo momento si capisce che sarà una bella partita: Carlentini comanda le operazioni a centrocampo, anche se non riesce a sfondare la difesa di Mucho de Nada, che dal canto suo si difende con ordine cercando di pungere quando ne capita l'occasione. E di occasioni gliene capitano parecchie nonostate a comandare il gioco sia Carlentini: prima sprecando un paio di occasioni, poi passando in vantaggio con un uno-due firmato Ettore Grammatico e Arne Valsjø, che consentono a Mucho de Nada di andare al riposo con un vantaggio rassicurante nonostante un possesso palla inferiore. Nell'intervallo un incredulo Brusher cerca di rimotivare la squadra, mentre furetto malgrado il vantaggio capisce che è il caso di rinforzare la parte mediana del campo, e inserisce il teutonico Edmund Pfabe. La partita in effetti cambia, nella ripresa la superiorità di Carlentini a centrocampo si ridimensiona, Helmut Ahnert ha comunque la possibilità di riportare Carlentini in partita, ma davanti al portiere sbaglia una rete praticamente già fatta. E' la legge del calcio: immediatamente dopo è Sabatino Griffa a fissare il risultato sul 3-0 per Mucho de Nada, spegnendo così le velleità di rimonta del team di Brusher. La partita si trascina fino al novantesimo nonostante qualche occasione da gol, ma ai quarti accede Mucho de Nada, che andrà a vedersela con la corazzata Deportivo Donkaiserzauker, mentre per Carlentini la consapevolezza di avere fatto tutto il necessario per vincere e la soddisfazione di aver comunque disputato una coppa, all'esordio, di alto livello.

(in foto il presidente Jurij saluta la coppa: anche per quest'anno sarà spettatore della fase finale)


Chiude questi tesissimi ottavi di finale la sfida fra stragasatori Deportivo Donkaiserzauker - Barry fc: Eros e Thanatos, il campione in carica e l'esordiente di lusso, due facce della stessa medaglia che si annunciavano battaglia. I due presidenti avevano fatto del maniavantismo moderato in settimana, ma di sicuro entrambi avrebbero provato a cercare la vittoria. Moduli collaudati per entrambe le squadre e voglia di fare male: nonostante le buche scavate in nottata da Ray Allen sulle fasce laterali per prevenire gli attacchi del Depor, arrichite anche da alcuni alligatori presi in prestito dal circo di Moira Orfei, donzauker decide comunque di attaccare sulle fasce e rischiare così le caviglie dei suoi esterni. Ma fin dalle prime battute si capisce che l'esperienza di un campione in carica è roba pesante: prima Selendy coglie in pieno il palo, passano pochi minuiti e Micheal Douglas porta in vantaggio gli uomini di donzauker con un rigore calciato in mezzo alle gambe aperte alla Sharon Stone di Apablaza. Barry prova l'immediata reazione ma senza esito, mentre è Apablaza a riscattarsi salvando momentaneamente il risultato. Passano però pochi minuto che il match viene chiuso da Usseglio, che scaraventa in rete un bel cross dalla sinistra. E' la pietra tombale della partita: il Depor comincia a gestire il risultato, Barry pare inoffensivo, e così arrivano altre due reti di Selendy e Casadio a fissare il risultato sul 4-0 finale. Barry punito forse eccessivamente dal risultato, ma comunque il Depor visto in Liguria è squadra solida e determinata, che punterà alla riconferma del titolo: ora sotto contro Mucho de Nada, la coppa entra nella sua fase caldissima.


Fra sette giorni, in terra ligure, quattro sfide interessantissime. La Dinamo Scrocco, sempre più lanciata, va ad affrontare i gasatori dei Bananafoots che passo dopo passo stanno ritagliandosi un ruolo di primo piano in una competizione che li ha sempre visti al centro dell'attenzione ma mai vincitori, mentre Unistar è chiamata alla sfida contro gli Indiani Metropolitani rivitalizzati dalle cure di Vento Grigio. Nella parte bassa del tabellone, invece, Materazzi23team-Maltenese si annuncia come una sfida dai grandi contenuti sportivi, mentre Deportivo Donkaiserzauker e Mucho de Nada cercheranno di dare vita a una partita da scolpire nella leggenda. Ci siamo, la coppa è ormai alle sue battute finali, la tensione si taglia a fette, la posta in palio comincia ad essere veramente elevata. Ricordate di organizzare il Liguria, con regole di coppa, entro domenica, per il resto ricordate che Petrella is burning.

5 commenti:

  1. buahahahahahah, le foto in allegato questa volta sono spettacolari! :DDD

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  2. Stupendo!
    Grande editoriale per grandi partite!!!

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  3. Le foto le abbiamo scelte insieme io e Jurij... ;)

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  4. Editoriale sempre impeccabile!!! vado a mangiare con vezz il cotechino lardellato delle 15 del pomeriggio :D

    Marco2p

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  5. bellissimo editoriale,

    complimenti a bandula, perchè mi ci è voluta anche una buona dose di fortuna per raggiungere la qualificazione... adesso sotto col campionato e poi sarà di nuovo petrella... :D

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